Claudio Ranieri

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gianpaolo77
00giovedì 20 maggio 2010 17:03
aò, ma infatti io stavo a fa' un paragone co' adriano:
ho semplicemente detto che se devo prende adriano preferisco de gran lunga prende amauri che almeno non è una testa de cazzo, non magna come 'n porco e non beve come 'na spugna..
poi è ovvio che anch'io preferirei huntelaar e anche altri se è per questo...
lucaDM82
00giovedì 20 maggio 2010 17:09
Re:
chiefjoseph, 20/05/2010 17.01:

io pure sono per luha toni...

così investono le cifre grosse da altre parti...toni è un affare, visto a quanto si libera, cioè praticamente zero...




Ecco.Sfrutto questo per aprire la parentesi Toni.
Se mi dicono che non prendono Toni perchè la spesa fra cartellino e ingaggio sarebbe troppo alta in relazione all'età e alla tenuta fisica del giocatore ok.(basta che poi non mi comprano tiribocchi).

Purtroppo il pensiero dominante se senti le radio(e dunque la massa pecorona) è:Toni non prendiamolo perchè poi si pesta i piedi con Totti.Discorsi che io non facevo in passato figuriamoci oggi che Totti non è più un giocatore da 40 partite all'anno.Questa è la mentalità

Via Toni,via tutti i giovani.E' questa la piega che sta prendendo la situazione.


giove(R)
00giovedì 20 maggio 2010 17:25
si Ennio, è chiaro, non credo qualcuno di noi (c'avessi letto l'anno scorso...) sia un "credulone" dei titoli di gioranle.
non sai quante volte l'abbiamo presi per il culo.
poi... dopodichè... è chairo che uno fa un salto qui e commenta. se parla insomma... nessuno crede che tutti i nomi che escono poi la roma li compri (comuqneu grazie della premura di averci avvertito...), anche perchè in una settimana stiamo già a 40 giocatori.

giampy... ma uffi.... [SM=g27987] ma certo che s'era capito il distinguo... certe volte quando fai così non ti dico che ti picchierei perchè fa troppo uomo... non ti dico che ti graffierei perchè fa troppo donna... ma ti odio ti odio e ti odio!...

se (oh.. SE) totti davvero non volesse Toni perchè gli pesta i piedi, sarebbe proprio un imbecille (lui e chi non glielo spiega): si allungherebbero la carriera a vicenda.
senza contare che non diobbiamo per forza fare sempre il tridente. e che potrebbero benissimo formare un tandem.

comunque regà... è chiaro che io Totti non lo conosco e non so niente di personale... ma certo che se è fatto a quella maniera la, si spiegano tantissime cose.

Sound72
00giovedì 20 maggio 2010 17:26
Re:
gianpaolo77, 20/05/2010 17.03:

aò, ma infatti io stavo a fa' un paragone co' adriano:
ho semplicemente detto che se devo prende adriano preferisco de gran lunga prende amauri che almeno non è una testa de cazzo, non magna come 'n porco e non beve come 'na spugna..
poi è ovvio che anch'io preferirei huntelaar e anche altri se è per questo...




è O'Globosport che ce lo vuole rifilà.. [SM=g27989]
nn ho idea di come possano essere i giornali sportivi brasiliani..
lucaDM82
00mercoledì 26 maggio 2010 10:16
Ranieri, non vorrà mica cambiare sport?
No, no. Sto benissimo nel calcio, la Formula Uno mi piace guardarla. La panchina del Team Telethon non sarà quella della Nazionale,ma è pur sempre prestigiosa. Una volta, quando ero ancora in Inghilterra, ho allenato la Nazionale dei cantanti inglesi. Musica di alto livello Beh, c’era gente come Eric Clapton e Rod Stewart, mica gente da poco. Sulla panchina della Nazionale italiana, invece, c’è finito Cesare Prandelli. E’ la persona giusta al posto giusto. E’ un ottimo tecnico, anche se il mestiere del selezionatore è tutt’altra cosa rispetto a quello dell’allenatore ma Cesare sicuramente farà bene.

Questi giorni al mare sono serviti a smaltire la delusione per la fine del campionato?
Non c’è delusione. Sapevamo che stavamo lottando contro una potenza, molto ma molto più grossa della nostra, costruita per vincere tutto. E infatti hanno vinto tutto, per cui bisogna fargli i complimenti. Sembra di capire che lei è comunque soddisfatto. Sono contento perché partendo da zero questa squadra ha saputo fare delle cose belle.

Quali?
Ogni volta che è caduta si è saputa rialzare. E questo è importante perché significa che la squadra ha carattere e determinazione. E poi siamo riusciti a riportare tanti tifosi a sognare fino all’ultimo secondo. Famiglie intere ci hanno seguito in casa e in trasferta, a Bari, a Parma, a Verona fino all’ultimo. Questa squadra ha ravvivato il campionato. A Fiumicino ad attendervi erano in 2.000. Chi non è romano non riesce a capire queste cose, quanto bene si vuole a questa squadra. La via è quella giusta, bisogna lottare dal primo all’ultimo secondo e il popolo romanista capisce che nello sport le cose possono andare bene o male, che può esserci qualcuno più forte. C’è l’onore delle armi, ma noi dobbiamo lottare sempre. Dal primo all’ultimo minuto.

Domani (oggi n.d.r.) i gruppi della Sud saranno a Trigoria per salutare la squadra ma anche per protestare contro la Tessera deltifoso.
Con la tessera del tifoso io non so quante famiglie potranno seguire la squadra in trasferta. Magari ci sono alcuni tifosi che pensano di non seguire la squadra in trasferta ma poi vengono pervasi da quell’amore per la squadra che li ha saputi trascinare. E se non hanno la Tessera del tifoso perché non possono andare? Le società possono solo adeguarsi, è il Ministero che decide. Credo che andrebbe rivista, bisogna pensarci bene. Non possiamo svantaggiare i tifosi che veramente vogliono bene alla squadra. I nostri tifosi in questa stagione hanno fatto vedere quanto tengono a questi colori, con quanto amore hanno seguito la nostra squadra. Posso capire chi ha deciso di introdurre questa Tessera, però pensiamoci bene prima di applicarla.

