La canzone del giorno

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Sound72
00mercoledì 4 agosto 2010 18:15
questi ce li metterei..il primo periodo Can con Malcolm Mooney abbastanza influenti sui Radiohead ( che sto pezzo lo hanno anche rifatto qualche anno fa )

Sound72
00giovedì 5 agosto 2010 18:59
Follonica e i Baustelle alla guerra del golfo
Il gruppo rock scrive una canzone sulla spiaggia sporca che non è piaciuta al sindaco e ai cittadini -
Ma anche la rivista Rolling Stone appoggia i musicisti e si apre la polemica


Follonica e i Baustelle alla guerra del golfo



FOLLONICA – L’hanno ribattezzata la terza guerra del golfo, ma per fortuna si combatte solo a colpi di note, testi musicali e articoli di inviati di riviste rock di tendenza. Il golfo è quello di Follonica, Maremma del nord davanti all’isola d’Elba, quattro chilometri e mezzo di litorale con zone di eccellenza e acqua a volte trasparente come quella della Sardegna. A combatterla, questa battaglia atipica e un po’ surreale, ci sono il sindaco della città, Eleonora Baldi (Pd) e i cittadini da una parte, i Baustelle, uno dei gruppi rock più amati dai teen-ager e la rivista Rolling Stone dall'altra.

PRIMI COLPI - I primi colpi sono stati sparati dal gruppo rock di Montepulciano quando, qualche mese fa, ha lanciato sul mercato discografico Follonica, un lento un po’ retrò (ricorda il sound anni Settanta) con spunti sonori affatto malvagi. Non sono state le note a far discutere, però, ma il testo della canzone, dedicato appunto alla cittadina balneare in provincia di Grosseto. E più particolarmente alla sua spiaggia. Con «lische e caffè, Tampax e qualche Hatu, ossi di seppia e bidet» e ancora «siringhe e barattoli, conchiglie di plastica, penne Bic, cicche e collant». Insomma, una discarica. Musica e parole, scritte da Francesco Bianconi, hanno ben presto scatenato la rabbia dei follonichesi e del suo sindaco. Che ha chiesto, inascoltata, una canzone riparatrice. «Perché quelle parole non appartengono alla nostra città e alla nostra spiaggia». Poi, come sempre, la polemica si è stemperata. Ma quando sembrava che la canzone malevola fosse stata dimenticata, ecco un altro «attacco».

SECONDO ATTACCO - Stavolta dalla rivista Rolling Stone che, sul numero di agosto, sulla scia della canzone dei Baustelle ha mandato un inviato a vedere come stavano esattamente le cose. Il risultato? Un servizio di quattro pagine con foto trash e commenti spesso impietosi. Il sindaco di Follonica, Elonora Baldi, ha letto e si è di nuovo arrabbiata. Non solo perché, come sottolinea, le foto della spiaggia non erano nel suo Comune ma in quelli limitrofi, ma perché l’immagine della cittadina balneare viene «totalmente distorta». «Sono commenti pesanti», dice. «Rolling Stone ha fatto un articolo trash trascurando il lato vogue e se vogliamo rock della mia città, pieno di cultura e pure all’avanguardia. La spiaggia non è assolutamente sporca, è stata premiata da Legambiente ed è chiaro che d’estate, quando arrivano 80 mila turisti, qualche problemuccio si può creare. Perché Rolling Stone non ha parlato del grande festival jazz che ospitiamo d trent’anni? Perché ha ignorato che abbiamo grandi musicisti come il follonichese Stefano Cocco Cantini, uno dei più famosi sassofonisti jazz al mondo?».

BAUSTELLE - E loro, i Baustelle, che dicono? Ufficialmente tacciono sdegnosamente. Perché l’arte è arte e queste polemiche sono fine a se stesse. E poi perché loro, toscani purosangue, fanno sapere che Follonica ce l’hanno comunque nel cuore. La riprova ci sarà il 14 agosto a Festambiente, sempre in Maremma, dove i Baustelle terranno un concerto.
( repubblica.it )
giove(R)
00venerdì 6 agosto 2010 11:03
Re:
Sound72, 05/08/2010 18.59:

Perché Rolling Stone non ha parlato del grande festival jazz che ospitiamo d trent’anni?




perchè avete rotto er cazzo co sto jazz! musica leggera, jazz... jazz, musica leggera...

e il rock quando in questa cazzo de Italia?
oppure Ligabue (che vomito) è rock? o (che schifo, ma almeno una canzone impegnata, anche se ripeto fanno schifo) i Baustelle magari?...

lucolas999
00venerdì 6 agosto 2010 11:25
Re: Re:
giove(R), 06/08/2010 11.03:




perchè avete rotto er cazzo co sto jazz! musica leggera, jazz... jazz, musica leggera...

e il rock quando in questa cazzo de Italia?
oppure Ligabue (che vomito) è rock? o (che schifo, ma almeno una canzone impegnata, anche se ripeto fanno schifo) i Baustelle magari?...





