Settore Giovanile A.S. Roma

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Sound72
00sabato 29 giugno 2013 19:33
perso lo scudetto Giovanissimi ai rigori, ultima amarezza stagionale
Sound72
00mercoledì 10 luglio 2013 10:55
si scrive a dx e manca che Bruno Conti è stato confermato alla guida del settore giovanile..Wow.
poi tra le righe..leggi..fino ai Giovanissimi..perchè Allievi e Primavera sono sotto la supervisione di Massara, il capo degli osservatori.
E quel via vai di nomi sconosciuti che circolano dagli allievi in su non sono certo opera di Bruno Conti.

Casualmente la squadra giovanile che si è comportata meglio quest'anno è stata quella dei Giovanissimi.
lucaDM82
00mercoledì 10 luglio 2013 13:29
Una vergogna questa storia di Conti.
Massara non ha esperienza reale,è un raccomandato di Sabatini e ha dimostrato di essere un incapace.

Conti conosce tutte le squadre di Roma e dintorni,lavora con profitto da una ventina d'anni...massara cosa conosce?Chi è?Cosa ha fatto in carriera?
E non dimentichiamo l'allontanamento di Tovalieri,che è un altro che si è fatto un mazzo cosi' per il settore giovanile e che conosce benissimo,quasi come Conti se non come Conti,la realtà calcistica di Roma.

Avanti i raccomandati inetti e i laziali.Via i romanisti.E poi fanno la hall of fame.
lucolas999
00domenica 3 novembre 2013 11:06
Ieri sono andato a vedere il derby primavera. Fracco di gente.
Non conosvevo praticamente nessun giocatore comunque buon primo tempo chiuso sull'1-0 su rigore.
Nel secondo hanno fatto entrare keita e addio..... pareggio su rigore e 2-1 a 15 dalla fine
chiefjoseph
00domenica 3 novembre 2013 14:14
c'era emerson ospite a trigoria...io me farei due domande...e me darei na grattata in vista de stasera...

lucaDM82
00domenica 3 novembre 2013 23:49
?
che c'azzecca quello là?
Cmq ha portato sfiga maledetto!!!
lucolas999
00lunedì 4 novembre 2013 09:47
Er gatto nero ??? Mortacci sua , si spiega tutto .
Non l'ho visto, mentre ho visto Di Livio e Muzzi tra il pubblico
lucaDM82
00domenica 26 gennaio 2014 18:49
Daniele, Marco e Andrea:
la gloria durata un attimo

La Roma, l'azzurro, le delusioni. "Ci pensiamo ancora". Uno oggi è al banco di un market, un altro serve ai tavoli in pizzeria, il terzo è geometra. Il film di Paolo Geremei che ne racconta le storie ha vinto vari premi



Che portiere era Andrea Giulii Capponi. Il numero uno della nazionale under 17, la speranza della Roma di Mazzone, di corsa nei boschi nel ritiro di Lavarone spalla a spalla con il Principe Giannini. Che numero 10 quel Daniele Rossi, a sedici anni miglior giocatore del torneo di Parigi, gol suo in finale, 1-0 al Benfica, nello stadio in cui avevano girato Fuga per la vittoria. E che portiere pure Marco Caterini, titolare della Under 15 che arriva in finale agli Europei, lui in campo e in panchina a fargli da riserva un tipo alto, di nome Buffon. La leva calcistica del '77. Non quelli che hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro. Peggio. Quelli che da ragazzini hanno persino vinto, sono giunti a un centimetro dal sogno, ma non stanno nelle canzoni di De Gregori e non ridono dentro a un bar. "Non ne parlo volentieri", dice Andrea, romano, zona Portuense: lavora in un supermercato al Vaticano. Marco, cresciuto a Ponte Lanciani, fa il geometra e mormora che "certe sere ci penso ancora". Daniele, di Trastevere, serve ai tavoli di una pizzeria a Testaccio: "Non so se invidio chi è arrivato in A. Se dico che volevo esserci io è invidia?".

