carte da cul

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BeautifulLoser
00lunedì 14 gennaio 2013 15:20
Re:
lucaDM82, 1/14/2013 2:40 PM:

Pinci può diventare l'erede di maurizio mosca.




ne ricalcasse le orme il più presto possibile!!! [SM=g10770]
Sound72
00lunedì 14 gennaio 2013 16:05
Re:
Sound72, 12/11/2012 09:24:

CORSPORT (G. DOTTO) - Non datemi del pazzo. Dal derby di ieri la Roma deve uscire con grande ottimismo, se solo saprà andare oltre le apparenze. Capisco ma non giustifico le facce da funerale a fine partita. Brutta bestia il derby, è un’ulcera che ti perfora prima, durante e dopo [...]. Cinquanta minuti di secchiate d’acqua bastavano a riaggiornare l’incubo di Parma, l’helzapoppin del pallone che muore e fa strani versi nelle pozze. Questa volta Funny Lotito in tribuna, la mascella sazia del molosso che ha appena finito di spolpare l’osso.

Almeno due partite ieri. Prima e dopo il diluvio. Finisce una e ne comincia un’altra. Finché la palla corre c’è solo Roma. Se la palla non corre, non c’è calcio di Zeman. La squadra lo sa talmente bene che si deprime anche più di quanto sia necessario. Senza i suoi poteri magici, la palla-rasoio che va, taglia, verticale, maniaca, la squadra si accartoccia all’indietro, si rifugia in una casa che non è la sua. E frana. Non sa e non trova altro modo [...]. Il gol di Candreva, titanico ieri perché titanico, poveraccio, è lo sforzo di cancellare presso di sè ogni traccia del suo essere romanista, è uno choc anafilattico. Non solo te lo aspetti, non solo arriva, ma arriva in circostanze assurde. Assurdo è anche il secondo gol, assurdissimo il terzo. La faccia di De Rossi era allucinata già all’inizio e qui c’è ora, purtroppo, tutto il tempo di sanare quello che forse non è più sanabile. Zeman ha fatto il guaio, Zeman deve risolverlo.

Perché la Roma c’è. Sta arrivando. Si fa largo, faticosamente, a squarci, tra conati, impennate e tonfi, ma sta arrivando, ogni volta di più. Si è vista anche ieri, prima del diluvio. Sta mettendo a punto il suo capolavoro. Se riuscirà a sopportare la malasorte, gli arbitri, e soprattutto se stessa, la parte ancora malferma del suo giovane corpo, diventerà grandissima. Lo è già, ma ancora non lo sa.






Quello era il Dotto post -derby..questo è quello di oggi::

E'un altro fallimento


CORSPORT (G. DOTTO) - Le squadre di Zeman sono pazze sì, ma escono alla distanza, schiantano le avversarie sul piano atletico. Questa è solo pazza e nel secondo tempo c’è una sola squadra in campo, il Catania di Paglialunga e di Ricchiuti. La terza sconfitta esterna consecutiva, a più di metà campionato e a otto, forse dieci punti dalla terza, il Napoli, urlano una sola cosa. Fallimento. Non inferiore a quello di Luis Enrique, ma più bruciante. E fa più male. Perché viene dopo il primo e perché le attese, stavolta, erano più forti.

Zeman non c’è, a meno che non sia quel totem in panchina che ogni tanto libera un colpo di tosse. Non c’è, ma impone le sue stravaganze. De Rossi in panchina, anche quando il greco ha il marmo nei polpacci. E Goicoechea? Ha tentato ieri di replicare l’exploit del derby e quasi ci riesce. «Bravo di piede», ci pigliano per il culo da mesi. Ieri tre rinvii e tre comiche. Stekelenburg può tranquillamente preparare istanza di mobbing. Vince facile. Zeman non si scompone e quando si scompone lo fa per togliere Marquinho, fin lì il migliore (e comunque i venti minuti di Dodò sono stati la sola consolazione della giornataccia).

E pure. Senza Totti, Pjanic, Marquinhos e Osvaldo, poteva bastare la buona Roma del primo tempo. Perfino interessante nel dimostrare che si può giocare anche senza il Dio Sole là davanti, ma trovando più varianti e attivando risorse altrimenti latenti. Il guaio grosso era quel ragazzo lì in mezzo all’area. E’ da mascalzoni infierire, ma i tifosi feriti diventano mascalzoni. Destro è un corpo estraneo anche a se stesso. Non ho ancora capito se sia più limitato o spaventato. In entrambi i casi, è un debito che corre (male) su due piedi modesti. Top player? Per ora, Topica Player. Lui che si nasconde la faccia nella maglia dopo l’ennesimo strafalcione è il poster del suo passaggio a Roma. Lui si vergogna in campo, noi pure. A casa.