A Roma tutti si chiedono quando si incontrerà con Rosella Sensi.
Noi ci parliamo sempre, non ci deve stare un incontro vero e proprio. I programmi sono quelli di quando sono venuto. Dobbiamo far combaciare l’euro, il centesimo, ma questo si sa. La società ha sempre operato per il bene, adesso vedremo quanto si potrà investire. In più ci saranno quei ragazzi che il prossimo anno non ci saranno più e con i soldi di quelle cessioni si potrà fare qualcosa in più. Ma questo credo che sia l’orientamento di un po’ tutte le società, perché le risorse economiche non sono tante nemmeno da altre parti.

La dottoressa Sensi si è sbilanciata nei suoi confronti. Ha detto che lei ha una marcia in più proprio perché è romano.
Io la ringrazio ma cerco sempre di fare il massimo per la squadra. Tutto quello che faccio, lo faccio in relazione alla squadra. Speriamo che anche il prossimo anno si possa sognare un’altra volta, questo dipende anche dagli investimenti che faremo, dai giocatori che porteremo. Anche perché il prossimo anno dovremo lottare su tre fronti, Campionato, Champions League e Coppa Italia, quindi è importante avere una rosa competitiva. Nei limiti del possibile.

Stasera (ieri n.d.r.) il direttore sportivo Pradè parte per il Brasile. La missione è riportare a casa Adriano. Può essere la sua scommessa?
Non voglio parlare di ogni singolo atleta, perché sennò non si finisce mai. Quando sarà finita la campagna acquisti e ci ritroveremo a Trigoria, allora potremo fare un bilancio di tutte le operazioni. Adesso è prematuro perché quello che sembra certo adesso, tra un’ora non vale più. Aspettiamo. Lei comunque aveva fatto un identikit dei possibili acquisti. Devono essere giocatori che in campo danno sempre il massimo, che escono con la maglia sudata. Noi andiamo a cercare innanzitutto campioni, perché nel calcio si vince con i campioni. L’Inter senza i campioni non avrebbe vinto, perché i campioni fanno la differenza.

E’ arrivato a Roma tra le perplessità, ora non la vorrebbero mandare più via. Ha conquistato tutti.
Sono stato accolto dalla famiglia Sensi, da Pradè, da Bruno Conti a braccia aperte. Ho trovato una famiglia disponibile, per me va benissimo così. Quando sono arrivato avevo il contratto per questo e per il prossimo anno; voglio fare bene nella prossima stagione e poi vediamo cosa saremo capaci di fare.

Dalla sua prima giornata a Siena fino a Verona sembrano quasi due campionati differenti. Ha rivoltato la Roma.
C’erano degli ottimi presupposti, c’erano dei giocatori che avevano voglia di reagire. Sta sempre tutto lì, nella motivazione che anima i calciatori.

C’è stata una partita della svolta. Una in cui avete detto “ci siamo anche noi, ce la possiamo fare”?
Io quando ho preso in mano la squadra ho pensato solo a lavorare, cercando di essere sempre positivo. Se vi ricordate le mie prime interviste dicevo di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno e mai mezzo vuoto. Ho cercato di fare sempre il massimo: non c’è stata una partita, ma 24 partite bellissime e intense. Avere una continuità del genere ci ha dato la forza di arrivare fino in fondo.

Lei non parla mai di arbitri, ma nella stagione ci sono stati episodi che hanno penalizzato la sua squadra.
Ci sono stati, è evidente, ma i torti sono stati fatti anche ad altre squadre. Noi dobbiamo cercare, nel limite del possibile, di aiutare Collina perché lui ha avuto un compito molto complicato. Sta tirando fuori degli arbitri, alcuni sono molto in gamba e altri magari non sono ancora pronti per la serie A ma poi sarà lui a depennarli dalla sua lista. Comunque non è facile, credetemi.

De Rossi è uomo mercato. Sono molte le società pronte a fare offerte faraoniche alla Roma e al giocatore.
De Rossi non va da nessuna parte.

Siamo tranquilli?
Sì sì. Lui non vuole andare da nessuna parte. E’ il nostro fiore all’occhiello, lui e il capitano sono i nostri punti di riferimento e devono restare tali.

A proposito del capitano. Com’è il suo rapporto con Totti? Perché in molti sono pronti a giurare che Francesco non abbia preso benissimo le ultime esclusioni.
E’ ottimo. Non scherziamo, ci saranno ancora quattro anni per stare insieme.

Significa che anche lei rimarrà per altri quattro anni?
Speriamo. Non dipende da me. Abbiamo parlato di scommesse. Menez è una sua scommessa vinta, ora è un giocatore diverso rispetto a qualche mese fa. Ha cambiato radicalmente il suo modo di giocare, ora deve trovare solamente la continuità che è basilare nel campionato italiano. Io sono fiducioso perché lui le qualità ce l’ha, l’importante è che sia sempre convinto della bontà delle cose che gli dico. Lui può essere veramente un giocatore importante per il futuro della Roma.

Un’altra scommessa vinta è Julio Sergio.
Ha saputo aspettare il momento giusto. Io ho sempre detto che non guardo né nomi né cognomi per fare la formazione. Io voglio giocatori che facciano squadra, non sto allenando un individuo ma una squadra che è composta da molti individui.

Doni potrebbe partire?
Credo che Doni qui a Roma abbia ormai fatto il suo tempo. Lui è un ottimo portiere e credo che molto sia dovuto all’infortunio che ha patito l’anno scorso prima dell’operazione. Lui si è sacrificato per la squadra, è rimasto in campo anche quando non stava bene e forse proprio questo lo ha condizionato. Ha incamerato dei difetti strutturali per difendere il ginocchio infortunato, in questa stagione ha lavorato per rimettersi nella normalità. Sono convinto che andando via da Roma farà veramente una grossa stagione.

Cicinho e Baptista potrebbero seguirlo?
Vediamo. Il portiere è un ruolo particolare, per questo ne ho parlato.

Toni rimarrà?
Toni ci ha dato una grossa mano, ha fatto benissimo. Poi bisogna vedere alcuni incastri di mercato. Stiamo cercando di comporre un puzzle, quindi dobbiamo cercare di valutare bene tutto.

Se andrà via quindi non sarà per motivi tecnici?
Non c’è mai solo un motivo, ma bisogna fare una serie di valutazioni che poi fanno pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra.

Quando è arrivato a Roma si diceva che le sue squadre giocano solo col 4-4-2. Invece la Roma ha giocato in tanti modi diversi.
Le etichette le dà chi non capisce niente di calcio. Io nel 1989 ero l’unico in Italia che cambiava i sistemi di gioco nella stessa partita. Nel 1990 mi ci sono salvato col Cagliari, adesso lo fanno tutti. Chi mi ha dato quell’etichetta, e soprattutto chi l’ha ripresa, è un somaro. Non è colpa mia.