Viaggio nel business delle scuole calcio

Stessa generazione di Totti. Daniele, Marco e Andrea sono l'altra faccia della sua immortalità. I primi due sono campioni d'Italia Allievi con lui, il Capitano, gol di Daniele in finale contro il Milan.
Poi vengono i sogni, e un attimo dopo il capolinea dei sogni, ora raccontati dal regista Paolo Geremei nel documentario "Zero a zero". "Andrea", spiega, "viveva nel mio quartiere, per noi era una leggenda. Un giorno lo vedo in strada che fuma, lui con questi capelli lunghi, bello, e mi chiedo: ma che fine ha fatto Andrea Giulii Capponi?". Il film racconta il cinismo con cui il calcio nutre le speranze dei ragazzi, gli abbagli, gli errori, il peso del caso. "Non basta essere bravi a giocare a calcio per diventare un giocatore di calcio", dice Caterini. Smise di essere una promessa da un giorno all'altro, la Roma gli offrì di andare al Guidonia per 300mila lire al mese. Che a quindici anni fosse più bravo di Buffon già non se lo ricordava più nessuno. "Io volevo sentirmi un calciatore". Lui che non conservava né coppe né maglie, pensando che altrimenti avrebbe riempito casa. "Invece non ne ho neanche una per il calciotto o per regalarla a mio figlio". Si sentì di nuovo calciatore anni dopo, quando il suo Fiumicino ritrovò la Roma in amichevole, fece i miracoli, compreso un rigore parato a Paulo Sergio.

Pure Andrea si domanda cosa sia successo. In quel ritiro a Lavarone, una sera lo vedono chiacchierare con una ragazza in una stradina laterale. Franco Tancredi lo rimprovera, Mazzone lo restituisce alla Primavera. Fine, mai più una seconda chance: sei un nazionale, sei stato con la prima squadra al Bernabeu, e allora? Non importava più. Giulii Capponi scese fra i dilettanti con una domanda: "Ma il campo è in erba o in terra?". Era di polvere. Daniele perlomeno sa che tutto è finito a Norcia, il giorno in cui contro il Palermo infila il piede in una buca e gli salta il ginocchio. Sbagliano a mettergli una vite, dal ginocchio il dolore sale nella testa. "Ricordo la disperazione di chi mi stava vicino. I miei pensieri fissi: mi ammazzo. Non accettavo l'idea di dovermi curare". Ha un pallone con il numero 10 tatuato sul braccio, nella stanza le foto di Maradona e il disegno delle articolazioni di un ginocchio. Complesso, come il cervello. Daniele si è liberato dei fantasmi, ora ne ride. "Vivevo al primo piano, pensavo: non posso neppure buttarmi giù". Gioca a calcetto con gli amici, Caterini in porta, ancora insieme. Tutti e tre insegnano ai bambini come si sta in campo.

Sfiorare la vita che volevi non è un destino che si accetta, al massimo ci si rassegna. Come nel film raccontano sconsolati i genitori. Daniele: "Non ho fatto quello che ero nato per fare, c'è dentro di me una malinconia e ci sarà sempre". Per Marco non è tristezza, "è rabbia, ma rifarei tutto uguale"; Andrea parla di "feritina aperta". Quando i ragazzi di una scuola calcio hanno visto il film, se ne sono andati commentando: "A me non succederà mai". Candidandosi alla prossima grande delusione.

(14 ottobre 2013)
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caterini e giulii capponi me li ricordo,rossi non molto.
Sound72
00sabato 1 febbraio 2014 16:30
ho visto un pò fiorentina-roma..poca roba forse da seguire c'è Di Mariano ma il livello nn mi è sembrato granchè..
avevo nominato Boldor tra le meteore degli ultimi anni, quello che fa sul gol della fiorentina è na cosa imbarazzante..



a proposito di giovani ma de questo qua non se ne poteva fa a meno?

www.retesport.it/2014/02/01/chi-si-rivede-il-laziale-marin-finisce-a-...
giove(R)
00venerdì 7 febbraio 2014 12:11
non ho visto il gol della Fiorentina, Boldor mi è sembrato buono e bravo nell'anticipo, un pò lentuccio.
Marin mi è sembrato uno dei migliori abbastanza nettamente. anche se tecnicamente l'ho visto molto grezzo, ha grande corsa e forza fisica, mi ha ricordato in alcune azioni in cui aggira l'attaccante e se ne va di forza, Zanetti (xavier). naturalemte le debite proporzioni, ecc. non sia mai... ho visto solo 55 minuti di partita.

chi ho notato è Cedric l'ala destra alla Gervinho perchè è velocissimo. però va detto che l'ho visto spesso morbido nel contrasto così che faceva una bella cosa ma poi si faceva sempre chiudere, e poi spesso con una sola idea in testa: correre, alalgrgarsi e crossare. sicuramente è una freccia. deve proprio diventare Intelligente e Tecnico.

all'inizio ero rimasto a bocca aperta per il nostro 10, Pellegrini forse? ha fatto due pezzi appena accesa la tv che ho detto "oh! ma questo?". poi si è un pò spento.

