SENSI VATTENE!!(ERA ORA!!!)

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giove(R)
00lunedì 2 novembre 2009 14:12
Re:
lucaDM82, 02/11/2009 13.49:

Due cose.
La prima è che Boniek ha detto che la sua trattativa coi Sensi è finita definitivamente.Ha spiegato perchè.Ha detto che i Sensi affidano il marketing e altre attività a società esterne e che a lui questa cosa non va bene.Poi ha anche detto che i Sensi invece di cercare i giocatori,aspettano che qualche agente bussi alla loro porta per fare qualche nome(vedi Pavlyiuchenko).
Olè.

la seconda è che si parla di Perrotta-Pizarro allo Zenit a fine stagione(con Spalletti).Ci sarebbe zampino di Bozzo,il procuratore.
Olè.




sulla prima: ha fatto non bene, ma benissimo. anche se ultimamente, ma per altri motivi (quando invitava a sostenere la squadra) a Boniek l'ho mnandato a fanculo su questo stesso forum.
in questo caso invece lo ringrazio della franchezza, purtroppo non torverà tra i giornaletti e le radioline, qualcunoi che raccoglierà ed enfatizerà questi aspetti di enorme gravità perchè ti dicono tutto di un certo tipo di gestione.
giornaletti e radioline, e i loro pessimi oratori e scrivani, da sempe lasnciano il sasso e nascondono la mano. vanno bene le generiche accuse, le battute, ma sono molto meno bravi (o pigri? o altro?) a sviscerare, scarinificare il problema.
loro sono confusi come il pubblico che vorrebbero: confuso. saltano di palo in frasca, stabiliscono o sposano "linee" che poi sono i primi nella loro labilità a non rispettare, a rinnegare.

un pò come la questoione del carattere. Vucinic come Iaquinta è un'enormità che solo un miracolato dalla vita, in base a chissà quale amicizia o raccomandazione, come Mimmo Ferretti la poteva scrivere.
solo uno che nons a di cosa parli può scrivere e dire certe cose, con letture che sono l'esatto contrario di quelle che occhi collegati a una mente lucida dovrebbe avere.

in Vucinic come Iaquinta ma con i piedi meglio: j'ho messo 7,5 solo un mentecatto del genere, della risma di Ferretti la può dire.
con la lucidità e la competenza che meriterebbereo il banco della frutta e non lo scrivere su un giornale.
il fatto è che lo dico da sempre: Ferretti è buono per il campetto e per fare l'intervistuccia nel ventre di vacca. altro nons a fare.
il resto, dai parei alle pagelle, alle matrivciane, è la proiezione che l'utenza di questa città a caccia di imbonitori, piacioni e facili populisti sempre ricerca.

si riguardi quella palla (anche solo quella) che Vucinic fermo come un birillo, appoggia al portiere nel secondo tempo, l'ennesima palla da spingere in rete. la si riguardi e mi si dica come si può concepire in un momento di tale difficoltà della squaadra, dove tutto anche i granelli di sabbia, vanno massimizzati e ottimizzati, una giocata del genere.

ce lo dica quel mentecatto che rispnde al nome di Mimmo Ferretti. raccomandato e baciato dalla fortuna di chissà quale clientelismo.
giove(R)
00lunedì 2 novembre 2009 15:00
Re: Re: Re:
chiefjoseph, 02/11/2009 13.42:




basta che sentivi ferretti pochi minuti fa, insieme a rossi..
per fortuna è intervenuto bersani che ha ristabilito un po' di giustizia ricordando l'atavica discontinuità di mirkone nostro [SM=g27987]

la partita de ieri de vucinic mò passa pe na partita fenomenale [SM=g27993] pe un gol che se nun lo segnava volevo vede [SM=g27996] e pe 2 rincorse all'avversario al 90esimo... [SM=g27991]

ferretti:"ieri vucinic era iaquinta con i piedi molto meglio...j'ho messo 7.5"

a ferrè ma vaffanculo va!!!

ma come cazzo l'hai vista la partita de vucinic!!! vucinic ha fatto pressing l'ultimi 5 minuti de partita...

ieri migliori perrotta e menez.




lascia sta guarda... ce manca che torna BeautifulLoser dall'eremo e me fa: "hai visto brutto cattivone razzista?" [SM=g27996]
il_gatto
00lunedì 2 novembre 2009 16:44
Re: Re:
giove(R), 02/11/2009 14.12:



si riguardi quella palla (anche solo quella) che Vucinic fermo come un birillo, appoggia al portiere nel secondo tempo, l'ennesima palla da spingere in rete. la si riguardi e mi si dica come si può concepire in un momento di tale difficoltà della squaadra, dove tutto anche i granelli di sabbia, vanno massimizzati e ottimizzati, una giocata del genere.

ce lo dica quel mentecatto che rispnde al nome di Mimmo Ferretti. raccomandato e baciato dalla fortuna di chissà quale clientelismo.





su quel pallone ho sentito mio padre bestemmiare letteralmente (e fin troppo chiaramente) per la prima volta da quando sono nato......

ma cazzo mirke', me stai pure simpatico, ma come cazzo se fa a non fa un buco alla porta e amputazione di chiunque ci mette la gamba o la mano?....

carattere??? che robba e'?

arial, times new roman?
il_gatto
00lunedì 2 novembre 2009 17:01
ROMA (MF-DJ)--E' stata convocata per domani una nuova assemblea di Italpetroli, la holding della famiglia Sensi, controllata al 49% da Unicredit che detiene la maggioranza del pacchetto azionario della As Roma. All'ordine del giorno la nomina di un nuovo consiglio di amministrazione.

Il conclave, previsto per venerdi' scorso era stato rinviato gia' una prima volta. E anche domani, secondo quanto risulta a MF-Dow Jones l'assemblea dovrebbe essere spostata ad altra data.

In questo modo verra' nuovamente evitata la revoca del consigliere di amministrazione di Italpetroli, Roberto Cappelli, rappresentante di Unicredit. cat




gioca gioca......tanto vedrai che finisci con le manette ai polsi e spero qualcos'altro in qualche altra parte.....
lucaDM82
00martedì 3 novembre 2009 17:35
NON PRENDIAMO FISCHI PER FIASCHI