lucaDM82
00lunedì 14 gennaio 2013 18:27
va bene,che ha detto di male Dotto?Due mesi fa era ottimista nonostante la sconfitta (e infatti poi la Roma se non sbaglio ha ingranato alla grande),dopo queste ultime delusioni (specie ieri) ha gettato la spugna.
E' un po' anche il mio pensiero,anche io ero ottimista (e a ragione,viste le prestazioni coi viola e col milan) ma oggi sono molto amareggiato.
Poi Dotto sicuramente da quando scrive gli editoriali sul corsport è più umorale del solito ma forse è il ruolo che glielo impone,deve cavalcare un po' l'umore della tifoseria,non dimentichiamo che c'è sempre una linea editoriale.
Sound72
00lunedì 14 gennaio 2013 18:35
In realtà non è cambiato molto per me.
Hai ingranato affrontando squadre piu' deboli subito ( pescara, siena, torino ), giocando bene in casa contro squadre aperte e giochicchiando fuori.
La roma che ha perso con chievo, napoli e catania era cosi diversa da quella vincente di siena e pescara?
Parlare di fallimento oggi e di grande ottimismo dopo il derby mi sembra un discorso molto umorale in base alla classifica.
A me la Roma alla fine sembra sempre la stessa dall'inizio dell'anno.
E quegli episodi incredibili che cita Dotto al derby come i 3 gol si sono visti anche dopo, ed è lui stesso che lo scrive oggi parlando del portiere.
Ma piu' che altro è il rendimento in classifica che te lo dice.
Stiamo sempre al sesto/settimo posto.
giove(R)
00martedì 15 gennaio 2013 00:03
ha detto di male che se te magni 5 gò ner primo tempo nun pò esse corpa de Zema![SM=g11132]
se entri ner primo e ner seconno tempo e pii gò perchè stai a dormì, e in mezzo crei e nun segni nun pò esse corpa de Zema![SM=g11132]

è il classico voltafaccia del giornalista che deve trovare il facile capro espiatorio.[SM=g11132]

si fa notare poi, che la Roma ha fatto la miglior serie con De Rossi fuori. proprio dopo il derby del primo articolo di Dotto.
[SM=g11132]

Stekelenburg è più forte di Goicoechea [SM=g11132]
ma Stekelenburg sono due anni che sta qui e ha fatto na marea de stronzate.
e a parte le papere gli ho visto fare 3 miracoli e 30 gol presi che allora il portiere vicecampione del mondo a che serve?

continuio a vedere in Zeman il minore responsabile della situazione.
Sound72
00martedì 15 gennaio 2013 08:39
Re:
giove(R), 15/01/2013 00:03:

ha detto di male che se te magni 5 gò ner primo tempo nun pò esse corpa de Zema![SM=g11132]
se entri ner primo e ner seconno tempo e pii gò perchè stai a dormì, e in mezzo crei e nun segni nun pò esse corpa de Zema![SM=g11132]

è il classico voltafaccia del giornalista che deve trovare il facile capro espiatorio.[SM=g11132]

si fa notare poi, che la Roma ha fatto la miglior serie con De Rossi fuori. proprio dopo il derby del primo articolo di Dotto.
[SM=g11132]

Stekelenburg è più forte di Goicoechea [SM=g11132]
ma Stekelenburg sono due anni che sta qui e ha fatto na marea de stronzate.
e a parte le papere gli ho visto fare 3 miracoli e 30 gol presi che allora il portiere vicecampione del mondo a che serve?

continuio a vedere in Zeman il minore responsabile della situazione.




il problema non sono tanto le colpe quanto i limiti. Le responsabilità le tiro in ballo se parlo dei dirigenti.
Ma se io sbaglio 4 gol puliti perchè poi devo riprende gol? e sul rinvio del portiere? Ancora con la casualità del giocatore che se incarta sui tabelloni?
Per me non è tanto una questione di responsabilità..ma di limiti..di alti e bassi cronici..ripeto che la Roma che perde a catania, considerate le assenze, gioca pure meglio di quella che vince a pescara e crea molto di piu' di quella di siena..
Se avessimo visto tante partite come juve-roma in cui i giocatori quasi non ti scendono in campo su Zeman ci sarebbe da parlare poco o niente
La discontinuità di risultati e prestazioni da agosto a gennaio non può essere analizzata ignorando le scelte e le idee tattiche dell'allenatore.
giove(R)
00martedì 15 gennaio 2013 12:03
lo avrei voluto vedere il Real Madrid di Puskas, Gento e Di Stefano...
l'Ajax di Cruijff, Rep e Krol, il Milan di Van Basten Gullit e Baresi, il Barcellona di Messi, Henry e Iniesta, il Bayern di Rummenigge Muller e Beckembauer.....
se ci avessero messo 8 occasioni per cavare un gol...

sai che croci sugli allenatori...
la verità è che si fanno tante analisi ma alla fine si giudica solo dai risultati e si ha troppa fame di capri espiatori.
giove(R)
00martedì 15 gennaio 2013 12:08
Sound72, 15/01/2013 08:39:


Ma se io sbaglio 4 gol puliti perchè poi devo riprende gol?



questa domanda forse vince il titolo di "domanda più capziosa di sempre del forum SPQR"...

la più certa (forse l'Unica) legge esatta del calcio, messa in discussione.
Ennio nessuno ti impedisce di voler arrivare dove vuoi arrivare sin dall'inizio.
puoi continuare all'infinito.
e infine avrai pure soddisfazione. Zeman andrà via reietto, mentecatto ed esule, come l'ennesimo male della Roma.

e tutti saranno disposti a negare pure la più "dura e comprovata legge del calcio" pur di legittiamre le proprie affermazioni
lucaDM82
00martedì 15 gennaio 2013 12:16
mi riferivo al discorso "ottimismo prima/pessimismo dopo".
giove(R)
00martedì 15 gennaio 2013 12:32
e io alla matematica del voltafaccia di Dotto.
Sound72
00martedì 15 gennaio 2013 12:37
Re:
giove(R), 15/01/2013 12:08:



questa domanda forse vince il titolo di "domanda più capziosa di sempre del forum SPQR"...