del Benfica molto forte uno dei centrali mi pare Carvalho, poi Rochinha e Lameira mi sono sembrati buoni.
giove(R)
00sabato 8 febbraio 2014 13:24
comunque credo sia evidente la fase di transizione, con Sabatini c'è stato un cambiamento che va un pò metabolizzato.
molti più stranieri di prima, la nidiata dei florenzi, bertolacci ecc. esaurita.
è una fase di ricostruzione fisiologica nella quale si innesta anche un cambio di organizzazione.
è normale che per assestarsi ci sia bisogno di un pò di tempo.

naturalmente speriamo di rimeterci in assetto al più presto e magari anche di sviluppare meglio il percorso 'giovanili in funzione della prima squadra'
Sound72
00sabato 8 febbraio 2014 13:51
credo che però qualcosina debba essere rivista.
Vanno bene gli stranieri ma senza svilire il settore giovanile..se tu devi infilare nella primavera 10 stranieri all'anno cresciuti altrove rischi di bruciare presto quelli che hai già in casa..
In questa seconda parte di campionato in attacco ci sono: Musto, Cedric, Tibolla, Radonjic, Berisha, Ferri,Di Mariano, Vestenicky.
Ci vorrebbe un'altra squadra primavera per provarli e valorizzarli.
E non dimentico cmq che la gestione in uscita dello ultimo gruppo campione d'Italia nel 2011 fino ad oggi è stata deficitaria.
Con Florenzi sappiamo bene come è andata prima di riportarlo a Roma.
Viviani in un anno ha cambiato 3 squadre: Padova, Pescara, Latina.
Caprari si è perso nei via vai Roma-Pescara
Pigliacelli è stato scaricato ed il lituano venuto al posto suo già non c'è piu'.
Verre e Piscitella sono usciti di scena nell'operazione Destro.
Speriamo ancora in Politano perchè ad oggi di quel gruppo, Florenzi a parte, solo Antei gioca in serie A.
Capisco il discorso economico, degli affari, ma forse una scrematura andrebbe fatta prima.
giove(R)
00domenica 9 febbraio 2014 12:10
infatti. comunauq a parte il discorso di come li gestisci poi i giovani, una volta terminata la trafila delle giovanili, discorso sul quale sono anni che concordemente critichiamo, anche la gestione passata, trovo normale questo momento di una certa confusione.
momento al quale però va data una bella assestata, più ancora che rivedere "qualcosina".
ma penso che dopo una prima fase si lavorerà proprio a questo.
lucaDM82
00lunedì 10 febbraio 2014 19:26
Come dicevo,ridimensionare il ruolo di Conti è stato un errore grave.Insomma,in tutti questi lustri tantissimi giocatori usciti dal settore giovanile della roma hanno trovato spazio nel calcio che conta, i risultati sono sotto gli occhi di tutti.Perchè cambiare una cosa che funziona?
Massara è il signor nessuno e non avrà mai le competenze,l'esperienza e le relazioni di Conti.
Sabatini sta esagerando con gli stranieri (si sapeva),io dico di puntare principalmente sui romani (come giusto che sia) e di aggiungere qualche straniero veramente talentuoso.Ma una squadra con una decina di stranieri no.Tra l'altro se lo straniero è davvero un potenziale crack meglio prestarlo che mandarlo in primavera.
Mah,spero in un cambio di rotta.

giove(R)
00martedì 11 febbraio 2014 10:37
infatti, come dici giustamente, c'è un ...conflitto, un...assestamento.. chiamiamolo come meglio possiamo, tra il "Metodo Conti" e il "Metodo Massara/Sabatini".

quello di Conti è un metodo che predilige la realtà locale. ragazzi che militano in città e provincia, ragazzi dei vari campionati giovanili, ecc. si fa tutto a livello locale, si vanno a vedere fisicamente i giocatori, ecc. tutto a breve distanza.
in più, come è stato per molti giovani già professionsiti, si approntano alcuni Campus, delle 3 giorni, o delle giornate singole, proprio alla visione dei ragazzi "locali" o quantomeno "italiani" (o residenti, per gli stranieri che vivono in Italia).
diciamo è il Classico Metodo italiano, con qualche piccolissima correzione dettata più dai tempi e dalla realtà (multirazziale) che da una vera e propria strategia studiata a tavolino.


con Massara/Sabatini si va più verso la modernità (e nons to certo a dire che Modernità significhi per forza: "migliore"). un sistema più europeo, un sistema che in Italia adotta da anni l'Udinese ad esempio.
che non ha praticamente un vivaio "italiano", ma un "parcheggio per giovani stranieri".

secondo me questi due sistemi possono essere conciliabili, o più precisamente, irrigidirsi nel contrapporrre vecchio a nuovo, secondo la solita logica di contrapposizione Conservatore/Progressista mi pare una posizione miope.

va cercato un compendio. è vero: ogni realtà dovrebbe dare priorità ai giovani della propria "città", "area", "zona", "provincia".. a tutti noi piace che il Capitano della Roma da 30 anni a questa parte sia sempre un Romano de Roma (o quasi), Di Bartolomei, Giannini, Totti..