EDITORIALE | oggi - ore 15:08
GIANCARLO DOTTO

Si pensava che il suo “…e ora scordatevi il bel gioco” pronunciato con piglio pattoniano il giorno dello sbarco a Frigoria (sarebbe Trigoria, ma il correttore automatico si ostina e, a pensarci bene, ha ragione lui) fosse stato il punto più scadente del suo passaggio romano. Sbagliavamo. L’eccesso di zelo demagogico ha spinto ieri Claudio Ranieri a surclassarsi nella corsa al peggio. Demagogia oggi è sparare sul tifoso-piccione. Così fan tutti. Lo fanno le istituzioni, lo fanno i presidenti arroganti e gli opinionisti sprezzanti. Ora anche gli allenatori. In quanto ai tifosi della Roma, a quegli eroici ventisettemila, che ancora trovano misteriose risorse per mettere tra sé e l’Olimpico un autobus da prendere, manca solo che una folgore divina li incenerisca. A parte questo, nulla gli è stato risparmiato.
Ieri l’intemerata di Ranieri. Furioso, anzi furibondo. E’ qui da troppo poco tempo, aiutiamolo, il labbro di Testaccio, a capire due o tre cose che non sa di noi. Mentre lui se ne stava a braccia conserte tra un Blanc e un Del Piero, noi eravamo già nella graticola dei Soros spariti, dei comunicati inflitti e delle promesse mancate. Cementati nella lapide dell’auto finanziamento (concetto, come si è visto, che va esteso a tutta la Famiglia). Mentre lui sfilava impettito e molto poco testaccino tra Londra e Torino, noi subivamo le più feroci delusioni. Mentre lui programmava il suo lussuoso futuro, noi eravamo qui a lucidare, sotto i tacchi della Zarina, gli stracci di un improbabile presente.
Non so se Ranieri ha contato fino a tre o a dieci prima di straparlare domenica. Possibile che nel cerchio della sua onorevole chierica non si sia conficcato il più elementare sospetto: che se il tifoso reagisce così abnorme, forse è perché qualcosa di enorme è avvenuto prima. Che se uno “si taglia le palle”, come dice lui con pattoniana espressione, vuol dire che il malessere è profondo, l’esaperazione totale. Che i tifosi non sono scimmie ammaestrate, tappezzeria da stadio. Che quei fischi non erano contro Vucinic, ma contro se stessi. Contro la propria nausea e la voglia di essere altrove. La nostalgia di un passato mica così remoto. Quando almeno si giocava bello, se proprio vincere non si può e sognare nemmeno.
Non gliene frega niente al signor Ranieri di questo malessere? L’Olimpico deserto non gli suggerisce nulla? Allora taccia. Mediti. Sia più rispettoso dei suoi capelli bianchi. Le palle, a volte, uno se le taglia perché non sa più che farsene del proprio desiderio.

lucaDM82
00martedì 3 novembre 2009 20:17
UNICREDIT PIGNORA DUE ALBERGHI DELLA FAMIGLIA SENSI

pubblicata martedì 3 novembre 2009


RADIOCOR - La mano di UniCredit si allunga sugli hotel della famiglia Sensi. L'albergo «Filippo II» all'Argentario e il «Subay Park Hotel» a Civitavecchia, come risulta a Radiocor, sono stati pignorati lo scorso 16 settembre con un duplice atto depositato presso i Tribunali di Grosseto e Civitavecchia. A promuovere l'azione è UniCredit corporate banking del gruppo Unicredit, impegnato in una complessa partita con la famiglia Sensi per l'indebitamento di Italpetroli, che controlla la A.s. Roma. Se non interverranno accordi tra la banca e la famiglia Sensi, la procedura prevede entro 6/8 mesi la nomina di un custode e, successivamente, una perizia sul valore degli immobili che potrebbero finire all'asta, anche se non in tempi brevissimi. Secondo l'ultimo bilancio di Italpetroli, il «Filippo II» e il «Sunbay» hanno chiuso il 2008 con valore della produzione, rispettivamente, di 687mila e 1,48 milioni di euro. Vista la perdita registrata (143mila euro il «Filippo II» e 431mila il «Sunbay»), Italpetroli è stata costretta in ambedue i casi a ricapitalizzare a inizio 2009.
chiefjoseph
00martedì 3 novembre 2009 21:40
Re:
lucaDM82, 03/11/2009 20.17:

UNICREDIT PIGNORA DUE ALBERGHI DELLA FAMIGLIA SENSI

pubblicata martedì 3 novembre 2009


RADIOCOR - La mano di UniCredit si allunga sugli hotel della famiglia Sensi. L'albergo «Filippo II» all'Argentario e il «Subay Park Hotel» a Civitavecchia, come risulta a Radiocor, sono stati pignorati lo scorso 16 settembre con un duplice atto depositato presso i Tribunali di Grosseto e Civitavecchia. A promuovere l'azione è UniCredit corporate banking del gruppo Unicredit, impegnato in una complessa partita con la famiglia Sensi per l'indebitamento di Italpetroli, che controlla la A.s. Roma. Se non interverranno accordi tra la banca e la famiglia Sensi, la procedura prevede entro 6/8 mesi la nomina di un custode e, successivamente, una perizia sul valore degli immobili che potrebbero finire all'asta, anche se non in tempi brevissimi. Secondo l'ultimo bilancio di Italpetroli, il «Filippo II» e il «Sunbay» hanno chiuso il 2008 con valore della produzione, rispettivamente, di 687mila e 1,48 milioni di euro. Vista la perdita registrata (143mila euro il «Filippo II» e 431mila il «Sunbay»), Italpetroli è stata costretta in ambedue i casi a ricapitalizzare a inizio 2009.




al sunbay non ci va mai nessuno, anche d'estate...hotel de merda [SM=g27989] qualsiasi cosa toccano i sensi diventa merda, chissà perchè [SM=g27991]
il_gatto
00mercoledì 4 novembre 2009 12:55
IL ROMANISTA (R. LUNA) - Nell’estate del 2007 la prima cosa da capire, per Joe Tacopina, è: quanto vale davvero la As Roma? Ovvero, quanto va pagata e quanto ci si può ricavare? Visto che in certi ambienti le chiacchiere stanno a zero, capisce gli serve una perizia ufficiale, un parere autorevole. Si rivolge quindi a Kenneth Marinelly, capo di BrandArt, una società internazionale esperta in “consulenza e marketing strategico”.

Lo dice già il nome: BrandArt, l’arte di valorizzare un brand. Il 25 luglio è pronto il primo documento che si può sintetizzare nella frase finale, che ha quel tono epico che solo gli americani sanno tirare fuori: “We have a once in a lifetime opportunity to acquire a very unique brand in the world of international soccer”.
Ecco, cos’è la As Roma per i consulenti di Tacopina: un brand unico al mondo, in cerca di un artista che lo sappia valorizzare.


L’As Roma: un marchio, un nome, un simbolo. Un affare. Joe divora quel primo report: è elettrizzato, ma capisce che per andare avanti gli serve qualcuno che ne sappia davvero di sport e business: su suggerimento dello studio legale Paul Hastings Janofsky & Walker, si rivolge ai numeri uno del ramo: la Inner Circle Sports, una sigla dietro cui si celano gli artefici della recente cessione del Liverpool ad un magnate americano.
Per loro l’acquisto della Roma sarà una passeggiata, pensa Joe. Che cerca e ottiene un meeting col gran capo di ICS, Steve Horowitz.