Giove te l'appoggio in pieno , ne parlavo tempo fa con amici che suonano ,metal ,progr , siamo nati nel apese sbagliato per cultura qui regna la musica "melodica" insomam quella merda che si sente a Sanremo ed è quella che poi esportiamo . In fondo noi non sentiamo il rock americano ,inglese e nord europeo ? I gruppi italiani non emergeranno mai se non all'estero
Sound72
00venerdì 6 agosto 2010 12:05
Re: Re: Re:
lucolas999, 06/08/2010 11.25:




Giove te l'appoggio in pieno , ne parlavo tempo fa con amici che suonano ,metal ,progr , siamo nati nel apese sbagliato per cultura qui regna la musica "melodica" insomam quella merda che si sente a Sanremo ed è quella che poi esportiamo . In fondo noi non sentiamo il rock americano ,inglese e nord europeo ? I gruppi italiani non emergeranno mai se non all'estero




ma la musica in Italia è stata importata proposta e distribuita finchè c'è stato impegno ed interesse nei giovani che andasse oltre quello puramente scolastico e commerciale.
E non a caso emergevano gruppi progressive o new wave in Italia che avevano poco da invidiare a tante altre bands inglesi americane o tedesche.
Esaurito soprattutto l'impegno politico, con gli anni '80 è diventato il rock è diventato un pò un fenomeno prima di nicchia e poi, peggio ancora, da grande evento.
E tante volte la differenza la fa ovviamente la distribuzione delle case discografiche.
I Doors sono uno degli esempi piu' significativi.
giove(R)
00venerdì 6 agosto 2010 16:14
Re: Re: Re: Re:
Sound72, 06/08/2010 12.05:




ma la musica in Italia è stata importata proposta e distribuita finchè c'è stato impegno ed interesse nei giovani che andasse oltre quello puramente scolastico e commerciale.
E non a caso emergevano gruppi progressive o new wave in Italia che avevano poco da invidiare a tante altre bands inglesi americane o tedesche.
Esaurito soprattutto l'impegno politico, con gli anni '80 è diventato il rock è diventato un pò un fenomeno prima di nicchia e poi, peggio ancora, da grande evento.
E tante volte la differenza la fa ovviamente la distribuzione delle case discografiche.
I Doors sono uno degli esempi piu' significativi.




si ma quando dici "emergevano" usi un parolone... emergeevano nella nicchia vorrai dire...
la produzione italiana il rock non lo ha mai fatto emergere. se sono emersi sono sempre rimasti nelal nicchia, o hanno avuto successo all'estero.

gruppi fortissimi ce ne sono anche ora, e non parlo di quelli conosciuti, parlo de gente che sta ancora a marcì nelle salette e nei garage e deve sbattersi per rimedià na serata ar pub con al massimo due tre birre di rimborso spese.

e chi emerge,s empre tra virgolette, deve ammordirsi non poco.
si prendano ad esempio i Negramaro. "uh che bravo il cantante!" "uh che voce il cantante" ... secondo me se c'è na cosa che rovina quel gruppo, che musicalmente potrebeb fare roba potente davvero, è proprio quel cazzo de cantante!