è pure vero che nella realtà globale, questoi rischia di essere riduttivo a livello di "Competizione", in sintesi, meno Competitivo.

io auspico un incontro tra i due sistemi, che devono diventare Uno Solo.
anche perchè di Totti, o di Di Bartolomei, De Rossi, Giannini, ecc. ne escono ma non è che ci fai per davvero una squadra competitiva in ogni epoca storica.
capitano gli anni in cui ti trovi TANTA gente forte (per esempio la Primavera vittoriosa al Viareggio 83 che a centrocampo aveva 4 "mostri" Giannini, Di LIvio (capitano)- Di Mauro- Desideri. un centrocampo da sogno SE i 4 ragazzi fossero stati gente matura e con la testa a posto, cosa che invece non è stata, almeno per la maggior mparte di loro).
ma capita pure che stai a secco, e ci resti, appeso alle speranze per ...Corvia, Okaka, Marsili, Piscitella, Verre, Bertolacci, persino Cerci tiè, che pure è diciamo così quello più talentuoso, il prodotto "di punta"... ma in realtà sono tutti giocatorini così, niente di che, locali alla nascita, e abbastanza locali nella riuscita.
non ...svolti lo squadrone con la sola realtà locale.

è pure vero che non la svolti per forza, o con certezza, nemmeno sviluppando una rete worldwide (a meno che non sia proprio una rete capillare, una cosa eccelsa, un'opera d'arte quasi)
basti guradare, a parte l'Udinese, anche il vivaio europeo per ecellenza: l'Ajax.
pure loro non è che riescono sempre ad avere lo Squadrone. una bella squadra si, ok, ma ai massimi livelli solo con i prodotti del vivaio, ci arrivi ongi 30 anni, mica sempre.

detto ciò, è chairo che il miglior metodo è il mix italiani-stranieri. c'è sempre maggior linfa, maggior scelta.

chairo che se poi me rimpinzi una primavera di Svedkauskas, Nego, e meze tacche varie, non arrivi certo all'obiettivo e allora peppe pe peppe me tengo peppe mio.
cioè, se devo prendere i pipponi romeni a sto punto resto coi pipponi miei.
Sound72
00martedì 11 febbraio 2014 10:44
sì sì ma infatti non te devi ancorà ai Corvia e Okaka che segnano caterve de gol in primavera e poi fanno carriere da comprimari in serie B ( dove Corvia almeno qualche golletto l'ha fatto )...come dici te però se poi devo andà infilà nella primavera romeni, lituani e brasiliani di passaggio ( che paghi pure eh ) tanto vale provare a cavare qualcosa da quelli che hai già in rosa. Insomma, lo straniero forte io a 18 anni me lo porto sicuramente a casa...quello da monitorare lo lascio tranquillamente a Bucarest..è qua che parlo di scrematura..Se poi lo straniero me lo coltivo dagli esordienti è un altro discorso. Ma così rischi di fare un minestrone in cui togli spazio a quelli che stai crescendo in casa e hai difficoltà a capire il valore di quelli che hai preso fuori da trigoria.
giove(R)
00martedì 11 febbraio 2014 11:46
e appunto ribadisco che l'opera di compendio non è facile per niente e va portata avanti con dedizione, attenzione e cura massime.
Ergo: ci vuole del tempo.

e l'altra eventualità è pure che si finisce per non capirci più niente.

ma siccome la cosa è non fattibile, ma fattibilissima, confido che si riesca nell'intento, con professionalità, serietà e attenzione.

perchè se non si riesce sarà unicamente perchè le cose sono state fatte MALE.
se le fai BENE ci si riesce.
lucaDM82
00martedì 11 febbraio 2014 15:01
Intendevo proprio questo,un mix a prevalenza italiana. Cioe',stranieri solo di qualita'.se deve arrivare il gruppo di rumeni scarsi mi tengo i verre viviani ecc.
giove(R)
00martedì 11 febbraio 2014 15:08
Re:
lucaDM82, 11/02/2014 15:01:

se deve arrivare il gruppo di rumeni scarsi mi tengo i verre viviani ecc.