Spero sempre, senza alcuna base razionale, un ritorno....
Anche perche' nessuna squadra al mondo puo' vantare il marchio che abbiamo noi...e per chi ha soldi da investire la Roma e' l'affare numero 1.
il_gatto
00mercoledì 4 novembre 2009 13:10
STEFANO PETRUCCI

Roberto Cappelli esce da Italpetroli. L’uomo di Profumo, l’avvocato di Unicredit che siede da un anno nel board della holding di casa Sensi ha rassegnato le dimissioni. Esce dal consiglio che lui per primo ha spesso definito "di famiglia", lasciandosi alle spalle gli interminabili faccia-a-faccia consumati con il presidente Rosella, quanto con altri membri del vertice della compagnia controllata dalla banca al 49 per cento. Ieri, è stata rinviata per la seconda volta l’assemblea di Italpetroli che aveva appunto all’ordine del giorno la nomina di un nuovo consiglio d’amministrazione (e quindi, in particolare, proprio la revoca del mandato di Cappelli). Più di un osservatore aveva letto nel nuovo rinvio la volontà dei Sensi di non entrare ancora più aspramente in rotta di collisione con Unicredit; anzi, di tentare la strada di una rinegoziazione del pesantissimo debito contratto con l’istituto (300 milioni di euro, più altri 100 dovuti al Montepaschi). L’avvocato Cappelli ha rotto gli indugi, escludendosi da solo dalla contesa: con una raccomandata, ha comunicato ad Italpetroli la propria decisione di abbandonare il Cda. In compenso, rimarrà nel consiglio d’amministrazione della Roma, la sola controllata della holding sensiana ritenuta di reale importanza strategica: da quella posizione, farà di tutto per cercare di recuperare il massimo a vantaggio dell’istituto che rappresenta. La decisione del legale è stata assunta in accordo con Unicredit, che ha da tempo impresso un’evidente accelerazione al tentativo di rientrare finalmente del credito, già oggetto di due piani di rientro sempre disattesi da Italpetroli. Per alcuni, il passo indietro di Cappelli costituirebbe la prova della nuova possibile intesa tra la banca e i Sensi, vicini alla definizione di un accordo per sedersi al tavolo del giudizio arbitrale (promosso dai proprietari di Italpetroli e della Roma) per contrastare i tredici decreti ingiuntivi richiesti da Unicredit su altrettanti asset del gruppo petrolifero.
In realtà, gli scenari sembrano diversi. L’istituto di Piazza Cordusio non si fida più. Anche i recenti sviluppi della vicenda-stadio (un sogno che continua ad allontanarsi) sembrano scoraggiare l’ipotesi di un ulteriore congelamento del debito contratto dai Sensi. L’eventualità di un accrescimento del valore della Roma, e di conseguenza una vistosa crescita delle risorse a disposizione dei suoi proprietari, avrebbero forse convinto la banca ad aspettare. Ma alla luce di quanto sta emergendo anche su quel fronte, Profumo pare deciso a proseguire sulla strada avviata con i decreti ingiuntivi. In questo senso sarebbe totale l’accordo con l’avvocato Cappelli, da sempre promotore di un’azione di pesante pressione nei confronti di Italpetroli, ivi compresa l’eventualità di arrivare al pignoramento della stessa Roma 2000, la società che controlla direttamente il club giallorosso.
La banca non vuole più aspettare, anche per la crescente difficoltà a giustificare ai suoi azionisti i tentennamenti mostrati negli ultimi mesi. E anche le ultime vicende sul pianeta Roma (vedi il bilancio del club chiuso in rosso di quasi 2 milioni di euro, dopo anni di sbandierata "gestione virtuosa") incoraggerebbero Unicredit a dribblare soluzioni che, in concreto, allungherebbero soltanto, a esclusivo vantaggio dei Sensi, i tempi di una storia già infinita. E invece, in un modo o nell’altro, in calce a questa vicenda di interessi - e di passioni ormai azzerate - qualcuno pare deciso a scrivere davvero la parola fine. In un modo o nell’altro.



Io la vedo in un altro modo.....

Unicredit leva cappelli da italpetroli in quanto ha la certezza di andare in porto con i pignoramenti dei beni secondare, in quanto questi naturalmente non copriranno mai il debito dei 400 Mln.
Cappelli rimane pero nel CDA della Roma...in quanto una volta pignorata Roma2000 chi fara il traghettatore/mediatore per la cessione?...per me sempre cappelli.

Dopodiche' l'obiettivo di Cappelli sara' quello di riacquistare il marchio Roma, e vendere al miglior offerente...o al miglior cliente....e con il marchio in casa si vende a 300.
il_gatto
00mercoledì 4 novembre 2009 13:30
Impugnare il bilancio di Italpetroli per mancanza di continuità aziendale. Sarebbe questa la nuova iniziativa sul tavolo di Unicredit per risolvere la partita sul debito della famiglia Sensi. E' quanto scrive oggi Milano Finanza spiegando che ieri l'avvocato Roberto Cappelli, rappresentante della banca di Piazza Cordusio, si e' dimesso dal Cda di Italpetroli. Alla base della decisione, concordata con la stessa Unicredit, ci sarebbe la volonta' di avere maggiore spazio di manovra come avvocato dell'istituto di credito nella battaglia legale con i Sensi. Ma la partita legale non sara' solo su asset e bilancio, ma vede coinvolti anche autorevoli professori universitari. E' infatti alle fasi iniziali un arbitrato che vede come rappresentante dei Sensi il professor Agostino Gambino, mentre per Unicredit e' stato scelto il professor Francesco Carbonetti coadiuvato dal professor Valerio Di Gravio. Oggetto del contendere: la risoluzione del patto di riscadenzamento del debito che secondo la famiglia Sensi e' invalida. Nelle prossime ore e' previsto un incontro tra Gambino e Carbonetti proprio per cercare di trovare una soluzione alla controversia. Unicredit e' disponibile ad una sola condizione: che la famiglia Sensi conceda un mandato a vendere su tutti gli asset di Italpetroli, compresa la As Roma. Resta nell'ombra l'imprenditore farmaceutico Francesco Angelini, che non ha accantonato l'idea di acquistare il club. Per preparare una manifestazione d'interesse si starebbe facendo coadiuvare da KPMG.



il_gatto
00giovedì 5 novembre 2009 07:48
Pippo Tarzan Marra in difesa di Cita:


Roma - (Adnkronos/Ign) - La holding di proprietà della famiglia Sensi risponderà punto su punto alle voci su una resa dei conti con Unicredit. Fonti vicine alla società: ''Illegittimi e abusivi i pignoramenti dei due alberghi del Gruppo''