la più certa (forse l'Unica) legge esatta del calcio, messa in discussione.
Ennio nessuno ti impedisce di voler arrivare dove vuoi arrivare sin dall'inizio.
puoi continuare all'infinito.
e infine avrai pure soddisfazione. Zeman andrà via reietto, mentecatto ed esule, come l'ennesimo male della Roma.

e tutti saranno disposti a negare pure la più "dura e comprovata legge del calcio" pur di legittiamre le proprie affermazioni



il gol lo potevi prendere pure al primo tempo, e lo potevi prendere pure poco prima del gol di Gomez su una percussione centrale di Castro. E sempre su verticalizzazioni in profondità.
Non c'è bisogno di etichettare Zeman come il male del secolo per aggirare l'analisi del rendimento della squadra.
Se si vince..avete visto?ci voleva tempo. Se si perde..le colpe sono individuali.
Anche questa se mi permetti è miopia, parziale ma pur sempre miopia.
E visto il precedente dello scorso anno, anche recidiva.

Sound72
00lunedì 21 gennaio 2013 17:56
www.laroma24.it/archivio/78976/i-voti-degli-altri-bradley-e-marquinhos-i-migliori-da-rivedere-osvaldo-e-lamela-tachtsidis-il-peggi...


c'è una differenza di trattamento evidente nella valutazioni di certi giocatori della Roma.
Limitatamente alla partita di ieri per me Marquinhos non è andato certo meglio di Piris.
Marquinhos ieri sbaglia l'intervento sul palo di Livaja ed ha responsabilità abbastanza chiare sul gol di Palacio.
6,5 mi sembra piu' un voto per le qualità di base e lo stile abbinate alla givoane età che per la prestazione in sè.
Piris francamente con tutti i suoi limiti tecnici è stato semrpe in partita, sicuramente non può aver giocato peggio di Balzaretti.
Se poi si dà 5,5 ad un portiere mi va a farfalle o col pugno a occhi chiusi ad ogni palla che spiove in area..
BeautifulLoser
00lunedì 4 febbraio 2013 19:25
il cosiddetto monotematico ha ulteriormente ristretto il suo campo d'azione. ormai è una setta di apologeti per de rossi.
la zucchelli su retesport: "nel rapporto difficile tra di loro zeman ha il 90% delle colpe e de rossi il 10%".
BeautifulLoser
00martedì 19 febbraio 2013 22:58
quelli che non ce la fanno nemmeno a scrivere un semplice rendiconto senza sbagliare qualcosa. pensa tu cosa deve essere l'establishment che ne è il padrone. non c'è da meravigliarsi se in tali contesti anche pagliacci falliti professionalmente e moralmente vengono acclamati in piazza.


Champions: Bayern, vittoria di forza e il Malaga cade a Oporto

I tedeschi ipotecano i quarti passando per 1-3 a Londra grazie a Kroos e ad una doppietta di Mandzukic. Per i gunners inutile rete di Podolski. Gli spagnoli s'inchinano al Porto che vince 1-0 grazie ad una rete di Moutinho nella ripresa

ROMA - Vittorie preziose di Bayern e Porto nelle due gare d'andata che hanno aperto la seconda settimana degli ottavi di Champions League. I bavaresi sono passati a Londra contro l'Arsenal con un eloquente 1-3 targato soprattutto Mandzukic, autore di una doppietta, i lusitani si sono imposti di misura (1-0) contro il Malaga di Pellegrini grazie a una rete, nella ripresa, di Joao Moutinho. Le due gare di ritorno sono in programma il 13 marzo.

ARSENAL-BAYER 1-3
Il Bayern s'impone di forza all'Emirates e ipoteca già un posto nei quarti di finale di Champions. La formazione di Heynckes domina fin dalle prime battute e trova il vantaggio già al 7' con una bel destro di controbalzo di Kroos su cross dalla destra di Muller. L'Arsenal accusa il colpo e al 21' incassa il raddoppio, opera di Muller, lesto a riprendere da due passi una corta respinta di Szczesny su colpo di testa di Van Buyten. In campo c'è una squadra sola ma i bavaresi non ne approfittano mancando il tris con Mandzukic. L'Arsenal ringrazia e alla prima occasione, al 55', rientra in partita grazie a Neuer che trova il modo peggiore per perdere l'imbattibilità dopo 664': esce male su un angolo dalla destra di Wilshere e consente a Podolski di siglare il gol dell'ex appoggiando comodamente in rete di testa a porta vuota. I gunners ci credono, sfiorano addirittura il pari col subentrato Giroud ma poi devono alzare definitivamente bandiera bianca al 77' quando Mandzukic si fa trovare pronto in spaccata all'appuntamento su un cross basso dalla destra di Lahm. Nel finale altre emozioni con Wilshere e Gomez che falliscono l'opportunità di dare altre dimensioni al punteggio finale.