.. e a quelli lì, li metto a rifà le palazzine de trigoria
(eheheeheh il solito razzista [SM=g8463] )
lucaDM82
00martedì 11 febbraio 2014 17:49
sul confronto con udine,è anche vero che la ricchezza di squadre che abbiamo qua (basta pensare alla infinità di società romane da cui si pesca) a udine non esiste.Là posso anche capire gli occhi quasi esclusivamente rivolti all'estero.
su cerci,io sarò fissato ma l'ho sempre ritenuto (e lo sapete) un calciatore importante,uno da roma.Per me è stato gestito male e ha perso due anni perchè l'anno del crociato rotto è andato a bergamo (quando forse era meglio restare qui) e l'anno di ranieri è rimasto a roma (trovando poco spazio).Magari ne uscissero di cerci,ci metterei la firma.Dicevano che cerci era da b o uno da metà classifica...se pepe ha vinto lo scudetto con la juve,cerci non è da meno,anzi...
Sound72
00mercoledì 12 febbraio 2014 09:49
Re:
lucaDM82, 11/02/2014 17:49:

sul confronto con udine,è anche vero che la ricchezza di squadre che abbiamo qua (basta pensare alla infinità di società romane da cui si pesca) a udine non esiste.Là posso anche capire gli occhi quasi esclusivamente rivolti all'estero.
su cerci,io sarò fissato ma l'ho sempre ritenuto (e lo sapete) un calciatore importante,uno da roma.Per me è stato gestito male e ha perso due anni perchè l'anno del crociato rotto è andato a bergamo (quando forse era meglio restare qui) e l'anno di ranieri è rimasto a roma (trovando poco spazio).Magari ne uscissero di cerci,ci metterei la firma.Dicevano che cerci era da b o uno da metà classifica...se pepe ha vinto lo scudetto con la juve,cerci non è da meno,anzi...




Diciamo pure però che al di là del valore tecnico ancora da dimostrare il Cerci che stava a Roma era piuttosto immaturo. E quando entrava in campo non pareva neanche così coinvolto.
Qualche problema di comportamenti ce l'ha avuto pure a Firenze, con Mihajlovic e con Montella che non lo ha voluto.
La testa conta spesso e volentieri piu' dei piedi. Altrimenti a 26 anni non stai ancora al Torino e sempre con Ventura.


giove(R)
00mercoledì 12 febbraio 2014 10:23
Cerci non è certo il "peggior prodotto del vivaio" della Roma degli ultimi anni.
ANZI! era dato come un prospetto di Campione, però...
e io sto Campione non l'ho mai visto. ho visto qualche sprazzo che mi ha fatto ben sperare.
ci ho creduto una cifra quando era al Pisa. sicuramente poi non gli disse bene con l'infortunio, ok. però mi pare che si è ripreso bene, che l'infortunio non gli ha minato il fisico e le qualità dato che poi è tornato (sempre con Ventura....) a far bene.
e a rifeare vedere, si pensi allo scorso anno, bellissime cose.

ma stringi stringi?
beh stringi stringi continuo a non vedere un Giocatore pronto mentalmente. è un grande talento che però va a istinto, è questo che lo guida e lo anima, l'istinto.
la teesta, la sagacia, la lucidità, l'accuratezza, tutte cose che OLTRE l'istinto e la qualità inanta, si POSSONO e si DEVONO sviluppare e migliorare, lui a 26 anni ancora non lo ha fatto.

anche quest'anno, l'ho visto tre volte... prende palla, fa la sgroppata, poi prova l'accentramento e tira la botta.
e ho capito a Ce' è però hai rotto pure er cazzo e fa qualche altra cosa, e sviluppa qualche altra cazzo de qualità perlamadonna....
cioè o sei davvero Messi che fai la stessa cosa ma la fai da paura, o sviluppa qualche altra cosa cazzo.

e namo cazzo giochi ancora come giocavi in Primavera diocristo.