e poi sti testi piccioncino mio, amoruccio mio, il cuore mi si stringe, le lacrime mi bagnano... du cojoni...! du cojoni...
Sound72
00venerdì 6 agosto 2010 18:59
beh cmq PFM, Orme, Banco del Mutuo Soccorso, Balletto di Bronzo facevano da spalla ai grandi gruppi progessive in Italia... Pete Sinfield faceva il paroliere dei King Crimson e scrisse i testi in inglese della PFM..c'era cmq un altro spessore..che poi in Italia fosse un fenomeno di nicchia ci sta pure..però parliamo di un periodo in cui esistevano solo RAI 1 E RAI 2 e ciò nonostante non erano pochi quelli che musicalmente traevano ispirazione dal rock inglese e quelli che se lo andavano a reperire magari direttamente a Londra..
Io noto che in Italia sono emersi ottimi gruppi prog come quelli indicati prima, formazioni come Litfiba, CCCP, Diaframma, Gaznevada, Skiantos sulla scia della new wave e ancora gli stessi Marlene Kuntz nella seconda metà degli anni '80. Poi il nulla o quasi.
E se vai a vedere anche artisti che poi si sono spostano verso il pop come Alan Sorrenti, Ivano Fossati, Renato Zero , Anna Oxa, Camerini, Rettore traevano spunti da fenomeni come il glam, il prog o il punk. Magari in maniera un pò grezza però qualcosa importavano sempre.
Il progresso da questo punta di vista ha impoverito molto la comunicazione musicale italiana e praticamente chiuso le porte a molti gruppi che potevano avere un respiro piu' rock e fare da traino a un certo tipo di musica in Italia, tipo che ne so i Subsonica che avevano avuto un esordio interessante e poi si sono un pò persi nel melodico pure loro.
Cioè un programma come X-Factor è diventato quasi un cult..in Italia fa presa e fenomeno di culto la cassiera con la voce da Amy Winehouse nn c'è un caxxo da fa..
buona braciolata cmq [SM=g27989]
BeautifulLoser
00venerdì 6 agosto 2010 19:35
Re: Re:
giove(R), 06/08/2010 11.03:




perchè avete rotto er cazzo co sto jazz! musica leggera, jazz... jazz, musica leggera...

e il rock quando in questa cazzo de Italia?
oppure Ligabue (che vomito) è rock? o (che schifo, ma almeno una canzone impegnata, anche se ripeto fanno schifo) i Baustelle magari?...





qui ti devo straquotare!
anche se uno dei miei migliori amici è un jazzista (bassista, ha suonato con betty carter, pat metheny, mario biondi, quando ancora non lo conosceva nessuno, ed altri), anche se è verissimo che non ci campi minimamente con le note blu, a meno che tu non sia una star del genere (e lì, ancor oggi, mi sento colpevole nei suoi confronti perché all'epoca del liceo c'è l'ho portato io al jazz, rompendogli le palle con miles davis, charlie parker, la bossa nova ecc.; lui stava tanto bene con i genesis e l'art rock e il prog rock e il metal che suonavamo della fine degli anni 70).
ma quello che si sente in giro per quei festival di campagna è di una tale mancanza d'ispirazione che va bene solo come deterrente per un genere di musica che può veramente appassionare.

a livello di pubblico medio-grande il rock italiano sta un po' in stallo, ho l'impressione, ma l'underground vive! (vabbe', mi direte, l'underground vive sempre e comunque.)
a chi piace tenersi al corrente delle novità consiglio questi due blog:

http://breakfastjumpers.blogspot.com/

http://indieitalia.blogspot.com/

ah, ed ecco il bassista [SM=g27988]


BeautifulLoser
00venerdì 6 agosto 2010 19:47
Re: Re: Re: Re:
Sound72, 06/08/2010 12.05:



E tante volte la differenza la fa ovviamente la distribuzione delle case discografiche.





è tutto lì il problema.
la stessa cosa vale per il cinema e le case editrici.
ma il fenomeno della monopolizzazione della distribuzione, con tutti gli effetti che ne seguono a cascata (impoverimento del panorama artistico, monotonia, sclerotizzazione delle forme e dei contenuti, ecc.) non è solo limitato all'italia. in germania, per esempio, da qualche anno woody allen fatica a trovare un distributore per i suoi nuovi film, cosa che in francia sarebbe impensabile. di questi esempi se ne potrebbero fare tanti, per analizzare come l'industria culturale globale (e le classiche forme di distribuzione che la alimentano di soldi) mostri segni di crisi che regionalmente hanno apparenze esteriori ben differenti tra loro.

(hm... non so se mi sono spiegato... [SM=g27994] )
BeautifulLoser
00venerdì 6 agosto 2010 19:57
Re: Re: Re: Re: Re:
giove(R), 06/08/2010 16.14:


si ma quando dici "emergevano" usi un parolone... emergeevano nella nicchia vorrai dire...
la produzione italiana il rock non lo ha mai fatto emergere. se sono emersi sono sempre rimasti nelal nicchia, o hanno avuto successo all'estero.

gruppi fortissimi ce ne sono anche ora, e non parlo di quelli conosciuti, parlo de gente che sta ancora a marcì nelle salette e nei garage e deve sbattersi per rimedià na serata ar pub con al massimo due tre birre di rimborso spese.