Perrotta in un’intervista al Messaggero ha detto “Il mio ciclo alla Roma era finito, poi è arrivato Ranieri ed è cambiato tutto”.
E’ bello sentire queste parole. Anche perché Simone è uno di quei giocatori generosi, che dà tutto quello che ha. Gli ho cambiato spesso ruolo e lui per il bene della squadra si è sempre sacrificato, a costo di fare brutte figure. Io lo devo solo ringraziare.

Mourinho andrà al Real Madrid.
Ci mancherà. Mancherà al calcio italiano, mancherà a voi giornalisti. E’ stato un bel personaggio.

Magari vi rincontrerete in ChampionsLeague.
Magari, sarebbe bello.

Del calcio di Totti a Balotelli se ne è parlato fin troppo.
L’errore ci sta, ma proprio perché si trattava di Totti in molti hanno parlato a sproposito. Se Francesco avesse fatto il gesto che ha fatto Chivu, tutti avrebbero visto il suo gesto e non quello del romeno.

Lazio-Inter è stata una partita regolare?
Ne abbiamo già discusso. Parlare di Lazio-Inter è come rimuovere una certa sostanza, più ne levi e più ti cade addosso.

Sulla Nazionale. Lippi durante la stagione ha fatto tanti complimenti alla sua squadra poi ha convocato solo De Rossi.
Meglio così.

Siete pronti a ripartire?
Siamo prontissimi. La Roma ci sarà come c’è stata quest’anno, vogliamo esserci fino alla fine.
Sound72
00sabato 29 maggio 2010 11:01
"E' l'ultima intervista di questa stagione. da oggi sono in vacanza e stacco per un pò"


Ranieri, nella Top 11 del Corriere dello Sport è stato indicato il miglior allenatore dell'anno.

"Mi ha fatto tantissimo piacere, ma come sempre viene premiato il gioco di squadra. Se sono arrivato a fare una buona stagione è grazie ai miei collaboratori ed ai calciatori che oltre ad essere bravi sono anche bravi ragazzi. Poi per vincere serve il coktail giusto e anche un pizzico di fortuna. Ma siamo arrivati fino in fondo. E la Roma moralmente ha vinto, per quello che ha fatto sul campo. I giocatori hanno saputo reagire, hanno voluto dire no ad un'annata anonima."

Questa è una squadra un pò avanti con gli anni, saprà ripetersi?

"Nel calcio non conta il nome o la carta d'identità, conta la voglia di mettersi in discussione. Io ho sempre fatto così, anche da calciatore. Tra i miei ragazzi non voglio che nessuno si senta arrivato, che pensi di aver fatto il massimo. Certo, questa squadra ha fatto qualcosa di incredibile. Ottanta punti, 24 risultati utili consecutivi e dopo la sconfitta contro la Samp altre tre vittorie. Difficile fare meglio, ma ci proveremo."

Anche Buffon, a distanza di un anno, ha riconosciuto l'errore commesso dalla Juve con il suo esonero.

"Io e i giocatori lo sapevamo. Sono andato via in silenzio perchè fa parte del mio stile, ma non poteva contare solo il nome della Juve. In serie B erano rimasti undici campioni, siamo ripartiti da neo-promossi ed abbiamo fatto un terzo e secondo posto. Io e i giocatori sapevamo di aver fatto il nostro lavoro e anche di più. I fatti mi hanno dato ragione, ancor più di quanto immaginassi. Certo, oggi a distanza di un anno vado in vacanza con uno stato d'animo diverso. Ma anche quando sono andato via dalla Juve sapevo di aver fatto un buon lavoro. Il massimo in quella situazione. Dopo l'eliminazione in Champions c'era stato un certo rilassamento, dovuto anche ai tre punti di vantaggio che avevamo sulla quarta, che ha portato ad una serie di pareggi. Questo fa parte del gioco, è acqua passata. A me fa piacere quello che ha fatto la Roma, come ha reagito"

Sono cambiati i rapporti con i tifosi

"Questo è un aspetto che mi sta particolarmente a cuore. Aver riportato la gente all'Olimpico, aver riempito con i nostri tifosi gli altri stadi, da Bari, a Parma a Verona. Abbiamo regalato al nostro pubblico una speranza, un sogno, un'illusione. Ma siamo stati di aprola. In tempi non sospetti avevo detto che il campionato si sarebbe deciso all'ultima giornata. Così è stato."

Eppure lei poco dopo essere arrivato era stato duro con i tifosi, pre i fischi al gol della vittoria contro il Bologna.

"Sono arrivato in un momento di confusione. La paura di rivivere una stagione come quella dei quattro cambi dia llenatore era tanta. Poi con l'impegno e i risultati abbiamo riportato i tifosi allo stadio. Si sono resi conto che avevano un allenatore che sapeva il fatto suo."

Con un'esperienza internazionale di prmo livello e che ha ricostruito grandi squadre.

"Ho lavorato sodo, sin dal primo giorno. ho dato tutto me stesso. I giocatori mi hannos eguito, abbiamo fatto un blocco unico."

Con i giocatori ha creato un rapporto solido ancha a livello umano

"Quello viene al primo posto. E' fondamentale per costruire una squadra vincente. L'importante è il gruppo, far sentire importanti tutti gli elementi della rosa, anche il ventiquattresimo. E' quello che cerco di far capire sempre ai giocatori. E' importante che si sentano coinvolti nel progetto. E' un gioco di squadra, tutti sono importanti, anche chi gioca meno. E sono proprio quelli che possono decidere la partita della svolta."

Lei non ha avuto difficoltà a manadre in panchina Totti o a sostituirlo alla fine del primo tempo. Un segnale importante per gli altri giocatori e per il gruppo.

"Per me sono tutti sullo stesso piano quando devo decidere, anche se il capitano ha un ruolo importante, al di là della fascia che indossa in campo o al gagliardetto che consegna alla squadra avveraria. So cosa significa perchè sono stato capitano anche io. Totti è il mio primo uomo in campo. Ho sempre sostenuto che se un'idea semplice viene sostenuta da tutti diventa un'idea fortissima."