BeautifulLoser
00martedì 19 febbraio 2013 22:58
Re:
p. s.: in campo per il málaga c'erano anche julio baptista e antunes [SM=x2478856]
giove(R)
00mercoledì 20 febbraio 2013 11:23
ah ieri quando ho sentito il telecronista nominare "antunes" ho pensato... "storie da Roma... siamo proprio the twilight zone... la barzelletta, i grottesco, fattosi società di calcio".
giove(R)
00mercoledì 20 febbraio 2013 11:26
Re: Re:
Sound72, 15/01/2013 12:37:



il gol lo potevi prendere pure al primo tempo, e lo potevi prendere pure poco prima del gol di Gomez su una percussione centrale di Castro. E sempre su verticalizzazioni in profondità.
Non c'è bisogno di etichettare Zeman come il male del secolo per aggirare l'analisi del rendimento della squadra.
Se si vince..avete visto?ci voleva tempo. Se si perde..le colpe sono individuali.
Anche questa se mi permetti è miopia, parziale ma pur sempre miopia.
E visto il precedente dello scorso anno, anche recidiva.





heheheh... leggo sta roba qua. non l'avevo letta prima...

altro che miopia. qua c'è proprio l'effetto binocolo quando lo metti al rovescio.

[SM=g7554]
Sound72
00mercoledì 20 febbraio 2013 15:24
ma infatti ogni ha il suo binocolo e lo usa a modo suo..
a Catania hai perso per caso..con la Juve hai vinto per caso..
giove(R)
00mercoledì 20 febbraio 2013 16:06
sono casi diversi.
a Catania è andata una Roma ormai allo sbando, in odore di esonero allenatore, in cui mezza squadra remava di qua e mezza di là e in tanti avevano da guadagnare se avesse molalto un allenatore che pochi amavano.

nonostante tutto il "gioco di Zeman" li aveva portati cento volte davanti la porta, in un paio di casi a portiere addirittura già battuto.

con la Juventus è diverso, erano sull'orlo di una prossima contestazione feroce.
e guarda caso... hanno tirato fuori la prestazione.

ma probabilmente è solo una questione tattica. :)

del resto da che mondo è modno tutti sanno che Zeman è un cojone e Andreazzoli un tecnico nel Gotha.
e tutti sapevano che la Roma funzionava se mettevi 8 difensori e 3 attaccanti.

e sopratutto ... non è un caso per niente (ma quandomai...) che negli ultimi tempi tutti davano la colpa a Zeman perchè la Roma durava un tempo... poi con la Juve siamo venuti fuori alla distanza...
eheheheh... quando si vuole per forza portare avanti una cazzata pur sapendo che è una cazzata, ci sta persino di dare del Preparatore Fallito, a uno che, se c'era una cosa universalmente riconosciuta era la capacità di preparare...
va bene tutto e il contrario di tutto...

perchè in fondo prima ho sbagliato termine. non binocolo. Telescopio al contrario.
Sound72
00mercoledì 20 febbraio 2013 17:14
beh,a Catania la Roma tanto allo sbando non era.
Dovevi ancora giocare a Firenze in Coppa Italia.

Se proprio vogliamo dirla tutta di esonero di Zeman si è iniziato a parlare a cavallo tra la conferenza stampa e la partita col Bologna.

E una società che vuole cacciare l'allenatore non mette sul mercato il portiere che quell'allenatore ha fatto fuori.

Ed in ogni caso il fatto di durare un tempo o ..parti di partita non era legato alla preparazione ma ai ritmi forsennati con cui affrontavi le partite, senza un minimo di gestione.

Con la Juventus che volevi fare? andare allo sbaraglio per 20 minuti e poi al primo gol preso riprendere l'imbarcata?Aspettarli è'stato l'unico modo possibile per affrontarli ( e non dico tatticamente ).
Sound72
00mercoledì 20 febbraio 2013 17:39
comunque tornando alle carte da cesso segnalo questo articolo fantastico della Gazzetta da cui si evince che Juve, Milan e Inter stanno rilanciando la politica di ringiovanimento. Della Roma non c'è traccia..anzi sì ..ma in negativo...vogliono riportare Borini in Italia [SM=x2478856]



Da Verratti a Ramirez, da Santon a Borini. La serie A rivuole i suoi giovani d'oro