Roma, 4 nov. (Adnkronos/Ign) - Il Gruppo Italpetroli, holding della famiglia Sensi che controlla l'As Roma, passa al contrattacco. Da fonti vicine alla società l'ADNKRONOS apprende di una ''veemente reazione all'ennesima inusitata aggressione mediatica - avvenuta su numerosi organi di stampa" in cui si citano "non ben precisate 'fonti autorevoli di Unicredit' in ordine ad una vera e propria 'resa dei conti' in corso, dove Unicredit dipinge il Gruppo Italpetroli come una realtà in liquidazione".
Sempre secondo le fonti vicine al Gruppo, ''Italpetroli oggi ha stigmatizzato duramente quanto riportato dalla stampa e ha comunicato, per ora in via informale, che molto presto il Gruppo Italpetroli abbandonerà la linea di riserbo, sino ad ora tenuta, per rispondere punto su punto a quanto propalato strumentalmente in loro danno e che vi saranno reazioni nelle sedi competenti contro ogni ulteriori aggressione ai propri diritti ed ai propri beni con adeguate azioni risarcitorie".
E' trapelato, altresì, che "il famoso patto Unicredit/Italpetroli non si sarebbe 'risolto per un inadempimento di quest'ultimo', e che la controversia nascente dallo stesso sarà devoluta ad un Collegio arbitrale, dove per Italpetroli è stato nominato quale arbitro il Prof. Avv. Romano Vaccarella.
Sempre dalle medesime fonti si apprende che "Italpetroli dimostrerà presto che non vi è stato alcun inadempimento al piano di risanamento del proprio debito di cui all'accordo con la Banca, e che i pignoramenti dei due alberghi del Gruppo - per circa 3 milioni di euro - sono frutto di un'azione tanto illegittima quanto abusiva, come presto si evidenzierà".
Per quanto riguarda l'Assemblea della Italpetroli Spa del 3 novembre scorso, le stesse fonti comunicano che "la stessa non si è tenuta per un solo lampante motivo, ovvero che, in precedenza, l'Avvocato Cappelli aveva fatto pervenire le proprie dimissioni dalla carica di Consigliere del Cda, permettendo, così, la riapertura di un proficuo tavolo di trattativa professionale mirante al raggiungimento di una effettiva conciliazione del contenzioso, così come è sempre stata primaria volontà del Gruppo Italpetroli Spa".
il_gatto
00sabato 7 novembre 2009 20:39
IL ROMANISTA (R. LUNA) - Steve Horowitz è uno duro e furbo quanto basta. Quando Joe Tacopina bussa lui annusa l’affare e chiede un memo dettagliato che risponda a due domande: perché uno dovrebbe comprarsi la Roma? E soprattutto con quali soldi? Il 10 agosto Joe ha le risposte pronte, anche se, lo vedremo sono ancora largamente approssimative. Primo, dice Joe, per il "take over" della quota dei Sensi ci servono 100 milioni (di dollari? di euro? in ogni caso alla fine l’offerta
complessiva sarà più del doppio, e in euro).

Secondo, dice Tacopina, abbiamo un "management team" sul posto pronto a muoversi.
Di quale team parli Joe non è chiaro: in quel momento
in realtà lo studio legale Paul Hastings Janof-S sky & Walker, lo stesso che lo aveva indirizzato alla ICS, gli ha presentato un giovane del jet set americano all’apice del successo, ma vicinissimo alla fine, le manette (non a caso verrà liquidato prima che la trattativa con la Sensi entri nella fase finale).

E’ Raffaello Follieri, in quei giorni è fidanzato con una bella attrice hollywoodiana, Anne Hatheway, e spende e spande i soldi che incassa grazie ad una truffa immobiliare messa in piedi usando a sproposito il nome del Vaticano dove vanta qualche contatto. E sono proprio questi presunti contatti con la Santa Sede a convincere Tacopina, che ha sbagliato cavallo ma ha capito una cosa fondamentale: per comprarsi la Roma, non bastano i soldi, servono i giusti contatti politici. Follieri, con i suoi amici italiani, sembra essere colui che "that can make this deal happen", che ci farà chiudere l’affare, dice a Horowitz.
Terzo e decisivo punto, gestita bene la As Roma può duplicare il suo valore in cinque anni o anche meno, di questo Tacopina si dice certissimo. Di una sola cosa l’avvocato si raccomanda con Horowitz: non c’è tempo da perdere, anzi, c’è una "small window", una piccola finestra di tempo per fare l’operazione, e un solo "management team" che può condurla. Il gran capo di Inner Circle Sports è incuriosito, ma vuole vedere i numeri, e Joe i numeri li ha studiati per benino.
Ecco più o meno il discorso che fa. L’As Roma in quei giorni capitalizza 224 milioni di dollari, non ha debiti, ma la famiglia Sensi alle banche deve 250 milioni sempre di dollari (allora, oggi è quasi il doppio); una volta preso il controllo del club, un piano di marketing mondiale aumenterà moltissimo le entrate, sviluppando nuove fonti di reddito; per far arrivare il brand As Roma in tutto il mondo verrà attuata una capillare strategia Internet che farà lievitare il valore dei diritti tv; andrà valutata la posizione degli attuali dirigenti (Conti, Pradé e Mazzoleni), per capire chi andrà sostituito.

Morale: "Noi possiamo fare con l’As Roma quello che è stato fatto con i Manchester United del mondo". Ovvero, "market it to the fullest extent!". Non c’è bisogno di traduzioni. E’ fatta, anche la Inner Circle Sports sarà della partita.
[SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993]


chiefjoseph
00domenica 8 novembre 2009 01:32
Re:
il_gatto, 07/11/2009 20.39:

IL ROMANISTA (R. LUNA) - Steve Horowitz è uno duro e furbo quanto basta. Quando Joe Tacopina bussa lui annusa l’affare e chiede un memo dettagliato che risponda a due domande: perché uno dovrebbe comprarsi la Roma? E soprattutto con quali soldi? Il 10 agosto Joe ha le risposte pronte, anche se, lo vedremo sono ancora largamente approssimative. Primo, dice Joe, per il "take over" della quota dei Sensi ci servono 100 milioni (di dollari? di euro? in ogni caso alla fine l’offerta
complessiva sarà più del doppio, e in euro).

Secondo, dice Tacopina, abbiamo un "management team" sul posto pronto a muoversi.
Di quale team parli Joe non è chiaro: in quel momento
in realtà lo studio legale Paul Hastings Janof-S sky & Walker, lo stesso che lo aveva indirizzato alla ICS, gli ha presentato un giovane del jet set americano all’apice del successo, ma vicinissimo alla fine, le manette (non a caso verrà liquidato prima che la trattativa con la Sensi entri nella fase finale).

