Concerti, recensioni, nuovi album e.. playlist

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giove(R)
00giovedì 7 giugno 2012 16:14
Re:
Sound72, 07/06/2012 15.58:

stasera all'Atlantico grande grunge d'annata con gli Afghan Whigs ( con apertura degli Afterhours )..grandi loro, ma nn penso di andare.




minchia...
ShearerWHC
00sabato 9 giugno 2012 20:16
Domani mi faccio sto viaggetto a Firenze per vedere Springsteen
Che tra l'altro a Milano l'altro giorno ha fatto un concerto di 220 minuti senza pause, a 62 anni (l'unico concerto più lungo in carriera lo fece nel 1980...)
lucaDM82
00domenica 10 giugno 2012 23:00
Complimenti a lui.
Quando sono andato a vedere i DM è durato un'ora e mezza...se sò sprecati...

Cmq piero torri è un fan accanito di springsteen,anche lui stava a milano.
ShearerWHC
00lunedì 11 giugno 2012 10:09
Mai presa tanta acqua in vita mia, ha iniziato a piovere sulla terza canzone e ha finito 10 minuti dopo la trentesima e ultima, con un crescendo impressionante.
Il tutto non ha fatto che rendere ancora più epico un concerto veramente fantastico, altre 3 ore e mezza ininterrotte in cui ha spaziato dal suo rock classico al folk dell'ultimo album, passando per gospel e rock & roll senza mai calare di intensità

Può non piacere, ma non si può non riconoscere come il suo rapporto con il palco e con il pubblico sia unico; è un animale da concerto
lucolas999
00venerdì 15 giugno 2012 11:41
NEL NOME DEL ROCK 2012 – XXIII EDIZIONE PIAZZALE ITALIA - PALESTRINA (RM) dal 5 all’8 LUGLIO ingresso gratuito

L’Associazione Culturale Nel Nome del Rock presenta la 23° edizione dell’omonimo festival, da sempre a fruizione completamente gratuita, nonostante le difficoltà ormai invariate da anni.

La line-up di quest'anno è una miscela di proposte quasi tutte italiane, fatta eccezione per le head-lines di giovedì 5 luglio e domenica 8:
The Pigs (gruppo punk 77) e Godflesh (reunion tour e unica data italiana), entrambi dal Regno Unito. Aprirà il festival la cantautrice folk italiana Eli Natali, seguita dagli asteroidi esadecafonici del poliedrico musicista F.F.F.Fiale per ascoltare a chiusura della serata i punkettoni The Pigs.

Venerdì, ad aprire, Jack the Hustler e Mia Wallace da Roma.

Alle ore 22 i Rivolta e dalle ore 23 in poi, i promettentissimi Management del Dolore Post Operatorio. Il sabato sarà aperto dagli Unkle Frank e dalle romane Plutonium Baby; seguirà la band toscana dei Disquieted by, per giungere infine agli italiani Fast animal and slow kids. La domenica, iniziamo con gli Anthony’s Vinyls e proseguiremo con i Low-fi e gli Ovo.

I Godflesh, infine, gruppo fondamentale per i cultori dell’industrial metal, ci devasteranno le orecchie! Ricordiamo, come sempre, che se si riesce ancora a fare di "Nel Nome del Rock" un immancabile momento musicale invariato nel tempo, è grazie agli stand gastronomici gestiti da volontari e agli sponsor locali che continuano a dare il loro prezioso contributo, nonostante il periodo economicamente buio che stiamo vivendo.

Sound72
00lunedì 18 giugno 2012 12:56
Buon compleanno Paul McCartney: 70 anni per la rockstar inossidabile

LONDRA - Il leggendario ex Beatles Paul McCartney lunedì compie 70 anni. «Penso che ci sia l'urgenza di fermare la terribile fugacità del tempo. Con la musica, la pittura... cercate di catturare anche un solo attimo maledetto, vi prego!». Lo ha detto e lo ha sempre fatto.Paul McCartney, rockstar inossidabile, dai mille interessi: cantante, compositore, musicista, polistrumentista e persino produttore discografico, cinematografico, pittore, attore, pittore e attivista per la difesa dei diritti degli animali, dopo aver raggiunto la fama internazionale come bassista nei Beatles, non ha mai smesso di stare sulla breccia, anche dopo lo scioglimento del gruppo.