II club italiani sembrano aver iniziato una politica di ringiovanimento delle rose: Muriel, Obiang, Perin e Icardi hanno spazio nei loro club, ma si guarda anche ai talenti che giocano all'estero e potrebbero tornare.
La visita del procuratore di Clasie a Firenze è soltanto l’ultimo aggiornamento di un percorso che ormai i nostri club hanno intrapreso. I giovani, adesso e finalmente, cominciano a essere al centro del progetto. Allora prendendo spunto proprio dal giocatore del Feyenoord, centrocampista centrale del ’91 nel giro della nazionale maggiore, proviamo a vedere quali altri giovanotti nati dal ’90 in poi potrebbero entrare nei radar italiani.
cavalli di ritorno — Eriksen dell’Ajax (’92) è un prodotto che piace da tempo al Milan e che viene seguito da i grandi club europei. Quest’estate potrebbe essere giunta l’ora di cambiare aria. Attenzione a un cavallo di ritorno, quel Ramirez (’90) che con il Southampton potrebbe non aver ingranato del tutto. Strootman (’90) vede alzarsi le proprie quotazioni con una costanza impressionante e forse ormai è più da mercato inglese. Borini (’91) e Verratti (’92) se ne sono andati da poco, ma sembrano avere l’elastico con l’Italia perché di un loro ritorno si parla in continuazione.
ricordate santon? — Da tre anni alla Real Sociedad fa benissimo, ora Griezmann potrebbe scegliere di cambiare aria: l’ala mancina francese (’91) ha un discreto cambio di passo e buona personalità anche per confrontarsi con il mercato italiano. Alex Teixeira (’90) è uno dei sogni della Juventus: sogno per via della valutazione dello Shakhtar Donetsk (almeno 15 milioni). Icardi (’93) è al centro delle attenzioni di Inter (destinazione gradita al giocatore) e Napoli. Alla Samp c’è anche Obiang (’92): se le italiane non si svegliano arriverà il Manchester City e lo porterà in Premier. Sembra in circolazione da millenni, eppure Santon (Newcastle, ’91) va solo per i 22 anni: in Italia di terzini ce n’è bisogno.
Milan su Perin — A Udine c’è Muriel, classe ’91, che forse deve giocare con regolarità un campionato intero prima di lasciare il Friuli. Perin (’92) è corteggiato dal Milan che deve passare prima dal Pescara per averlo: gli ottimi rapporti tra i due club faciliterebbero un’eventuale operazione. In Italia attendiamo l’esplosione di Dybala (Palermo): è un ’93, è stato pagato come una star, tocca a lui ora. A proposito di attaccanti non scordiamoci di Guidetti (’92) che appena guarirà sarà pronto a segnare di nuovo. Piccoli registi crescono a Pescara: Quintero, ’93, piace a tantissimi in Italia (Juve, Milan e Inter su tutti), ma anche all’estero, dove ci sono (tanti) soldi.
serie b e lione — Due nomi dalla B italiana: Boakye (Sassuolo, a metà però tra Genoa e Juve, classe ’93) e Zaza (’91 dell’Ascoli, ma è in prestito dalla Sampdoria). Chiudiamo con il Lione, con tre nomi da mettere sul taccuino. Lacazette (’91), attaccante esterno, Grenier (’91), centrocampista centrale che va a scadenza nel 2014, e Umtiti, centrale difensivo mancino del ’93.


Sound72
00lunedì 18 marzo 2013 13:00
Marquinhos espulsione severa.." restano i dubbi"

www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/SerieA/2012-12-23/sansone-contro-diamanti-giallo-marquinhos-espulsione-severa-9135768879...

..Zapata da giallo " giusta la decisione dell'arbitro "


www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/SerieA/2013-03-18/moviola-milan-rigore-ok-zapata-giallo-napoli-atalanta-fallo-zuniga-fuori-area-925396180...


Quando si dice coerenza...

da una parte il dubbio..dall'altra la certezza
giove(R)
00giovedì 11 aprile 2013 12:26
Per dire....
questo dovrebbe essere un articolo sobrio, critico, che arrva dopo anni e anni di NON-rendimento, di chiacchiere, accuse, difese, ma insomma di ANNI in cui un "certo" problema avrebbe dovuto essere un pò più ragionato.
in misura e con una capacità sufficientemente adeguata a esprimere una posizione chiara. a prendersi, dopo anni, uno STRACCIO DI RESPONSABILITA' di ciò che scrivi, senza timori di essere troppo cattivi o troppo buoni.
semplicemente per essere LUCIDI E ONESTI.

e invece, come vedete, tutti i parametri di questo articolo (che potrebbe essere un altro articolo, o una tirata radiofonica, di altro giornalista, tanto sono tutti affetti dalla stessa identica malattia) sono sballati.
si rovescia quasi il discorso dal momento che si mettono le parti (lui e la roma) quasi sullo stesso piano quando in realtà è De Rossi che in tanti anni, gli ultimi, ha dato poco rispetto a quanto ha preso.
è lui che ha minato, con il suo scarsissimo rendimento pluriennale, il rapporto, la fiducia, il connubio.

anche quando questo cuordileone di giornalista ha l'ardire di scrivere (ce l'ha fatta!!) che il rendimento è stat negativo, parla di questo solo anno, e, UDITE UDITE, come parametro utilizza "l'assenza di gol in stagione". mica il fatto che questo è un fuscello, non azzecca più un pasaggio una chiusura, una posizione, una giocata.... GIOCANDO DA FULCRO della squadra, mica in un angoletto.
gioca nel Cuore, nell'anima del campo, e lo fa da essere impalpabile....

e quando si va a scrivere questo genere di articoli... c'è sempre quell'aura da funerale, da perdita "che poi la rimpiangi eh? poi te magni le mani!"
E' il MANIFESTO (questi articoli, quelle tirate radiofoniche, lo stile, il modo, la forma e la sostanza del giornalismo romano) della Impotente, Ipocrita, Incapacità Romanista.


TUTTOSPORT (S. CARINA) - De Rossi in bilico. E non solo per la trasferta di domenica a Torino dove anzi, è molto probabile il forfait (ieri analisi alla caviglia destra, escluse lesioni ma dovrà rimanere 4 giorni a riposo). Stavolta in gioco c'è il futuro. Il derby di lunedì scorso, il numero 20 in carriera, rischia di esser stato l'ultimo giocato nella capitale. De Rossi la Roma si guardano in faccia, poco convinti entrambi di proseguire un rapporto che solamente un anno fa sembrava indissolubile. Febbraio 2012: «Mi sono reso conto che quello di cui ho bisogno è qui». Sono le parole del calciatore nella conferenza stampa che ne annunciava il rinnovo contrattuale. Leggerle ora sembra quasi che appartengano ad un'altra era.