E’ Raffaello Follieri, in quei giorni è fidanzato con una bella attrice hollywoodiana, Anne Hatheway, e spende e spande i soldi che incassa grazie ad una truffa immobiliare messa in piedi usando a sproposito il nome del Vaticano dove vanta qualche contatto. E sono proprio questi presunti contatti con la Santa Sede a convincere Tacopina, che ha sbagliato cavallo ma ha capito una cosa fondamentale: per comprarsi la Roma, non bastano i soldi, servono i giusti contatti politici. Follieri, con i suoi amici italiani, sembra essere colui che "that can make this deal happen", che ci farà chiudere l’affare, dice a Horowitz.
Terzo e decisivo punto, gestita bene la As Roma può duplicare il suo valore in cinque anni o anche meno, di questo Tacopina si dice certissimo. Di una sola cosa l’avvocato si raccomanda con Horowitz: non c’è tempo da perdere, anzi, c’è una "small window", una piccola finestra di tempo per fare l’operazione, e un solo "management team" che può condurla. Il gran capo di Inner Circle Sports è incuriosito, ma vuole vedere i numeri, e Joe i numeri li ha studiati per benino.
Ecco più o meno il discorso che fa. L’As Roma in quei giorni capitalizza 224 milioni di dollari, non ha debiti, ma la famiglia Sensi alle banche deve 250 milioni sempre di dollari (allora, oggi è quasi il doppio); una volta preso il controllo del club, un piano di marketing mondiale aumenterà moltissimo le entrate, sviluppando nuove fonti di reddito; per far arrivare il brand As Roma in tutto il mondo verrà attuata una capillare strategia Internet che farà lievitare il valore dei diritti tv; andrà valutata la posizione degli attuali dirigenti (Conti, Pradé e Mazzoleni), per capire chi andrà sostituito.

Morale: "Noi possiamo fare con l’As Roma quello che è stato fatto con i Manchester United del mondo". Ovvero, "market it to the fullest extent!". Non c’è bisogno di traduzioni. E’ fatta, anche la Inner Circle Sports sarà della partita.
[SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993]






ma di quand'è st'articolo?

no, perchè è tutta roba, ahinoi, nota e stranota...nulla di nuovo insomma.
lucaDM82
00domenica 8 novembre 2009 11:14
Ah,credo sia una storia a puntate della vicenda Soros.Luna so che adesso è praticamente editore del Romanista ma non più direttore.Comunuque scrive pure lui.
lucaDM82
00martedì 10 novembre 2009 12:45
La Sensi apre alla cessione: ''Pronti a vagliare progetti seri'' [SM=g27985]
La Presidentessa: ''Per il momento però nessuno si è dimostrato veramente interessato...''
[SM=g27996]
L'intervista realizzata dal Guerin Sportivo al Presidente della Roma, Rosella Sensi

In pochi anni, da figlia di Franco Sensi si è ritrovata a essere presidente della Roma, poi moglie e mamma: come ha vissuto il cambiamento?
«Facendo coesistere i ruoli, ma non è sempre stato facile. La famiglia occupa il primo posto, era così anche per mio padre, che nonostante gli impegni è sempre stato presente nella nostra vita. Mi ha insegnato a essere umile, a rispettare il prossimo a non dimenticare mai le origini. Valori cui mi aggrappo soprattutto da quando ho assunto l’incarico di presidente, anche se per me il presidente resta lui».

È più difficile essere mamma o presidente della Roma?
«Entrambi gratificanti nella loro diversità, spesso mi tengono sveglia la notte. Ma basta un sorriso di mia figlia Livia a ripagarmi di tutti i sacrifici. A proposito, ogni nascita in casa Sensi coincide con un nuovo abbonamento allo stadio, anche Livia puntualmente è entrata a far parte della lista».

Un impero al femminile: lei, sua madre Maria, sua zia Angela, le sue sorelle Silvia e Maria Cristina. E ora Livia.
«Mia madre e mia zia, grandi tifose, sono sempre allo stadio, spesso anche per le trasferte europee. Siamo molto unite, dopo la scomparsa di papà lo siamo ancor di più, l’intuito femminile aiuta molto nella vita».

Che giudizio dà alla Rosella Sensi presidente?
«Preferisco che siano gli altri a giudicarmi».

Se tornasse indietro, cosa non rifarebbe?
«Sono abituata a guardare avanti, a non avere rimpianti. E a ripartire da eventuali errori per una crescita continua».

La più grande soddisfazione della sua gestione?
«L’emozione più intensa me l’ha regalata la vittoria della Coppa Italia nel 2007. Al ritorno da Milano a Fiumicino, l’immagine di mio padre ad aspettarci per festeggiare mi dà ancora i brividi».

E la più grande delusione?
«Non amo piangermi addosso, mi concentro sulle rivincite che ci dobbiamo prendere».

Qual è stata la cessione più dolorosa?
«Da presidente quella di Aquilani, nel passato senza dubbio quella di Samuel».

Progetto Roma. Svolgimento:
«Il nostro club trae spunto da ogni situazione per accumulare esperienza. Migliorando. Per questo abbiamo varato un Comitato tecnico che comprende la figura di Gian Paolo Montali. La Roma è in evoluzione, segue le nuove strade del calcio e le prospettive di diversificazione, che richiedono anche una crescita del livello dirigenziale. Ci stiamo preparando per il futuro, [SM=g27996] quando lo stadio di proprietà comporterà nuove politiche aziendali». [SM=g27996]

A distanza di circa un mese e mezzo, cosa si sente di dire sulla presentazione dell’idea di uno stadio interamente per la Roma?
«Noi abbiamo definito l’area in cui verrà costruito lo stadio e continuiamo a lavorare. Volevamo presentare i nostri studi di fattibilità e un modello di impianto pensato proprio in funzione delle nostre esigenze, in un momento delicato del calcio italiano ormai votato alla politica degli stadi di proprietà come soluzione di una crisi evidente. Abbiamo fatto e continuiamo a fare la parte di nostra competenza. Ora restiamo in attesa dell’emanazione della Legge sugli stadi, poi procederemo con l’iter formale, necessario per la presentazione ufficiale del progetto alle autorità competenti, che ci sembrano ben disposte a valutare con noi le soluzioni più opportune».

Perché il calcio italiano perde colpi in Europa?
«Paghiamo l’assenza di stadi da calcio. I nostri allontanano la gente, deteriorando pure la scenografia televisiva del prodotto virtuale. In Inghilterra, Germania e Spagna i club hanno ottenuto aree e permessi per realizzare impianti di proprietà. Abbiamo perso quote ingenti di fatturato, non potendo adeguarci ai tempi, dipendendo in eccesso dai diritti televisivi. Siamo inoltre penalizzati dalla fiscalità sfavorevole, soprattutto in confronto alla Spagna».

Intanto Platini intima ai club di non vivere di soli introiti derivanti dai risultati. Come si recupera il terreno perduto?
«Finalmente le problematiche del calcio italiano sono arrivate ai due rami del Parlamento, dopo la constatazione di Federcalcio e Coni. Con strutture di proprietà di club ci sarà un ritorno in auge del nostro calcio».

Cos’è cambiato dopo Calciopoli?
«C’è più trasparenza e mi sembra che ci sai voglia di rinnovamento».

Con quali dirigenti va maggiormente d’accordo?
«Rispettando i ruoli reciproci, vado d’accordo con tutti».