La società sta cercando di accontentarla, dopo Simplicio ecco Adriano, un altro rinforzo per la Roma

"Cerco di fare un ragionamento esterno non da allenatore della Roma. Nove anni fa questa società vinse uno scudetto spendendo tanto. Poi ci sono stati dei problemi, il presidente Sensi è stato male, è subentrata la figlia, che ha preso il comando delle operazioni. Ma questa società tra le difficoltà ha sempre cercato di fare il massimo. Negli ultimi 10 anni ha sbagliato solo la stagione dei 4 allenatori cambiati. Poi è sempre stata protagonista. E' uan società a conduzione familiare che ha fatto grandissime cose. La dottoressa Rosella sensi, conti, Pradè, loro vogliono per primi il bene della Roma quanto me, perchè sono tifosi. In altre società ci sono presidenti che hanno altri interessi, che sono appassionati di calcio ma non tifosi. La famiglia Sensi ha dato tantissimo. Capisco i tifosi che vorrebbero sempre di più. All'ultima mezz'ora siamo arrivat secondi contro una corazzata, una cosietà che ha speso tanti soldi. Certo, in questi anni sono stati commessi alcuni errori, ma solo chi non opera non sbaglia. Comunque in questi anni la Roma èsempre rimasta ai vertici del calcio italiano."

Adriano è una scommessa.

"Sarò in contatto con la società ogni giorno, ho lasciato tutti i programmi. Aspettiamo l'ufficialità. L'importante è riuscire a fare quello che abbiamo pensato. Qui ci sono bravi giocatori che hanno dato tanto, quelli che hanno giocato meno e vogliono andare via li accontenteremo. Affronteremo una stagione che sarà acnora più impegnativa di quella appena conclusa. Sappiamo quante energie toglie la Champions. Ci servono rinforzi che diano tutto. A me piacciono le scommesse, tutta la mia carrera è stata una scommessa."

Ai giocatori prima di andare in vacanza ha fatto qualche raccomandazione?

"L'importante è che si riposino. Quello che conta è la mente, recuperare voglia di ricominciare a lottare. Quando saremo a luglio non vedranno l'ora di ripartire. Il precampionato sarà fondamentale e poi partire col piede giusto."

Si ricomincia il 22 agosto con la Supercoppa, ancora contro l'Inter. Chi ci sarà quella sera sulla panchina avversaria?

"Non mi interessa, in ogni caso sarà un ottimo allenatore che guiderà una garnde squadra. Ma io penso solo alla Roma. sarà una stagione impegnativa, anche le nostre avversarie penseranno a rinforzarsi. Chi non avrà indovinato gli acquisti non andrà lontano."

La Juventus si è affidata a Del Neri.

"Gigi è un allenatore con grande esperienza. Ma oltre a lui è arrivato Marotta. E' importante avere un dirigente che sa di calcio...(ride ndr)"

E tra le altre chi vede in crescita?

"La Lazio non potrà ripetere un campionato come quello passato. Avrà risolto i suoi problemi e cercherà di rinforzarsi. Lo stesso faranno Genoa e Napoli. Non non ci faremo trovare impreparati."

Lei ha detto: "Visto che in questo gruppo ci sono bravi ragazzi, il bandito lo faccio io..." Eppure non abbandona mai il suo aplomb...

"Il bandito che c'è in me lo conscono solo i giocatori. In pubblico sono uan persona, nello spogliatoio un'altra."
faberhood
00giovedì 5 agosto 2010 10:11
Intervista a Ranieri
GASPORT (S. BOLDRINI) - La finestra aperta per accogliere in casa il ponentino. L’abbaiare del cane lupo di 14 anni, Shark, al quale è legatissimo. La moglie Rosanna che si aggira in stanza. Un pomeriggio estivo di Claudio Ranieri, allenatore della Roma dal 2009 e vicino al prolungamento del contratto fino al 2013. Ranieri, sostiene Spalletti che se Adriano è quello vero, la Roma ha raggiunto l’Inter. «Sono parole dettate dal cuore. L’Inter resta irraggiungibile. Su Adriano sono pronto a scommettere: dopo il primo mese di lavoro, sono ancora più convinto del suo ritorno ad alti livelli»

Stasera la Roma gioca a Valencia: che effetto le fa tornare in una città dove ha vissuto la parte migliore della sua carriera, vincendo tre trofei?

«L’esperienza di Valencia è stata bellissima. Ha qualcosa dell’incredibile quello che riuscimmo a fare. Si creò un legame molto forte con la città. Andiamo in ritiro nell’albergo che fu la mia casa per tre anni».

Quando Ranieri nel 2004 tornò a Valencia, ereditò il posto di Benitez: è l’uomo giusto per raccogliere l’eredità di Mourinho?

«Benitez è molto preparato. La sua caratteristica è la meticolosità. L’Inter non perderà nulla nel cambio».

Spalletti ha parlato anche di Mourinho. Ha detto che ci ha preso per il sedere: ha vinto, ha detto tutto a tutti, ha guadagnato quello che ha voluto ed è andato al Real Madrid.

«Mourinho non ci ha preso in giro. Ha vinto in Portogallo ed Inghilterra. È venuto in Italia e ha vinto tutto. Ha avuto l’opportunità di andare al Real e sfido chiunque a rinunciare ad un’opportunità come questa».

La sua griglia di partenza?

«L’Inter in pole position, le altre alla pari: Roma, Milan, Juve, Napoli, Fiorentina, Sampdoria, Palermo».

Il miglior colpo di mercato?

«Spero che sia quello della Roma con Adriano».

L’Italia è uscita a pezzi dal Mondiale: perché siamo andati così male?

«Per mille motivi. Tutte le ragioni che ci permisero di vincere in Germania dove non eravamo i più forti, stavolta ci hanno fatto perdere. In quel mese, tutto girò per il verso giusto: i rigori dati, le mosse tattiche, il clima di positività».

Si può dire che Lippi ha usato la Nazionale come un autobus: è sceso e risalito come ha voluto lui?

«Ho un’opinione, ma la tengo per me»

Prandelli è l’uomo giusto per ricominciare?

«Penso di sì. È una persona che ha idee importanti».

Anno zero del calcio italiano: quali sono le cause della crisi e quali i rimedi per superarla?

«Non confonderei il mondiale negativo della Nazionale con i problemi del calcio italiano. Il punto di partenza è la crisi economica. Sicuramente bisogna dare spazio ai giovani, ma serve la collaborazione generale. Se le squadre utilizzano i ragazzi e ai primi risultati negativi scoppia il caos, come si fa a puntare sui giovani? L’altro errore da non commettere è quello di stravolgere il nostro calcio. Abbiamo una scuola di allenatori che fa invidia: Ancelotti, Spalletti e Capello hanno vinto e stanno vincendo all’estero. Dobbiamo sostenere le cose buone e cambiare quelle negative. La prima mossa che mi viene in mente è quella di creare nei grandi club la squadra B da utilizzare nei campionati inferiori, sull’esempio di quello che accade in Spagna ed Inghilterra. Quando allenavo il Chelsea, lanciai Terry: lo presi dalla squadra B e tolsi un campione del mondo come Leboeuf».