Una carriera brillante e lunghissima, iniziata grazie alla profonda passione di suo padre, Jim, trombettista e pianista, che lo incoraggiò a diventare musicista, regalandogli, dopo la morte della madre, una tromba, che lui, però, barattò con una chitarra Framus Zenith 17.

Dall'esordio come solista nel 1970, al gruppo dei Wings formato con sua moglie Linda, passando per i celebri duetti con Stevie Wonder e con Michael Jackson, Paul ha inanellato senza sosta concerti, progetti ed eventi straordinari come quello del 2001, quando è stato tra i promotori di The Concert for New York City, in memoria delle vittime dell'attacco terroristico dell'11 settembre.

Senza contare l'infinita lista di tour e album di successo che hanno punteggiato la sua vita, fino al recente Gershwin Award dalla Biblioteca del Congresso di Washington, assegnato per la prima volta ad un artista non americano. Un riconoscimento per l'insieme delle sue opere sia da autore che da scrittore e interprete di canzoni popolari consegnatogli direttamente da Barack Obama. Nella sua vita nulla sembra essersi mosso confinato nel senso del limite: anche la sua vita sentimentale si è rinnovata dopo la morte di Linda, prima con l'ex modella Heather Mills, dalla quale ha avuto una figlia, Beatrice, poi con il membro del consiglio di amministrazione della New York Metropolitan Transportation Authority Nancy Shevell. Entrambe donne che Paul ha sposato.

( ilmessaggero.it )

Ma sarà vivo? [SM=g7557]
Sound72
00mercoledì 27 giugno 2012 17:45
Re:
Sound72, 18/05/2012 17.36:

segnalo un paio di concertini interessanti, a 15 €..

She wants revenge il 27.6 al circolo degli artisti




penso di andare piu' tardi..una bella sauna mi sa [SM=g10672]
Sound72
00martedì 10 luglio 2012 09:23
stasera i Doors a Capannelle [SM=x2478856] ..ci sei Giove?? o Dave Brock..t fa sbrockà?!
Un amico m'ha convinto l'altra sera e alla fine ci vado
lucolas999
00martedì 10 luglio 2012 10:30
Ieri sera sono andato a vedere i Cure, biglietto regalato perchè di mia iniziativa non ci sareiandato.
Alla fine invece su 3 ore di concerto solo una mezz'ora è stata moscia.
Robert Smith ci regalato an he un paio di sorrisi e dei balletti
Sound72
00mercoledì 11 luglio 2012 11:07
concerto trascinante, Manzarek e Krieger impeccabili e pieni di entusiasmo nonostante i capelli bianchi,bene anche batterista, Brock viene da una cover band ed in effetti per voce, fisico,look, presenza e ritmo non sporca affatto il mito di Jim. Poi si sa che ha tutto da perdere,ma il risultato è stato sorprendente al di là di ogni previsione.Il rischio è che forse sei troppo preso a fare il verso a Morrison e ci metti meno cuore, però a occhi chiusi rendeva eccome. In fondo oggi non potrei immaginarli che così..loro settantenni, Jim fermo al 1971. Quasi 2 ore di concerto, da Roadhouse blues a Light my fire..praticamente il "best of" tranne The end. ( in ordine sparso Five to one, Riders on the storm, Peace frog, Break on through, Back door man/Crawling king snake, Alabama Song, L.A. woman, Touch me,People are strange, Love me two times , When the music's over ) piu' 10 minuti di ovazione finale col gruppo sul palco a ringraziare, anche se mi sarei aspettato molta piu' gente. Forse come ho letto su un articolo del corriere, vederli oggi una volta è troppo poco mentre due diventano la cover di sè stessi, ma ne è valsa la pena.
giove(R)
00mercoledì 11 luglio 2012 12:21
Re:
Sound72, 10/07/2012 09.23:

stasera i Doors a Capannelle [SM=x2478856] ..ci sei Giove?? o Dave Brock..t fa sbrockà?!
Un amico m'ha convinto l'altra sera e alla fine ci vado




porca troia a me che non ho buttato n'occhio a sto topic cazzo.
sono andato a vedere sia i cure l'altrieri che i doors ieri regà.
mannaggia a me se potevamo beccà (anche se ieri sono tornato a casa strafatto tipo come a vent'anni)

mannaggia!!!
giove(R)
00mercoledì 11 luglio 2012 12:48
i Cure ottimi. e Robert Smith ha ancora la stessa voce. identica.

sui Doors beh ovviamente in alcuni momenti la suggestione c'è stata e anche forte. alcuni attimi sparsi, dove il conscio (che non sono proprio loro) passa a inconscio e poi per brevi istanti ti dimentichi addirittura..
la sensazione nel sentirli è stata a tratti quasi ... "incapacitabile"...
in altri momenti invece la suggestione passava completamtne e mi sentivo come uno del pubblico che era andato a vedere i Lizards.

è stato bello esserci sicuramente.

ci sono delle critiche doverose però... e non c'entra niente con il fatto che sono vecchi o che "senza Jim crolla tutto".

parlo proprio di Atmosfera. quella cosa che fore nessuno come i Doors è mai riuscito a creare (dal vivo poi...). quel viaggio psichedelico-sciamanico.. dove come diceva Jim più che un concerto loro celebravano una ..cerimonia.

ecco, io ce l'avevo il sospetto che la mancanza del batterista (John Densmore, a casa per problemi di salute) si sarebbe sentita. ma non pensavo mai che come batterista prendessero ...uno che dovrebbe suonare i Cult.
Densmore era un batterista molto particolare, per molti non il massimo, ma certamente molto originale.
uno stile sambato, vario, una batteria usata quasi come percussioni, come fabbrica di suoni, non solo come base, come tappeto ritmico...

un batterista meno dritto e quadrato ci voleva.
questo qui gli ha dato potenza certo. ma i Doors erano Atmosfera, non potenza. e quando si trattava di scendere di intensità, di accompagnare i cali e i picchi di pathos e di volume e intensità che sono parte integrante delle canzoni Doors, non veniva benissimo.

non capisco nemmeno il perchè Ray Manzarek non abbia puntato decisamente su tastiere d'epoca, i SUONI d'epoca. aveva un Roland che per carità ottimo strumento, ma è roba moderna.
e diamine se c'è una cosa cui non si doveva rinunciare era l'esatto suono delle tastiere di Manzarek.
invece Manzarek ha preferito altro.

il cantante ottimo, che dire. è uguale nella voce all'ultimo Morrison, quello di LA Woman tanto per dire. e lo prende molto fisicamente.
(cmq è incredibile Brock-Sbrocca sta cosa fa quasi paura)
l'impressione del "meno cuore" c'era e diciamo che in quello, senza falsa modestia, ho due marce in più.

Robby Krieger è quello che m'è piaciuto di più. è stato più "inconfondibile" di Ray Manzarek, in certi momenti "era proprio lui-lui".

tutto sommato però bello, bello esserci stato, bello aver ballato e cantato. belle tante cose. anche le più piccole.
per esempio quando siamo arrivati, fuori in strada le bancarelle delle magliette... mi sono ritrovato a pensare un attimo che ero a un concerto dove le magliette che si vendono ...SONO DEI DOORS!!! e se per un attimo riuscivi a non pensar che non c'erano nè Jim nè John, beh... era una sensazione fantastica....
Sound72
00mercoledì 25 luglio 2012 09:19
vorrei andà a vede'almeno uno tra Simple Minds, Litfiba e Placebo.. [SM=x2478853]
lucolas999
00mercoledì 25 luglio 2012 09:27
Io mi faccio simple minds e placebo
lucolas999
00sabato 28 luglio 2012 12:27
Rettifica:

Ho rinunciato ai simple minds ,stasera litfiba
lucolas999
00lunedì 30 luglio 2012 16:34
Sabato come detto ho visto i litfiba

Prima parte dura da digerire co i brani nuovi ( incommentabili) ed estratti dai adischi anni 90.