e chi emerge,s empre tra virgolette, deve ammordirsi non poco.
si prendano ad esempio i Negramaro. "uh che bravo il cantante!" "uh che voce il cantante" ... secondo me se c'è na cosa che rovina quel gruppo, che musicalmente potrebeb fare roba potente davvero, è proprio quel cazzo de cantante!

e poi sti testi piccioncino mio, amoruccio mio, il cuore mi si stringe, le lacrime mi bagnano... du cojoni...! du cojoni...




qui, invece, in parte ti contraddico.
in nessun altro paese il prog rock ha avuto un impatto così grande come l'ha avuto in italia. e, di conseguenza, nessun altro paese europeo ha dato una spinta commerciale così forte al prog rock come lo ha fatto l'italia.
nei primi anni 70, sia i genesis che i van der graaf generator erano nella top ten degli album più venduti, cioè erano lì dove adesso trovi tiziano ferro.

per quanto riguarda il "cantante" dei negramaro, se mi procuri un'arma gli sparo. è la voce più odiosa che io abbia mai ascoltato!


Sound72, 06/08/2010 18.59:

beh cmq PFM, Orme, Banco del Mutuo Soccorso, Balletto di Bronzo facevano da spalla ai grandi gruppi progessive in Italia... Pete Sinfield faceva il paroliere dei King Crimson e scrisse i testi in inglese della PFM..c'era cmq un altro spessore..che poi in Italia fosse un fenomeno di nicchia ci sta pure..però parliamo di un periodo in cui esistevano solo RAI 1 E RAI 2 e ciò nonostante non erano pochi quelli che musicalmente traevano ispirazione dal rock inglese e quelli che se lo andavano a reperire magari direttamente a Londra..
Io noto che in Italia sono emersi ottimi gruppi prog come quelli indicati prima, formazioni come Litfiba, CCCP, Diaframma, Gaznevada, Skiantos sulla scia della new wave e ancora gli stessi Marlene Kuntz nella seconda metà degli anni '80. Poi il nulla o quasi.
E se vai a vedere anche artisti che poi si sono spostano verso il pop come Alan Sorrenti, Ivano Fossati, Renato Zero , Anna Oxa, Camerini, Rettore traevano spunti da fenomeni come il glam, il prog o il punk. Magari in maniera un pò grezza però qualcosa importavano sempre.
Il progresso da questo punta di vista ha impoverito molto la comunicazione musicale italiana e praticamente chiuso le porte a molti gruppi che potevano avere un respiro piu' rock e fare da traino a un certo tipo di musica in Italia, tipo che ne so i Subsonica che avevano avuto un esordio interessante e poi si sono un pò persi nel melodico pure loro.
Cioè un programma come X-Factor è diventato quasi un cult..in Italia fa presa e fenomeno di culto la cassiera con la voce da Amy Winehouse nn c'è un caxxo da fa..
buona braciolata cmq [SM=g27989]




a prescindere dal fatto che sono d'accordo con te, mica è vero che il prog sia stato un fenomeno di nicchia. anzi: il banco, la pfm, le orme vendevano benissimo. del primo concerto dei genesis a roma (nel 1972 al piper) s'è interessata anche la rai.

ecco un bel racconto del loro primo tour italiano:

http://www.jamonline.it/pages/articolo.aspx?item_id=872
Sound72
00sabato 7 agosto 2010 09:53






un paio di nuove proposte figlie new wave..molto interessanti ed eclettici soprattutto i cold cave, al cantante dei white rose movement do fiducia solo perchè mi è venuto a chiedere una sigaretta prima del concerto l'anno scorso al blackout a roma [SM=g27989]
Sound72
00lunedì 9 agosto 2010 17:51



a presto.
Sound72
00martedì 17 agosto 2010 09:22
quest'anno mi sono portato roba anni '60..le c.d. compilation fatte in casa..e magari poi posto la playlist ( che preferisco sempre all'i-pod perchè la selezione allargata perde fascino secondo me )..



ma ho anche riscoperto pezzi piu' recenti a cui ero molto affezionato..