Luca poi oh, mica ti sei fissato con un pippone [SM=x2478856] è pur sempre un buon giocatore. che nel periodo di forma spacca pure le partite (in Italia......). tuttavia ha lunghi periodi dove è "giocatore irritante".

detto ciò, è pur vero che a Roma non era ancora maturo (per quanto ho scritto poi, lo reputo "appena maturo" ancora oggi...) ed è anche molto probabile che in una squadra di livello, dove gli si chiede di fare NON TUTTO LUI, magari distribuendosi come fonte e al tempo stesso terminale di gioco, magari potrebbe fare anche meglio che al Toro dove alla fine gli mettono diversi uomini addosso.

in questo senso per dire, si parla di Iturbe per la Roma. a me Iturbe colpì quando la Roma aveva preso Lamela e mi misi a vedere le partite dell'under Argentina. ero quasi indeciso se mi era piaciuto più el Coco o Iturbe.
Iturbe è un giocatore alla Cerci, veloce, mi accentro e sinistro. non so quanta sia la differenza di testa, applicazione e maturità.
però per dire, mi piacerebbe tanto che Cerci fosse "pronto per la Roma" (intesa non Roma a cazzo, ma Roma che lotta per i traguardi veri e deve essere composta da giocatori con le PALLE QUQDRATE NON I GENIETTI UMORALI DEL CAZZO). mi piacerebbe molto più il ritorno del figliol prodigo che un altro straniero.
(detto tra l'altro, per riallacciarci al discorso su altro topic, che Iturbe è giovanissimo e promete molto, ma per il momento è "un altro esterno che segna poco" e si parla di 15 milioni per prenderlo).

infine, il concetto sul quale dissento di più Luca, è il paragone che hai fato con Pepe.
non è questione che Cerci abbia indiscutibilmente più talento e mezzi di Pepe.
ma, ed ecco la dimostrazione, Pepe (e non parliamo di sfortuna per Cerci che Pepe praticamente ha chiuso la carriera) ha una marcia in più a livello di capoccia.
abbastanza da trasformare alcune sue poche doti in "utilità vera e COSTANTE", qui è il punto.
anzi, proprio il parallelo Pepe-Cerci lo potrei prendere e usarlo come esempio per Ennio e Jandi quando tante volte abbiamo discusso sull'aspetto mentale che per me conta non poco, non abbstanza, non tanto, ma ENORMEMENTE.
ecco l'esempio tra giocatore indiscutibilmente più talentuoso, che "se in giornata" ti spacca la partita, ma quando non lo è ti accanna, anzi ti fa buttare azioni su zioni a incaponisrsi e sprecare palle e minuti... e un giocatore "medio" ma così "sempre utile, concentrato, determinato" che alla fine è più funzionale.
chairo che Cerci con la testa di Pepe diventa un giocatore Grandissimo.
(e ho comunque fatto un esempio tra giocatori di medio livello, medio se ci paragoniamo ai Grandi Giocatori).
lucaDM82
00martedì 18 febbraio 2014 19:44
il cerci che hai descritto mi ricorda quello di firenze.Quest'anno mi sembra abbia fatto passi da gigante nel modo di giocare,oltre che dal punto di vista fisico e della personalità.Spesso sento "va bene solo con ventura".Io direi,va bene con uno che lo mette nel suo ruolo.
io apprezzo il fatto che non abbia modificato il suo ruolo,voleva sfondare da attaccante e ci è riuscito.Penso a pepe che si è trasformato in centrocampista o a giaccherini che alla juve si sacrificava.Oggi come oggi mi fra cerci e iturbe mi prendo cerci.Poi se contassero l'età e i margini di miglioramento...avrei tenuto allora il cerci acerbo di ranieri.
giove(R)
00mercoledì 19 febbraio 2014 13:11
secondo me quella scorsa è stata per lui una stagione migliore.
quest'anno sta andando benino, non eccezionalmente.

l'ho visto in un paio di partite, sarò stato sfortunato, ma prende parte e fa tutto lui.

i mezzi restano Enormi, mi sembra che eprò sia molto lontano dalla dimensione che poteva (potrebbe) raggiungere.

ps. si pure per me si poteva tenere un altro anno da noi e vedere se migliorava (certo era un periodaccio per "inquadrare" i giocatori quello..)
Sound72
00sabato 1 marzo 2014 11:52
Ottima partita per Viviani ieri sera a Latina..due assist per Jonathas e un bel gol da fuori...
fosse la svolta giusta per lui...di sicuro va molto meglio in un centrocampo a 4 o 5 che nel 4-3-3 come a pescara.
lucaDM82
00domenica 2 marzo 2014 21:38
pure doppietta di tallo.
lucaDM82
00mercoledì 19 marzo 2014 13:56
TMW - Claudio Della Penna ha 24 anni e gioca nel Palestrina in serie D, una squadra che sta lottando per mantenere la categoria. Queste le sue parole sul passato in giallorosso:

“Ero uno dei calciatori con maggiori prospettive. Per quello che riguarda il settore giovanile della Roma è stato tutto fantastico, tutto perfetto. A Trigoria sono stato sempre bene, mi sono trovato a mio agio con tutti gli allenatori, sino all’ultimo che è stato De Rossi, praticamente un padre per me”.

