leggo oggi di un progetto che ssta andando avantiper creare un campioanto riserve.
sarebbe una buona soluzione.
stante la situazione attuale invece, dissento dalle opinioni che vorrebbero applicare una regola fissa, o peggio una "sentenza" definitiva, sulla bontà di giovani, che proprio in quanto tali, hanno diversi tempi di maturazione.
ma a parte il talento, o la forma mentis, da plasmare o mettere a puntino, dipende anche da circostanze non preventivabili.
magari una società ti chiede un giovane, tu glielo dai fiducioso, poi l'allenatore ci scazza o capisce o ritiene dopo averlo visto da vicino, che non fa al caso suo.
a volte peggio ancora, l'allenatore ci punta, poi viene esonerato e quello che arrvia dopo lo fa fuori...
magari l'allenatore che non ci crede è il tuo, poi ne arriva un altro che ci avrebbe puntato.. e ormai l'hai perso..
in assenza di un campionato dedicato, secondo me la reale strategia da adottare è quella di destinare un budget a sè, alla crescita dei giovani.
un budget che ti permetta di mantenerli in orbita per almeno 3 anni.
attraverso due formule: conmproprietà con diritto di riscatto (o controriscatto) alla Roma, o il premio valorizzazione.
questa è la via che ti permette, dedicando le giuste risorse economiche, di poter definire situazioni con un certo grado di ragionevolezza e ponderazione, e con meno rischio rimpianti.
altrimenti stai sempre sotto schiaffo e a rischio cazzate.
come per Florenzi, dove te nun je davi na lira, pensavi a n pippone, e invece poi nel calcio dei prof gli scatta la molla, oppure è proprio quella la dimensione sua e fa subito una riuscita che tu non avevi previsto.