BeautifulLoser
00martedì 17 agosto 2010 16:22
[SM=g27987]

io invece aspetto disperatamente l'uscita di un ipod da almeno 4 terabytes, cosa che mi alzerebbe di parecchio la qualità della vita.

in termini di nostalgia, quest'estate ho sfanculato un po' il prog e mi ascolto, oltre al solito balearic house e deep house estivo di nicolas matar & willie graff, la prima allman brothers band con l'insuperato duane e dickie betts [SM=g27998]
Sound72
00mercoledì 18 agosto 2010 13:39
I lavori e il genio di Thorgerson che ha dato un'immagine al rock
Da quasi tutte le copertine dei dischi dei Pink Floyd, a quelle di Peter Gabriel, Led Zeppelin, Yes e tanti altri ancora: alla San Francisco Art Exchange l'esposizione "The lovers of covers"

SAN FRANCISCO - Si inaugura oggi alla San Francisco Art Exchange "The lovers of covers", una grande esposizione del lavoro di Storm Thorgerson, il grafico inglese (oggi si direbbe visual artist) che dagli anni Sessanta a oggi ci ha regalato alcune tra le più straordinarie copertine discografiche. Ci sono quelle, create per (quasi tutti) i dischi dei Pink Floyd - dalla prima per "A saucerful of secrets" del '68 a "Wish you were here" del '72, dalla mucca di "Atom earth mother" fino al triangolo arcobaleno di "The dark side of the moon" considerata la più bella cover di tutti i tempi - che fanno ormai parte del patrimonio iconografico della storia del rock. Ma anche alcune meno famose come "Mirror mirror" disegnata per i 10 cc., di folgorante bellezza artistica. Per non citare le copertine - bellissime sui "trenta per trenta" dei vinili, un po' penalizzate sui minuscoli cd - realizzate per Peter Gabriel, Led Zeppelin, Yes, Alan Parson, fino ai Cranberries e ai Muse. Nella mostra di San Francisco, oltre ai suoi capolavori, Storm Thorgerson esporrà anche venti lavori inediti. Sarà inoltre proiettata la versione definitiva di "Taken by storm", film documentario di Roddy Bogawa nel quale il grafico si racconta e apre i suoi sterminati archivi.
Alla fine degli anni Sessanta bisognava dare un'immagine al rock. Qualcosa che rappresentasse le sue istanze e qualcosa che i fan potessero capire, come uno specchio dei loro pensieri. I computer non esistevano e il concetto di "visual art" era lontano. Sebbene la psichedelia degli anni Sessanta avesse già cambiato la grafica delle cover, Storm Thorgerson e Aubrey Powell, soprattutto attraverso la fotografia, arricchirono l'iconografia del rock di molti nuovi significati. Il loro piccolo studio californiano di Burbank (il leggendario Hipgnosis) divenne una fucina di creatività, luogo di raccolta di giovani, talentuosi fotografi, illustratori e musicisti. Con le sue "costruzioni", installazioni temporanee catturate dall'obbiettivo, Thorgerson scatenava sempre la stessa domanda: è realtà o fantasia? "Mi piace la fotografia perché è reale, a differenza del disegno che non lo è", dice l'artista. "Mi piace usare elementi reali in modo irreale. Certi miei lavori scatenano la domanda: è vero o no? Perché c'è una mucca in copertina? Chi ha messo tutti quei letti sulla spiaggia ("A momentary lapse of reason", Pink Floyd, 1987, ndr.)? Quell'uomo sta davvero andando a fuoco? ("Wish you were here" Pink Floyd, 1975, ndr.)?". Domande alle quali, a San Francisco, Storm Thorgerson potrebbe anche dare una risposta.

( repubblica.it )

Tra le tante anche questa bellissima realizzata per l'album Elegy dei NICE.


Sound72
00giovedì 19 agosto 2010 19:35


x me..una delle piu' belle canzoni di sempre dei Roxy Music.
Sound72
00mercoledì 25 agosto 2010 20:05
riprendendo il tema..delle " ispirazioni "...Hotel California deve qualcosa cosa a questa qui..


E_Dantes
00martedì 31 agosto 2010 09:39
Fabri: "I cantanti? Sono escort!"
Il rapper presenta "Controcultura"

Sono passati due anni da "Bugiardo" e Fabri Fibra ha tante cose da raccontare nell'album "Controcultura" che esce il 7 settembre. Ecco gli "Escort" ossia "i cantanti che si fanno pagare per cantare il nulla", Fabio Fazio e la sua "televisione noiosa", Laura Chiatti oggetto del desiderio e se Francesco Fachinetti dice "Fibra scrive cazza..." lui risponde: "Il talento non è di famiglia, continuasse a condurre i suoi programmi del ca..o".
Perché hai sollevato un polverone su Marco Mengoni in "Non ditelo", nel disco "Quorum" che hai distribuito gratis a luglio?
Ho notato che la televisione italiana dà l'idea che ci sia molta tolleranza nei confronti del mondo gay, ma la realtà non è così. Mi è capitato di leggere i giornali che raccontavano di pestaggi per strada contro gli omosessuali. Secondo me, certi personaggi come Mengoni dovrebbero parlare apertamente anche della loro sessualità perché così 'educano' e veicolano un messaggio di normalità ai fan e non solo, come è giusto che sia.