Poi è iniziata la trafila dei prestiti
“Esatto, dopo l’ultimo anno di Primavera, dove avevo esordito in Coppa Italia con Spalletti, il quale mi portava sempre con sè in prima squadra, mi mandarono in prestito alla Pistoiese, e quella è stata la prima scelta un po’ negativa perchè ero sì contento di andare a fare esperienza in C, visto che era il momento giusto per andare a giocare con i grandi, però beccai l’anno del fallimento e della retrocessione. Fu un anno di esperienza, con una quindicina di presenze, ci poteva stare, era la prima volta fuori da Roma, non è stata poi così tragica”.

Successivamente sei tornato alla Roma, finendo fuori rosa
“Sì, sono rimasto sei mesi a Roma, a settembre poi sono andato al Mondiale under 20 con Francesco Rocca per un totale di due mesi e mezzo, mi allenavo con la prima squadra ma non ho mai avuto la possibilità di giocare. Poi verso fine gennaio sono andato in prestito al Gallipoli dove mi chiamò Giannini, e fu un disastro. Dopo tre settimane Giannini se ne andò, c’erano problemi economici, niente stipendi, ma era comunque serie B, un bel palcoscenico, ho anche segnato un goal, cerco di vedere gli aspetti positivi della vicenda anche se non è stata un’avventura facile”.

Poi il passaggio alla Ternana
“Sì, dopo i due prestiti secchi a Pistoiese e Gallipoli, sono andato in comproprietà alla Ternana, e vi sono rimasto due anni. Dopo la prima stagione, la Roma offrì 0 alle buste e diventai definitivamente del club umbro, l’anno seguente vincemmo il campionato andando in B, ma io giocai poco ed a fine anno rimasi svincolato. Purtroppo non sono riuscito a trovare una sistemazione, mi sono allenato da solo, è stato un periodo un po’ difficile, a dire il vero non me l’aspettavo”.

Quale è stato il momento piu’ bello con la maglia della Roma?
“Sicuramente l’esordio in Coppa Italia, quell’anno misi insieme 4-5 panchine in serie A, non trovai l’esordio visto che la Roma si giocava lo scudetto, ero in rampa di lancio e Spalletti mi vedeva molto. Con le giovanili dico la finale del Viareggio, finchè la Roma non iniziò a mandarmi in prestito di qua e di là, purtroppo i giallorossi non seguono tanto i ragazzi in prestito e molti ragazzi si perdono, abbandonati a loro stessi”.

Ieri Jordi Alba ha giocato in Champions nel Barcellona. Tu lo hai battuto con l’Italia under 20
“Questo è il calcio. Abbiamo vinto 3-1 contro la Spagna super-favorita, smentendo alla grande chi ci considerava le seconde linee della Nazionale, di quella formazione solo Bonaventura credo sia arrivato in serie A, gli altri si sono persi come me, e c’è chi gioca nelle serie inferiori. Nella Spagna giocava anche Josè Angel che poi la Roma in seguito ha comprato, lo considero un paradosso”.

In che senso?
“Ai Mondiali c’eravamo io e Crescenzi, ma la Roma non puntò su di noi e con Luis Enrique prese appunto Josè Angel, scelse un calciatore straniero pur avendo noi in casa, poi ci lamentiamo che i giovani italiani non emergono…Non capisco perchè in serie A si cerchi così tanto all’estero, la stessa Roma nel suo mercato ha preso solo giocatori stranieri, anche in Primavera i calciatori stranieri ormai abbondano, ai miei tempi invece si contavano sulle dita di una mano. Non e’ vero che non ci sono gli italiani promettenti, basta vedere le nazionali che se la battono con tutti, io stesso ho fatto due Europei e un Mondiale e non ho visto tutta questa disparità fra gli italiani e gli stranieri, purtroppo il mercato viene fatto andare in questa direzione”.

Cosa pensi del campionato della Roma?
“E’ fantastico, siamo andati al di sopra di ogni aspettativa, dopo due anni vacillanti e tristi per noi tifosi, quest’anno non ci possiamo lamentare, all’inizio avrei messo la firma per un torneo del genere, penso come tutti”.

Quale è il giocatore piu’ forte con cui hai giocato?
“Nel vivaio romanista di certo Alessio Cerci, ero sicuro che sarebbe arrivato ad alti livelli, si vedeva che era un predestinato. In generale posso dire Totti, ma è scontato, nella Roma di Spalletti c’erano molti calciatori forti, Juan, De Rossi, lo stesso Taddei”.