Associ un aggettivo a ogni suo “collega”.
«Moratti è indubbiamente generoso, Galliani rappresenta la competenza così come il suo presidente, Berlusconi, che è il vincente per antonomasia. Lotito loquace come nessun altro. Zamparini... ricco». [SM=g27993]

La vendita collettiva dei diritti tv che effetti avrà?
«Se riusciremo a completare nel modo migliore l’ultima fase di questa prima esperienza centralizzata, licenziando con buon esito anche i diritti esteri, il chiaro domestico e la Coppa Italia, penso che ci sarà un motivo in più per guardare con ottimismo al futuro del sistema».

E in questo sistema, come si colloca la sua società?
«La Roma negli ultimi dieci anni ha collezionato uno scudetto, cinque secondi posti [SM=g27991] [SM=g27991] [SM=g27991] [SM=g27991] [SM=g27991] e quattro coppe nazionali, ribadendo una posizione di rilievo degna della sua storia, che ci ha visto giocare in B solo una volta, come la Juventus [SM=g27991] [SM=g27991] . In virtù dei risultati conseguiti, secondo i nostri calcoli possiamo mantenere un buon rapporto di ricavi, in attesa di fare il salto di qualità attraverso lo stadio».

L’apertura alla trattativa con Fioranelli per la cessione della Roma, emersa nei comunicati stampa di Italpetroli, che controlla As Roma, aveva fugato i dubbi sulla cedibilità del club. Con il progetto stadio la situazione è mutata oppure è ancora disposta a trattare la vendita della società?
«Siamo sempre disposti e pronti ad ascoltare chi si presenterà con un progetto serio e che abbia intenzione di fare il bene della Roma. Cosa che finora non è avvenuta». [SM=g27996]

Soros, Fioranelli, Angelini, fra smentite e conferme, si sono avvicinati alla Roma. Ora si parla di una cordata di costruttori capitolini: chi realmente si è fatto avanti e perché sono tramontate queste ipotesi?
«È incredibile quanto credito abbiano dei rumors a volte privi di reale consistenza, anche dopo smentite pubbliche ufficiali. Ogni voce legata a situazioni più o meno reali ha avuto una sua evoluzione, dettagliatamente spiegata dai nostri [SM=g27987] comunicati».

Ma i tifosi seguono con passione e costanza anche le notizie sulla società...
«I tifosi della Roma, sono fantastici, ma devono pensare a sostenerla e proteggerla, senza dare importanza alle speculazioni. Una squadra di calcio ha bisogno di un ambiente compatto per dare il meglio di sè».

Si è chiesta perché lo scorso 20 giugno tutti i quotidiani, tutti i notiziari televisivi e le trasmissioni radiofoniche diedero per fatto il passaggio della Roma a Fioranelli?
«Qualcuno ha lanciato il sasso sbagliato nello stagno migliore, provocando una reazione a catena».

Cioè?
«Quel qualcuno si è dimenticato di chiedere qualcosa all’azionista di riferimento di As Roma, l’unica in diritto di decidere le sorti del club».

Progetto giovani: quando vi gioverete nuovamente di giocatori del calibro di De Rossi?
«Ho piena fiducia nello staff, la Roma ha sempre cresciuto giovani di valore. Il nostro futuro prevede Okaka e D’Alessandro, Crescenzi e Della Penna [SM=g27987] , in rampa di lancio c’è il giovanissimo Sini [SM=g27991] . Abbiamo scelto di avere un capitano romano, un vice capitano romano, un allenatore romano che rappresentano il valore aggiunto dell’ambiente, per senso di appartenenza. Non è casuale la scelta di Bruno Conti, che ha curato il settore giovanile e di Montella che si occupa dei nostri ragazzi. La Roma deve entrare nell’anima di chi ci gioca, da subito».

Quanto grava sulle finanze della Roma il contratto di Francesco Totti?
«Esattamente come tutti i contratti dei grandi calciatori per le altre squadre, con una differenza: Francesco è nato, cresciuto e maturato in questa società e non va sottovalutato. Ha battuto tutti i primati nella Roma e sta attaccando i record assoluti del campionato. È un campione del mondo, deve essere un modello positivo per i giovani del vivaio, per i compagni e per i tifosi. Non accetto che si misuri la carriera di Totti sulla base di un valore contrattuale: io guardo i risultati morali e tecnici e se li paragono ad altri atleti finisco per considerarmi in attivo. Francesco meriterebbe il Pallone d’Oro alla carriera».

Invece chi sarà a vincerlo?
«Messi, uno che mette sempre tutti d’accordo».

Qualcuno può duellare con l’Inter per lo scudetto?
«È evidente che la corsa riguardi solo una squadra. In compenso, la classifica corta offre a molte la possibilità di entrare in Europa».

Ha capito perché Spalletti ha rassegnato le dimissioni?
«Posso immaginare che avesse perso gli stimoli, ma non voglio lasciare spazio alle delusioni ripensando a lui come allenatore della Roma. Preferisco ricordare quando insieme abbiamo gioito per le vittorie».

Come giudica il lavoro di Ranieri?
«Molto positivo, mi sembra che abbia toccato le corde giuste per restituire stimoli ai ragazzi e anche nella difficoltà ambientale ha confermato personalità e amore per la maglia».

Risultati negativi, contestazione a società e squadra, Olimpico che non si sottrae alla dura legge della fuga dagli stadi. Cosa si sente di dire ai tifosi della Roma?
«I tifosi hanno sempre ragione, anche quando contestano, purché resti in ambiti civili e non si manchi di rispetto ai contestati. Da parte nostra però non c’è mai stata mancanza di chiarezza [SM=g27993] , sia quando ci siamo espressi per mezzo di comunicati scritti, sia quando ho parlato davanti ai microfoni. Capisco che dando spiegazioni non si possa accontentare tutti, ma molto spesso si tende a far finta di non capire ciò che diciamo [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] . Sono tifosa anch’io e sarei felice di poter comprare ogni anno i campioni più forti per la Roma [SM=g27987] . Ma la squadra resta competitiva, è quella che due anni fa è stata a un passo dallo scudetto e ha espresso il miglior calcio [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] . Ecco, questo gruppo è ancora in grado di sorprenderci in positivo. I tifosi devono essere ottimisti. Vorrei dire a chi contesta oggi che mi è chiarissimo il significato della protesta. Anche se non mi vogliono, chiedo loro di amare la Roma e di non abbandonarla. Io non lo farò mai, soprattutto nei momenti difficili». [SM=g27993]

Come si immagina fra dieci anni?
«Sono talmente impegnata nel presente che mi risulta difficile fare previsioni. Lo sa che da tre anni non vado in vacanza?».
faberhood
00mercoledì 11 novembre 2009 11:07
Re:
lucaDM82, 10/11/2009 12.45:

«Siamo sempre disposti e pronti ad ascoltare chi si presenterà con un progetto serio e che abbia intenzione di fare il bene della Roma. Cosa che finora non è avvenuta». [SM=g27996]

Soros, Fioranelli, Angelini, fra smentite e conferme, si sono avvicinati alla Roma. Ora si parla di una cordata di costruttori capitolini: chi realmente si è fatto avanti e perché sono tramontate queste ipotesi?
«È incredibile quanto credito abbiano dei rumors a volte privi di reale consistenza, anche dopo smentite pubbliche ufficiali. Ogni voce legata a situazioni più o meno reali ha avuto una sua evoluzione, dettagliatamente spiegata dai nostri [SM=g27987] comunicati».