In Italia si chiudono le porte in faccia agli immigrati e c’è poca voglia d’integrazione: esiste una relazione tra la crisi nel calcio e il momento storico del Paese?

«Un tempo eravamo una nazione di emigranti. Gli italiani non sempre furono accolti bene, ma grazie al lavoro e al sacrificio ci siamo fatti un bel nome. L’integrazione è una risorsa per il Paese e automaticamente diventa una risorsa anche nello sport. La Germania è l’esempio positivo di questo modello».

La convince questa raffica di nomine, Baggio, Rivera, Sacchi: non c’è il rischio che sia solo un’operazione d’immagine?

«Questi sono uomini di immagine, ma anche di sostanza. Non penso che vadano lì per fare i cuscinetti».

La Roma ha svolto una preparazione nuova: poca corsa e molto pallone.

«Io cominciai con Herrera che faceva solo pallone e niente corsa. Mourinho ha vinto tutto con un programma che prevedeva poca corsa e molto pallone».

Totti è già in forma.

«Il capitano è tirato a lucido. Speriamo che la salute l’assista. Lo scorso anno ha avuto diversi incidenti, ma ci ha sempre regalato pillole di grande calcio. È ancora il miglior giocatore italiano. È una di quelle specie che vanno protette e fa bene Braschi a dire che saranno puniti i tackle violenti».

Sarà l’anno di Menez?

«Sono molto contento di Jeremy e di Mexes. La Nazionale li aiuterà. Mi aspetto grandi cose».

È vero che a Parigi ha rimproverato di brutto Okaka?

«Ho rimproverato Okaka come ho rimproverato Vucinic perché bisogna comportarsi in un certo modo».

Okaka, Rosi e Greco restano?

«Penso di sì».

Le maggiori preoccupazioni in vista del nuovo anno?

«Va scongiurato l’appagamento: voglio rivedere il carattere che lo scorso anno ci ha portato a mezz’ora dallo scudetto. Il secondo timore riguarda l’allargamento della rosa. Per la prima volta nella Roma c’è un gruppo di venti giocatori di grande livello. Questo significa che in panchina e in tribuna ci saranno pezzi da novanta. Se si entra nel meccanismo che quello che conta è la Roma, andrà tutto bene, altrimenti sarà un anno difficile».

Il prolungamento del contratto è vicino?

«Ci sono altre priorità, ma restare a lungo mi farebbe piacere».

La Roma è tornata in Champions.

«La Roma deve essere un bel biglietto da visita per la città. Rappresentiamo la capitale italiana e i tifosi devono essere orgogliosi di noi».

Come ci si sente in una società che è una banca?

«Noi non avvertiamo il cambiamento, ma ai giocatori ho fatto un discorso chiaro: dobbiamo stare fuori da tutti i problemi estranei al campo».

Quanto è importante avere al suo fianco un dirigente come Montali?

«Io mi trovo bene con tutti. Con Montali c’è sintonia perché è stato tecnico e capisce le esigenze di un allenatore».

La Supercoppa è un esame?

«Una partita secca non può esserlo, ma è il primo trofeo e noi vogliamo vincerlo».


Mi è piaciuto come sempre Ranieri, sarà scontato, saranno cose che tutti si aspettano....ma a me piace questo non far nulla per sentirsi 'divo' o far parlare di se.
il_gatto
00giovedì 5 agosto 2010 17:28
sempre schietto e sincero. e' chiaro che parla senza peli sulla lingua e quando non puo' rispondere su certe cose lo fa capire senza indugi o cazzate coprenti. bravo mister daje
lucaDM82
00giovedì 16 settembre 2010 14:13
Sta emergendo il suo lato oscuro,ha una faccia che trasmette sensazioni negative.
E' ora di tirare fuori il carisma e rialzare la squadra senza stare a lamentarsi dei problemi;quelli li notiamo tutti,lui è pagato per risolverli.
E deve sbrigarsi a dare una caxxo di identità tattica alla squadra.
faberhood
00giovedì 16 settembre 2010 14:34
Re:
lucaDM82, 16/09/2010 14.13:

Sta emergendo il suo lato oscuro,ha una faccia che trasmette sensazioni negative.
E' ora di tirare fuori il carisma e rialzare la squadra senza stare a lamentarsi dei problemi;quelli li notiamo tutti,lui è pagato per risolverli.
E deve sbrigarsi a dare una caxxo di identità tattica alla squadra.




Nonostante, abbia apprezzato ( lo si evince dai post precdenti), questo tecnico.
Questo tecnico, che è stato sempre coerente e pragmatico, abbia il coraggio di trovare un modulo tattico e una soluzione a questa situazione...visto che ha 30 anni di esperienza.
Ma se la situazione è insanabile, con i dirigenti e con i clan dei calciatori, si dimetta e faccia chiarezza senza le dichairazioni di facciata ( campi di Trigoria, ridimensionamento, ecc..)
Dica chiaramente che nella sua campagna acquisti ci dovevano essere esterni, che dare via quelli che avevamo è stato uno sbaglio, che se ci sono problemi con i campi di allenamento , si può allenersi alla Borghesiana, al Flaminio , all'Olimpico, nel frattempo ch e si mettono a posto i campi.
Che si crei un'unità di intenti...senza mezze verità e parole non dette....ma come faceva parlare di sè per la schiettezza?
Se ciò non può farsi , se i problemi sono insanabili, allora sarebbero più salutari le dimissioni.
Non sò chi possa essere il sostituto, ma mi aspettavo una risposta da allenatore...finora ho visto un Selezionatore/Osservatore che non serve a questa squadra.
Sound72
00giovedì 16 settembre 2010 15:10
se c'è frattura con la squadra è anche peggio rispetto all'ultimo Spalletti perchè almeno là tu avevi sempre la speranza che col vecchio modulo di gioco potevi da un momento all'altro risollevarti.
Con tutto che avevi mezza squadra rotta.
Ma qua nn se capisce neanche a che gioco dovremmo giocare.
E'un uomo serio in difficoltà e mi dispiace, però abbiamo assistito negli ultimi giorni ad una serie di scelte tattiche e prese di posizione francamente incomprensibili e allo stesso tempo preoccupanti.
giove(R)
00giovedì 16 settembre 2010 15:38
secondo me è semplcemente nel DNA della Roma cacarsi addosso, o farsi male da sola.
inventarsi, ravanare nel cilindro alla ricerca del coniglio, dove "coniglio" sta per "autocastrazione".
non sappiamo rigare dritti, non sappiamo fare le cose serie e con continuità, ogni volta dichairiamo che faremo bene, poi incredibilmente, che ci siano infortuni o no, che ci sia il calendario ostico o no, che ci sia stata una bella camagna acquisti o no, ecc...
ci facciamo sempre del male NOI PER PRIMI, prima ancora che arrivino a farci del male terzi.