Pausa e al rientro Pelû ha detto che ci regalava qualche pezzo dei primi dischi....

istanbul - Il vento - apapaia - Resta

E lì brividi, ho compensato in piccola parte la mancanza di aver visto il concerto dell'85 al tenda strisce anche se avevo 9 anni quindi era un pò difficile andarci

Altra pausa e 4-5 classici per finire

Lui è il solito treno sul palco, ghigo e i suoi assoli abbastanza inutili ma quello è un mio personalissimo giudizio, concerto tutto sommato discreto lo ricorderò solo per apapaia cantata a squarciagola
giove(R)
00martedì 31 luglio 2012 16:14
io Masini il 27!!!!!!! quanto me tajo... ;)
lucaDM82
00mercoledì 1 agosto 2012 00:18
il masini maledetto (quello fino a inizio anni '90) andava alla grande.Cmq lui,i litfiba...non hanno più nulla da dire.

ps.bella la recensione sui doors
lucolas999
00mercoledì 1 agosto 2012 08:56
I KILLING JOKE hanno postato sul loro profilo Facebook una notizia che ha dell’incredibile. Da quanto si apprende, Jaz Coleman, storico cantante della band, avrebbe prima tentato  di sabotare il tour corrente della band (anche se la band stessa non esclude che qualcuno abbia agito in suo luogo) e  sarebbe poi scomparso nel nulla senza lasciar traccia. Ecco quanto postato dalla band:

“Siamo tremendamente dispiaciuti del fatto che il nostro cantante, o qualcuno che ha agito al suo posto, abbia falsamente postato qua su Facebook che non intendiamo prendere parte al tour programmato con i The Cult, e i The Mission. questa notizia è falsa, eravamo tutti daccordo nel fare questo tour e abbiamo intenzione di onorare l’impegno. Il problema è che il nostro cantante è scomparso nel nulla e non sappiamo cosa gli sia successo. Siamo molto preoccupati per lui e la sua salute e non siamo ancora riusciti a rintracciarlo. Stiamo facendo il possibile per ritrovarlo e per onorare i nostri impegni presi”.

Coleman in realtà non è nuovo ad episodi simili. Negli anni Ottanta scomparve nel nulla e fu ritrovato mesi dopo in Islanda dove si era rifugiato “per sfuggire all’apocalisse”.

 
[SM=g27994]
Sound72
00mercoledì 1 agosto 2012 16:18
Re:
lucolas999, 01/08/2012 08.56:

I KILLING JOKE hanno postato sul loro profilo Facebook una notizia che ha dell’incredibile. Da quanto si apprende, Jaz Coleman, storico cantante della band, avrebbe prima tentato  di sabotare il tour corrente della band (anche se la band stessa non esclude che qualcuno abbia agito in suo luogo) e  sarebbe poi scomparso nel nulla senza lasciar traccia. Ecco quanto postato dalla band:

“Siamo tremendamente dispiaciuti del fatto che il nostro cantante, o qualcuno che ha agito al suo posto, abbia falsamente postato qua su Facebook che non intendiamo prendere parte al tour programmato con i The Cult, e i The Mission. questa notizia è falsa, eravamo tutti daccordo nel fare questo tour e abbiamo intenzione di onorare l’impegno. Il problema è che il nostro cantante è scomparso nel nulla e non sappiamo cosa gli sia successo. Siamo molto preoccupati per lui e la sua salute e non siamo ancora riusciti a rintracciarlo. Stiamo facendo il possibile per ritrovarlo e per onorare i nostri impegni presi”.

Coleman in realtà non è nuovo ad episodi simili. Negli anni Ottanta scomparve nel nulla e fu ritrovato mesi dopo in Islanda dove si era rifugiato “per sfuggire all’apocalisse”.