«I tifosi hanno sempre ragione, anche quando contestano, purché resti in ambiti civili e non si manchi di rispetto ai contestati. Da parte nostra però non c’è mai stata mancanza di chiarezza [SM=g27993] , sia quando ci siamo espressi per mezzo di comunicati scritti, sia quando ho parlato davanti ai microfoni. Capisco che dando spiegazioni non si possa accontentare tutti, ma molto spesso si tende a far finta di non capire ciò che diciamo [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] . Sono tifosa anch’io e sarei felice di poter comprare ogni anno i campioni più forti per la Roma [SM=g27987] . Ma la squadra resta competitiva, è quella che due anni fa è stata a un passo dallo scudetto e ha espresso il miglior calcio [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] . Ecco, questo gruppo è ancora in grado di sorprenderci in positivo. I tifosi devono essere ottimisti.

Come si immagina fra dieci anni?
«Sono talmente impegnata nel presente che mi risulta difficile fare previsioni. Lo sa che da tre anni non vado in vacanza?».




Se è vero ciò allora siamo in un'altra realtà....quindi sono vere queste affermazioni?

Che vuol dire reale? Dammi una definizione di reale. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci. Il mondo com'era alla fine del XX secolo. E che ora esiste solo in quanto parte di una neuro-simulazione interattiva che noi chiamiamo Matrix. Sei vissuto in un mondo fittizio, Neo. (Morpheus)

Matrix è un sistema, Neo. E quel sistema è nostro nemico. Ma quando ci sei dentro ti guardi intorno e cosa vedi? Uomini d'affari, insegnanti, avvocati, falegnami.... le proiezioni mentali della gente che vogliamo salvare. Ma finché non le avremo salvate, queste persone faranno parte di quel sistema, e questo le rende nostre nemiche. Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo. (Morpheus)

faberhood
00mercoledì 11 novembre 2009 11:10
Re: Re:
Io comunque tra 10 anni mi immagino che sconti una pena detentiva di altri 10.
il_gatto
00mercoledì 11 novembre 2009 11:21
Re: Re: Re:
faberhood, 11/11/2009 11.10:

Io comunque tra 10 anni mi immagino che sconti una pena detentiva di altri 10.




pensa come godo...
lucaDM82
00mercoledì 11 novembre 2009 13:15
LA SENSI GIURA: ´VENDO MA ALLE PERSONE SERIE´ [SM=g27993]

pubblicata mercoledì 11 novembre 2009

(La Gazzetta dello Sport) - Da due anni Rosella Sensi risponde con la stessa formula alla domanda sulla vendita della società: «Siamo sempre pronti ad ascoltare chi si presenterà con un progetto serio e che abbia intenzione di fare il bene della Roma. Cosa che finora non è avvenuta», racconta in un’intervista al Guerin Sportivo.

Dunque, non era serio il progetto della Inner Circle Sports e di George Soros nel 2008, eppure la trattativa andò avanti per mesi e l’affare fu sul punto di chiudersi, prima che la Sensi rilanciasse con una fantomatica offerta araba. Non erano serie nemmeno le intenzioni di Vinicio Fioranelli, in effetti, ma anche con l’agente italosvizzero la Sensi trattò a lungo (lo raccontano i comunicati ufficiali Italpetroli), considerandolo un interlocutore attendibile.

Chissà se la Sensi darà credito a Francesco Angelini e ai suoi soci, che sono pronti a rilevare il club in attesa del via libera di UniCredit. «Solo rumors cui è stato dato troppo credito», dice la presidentessa. Dall’intervista al Guerino, piuttosto, si evince che la Sensi non ha alcuna intenzione di vendere la Roma, anzi di volerla rilanciare con l’operazione stadio: «Abbiamo presentato i nostri studi, restiamo in attesa della legge. Un impianto di proprietà ci farà fare il salto di qualità». Ma fino ad allora?
----------------------------------------------------------------

Ipocrisia.
Quando vendi da quando in qua ti interessi alla serietà degli acquirenti e al progetto che hanno in mente?Saranno affari loro!
A me interesserebbe soltanto vendere al prezzo più alto possibile.Stop.
Adesso vogliono far vedere che per la vendita è necessario un progetto serio,un acquirente serio?ma per favore,ridicoli!!!

Se vendo una pizzeria e poi ci fanno un cinese,sticazzi!Ma basta,i vari giornalisti smerdassero i Sensi ogni volta che rilasciano 'ste dichiarazioni assurde...
faberhood
00mercoledì 11 novembre 2009 16:22
Re:
lucaDM82, 11/11/2009 13.15:

LA SENSI GIURA: ´VENDO MA ALLE PERSONE SERIE´ [SM=g27993]

pubblicata mercoledì 11 novembre 2009

(La Gazzetta dello Sport) - Da due anni Rosella Sensi risponde con la stessa formula alla domanda sulla vendita della società: «Siamo sempre pronti ad ascoltare chi si presenterà con un progetto serio e che abbia intenzione di fare il bene della Roma. Cosa che finora non è avvenuta», racconta in un’intervista al Guerin Sportivo.

Dunque, non era serio il progetto della Inner Circle Sports e di George Soros nel 2008, eppure la trattativa andò avanti per mesi e l’affare fu sul punto di chiudersi, prima che la Sensi rilanciasse con una fantomatica offerta araba. Non erano serie nemmeno le intenzioni di Vinicio Fioranelli, in effetti, ma anche con l’agente italosvizzero la Sensi trattò a lungo (lo raccontano i comunicati ufficiali Italpetroli), considerandolo un interlocutore attendibile.

Chissà se la Sensi darà credito a Francesco Angelini e ai suoi soci, che sono pronti a rilevare il club in attesa del via libera di UniCredit. «Solo rumors cui è stato dato troppo credito», dice la presidentessa. Dall’intervista al Guerino, piuttosto, si evince che la Sensi non ha alcuna intenzione di vendere la Roma, anzi di volerla rilanciare con l’operazione stadio: «Abbiamo presentato i nostri studi, restiamo in attesa della legge. Un impianto di proprietà ci farà fare il salto di qualità». Ma fino ad allora?
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Ipocrisia.
Quando vendi da quando in qua ti interessi alla serietà degli acquirenti e al progetto che hanno in mente?Saranno affari loro!
A me interesserebbe soltanto vendere al prezzo più alto possibile.Stop.
Adesso vogliono far vedere che per la vendita è necessario un progetto serio,un acquirente serio?ma per favore,ridicoli!!!