FINE DELL'IDILLIO Anche perché nei 14 mesi che hanno seguito il rinnovo è cambiato tutto. L'addio di Luis Enrique, con il quale De Rossi aveva legato molto, il no al Manchester City in estate (MAH!!!!!) quando il club giallorosso invece sembrava propenso ad accettare l'offerta degli inglesi, le incomprensioni con Zeman, lo stupore per la nuova apertura da parte della società ad una sua possibile cessione a gennaio, il distacco di parte della tifoseria che ha iniziato a voltargli le spalle dopo il pugno rifilato a Mauri nel derby d'andata. Senza contare poi, la stagione a dir poco deludente della squadra e il rendimento insufficiente da parte sua (come si vede sempre una "distribuzione" di colpe e cmq "lA stagionE"! mica lE stagionI!) (non ha ancora segnato un gol, cosa che in carriera nella Roma gli è capitata solo nel 2001-2002, l'annata dell'esordio in cui aveva però raggranellato appena 4 presenze) che hanno fatto il resto. De Rossi non è più l'icona intoccabile, il capitan Futuro erede di Totti. Rischia - suo malgrado - di vivere la sindrome di Carlo d'Inghilterra, eternamente principe e mai re. Che qualcosa si sia rotto nel rapporto con la gente lo si avverte dal fatto che nelle radio locali - reale termometro dell'umore della piazza - si parla di una sua eventuale partenza come si trattasse di un calciatore qualunque. (ma perchè? cos'è De Rossi oggi??? il giornalista si guarda bene lungo l'arco di tutto il suo articolo di prendere una posizione personale, scrivere ad esempio "calciatore qualunque come, del resto, il suo rendimento da qualche stagione") Fosse accaduto un anno fa, si sarebbe sfiorata la sommossa popolare (eeeeeeeeehhhhh vai con le solite enfasi!!!). Ma è anche De Rossi che ultimamente sembra essere stanco delle critiche, alcune in verità gratuite: (capito? poteva mancare la precisazione, la botta al cerchio e alla botte? che "però pure lui è stufo oh, mica solo voi! è stufo di fare schifo in campo da anni e che qualcuno lo faccia presente"! e le critiche poi vengono definite "alcune gratuite", la notate, la cogliete la vena indulgente? mica è scritto da qualche parte che le critiche sono "alcune giuste". NO! anzi MENTRE quando il giornalista sulla parte negativa, ha "solo" descritto ciò che dicono gli altri e o ci ha messo MEZZO dato "non ha fatto gol".... quando DECIDE di esprimere un pensiero SUO, sottolinea SOLO la parte "ingiusta" delle critiche) «A Roma avranno già ricominciato con la solita, ridicola storia - disse un mese fa dopo il gol nell'amichevole contro il Brasile - Che mi impegno solo con la nazionale, che voglio segnare solo in azzurro e non in giallorosso. E' abbastanza offensivo, ma non ci posso far niente...».
bene... lo spazio per il suo virgolettato stizzito completa il quadro... a ben leggere a questo punto dell'articolo il trende è che la stagione negativa è una, SOLO perchè non ha segnato mai, e le critiche sono prevalentemente ingiuste, chiosando con lui povero Cristo bistrattato.
è chiara la sottile, costante, immanente opera di affondamento nella fanga che consciamente o inconsciamente ci bombarda e annichilisce la mente dei meno critici, osservatori e intelligenti?

FUTURO INCERTO Il futuro è tutto da scrivere. Anche perché la Roma e De Rossi sono prigionieri uno dell'altro. (eh! capito? sullo stesso piano! sia chi te paga 12 milioni netti PER FARE RIDERE DA ANNI! sia te che incassi e porti a casa!!!) L'idea dell'addio non è più così remota a Trigoria ma nessuno vuole fare il primo passo. La Roma americana - reduce da due stagioni deludenti - (AHAHAHHAHAHHAHAH MA QUSTA E' IL MASSIMO!!! CAZZO ME NE SONO ACCORTO SOLO ALLA SECONDA LETTURA!!!!! CAPITOOOOOO??? De Rossi ha fatto UNA stagione deludente "perchè non ha segnato" e la "Roma americana" DUE!!!!!! state a comprenne? state a capì? o state a Capena? la cogliete porprio la dualità dei pesi, delle misure????? l'incapacità di giudizio totale, nella quale la massa cinghialesca di tanto popolino senza cervello, pastura???) non se lo può permettere, temendo un rigurgito improvviso di passione popolare. Il calciatore, invece, ha paura di pentirsene un domani. Le parole rilasciate 14 mesi fa - «Si fa fatica ad andare via da Roma. So che significa restare e magari non cogliere altre occasioni: è una scelta di cuore» - erano sincere. De Rossi ama Roma e la Roma ma non ci si ritrova più. Tuttavia il rinnovo contrattuale sottoscritto un anno fa a 6 milioni l'anno limita i possibili acquirenti. Ecco perché il suo futuro potrebbe essere legato a quello di allenatori che lo stimano. Se le quotazioni di Mancini sono in ribasso - lo jesino è rimasto scottato dal no di questa estate - rimangono Mourinho e Ancelotti. Real Madrid, Chelsea e Psg sono le tre possibili mete dei due tecnici. Quella di De Rossi, 30 anni a luglio, potrebbe non discostarsi più di tanto.