Cosa ti ha colpito dei fan di Mengoni che ti hanno scritto?
Inizialmente una certa aggressività ma poi parlandoci mi sono accorto che era solo un modo per provocare. Si può parlare con tutti ma oggi manca la controcultura, ossia la voglia di scontrarsi ma ascoltando uno le ragioni dell'altro.

Insomma c'è poco coraggio in giro?
Direi proprio di sì. Sento di essere un artista in controtendenza rispetto a quello che si sente in giro, al di là che sono il rapper italiano che ha venduto di più, ma poi faccio nomi e cognomi per chiarire subito il concetto di quello che voglio dire. Senza giri di parole o omettendo, per timore di chissà cosa, riferimenti precisi.

Ti riferisci ai tuoi colleghi?
Per me sono escort proprio come la canzone del disco. I cantanti italiani di oggi vengono pagati profumatamente dalle major per non dire assolutamente nulla. Magari trovi una copertina glam, accattivante, ma poi se ascolti le canzoni non trovi niente e tutte le canzoni del disco sono uguali tra loro.

Te la prendi anche con la televisione...
E' tutta omologata, una noia pazzesca. Proprio come i programmi di Fabio Fazio. Ho visto Ligabue che gli raccontava di tingersi i capelli perché le rockstar fanno così. Sì, ma che noia Fazio... Invita Morgan per farti raccontare quante volte fumava la cocaina, invece!

In "Qualcuno normale" rappi "odio i figli dei Pooh e di Pà". Francesco Facchinetti aveva dichiarato - sempre in merito al caso Mengoni - "Fibra scrive cazza..". Duello a distanza?
Io dico solo che il talento non è di famiglia e se in questa casa discografica (la Universal, ndr) hanno tolto la foto col suo disco, sostituendola con me - che ho venduto molto di più di lui - vorrà dire qualcosa. E poi continuasse a fare il bravo presentatore dei suoi programmi del ca..o.

Ce n'è anche per Laura Chiatti in "Vip in trip", come mai prendi di mira l'attrice?
In realtà la conosco e ci stimiamo. E' solo un pretesto per raccontare come la televisione propini modelli di vita secondo cui se sei ricco e famoso allora le ragazze ti calcolano. E devo dire che alla fine è vero. Quando stavo a Londra a fare l'operario vedevo in tv queste belle ragazze, come Laura, e pensavo che se non fossi stato ricco e famoso non mi avrebbero mai calcolato. Poi quando ho avuto successo dopo la pubblicazione di "Applausi per Fibra" le cose sono cambiate, tutte mi cercavano. Insomma denuncio un malcostume imperante di questi tempi.

Sound72
00mercoledì 1 settembre 2010 10:38
Questa la posto direttamente da rockol.it :

1 Settembre 1946:

Nasce Barry Gibb, leader dei Bee Gees dotato di barba da uomo e voce da femmina

vabbè la dedichetta a sto punto se la merita..


lucolas999
00mercoledì 1 settembre 2010 18:52
a qualcuno interessa un biglietto dei Guns n' roses per sabato sera al palalottomatica? Parterre , euro 69
Sound72
00giovedì 2 settembre 2010 22:02
Re:
lucolas999, 01/09/2010 18.52:

a qualcuno interessa un biglietto dei Guns n' roses per sabato sera al palalottomatica? Parterre , euro 69




ci avevo fatto un pensierino..poi un pò x il prezzo un pò x impegni ho rinunciato.







Questo brano mi piace particolarmente e l'ho riscoperto da poco.
Il basso di Jack Casady e la voce di Grace Slick immortali...neanche ero nato [SM=g27994] ..
lucaDM82
00giovedì 2 settembre 2010 22:42
biglietto per l'inferno
Sound72
00venerdì 3 settembre 2010 09:45
Arriva il profumo dei Sex Pistols

DICI Sex Pistols e pensi a Sid Vicious che scriveva slogan sul suo corpo con una lametta da barbiere, la stessa con cui suonava il suo basso elettrico. O all'apologo dell'anarchismo che Johnny Rotten metteva in ogni urlo: "Non farti dire ciò di cui hai bisogno, non c'è nessun futuro per te". Dici Sex Pistols e pensi a sudici camerini, a pantaloni di pelle indossati per giorni, a concerti affollati e sudati con tanto di sputi alla band. E invece, da oggi, i Pistols sono un gruppo da profumeria. Si chiama "Sex Pistols" ed è il profumo ufficiale della band, una "soave fragranza al limone e pepe nero" che sarà commercializzata da settembre in Europa e negli Stati Uniti. Con 40 euro si potrà portare a casa - in una confezione iper patinata e con il logo "God Save The Queen" - l'odore del punk. O, com'è stato ribattezzato in rete, "il profumo dell'anarchia".