Conti ancora di tornare nel professionismo?
“L’obiettivo è quello, non sarà facile, vengo da un anno fermo e ora sto in serie D. Io punto a fare il meglio possibile. Rimpianti? Se mi metto a ragionare ci sono, ormai devo farmene una ragione e proseguire, ero in rampa di lancio per un calcio che forse non potro’ piu’ raggiungere, ma così è la vita”.

Per chi non si ricordasse di te, rammenta le tue caratteristiche
“I primi tempi facevo l’attaccante centrale, poi con De Rossi e Spalletti sono diventato un esterno offensivo, mi ritengo bravo nel dribbling e nell’assist, ho il vizietto del goal anche se questa stagione ancora non ho messo il timbro”.

Hai qualche sassolino nella scarpa nei riguardi della Roma?
“Non voglio polemizzare, però pensavo di essermi guadagnato un trattamento migliore dalla Roma, speravo puntassero maggiormente su di me, ogni società ovviamente ha il diritto di effettuare le proprie scelte ed io non metto in dubbio il lavoro di nessuno, ma speravo in qualcosa di diverso, invece mi hanno abbandonato, come se mi avessero buttato via, non so se perchè non credevano in me o perchè preferivano altri giocatori, se tornassi indietro forse non rifarei le stesse scelte”.

Non torneresti alla Pistoiese e al Gallipoli per esempio
“Non saprei, guardandomi indietro e sapendo che le cose sono andate male, tra fallimenti ed impiego non continuo, avrei scelto altre direzioni. Il rammarico è che l’anno in cui andai in prestito, la Roma era in crisi e subì molti infortuni facendo debuttare tanti giovani come D’Alessandro e Caprari, mentre quando c’ero io la squadra lottava per lo scudetto e per me non ci fu spazio. Il calcio è fatto di possibilità, io ho giocato in B, C e D, fenomeni assoluti non ce ne stanno, quando sono andato in B pensavo di non essere all’altezza, e poi ti accorgi che è tutto un fatto mentale e di ambientazione. Per esempio penso a Florenzi”.

Un protagonista della Roma attuale
“Oggi sta dimostrando di essere fortissimo, eppure posso dirti che è diventato titolare soltanto nella Primavera, se dieci anni fa mi avessero detto che Florenzi sarebbe stato l’unico a giocare titolare nella Roma, non ci avrei creduto”.

Forse lo snodo cruciale della tua carriera è stato la Ternana
“Probabilmente sì, mi è sempre mancata la continuità, ogni volta che c’era un tecnico che credeva in me o è stato esonerato o sono sopraggiunte altre vicissitudini, l’unico rimpianto è forse quello: se qualcuno ti dà la possibilità di dimostrare quello che sai fare, e la sprechi è colpa tua, è il campo alla fine che parla, il problema è quando non ti viene data l’opportunità di mettere in mostra il tuo valore, di far vedere il giocatore che sarei potuto essere”.
giove(R)
00mercoledì 19 marzo 2014 16:56
due cose mi colpiscono.
una principale: "mi hanno abbandonato, come se mi avessero buttato via" che poi è una cosa che si nota per tanti e tanti e tanti altri ragazzi e non si riesce a capire perchè appena finita la Primavera diventano carne da macello.

la second avisto che stiamo in qeusti giorni in piena "polemica Florenzi":

"(...) pensavo di non essere all’altezza, e poi ti accorgi che è tutto un fatto mentale e di ambientazione. Per esempio penso a Florenzi”.

Un protagonista della Roma attuale
“Oggi sta dimostrando di essere fortissimo, eppure posso dirti che è diventato titolare soltanto nella Primavera, se dieci anni fa mi avessero detto che Florenzi sarebbe stato l’unico a giocare titolare nella Roma, non ci avrei creduto”.


ecco io dico le cose sono due:
A) o Florenzi è al massimo questo, e lui stesso ne è copnvinto e non crede di poter essere di più

B) oppure deve ritrovare quella stessa voglia che gli ha permesso di superare ente più dotata, magari divantando (o tornando a essere) il primo critico e il primo incontebnatabile di se stesso.

cosa che io credo abbia un pò perso. si sia un pò rilassato. accontentato.
Sound72
00lunedì 14 aprile 2014 11:33
Altro gran gol su punizione di Viviani sabato.
giove(R)
00lunedì 14 aprile 2014 12:00
mi dicono amici di Latina che sta giocando da paura
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