e si conclude con la FAVOLA che De Rossi è ambito "da mezza Europa"...

il fatto è che la Condizione di Mediocrità Immanente della Roma è scritta in ogni cosa. è detta in ogni luogo.
di questa piazza per 999.999.999 miliardesimi illusa, ipocrita e perdente.
lucaDM82
00giovedì 11 aprile 2013 23:25
quoto:)

eheheh lui è stufo...mi ricorda un certo osvaldo...o anche vucinic...
Sound72
00venerdì 12 aprile 2013 10:27
gli articoli su De Rossi seguono le sue prestazioni in campo..sempre uguali, miseri, sbiaditi e scontati.
lucaDM82
00mercoledì 8 maggio 2013 11:38
la carta da cul era dietro l'angolo
Andreotti fischiato a Roma: l'Olimpico contro il tifoso Giulio. E la Magica perde all'ultimo...




LIBEROQUOTIDIANO.IT - Una vita da romanista, quella di Giulio Andreotti. Una vita terminata ieri, lunedì 6 maggio. Il sette volte presidente del Consiglio, uomo discusso per definizione, ha sempre coltivato una sfrenata passione per la "Magica". Lo storico braccio destro del Divo Giulio, Franco Evangelsti, nel 1965 divenne anche presidente della Roma, quando la squadra era sull'orlo del fallimento (la salvò vendendo i giocatori e trasformandola in una società per azioni). Affetto vero, quello di Andreotti per il giallorosso.

I fischi - Un affetto che però i tifosi non ricambiano. O quantomeno non ricambiano più. All'Olimpico, per l'anticipo della terzultima giornata di serie A, si sfidano Roma e Chievo. Prima dell'inizio del match ecco il minuto di silenzio per Andreotti, che verrà osservato su tutti i campi. L'arbitro fischia, sul maxischermo dello stadio appare la faccia del senatore a vita e dalle tribune si scatena una selva di fischi, fortissima e incessante, che termina solo alla fine del minuto di silenzio.

Il ricordo - Andreotti contestato anche dopo la morte, insomma. Contestato nella tana della sua Roma. La stessa Roma che oggi, in occasione dei funerali, ha mandato alle esequie una rappresentanza delle squadre giovanili, con tanto di stendardo della società e una corona di fiori, ovviamente in tinta con i colori sociali. La dirigenza, anche quella americana di quest'anno di grazia 2013 (con gli Usa, il Divo Giulio, aveva rapporti alterni), ha deciso di onorare Andreotti. I tifosi della Roma, invece, no.

La partita - E, forse, da lassù il Divo Giulio si è vendicato. Con un gol di Thereau al 90' il Chievo ha espugnato l'Olimpico, passando per 1-0 sul quel campo della Roma dove Andreotti è stato fischiato. Per i veneti una vittoria che vale la matematica salvezza a quota 43 punti, per i giallorossi una brutta battuta d'arresto in chiave Europa League. "Belzebù" vuole privare i tifosi impietosi del sogno europeo? Possibile...
Sound72
00martedì 4 giugno 2013 08:47
AS ROMA, l’ira di Pallotta: “Ora basta”

Spesso accusato di assenteismo, visto che vive e lavora dall’altra parte dell’Oceano, da ieri, dall’ennesimo schiaffo ricevuto dalla Roma, questa volta per mano di Massimiliano Allegri, James Pallotta ha deciso di cambiare marcia, di smettere il faccione da tutto ok very good e di intervenire (finalmente) in prima persona anche sulle questioni tecniche che aveva delegato al suo nutrito management. (…)
INFURIATO – Era sicuro che Allegri si sarebbe liberato dal Milan diventando automaticamente il nuovo allenatore della Roma. Pallotta si era speso perfino personalmente in un paio di occasioni con altrettante telefonate per confortare e rassicurare il dubbioso livornese. Per questo la delusione per il comportamento del tecnico ormai rossonero (ma non si sa per quanto…) è stata più cocente ed il primo destinatario dei suoi strali è stato proprio l’indecisionista toscano. Quando domenica sera (ma ne aveva già il sentore avvisato dalla catena telefonica) ha appreso la rinuncia definitiva, il pacioso e cordiale Jim ha cambiato espressione (…)
SI CAMBIA – Da Pallotta sono arrivati (e forse è la prima volta da quando è presidente) dei veri e propri diktat. Primo, individuare un allenatore di pari o maggior valore di Allegri. Un nome sul quale nessuno potrà avere da ridire quanto a curriculum e palmarès, almeno rispetto ad Allegri e Mazzarri, i due tecnici che hanno giocato a rimpiattino con la Roma. Secondo, chiudere subito e darne velocemente comunicazione perché i tifosi della Roma avranno anche la pazienza più infinita del mondo ma non possono più essere presi per il naso. Terzo, una volta annunciato il tecnico e gettate le basi per la terza Roma americana, Pallotta apporterà delle correzioni sullo staff dirigenziale, ritenuto troppo folto e a volte (anche per questo) inconcludente. Dovrebbe farne le spese (ma il condizionale è d’obbligo) il direttore generale Franco Baldini (..)
DIMISSIONI – Un anno fa le dimissioni di Baldini furono respinte da Pallotta con una pacca sulla spalla e la fatidica frase “Tu sei la Roma”. In questi giorni presidente e direttore generale (che si è messo nuovamente a disposizione) si sono accordati nel ridiscutere tutta la situazione alla luce della seconda stagione improduttiva sotto il profilo tecnico.