Ranieri ha sbagliato sul tridente. non era il modulo su cui lavorare.
ha sbaglaito ad allontanare Totti dalla porta unitamente al non offrirgli soluzioni da lanciare.
doveva imporsi di più alla società, ma nella situazione di limbo in cui si trova, non ne ha trovato la forza o capito i tempi.

e comunque paga il fatto che quello che sono riusciti a fare lo scorso anno, alla fine è più un exploi che la reale sostanza dei fatti.

la squadra è di base forte o .."fortina". ma è sempre più vecchia, mai rinnovata a dovere. consolidata come comprimaria. una omprimaria di lusso.
ma invecchia ogni anno di più, perde brillantezza ogni anno, mentre ci si ostina un pò tutti a usare la stagione miracolosa dell'altranno come un punto saldo e di partenza.
mentre l'annos corso è IL MASSIMO cui potremmo aspirare nel nostro più roseo dei sogni.

troppe illusioni su basi friabili.
alla fine glis ta cadendo addosso quelllo che lo scorso anno era riuscito ottimamente a realizzare.
ma ciò che succede adesso, viene da molto più lontatno.

l'aria che si respira è chaira a tutti. è da fine di un ciclo.
non possiamo chiudere sempre gli occhi e fare i buonisti (anche i più "catttivi" di noi, sempre romanisti orgojoni semo...).

la buona notizia è che sto ciclo che finisce almeno ha prospettive (speriamo dalle questiono societarie in divenire) di poter essere soppiantato da un altro.

almeno abbiamo una speranza di ripresa immediata del filo ad alti livelli.
avrebbe potuto anche andare peggio.
immaginatevi se restasse la Sensi...Pradè... gli Adriani scommese... i portieri presi a mezza piotta con DVD in omaggio... ecc...

oh dico...

ShearerWHC
00sabato 18 settembre 2010 14:45
Dopo la conferenza stampa di oggi mesà che qualche vigliacchetto se la legherà al dito...
faberhood
00martedì 21 settembre 2010 16:19
Re:
LE DICHARAZIONI INTEGRALI DELLA CONFERENZA STAMPA DI RANIERI, alla vigilia di Brescia-Roma

Tante assenze...
"Si, stiamo facendo di necessità virtù, è un pò che siamo in emergenza. A Brescia ci sarà da lottare noi non siamo in un buon momento ma ci sentiamo pronti"

Come riparte la Roma?
"Io non devo lanciare messaggi, credo che quello che stiamo facendo lo vedono tutti. Non ci piace essere partiti così, volevamo fare bene e non ci stiamo riuscendo, anche per colpa nostra. Qui nessuno regala niente e vale lo stesso in Europa. Per me la Roma c'è ed è compatta. L'applauso del pubblico sottolinea che il vero Romanista ha capito che la Roma c'è altrimenti non avrebbe fatto quello che ha fatto gli ultimi dieci anni. E' un periodo difficile, ci sono infortuni e non ne va bene una. La squadra ha fatto la sua gara con il Bologna e poi ci siamo un po' stancati. Brucia che sia finita così ma i nostri tifosi hanno capito che noi vogliamo lottare fino in fondo".

La Roma, come dicono i numeri, incassa molti gol, prende cartellini e segna poco, soprattutto nelle fasi finali della partita..
"Sono importanti i numeri ma non sono tutto. Non c'è stanchezza fisica. Non c'è stanchezza fisica! Così come l'anno scorso quando sono arrivato anche se andavano male le cose, Spalletti aveva allenato bene e fisicamente stava bene. Gioca una parte importante l'aspetto caratteriale ed emozionale. Quando ne verremo fuori lo vedrete che da un momento all'altro le gambe cominceranno a sciogliersi. Perdiamo o pareggiamo per sciocchezze, l'anno scorso invece una volta preso il ritmo quelle sciocchezze non capitavano. Dobbiamo riprendere il nostro ritmo. E' una questione di attenzione. L'entusiasmo ci è venuto meno perchè volevamo partire alla grande e non ci è riuscito. Abbiamo fatto 7 mesi alla grande e poi vacanza e mondiale. Poi entri in un campionato e cambia tutto, vuoi far bene e non ci riesci e provi ancora. Ma stiamo sereni perchè ci riprenderemo. La squadra c'è e ne verrà fuori".

Si riparte da Vucinic a Brescia? Chi sta meglio tra lui e Adriano?
"Vedremo deciderò la sera. Sia Mirko che Adriano stanno più o meno sullo stesso livello fisicamente. Adriano si sta allenando bene e dovrebbero stare sullo stesso piano".

Deluso da Menez?
"Ha fatto la sua partita ma lo voglio più pratico e incisivo, arriverà anche lui".

E' una ricaduta per Cassetti?
"No non è una ricaduta, non c'è stata caduta. Lui ha un piccolo indolenzimento che ha avvertito due giorni dopo, non ha lesioni o altro. Domenica ha risentito un po' di fastidio".

Quali sono i motivi di questo inizio negativo e come ci si rialza?
"Ci vogliono serenità e attenzione. Sull'inizio, l'ho spiegato prima. Non conoscete come prepara le squadre Ranieri. L'anno scorso non conoscevate Spalletti e dicevate che Spalletti aveva preparato male la squadra. Invece la preparazione la fanno bene tutti fino a dicembre. E' dopo che si vede. Allora tranquilli."

Come si sente dopo le voci su un suo esonero?
"Io sono molto determinato, voglioso di far bene e sono convinto che usciremo fuori da questa situazione. Sò che ci sono diverse persone a cui piace navigare nell'onda, ovviamente fuori dalla società, ma io vado avanti. "

La formazione di domani? Se Cassetti non dovesse riprendersi, cosa farebbe?
"Stasera ci penserò e domani valuterò le condizioni di Cassetti."