I puristi penseranno a una speculazione della Live Nation Merchandise, la compagnia che detiene parte dei diritti del marchio "Sex Pistols". Ma Michael Krassner, vicepresidente della Live Nation, ha dichiarato che Rotten e compagni "sono coinvolti in tutte le decisioni che li riguardano". Dietro il lancio del profumo c'è una precisa strategia di marketing: far conoscere i Pistols alle nuove generazioni e, in questo modo, incrementare le vendite dei loro dischi. E, infatti, il profumo non è il solo gadget targato Sex Pistols a essere commercializzato: già disponibili una sveglia, una custodia per computer e, per gli appassionati del videogioco The Sims, un avatar di Rotten da utilizzare come virtuale vicino di casa. Ma non è tutto: nell'immediato futuro sarà disponibile una saponetta con il logo "Never Mind the Bollocks", il nome del loro unico album.

E c'è già chi storce il naso. Come Snowy Hanbury della Anomaly London, l'agenzia di promozione che ha curato, per gli ultimi mondiali di calcio, l'accordo tra la band inglese Kasabian e la Umbro. "Il lancio del profumo, può avere un impatto negativo sulla corrente culturale legata a Sex Pistols - dice Hanbury- il marchio Sex Pistols non ha alcuna possibilità di essere associato a un profumo. Come per tutti i tipi di gadget, c'è bisogno di chiedersi come sarà recepito dallo zoccolo duro dei tuoi fan". Di avviso contrario Rachel Carpenter, manager della Half Moon Bay, azienda che commercializza prodotti legati al mondo della musica. "Le band sono aziende commerciali. E creare nuove prodotti significa solo rispettare questo spirito". E come la mettiamo con l'avversione, tutta punk, per il mercato e le sue regole?

Per avere il polso della situazione basta dare un'occhiata ai forum aperti su punkrockers.com 1, la community degli appassionati del genere. Tanti i commenti che riguardano la nuova avventura commerciale dei Pistols. C'è chi scrive: "Anarchici e punk i Sex Pistols non lo sono stati mai. Sono o non sono la più grande truffa del rock'n'roll?". Una domanda che rievoca il titolo del film sulla band realizzato da Malcolm McLaren, il loro mentore e produttore scomparso l'otto aprile scorso 2. E da sempre accusato di aver creato i Pistols a tavolino per una pura operazione commerciale. Commenti rifiutati in blocco dai fedelissimi della band che giurano a Rotten e soci, nel bene e nel male, eterna fedeltà.


.........

il profumo di punk .. [SM=g27994]
Sound72
00sabato 4 settembre 2010 10:46






Sound72
00martedì 7 settembre 2010 16:36



spesso presente negli speciali di raieducational
lucaDM82
00giovedì 9 settembre 2010 14:16
un po' di vecchia dance
Sound72
00lunedì 13 settembre 2010 13:37
Quarant'anni senza Jimi Hendrix
Il mondo celebra il geniale chitarrista, mito senza età scomparso a soli 27 anni



Ansa- ROMA - ''Zia Dorothy, quando saro' grande andro' via, via lontano. E non tornero', non tornero' mai piu''': Jimi Hendrix aveva otto anni quando pronuncio' questa frase. Piangeva disperato tra le braccia della zia mentre il matrimonio dei suoi genitori stava vivendo l'ultima, decisiva crisi. Qualche anno piu' tardi, a 15 anni, la madre, Lucille, che lui vide sempre come salvatrice e redentrice, mori'.

Passo' qualche mese e ''il passaporto per lasciare il paese dei brutti ricordi arrivo' sotto forma della prima, vera chitarra della sua vita'': e' uno dei passaggi di 'Una foschia rosso porpora' (Arcana), 750 pagine maniacali di biografia. Uno dei tanti tributi a questo totem trasversale e senza eta', autore di testi lucidi e visionari, icona mediatica dalle mani grandi che gli permettevano di prendere accordi impossibili, morto a 27 anni il 18 settembre 1970.