(Corriere dello Sport – R. Boccardelli)

Mi dispiace che un giornalista " normale " come Boccardelli se debba prestà a scrive ste stronzate..

L'ira di Pallotta infuriato..

Ma chi vogliono prendere per il culo?
jandileida23
00martedì 4 giugno 2013 09:04
Non lo so se è vero che Pallotta si è incazzato, ma in una società normale, con dinamiche normali, penso che Baldini sarebbe stato già cacciato a calci in culo tanto più che è, era, la faccia della nuova dirigenza e ha fatto mostra esclusivamente della propria incapacità a livello gestionale, sto cojone che ha sbagliato "solo un paio di allenatori"



giove(R)
00venerdì 7 giugno 2013 16:32
CORSPORT (M. EVANGELISTI) - Oggi Daniele De Rossi ritrova la sua terra promessa. La zona di campo in cui si sente libero e felice, accanto a un regista in grado di alleggerirlo dei doveri dell’impostazione, uno che ha facilità a saltare l’uomo e procurare al romanista gli spazi che gli servono per liberare la sua corsa, avanzare, rientrare e coprire. In Nazionale, Capitan Futuro si sente a casa. Anche nella Roma, che però è diventata per lui una casa fredda e scomoda. (...)
Con tutti i suoi 29 anni suonati, De Rossi ha mercato. E la Roma cerca mercato per De Rossi. Se anche Daniele lascerà la squadra dell’anima, diventando come da sua amara profezia Capitan Passato, troverà istantaneamente qualche altro pubblico capace di apprezzarlo. Quello del Chelsea ha già preso il numeretto. Bisogna vedere il prezzo, naturalmente. La Roma intende ricavarne tra i 10 e i 15 milioni, diciamo 13 per aggirarci intorno alla media.


ORIENTAMENTO - Questo è un punto a favore della decisione di rinunciare a De Rossi. Quei 13 milioni non andrebbero a coprire qualche debito ma sarebbero reinvestiti sul mercato. Insieme con la cifra superiore che si ricaverà dalla praticamente certa cessione di Osvaldo. (...)
(...)Ma forse l’opportunità di vendere De Rossi dopo dodici anni e una vita risiede più fuori che dentro il campo, in un ambiente che si è disamorato del suo simbolo, che teme un analogo disamoramento a parti invertite, che immagina l’impegno del giocatore attenuato da questioni private troppo invadenti. Cosa inimmaginabile fino a poco tempo fa, nei cori dei tifosi De Rossi è stato aggiunto alla lista dei colpevoli dopo la sconfitta con la Lazio in Coppa Italia.

BENZINA - La cessione sotto questi punti di vista farebbe bene sia alla squadra sia al giocatore, una volta superati i pugni allo stomaco dell’amarezza. Ma ci sono controindicazioni. La Roma potrebbe solo svendere un giocatore che in questo momento viene cercato sì, ma per stima. L’ultima stagione è stata triste, la penultima poco meno. L’età ormai significativa, soprattutto in quel ruolo, non permetterebbe comunque di aprire una vera asta come un sacrificio simile merita. A questo punto potrebbe essere più conveniente tenere De Rossi, rimotivarlo, rifornirlo di benzina psicologica e rimetterlo in pista.(...)
Daniele, romano e romanista, attaccato alla città come una pianta rampicante al supporto, insieme con Francesco Totti sarebbe un fondamentale punto di riferimento per un tecnico venuto da lontano, per i ragazzi nuovi di Roma. Qualcuno che porta con sé la memoria storica della squadra, che sa di che cosa parliamo quando parliamo di derby. Di derby e pure d’amore. La terza fondamentale ragione per la quale De Rossi sta bene dove sta.


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2 cose...

veramente se c'è uno che proprio non cosa sia il derby, quantomeno come si giochi degnamente, è proprio De Rossi che al massimo ha gioato una volta da 6,5 e una da 6, in mezzo a 2 decine di 5, 4 e 3...
e qui stiamo ancora a parlare di derby, doba che De Rossi si piscia sotto appena gliela nomini la parola.
e non lo dico io, lo dicono 20 derby giocati.
scrivere certe cose ha solo una valenza: il Plagio e la Circonvenzione. questi sono i soggeti che decretano ogni giorno il basso livello delal tifoseria romansita, intrappolata in proclami e realtà virtuali pompate da questi magnapane a tradimento.

poi visto che si menzionava la "BENZINA" dattece fòco Evangelì...
jandileida23
00venerdì 7 giugno 2013 17:12
Re:
giove(R), 07/06/2013 16:32:

CORSPORT (M. EVANGELISTI) -accanto a un regista in grado di alleggerirlo dei doveri dell’impostazione, uno che ha facilità a saltare l’uomo e procurare al romanista gli spazi che gli servono per liberare la sua corsa, avanzare, rientrare e coprire.



Al massimo libera l'aria che c'ha in panza...libera la corsa???? ma questo l'ha vista una partita di DDR negli ultimi tre/quattro anni, che pare Napolitano quando corre?
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