Si era parlato di una staffetta nel ruolo di secondo portiere tra Doni e Lobont. E' tutto ok per quel che riguarda il rapporto con Doni?
"Si. "

A proposito dell'aspetto psicologico, questo difficile inizio può essere il contraccolpo dopo aver fallito quel grande obiettivo lo scorso anno?
"Bravo, una domanda ad hoc, complimenti. Anche due anni fa con Spalletti, dopo la rincorsa, la squadra era partita male e poi si era ripresa. E la preparazione era sempre la stessa. Vedete che non centra la preparazione. Dopo aver speso tanto, il motore mentale fatica a riprendere. "


Dunque questo è il male oscuro? Nun lo potevi dire prima?

Ci sono divergenze di vedute con la società e ha mai pensato di andar via dalla Roma?
"Non ci sono divergenze di vedute. E poi nelle difficoltà sarebbe troppo facile andare via. Invece l'entusiasmo ce l'ho. Io sono sereno e anzi più le cose sono difficili e più sono motivato. E' stato così in giro per il mondo non a casa mia?"

C'è un pò di confusione nelle sue parole e nelle sue scelte rispetto allo scorso anno. Sul tridente, su Simplicio e su Cicinho a sinistra. Perchè improvvisamente ha cambiato idea su questi punti?
"Perchè un allenatore fa anche pretattica, non può dire tutto. Voi domani vi scorderete le problematiche che ha un allenatore. Io devo fare ogni volta la conta di chi ho e chi non ho, devo fare tutti i conti. Poi non si può tornare indietro, si va avanti. Poi una persona intelligente può anche contraddirsi, per inciso"

Su Doni, Cicinho e Baptista, che erano quasi fuori squadra.
"Nessuno è fuori squadra. Non ho nessun problema con loro. Nè loro si sono mai lamentati. Io ho dovuto fare una divisione tra quelli che probabilmente andavano via e gli altri. Ora, finito il mercato, siamo tutti sulla stessa barca. Non ho preclusioni verso nessuno".

Ha detto che c'è qualcuno che naviga nell'onda. Chi sono queste persone?
"Sono da tanto nel calcio, c'è sempre qualcuno che si inserisce nell'onda. Ma avrà vita difficile. La cosa non mi infastidisce, ho esperienza anche nell'affrontare questo."


Che vuole dire? Che Lippi ha chiamato in società, e si è proposto? oppure che Lippi ha chiamato qualche calciatore per sondare il terreno....?

La posizione dei dirigenti?
"Mi stanno tutti vicini, dal presidente a tutti i dirigenti. Stanno sempre vicini a me e alla squadra. Ogni volta che c'è un problema cercano di risolverlo. Non mi posso lamentare del supporto che la società mi sta dando. Arrivederci."



E_Dantes
00martedì 21 settembre 2010 16:21
ho letto e ascoltato un po' le ultime dichiarazioni del mister.
c'è una cosa che mi preoccupa e che accomuna tutte le dichiarazioni.
questo bisogno incessante di ostentare la sua romanità: "Sono Romano, sono a casa".
e quindi?
che risvolto dovrebbe avere? Che tipo di pressione psicologica vorresti fare?
mah...
il_gatto
00martedì 21 settembre 2010 16:54
io sono d'accordo con voi che ranieri ha sbagliato qualcosa ma il fatto che i giocatori non corrono e non ci mettono quella cattiveria necessaria non e' colpa sua, non piu del 10% almeno....

io me la prendo con i giocatori soprattutto....

non e' ammissibile vedere giocatori che non fanno pressing quando l'avversario con la palla sta a 3 metri da te....e parlo di tutto il centrocampo (brighi e perrotta esclusi)

oppure che nessuno si propone quando de rossi o pizarro hanno palla
lucaDM82
00martedì 21 settembre 2010 17:10
Si',pare che ce l'abbia con l'avvoltoio Lippi.Se davvero Lippi ha chiamato c'ha proprio una gran faccia di bronzo.Se l'hanno chiamato dalla società sono ancora più craniolesi di quanto immaginavo.

BeautifulLoser
00martedì 21 settembre 2010 21:13
Re:
E_Dantes, 21/09/2010 16.21:

ho letto e ascoltato un po' le ultime dichiarazioni del mister.
c'è una cosa che mi preoccupa e che accomuna tutte le dichiarazioni.
questo bisogno incessante di ostentare la sua romanità: "Sono Romano, sono a casa".
e quindi?
che risvolto dovrebbe avere? Che tipo di pressione psicologica vorresti fare?
mah...




da molto fastidio anche a me.
qui ci si scorda che due terzi dei tifosi della roma non vivono a roma.
a me questo insistere su "questa è casa mia" ricorda sempre che è assolutamente inutile per me pensare anche lontanamente a mettere radici qui.
populismo del cazzo di una testa "ad hoc" (appropriata al contesto).
gianpaolo77
00mercoledì 22 settembre 2010 09:59
Re: Re:
BeautifulLoser, 21/09/2010 21.13:




da molto fastidio anche a me.
qui ci si scorda che due terzi dei tifosi della roma non vivono a roma.
a me questo insistere su "questa è casa mia" ricorda sempre che è assolutamente inutile per me pensare anche lontanamente a mettere radici qui.
populismo del cazzo di una testa "ad hoc" (appropriata al contesto).



due terzi me pare un tantinello esagerato..
un terzo forse, ma proprio a di' tanto..
fermo restando che anche per me queste frasi so' bone solo pe' i coglioncelli de 16 anni

Sound72
00mercoledì 22 settembre 2010 10:04
Ranieri è un signore ma anche, professionalmente, un paraculo. E nn gliene farei una colpa particolare.
Quando era alla juve disse che era vero che era nato a Roma, ma che in fondo se ne era andato da qua nel 1974 e che si considerava europeo.
lucaDM82
00mercoledì 22 settembre 2010 10:31
Per me è un po' complessato,cioè soffre il fatto che,nonostante sia romano e abbia giocato nella Roma,alla fine viene appunto visto come un non romano,dato che è stato più fuori che qui.Vorrebbe essere un Totti,un De Rossi,un Conti,cosa che gli garantirebbe anche critiche meno feroci.
Vedo un po' il tentativo in lui,con questo atteggiamento "ahò sò uno de voi",di sembrare mazzone.Mazzone che ha avuto un destino simile ma che veniva visto più romano di lui appunto per quell'atteggiamento trasteverino che Ranieri non ha e che cerca di avere.
BeautifulLoser
00mercoledì 22 settembre 2010 10:44
Re: Re: Re:
gianpaolo77, 22/09/2010 9.59:



due terzi me pare un tantinello esagerato..
un terzo forse, ma proprio a di' tanto..
fermo restando che anche per me queste frasi so' bone solo pe' i coglioncelli de 16 anni





invece i rilevamenti statistici dicono proprio questo. dei circa 5,5-6 milioni di romanisti (tifosi, interessati, appassionati) solo 1,5 milioni vivono a roma.
E_Dantes
00mercoledì 22 settembre 2010 10:58
qui dentro quanti siamo?
chi vive fuori siamo io e gatto.
Sound72
00mercoledì 22 settembre 2010 11:27
Re:
lucaDM82, 22/09/2010 10.31:

Per me è un po' complessato,cioè soffre il fatto che,nonostante sia romano e abbia giocato nella Roma,alla fine viene appunto visto come un non romano,dato che è stato più fuori che qui.Vorrebbe essere un Totti,un De Rossi,un Conti,cosa che gli garantirebbe anche critiche meno feroci.
Vedo un po' il tentativo in lui,con questo atteggiamento "ahò sò uno de voi",di sembrare mazzone.Mazzone che ha avuto un destino simile ma che veniva visto più romano di lui appunto per quell'atteggiamento trasteverino che Ranieri non ha e che cerca di avere.




hai ragione..e aggiungerei che è un atteggiamento trasteverino che cerca di avere solo ora.
Lui al di là dei meriti professionali ( altrimenti nn passi dalla C1 col Campania alla semifinale di champions col chelsea ...e questo dovrebbero ricordarselo anche quei giornalisti che dicono che nn è capace di dare un gioco alle sue squadre ) ha sempre avuto ( o cercato di avere ) un atteggiamento moderno, di uno nato a Roma che si è formato professionalmente fuori città. E del resto era quello che diceva lui quando è andato a Torino.
Che ora si aggrappi a questa radice trasteverina da una parte ci può pure stare perchè un pò di populismo lo fanno tutti ( mourinho x dirne uno ), dall'altra x me però è anche un mezzo boomerang, specie nei rapporti coi calciatori e con la stampa.
Sound72
00mercoledì 22 settembre 2010 11:37
per quanto riguarda la tattica io ricordo bene un roma-cagliari di tanti anni fa..uno 0-0 in cui nn ci capimmo niente, con una ragnatela loro in un fazzoletto di campo con gente come festa e firicano dietro..corridori veri come cappioli..una squadra organizzata che copriva tutti gli spazi.
Ranieri è sicuramente confuso , fa scelte sbagliate, è partito probabilmente in estate con un'idea tattica un pò fragile però nn si possono sentire i discorsi di questi giorni..che è uno che nn sa dare un gioco, che anche lo scorso anno giocavamo male, che copiava spalletti..etcetc..
Lo scorso anno la Roma un'identità ce l'aveva eccome, anche nel modo di stare in campo. E quando toppavamo le partite nn era certo per errori tattici, ma per difetti storici o carenze di organico.
il_gatto
00mercoledì 22 settembre 2010 11:43
Re:
E_Dantes, 22/09/2010 10.58:

qui dentro quanti siamo?
chi vive fuori siamo io e gatto.




io stavo "fuori" anche quando stavo a roma [SM=g27990]
lucaDM82
00mercoledì 22 settembre 2010 12:26
Re: Re: Re: Re:
BeautifulLoser, 22/09/2010 10.44:




invece i rilevamenti statistici dicono proprio questo. dei circa 5,5-6 milioni di romanisti (tifosi, interessati, appassionati) solo 1,5 milioni vivono a roma.



In germania quanti sono?


faberhood
00mercoledì 22 settembre 2010 15:01
Lippi:"Pronto a rientrare nel giro"

Mercoledì 22 Settembre 2010 14:34
Marcello Lippi torna a parlare alla stampa, dopo 3 mesi di silenzio che hanno fatto seguito alla disastrosa spedizione azzurra in Sudafrica. L'ex commissario tecnico della Nazionale è stato premiato a Madrid, insieme a Vicente Del Bosque, in un convegno Uefa, per aver vinto sia il titolo mondiale che la Champions League.

Al termine della manifestazione, Lippi ha rilasciato una breve dichiarazione alla Gazzetta dello Sport: "Era giusto riposare dopo il Mondiale, se ora dovesse arrivare la proposta che mi piace sarei pronto". Dopo la pausa, quindi, Lippi ha voglia di rimettersi in gioco, ma ci vuole un'offerta irrinunciabile per far scomodare l'ex ct dalla spiaggia di Viareggio.

lucaDM82
00mercoledì 22 settembre 2010 15:09
Per me fanno secco Del Neri e si prendono Lippi l'anno prossimo.
BeautifulLoser
00mercoledì 22 settembre 2010 15:38
Re: Re: Re: Re: Re:
lucaDM82, 22/09/2010 12.26:



In germania quanti sono?






non saprei dirtelo con precisione.
a düsseldorf c'è un as roma club che organizza le "trasferte" dei romanisti residenti in germania. stanno in tevere laterale dalla parte dei distinti sud e mettono sempre uno striscione quando ci sono.
la gran parte dei romanisti in germania è sicuramente composta da romani e italiani in esilio, e le comunità più grandi si trovano nella renania (colonia, düsseldorf), in tutto il conglomerato urbano della ruhr (bochum, essen, gelsenkirchen, dortmund, leverkusen, dove c'è una densità altissima di squadre con tradizione), nel bacino della saar, a monaco, stoccarda, francoforte, berlino. in tutte le grandi città, insomma.
se vuoi una stima, ti butterei lì una cifra sui 100.000-200.000 di quel milioncino e passa di italiani ancora italiani di nazionalità che vivono in germania.
nel resto d'europa i centri romanisti più rappresentativi penso siano l'inghilterra, il belgio e la svizzera.
la stragrande maggioranza dei romanisti all'estero la trovi in america: stati uniti, canada, america del sud. e qui si aggiungono parecchi che non hanno uno sfondo culturale condizionato da esperienze di emigrazione.
altri romanisti li trovi in asia, nei mercati calcistici emergenti.

tempo fa scovai addirittura un forum di romanisti in cui ci si scambiava in maltese.


per intenderci: la mia definizione di romanista è quella di una persona che segue regolarmente la squadra e le sue vicende.
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