Se vendo una pizzeria e poi ci fanno un cinese,sticazzi!Ma basta,i vari giornalisti smerdassero i Sensi ogni volta che rilasciano 'ste dichiarazioni assurde...



Luca,
io credo che a lei interessa chi compra, solamente per il fatto che il compratore, dovrebbe tenerla nel CDA con uno stipendio simile a quello attuale.
Non è un manager, e non troverebbe un posto o uno stipendio del genere da nessuna parte.
Per questo non venderà a nessuno, a meno che la banca con l'incremento degli atti di forza ingiuntivi, non la costringa alla vendita.

lucolas999
00mercoledì 11 novembre 2009 16:26
dai porella stiamo parlando di una poveraccia che non va in vacanza da 3 anni [SM=g27993] [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987]
lucaDM82
00mercoledì 11 novembre 2009 19:57
Re: Re:
faberhood, 11/11/2009 16.22:


Non è un manager, e non troverebbe un posto o uno stipendio del genere da nessuna parte.



10000000000000000000000000000000000000000000000000000000%

lucaDM82
00mercoledì 11 novembre 2009 19:59
Re:
lucolas999, 11/11/2009 16.26:

dai porella stiamo parlando di una poveraccia che non va in vacanza da 3 anni [SM=g27993] [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987]



Questa donna vive fuori dal mondo.Io la manderei a spaccare le pietre per l'eternità.


lucaDM82
00giovedì 12 novembre 2009 14:37
Dice Torri(che si sente tutti i giorni con Angelini) che i primi mesi de 2010 qualcosa si muoverà.Sarà l'anno giusto?
giove(R)
00giovedì 12 novembre 2009 14:47
Re:
lucaDM82, 12/11/2009 14.37:

Dice Torri(che si sente tutti i giorni con Angelini) che i primi mesi de 2010 qualcosa si muoverà.Sarà l'anno giusto?




intanto domani esce il film sulle profezie di Nostradamus... [SM=g27989]
il_gatto
00giovedì 12 novembre 2009 15:40
(CESSIONE AS ROMA - ANGELINI: PRONTA L’OFFERTA - ILROMANISTA) - Pronti 200 milioni per l’acquisto della Roma. E’ una partita a tre. Angelini, Unicredit e Rosella Sensi. Il primo ha fatto il suo, ora tocca agli altri due. Andando con ordine, Francesco Angelini ha dato seguito alla manifestazione d’interesse espressa in passato e, lavorando con l’advisor Kpmg, ha presentato sul tavolo di Unicredit un’offerta vera e propria, che la banca ritiene più che credibile. Si tratta di un vero e proprio piano per l’ingresso nella Roma e per la gestione finanziaria futura del club. Tutto studiato nei dettagli, con la presenza di altri soci. La cifra messa sul piatto viaggerebbe attorno ai 180-200 milioni comprendendo la quota da destinare all’Opa obbligatoria. Tenendo presente che la capitalizzazione della società, cioè il valore complessivo delle azioni (in tutto 132.523.296) al momento corrisponde a circa 103 milioni di euro. L’offerta è quindi praticamente quasi il doppio. Ma comunque è pressoché impossibile per la Sensi ottenere un azzeramento del debito con la vendita della Roma.
Dunque a questo punto la palla passa agli attori principali. Il creditore, Unicredit, e il debitore, Italpetroli (esposta per oltre 400 milioni). In questi giorni gli avvocati stanno continuando a lavorare. Potrebbe esserci un nuovo incontro oggi, per cercare un accordo. Non un arbitrato, che non sarebbe possibile in un caso come questo dove la natura del debito/credito è ben definita (denaro liquido). Un accordo, stante la situazione attuale, conviene a tutti. Se si dovesse andare avanti con i decreti ingiuntivi fino alle estreme conseguenze, quindi fino a tirar dentro pure Roma 2000, i tempi sarebbero lunghissimi. Si tratterebbe di anni, non di mesi. A chi giova? Non alla banca , perché il recupero del credito ritarderebbe ulteriormente. Ma neanche ai Sensi, perché servirebbe solo a ritardare una conclusione inevitabile, cioè il progressivo pignoramento di buona parte del patrimonio di famiglia. E della Roma. Allo stato attuale, servirebbe un passo indietro da parte di entrambe le parti. La banca, magari rinunciando agli interessi, che ammontano a circa 100 milioni, potrebbe essere disposta a lasciare sul piatto una parte del credito. I Sensi, accettando di lasciare la Roma ad Angelini, otterrebbero un forte sconto. Il debito non sarebbe completamente saldato, ma a quel punto Unicredit potrebbe sottoscrivere un nuovo piano di rientro, coinvolgendo altri asset. E’ peraltro in scadenza anche la terza rata del piano sottoscritto nel luglio 2008 e mai onorato da Italpetroli. C’è poi un altro motivo perché l’accordo possa convenire anche a Rosella Sensi: la prossima chiusura del bilancio di Italpetroli, al quale però Unicredit potrebbe contestare la mancata continuità aziendale.
lucaDM82
00venerdì 13 novembre 2009 00:34
ANGELINI: ´NESSUNA OFFERTA PER L´ACQUISTO DELLA ROMA´

pubblicata giovedì 12 novembre 2009


Ecco il testo integrale del comunicato emesso dal Gruppo Angelini:


«Allo stato nessuna proposta contrattuale e tantomeno nessun prezzo determinato sono stati offerti alle controparti interessate, non essendosi verificati tutti i presupposti ritenuti necessari per procedere in tal senso». È quanto precisa in un comunicato il Gruppo Angelini, a proposito delle notizie di stampa riguardanti una sua offerta a Unicredit per l'acquisto in cordata della Roma. Questo senza nulla togliere alla serietà dell'interessamento del gruppo per il «rilancio della Roma calcio mediante un importante investimento nella stessa», come testimonia il fatto che Francesco Angelini «abbia incontrato esponenti di importanti gruppi bancari per un preliminare scambio di vedute».



chiefjoseph
00venerdì 13 novembre 2009 03:58
alè!

ricomincia la tarantella! [SM=g27989]
gianpaolo77
00venerdì 13 novembre 2009 10:04
Re:
lucaDM82, 12/11/2009 14.37:

Dice Torri(che si sente tutti i giorni con Angelini) che i primi mesi de 2010 qualcosa si muoverà.Sarà l'anno giusto?




ambè, se lo dice torri allora stamo a cavallo...
[SM=g27987]
giove(R)
00venerdì 13 novembre 2009 12:35
Re:
chiefjoseph, 13/11/2009 3.58:

alè!

ricomincia la tarantella! [SM=g27989]




pepperèèèè pepperèèèè peppereppeperepepèèè.....
Uè! Uè! Uè!
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