Proprio due giorni prima del 40/o anniversario della morte, torna in libreria la versione aggiornata di questo libro, una biografia maniacale (c'e' persino l'albero genealogico della famiglia). Gli autori sono il giornalista britannico Harry Shapiro e l'olandese Caesar Glebbeek, esperto mondiale del chitarrista che nel 1967 fondo' la fanzine ed ha creato il Jimi Hendrix Information Centre, un enorme archivio a cui fanno riferimento tutti i fanclub del mondo.

Ma esce anche, per la prima volta in Italia (per Baldini e Castoldi) 'Scusami, sto baciando il cielo' di David Henderson. Fondatore dell'East Village Other, uno dei giornali fondamentali della controcultura americana, incontro' Hendrix all'apice della sua carriera, pochi mesi prima della sua scomparsa. Frutto di anni di lavoro e di decine di interviste con Hendrix e con parenti, amici e musicisti (da Miles Davis a Quincy Jones), racconta la sua vita dall'infanzia a Seattle al servizio nell'esercito Usa, dalla Londra anni Sessanta alla rapidissima ascesa alla celebrita', dalle chitarre incendiate sul palco ai tanti amori, fino all'incontro con l'alcol e le droghe. Per la collana Underground (edizioni Shake) esce anche 'Jimi santo subito!', di Enzo Gentile, che racconta i motivi che ne hanno alimentato la leggenda, dai primi album nel 1966 ad oggi. Londra celebra l'autore di album capolavoro come Are You Experienced? ed Electric Ladyland con una serie di appuntamenti, molti dei quali sold out, soprattutto a Mayfair. Hendrix lo scelse come suo quartiere.

Abitava al numero 23 di Brook Street, all'ultimo piano di quella che era stata la dimora di George Frideric Handel e a due passi dai locali nei quali bazzicava. Un appartamento in cui Jimi viveva con Katy Etchingam e la sua amica Angie Bourdon, pagando 30 sterline alla settimana. Fino al 7 novembre, nella capitale inglese, all'Handel House Museum, sara' di scena Hendrix in Britain. In mostra i suoi abiti stravaganti, memorabilia, testi scritti a mano, foto, il suo famoso giubbotto arancione brillante, il cappello che indossava durante i concerti e il suo certificato di morte. Il ricavato servira' a restaurare l'appartamento, che dal 15 al 26 settembre sara' aperto al pubblico. Dal 15 settembre al 19 novembre, un'altra mostra, a Milano, nellagalleria Photology: 'Hendrix Now' racconta per immagini la sua storia scandita attraverso la documentazione di festival e concerti leggendari di cui Hendrix e' stato protagonista tra il '68 e il '70 a San Francisco, New York, Londra e Woodstock.

Autori degli scatti, quattro fotografi di fama internazionale: Baron Wolman, Jorgen Angel, David Redfern e Gianfranco Gorgoni. Sempre a Milano, oggi alla Salumeria della Musica una serata-tributo dedicata al chitarrista. Anche Carlos Santana ricorda Hendrix: nel suo nuovo cd Guitar heaven: the greatest guitar classics of all time, nei negozi il 21 settembre, e' inclusa la cover di Little Wing, contenuta in Axis: Bold as Love del 1967. Tra meta' settembre e ottobre, la Sony e la fondazione di Hendrix (capitanata dalla sorellastra Janie) pubblicheranno una serie di cofanetti che si vanno a sommare alle numerose ristampe, bootleg, box e alle edizioni deluxe mai definitive.

Arrivera' una versione espansa di 'Jimi Hendrix: Blues', con un booklet di 36 pagine, un bonus dvd di 30 minuti firmato da Martin Scorsese, Jimi Hendrix BBC sessions con le apparizioni tv tra il '67 e il '69, interviste alla band, un'inedita Burning of the midnight lamp, duetti con Stevie Wonder, reinterpretazioni di brani di Dylan, Beatles, Muddy Waters e dei Cream. Uscira' poi Jimi Hendrix Christmas EP, un medley natalizio. E, infine, il quadruplo West Coast Seattle boy con mozziconi demo e un documentario di Bob Smeaton.
lucolas999
00martedì 14 settembre 2010 09:44
lucaDM82
00martedì 14 settembre 2010 10:07
Re:
lucolas999, 14/09/2010 9.44:





[SM=g28002] Martin Gore ne ha fatto una versione nel suo ultimo disco solista(Counterfeit 2).Si conoscevano perchè Eno collaborò coi Depeche.
Sound72
00mercoledì 15 settembre 2010 09:51



..in origine prodotti da Brian Eno

( dedicata al tridente della Roma che nn c'è )
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