 
[SM=g27994]




che folle..ce l'aveva a morte coi Cult..sarà scappato in mimetica [SM=x2478856]
Sound72
00sabato 4 agosto 2012 11:46
visti i Placebo l'altra sera...mi sono piaciuti a metà perchè il concerto è stato un pò risicato..il finale soprattutto un pò..frettoloso a chiudere quando invece mi saprei aspettato qualcosa di piu' trascinante x uscire veramente soddisfatto.

Martedì invece sono stato al circolo a vedere gli Against Me!..grande energia punk con variazioni sul tema, bella sorpresa davvero, oltretutto col cantante che ha da poco annunciato di aver cambiato sesso ed in effetti ci ho messo un pò a capirlo.Mi pareva il protagonista dei Guerrieri della notte effeminato.
Sound72
00martedì 21 agosto 2012 21:37
I 60 anni di Joe Strummer. E di come cambiò Firenze

Il 21 Agosto del 1952 nasceva ad Ankara John Graham Mellor. Per tutto il mondo Joe Strummer: poeta anarchico di protesta e libertà. Sotto forma di musica

”The only band that matters”: questa la fortunata frase che accompagnerà i Clash di Joe Strummer negli anni; ma la storia del leader e fondatore di una delle più straordinarie band della storia della musica è ben più complicata. E tocca, a modo suo, anche Firenze. Ma andiamo con ordine.

Gli esordi: una vita da busker, la rivoluzione punk e i Clash

L’inizio di una delle più incredibili parabole dell’universo del rock prende il via dai palazzi occupati di una Londra caotica e in costante fermento, come il 101 di Walterton Road. Un bizzarro e trasandato edificio che permise a Strummer di metter su la forma primordiale di quello che sarà: The 101′ers. Un gruppo di squatter, di busker (suonatori di strada) che vivevano secondo regole sociali comuni in violento contrasto con quelle dell’establishment.
Fra live improponibili, furti, proteste, case sfasciate, arresti, personaggi e droghe d’ogni tipo, Joe incontra Paul Simonon e Mick Jones, che di lì a poco comporranno il leggendario quartetto: The Clash. Lo scenario è pronto: Londra è un collettore primigenio di proto-punk, alternative e sound fortemente destabilizzante.
Un laboratorio a cielo aperto, carico di dinamite. Nel giro di mesi, il punk inizia a diffondersi – nell’aria e nei costumi – dalle periferie dei club più sgangherati fino alla City: la scintilla scocca. E’ il 1976, nascono i Clash: London’s burning.

I live, il rock politicizzato e London Calling

Rimasto folgorato dai Sex Pistols, Strummer e i suoi Clash debuttano con un LP che rappresenta un compendio di quell’anarcoide fenomeno sociale e culturale che stava scuotendo le piazze del mondo: il punk. ”The Clash” catalizza con quattro accordi il furore del disagio sociale di un periodo di crisi economica, che vedeva nella paura dello straniero e del diverso il suo spauracchio e in Margareth Thatcher la sua redenzione.
White Riot, Complete Control, London’s burning, I’m so bored with the USA: l’album è una bomba ad orologeria contro il cuore del sistema. Mette a nudo le contraddizioni e le volgarità delle abitudini e del conformismo anglosassone, e spiana la strada al capolavoro di lì a poco: London Calling.
E’ il dicembre del 1979 e la rivoluzione punk, coerentemente coi propri slogan, è già morta in tenerissima età. Strummer, come al solito, va controcorrente. Innova. Dalle ceneri della protesta distruttiva da city rockers, crea l’album più importante e ambizioso del decennio. La band diventa più consapevole dei propri mezzi e scopi, ma senza smentirsi né dimenticare le origini.
Fra reggae, dub, jazz, ska, rocknroll, punk e alternative Strummer e Jones compongono uno dei più grandi dischi mai realizzati. La mano sinistra di Joe non era mai stata così ispirata.
Straripante di pezzi e testi immortali, carico di lucidissima critica alla società dei consumi e all’edonismo reaganiano, con l’orecchio rivolto a tutte le culture insediate nell’ormai multiculturale Europa. Un lavoro mastodontico, irresistibile e spiazzante: la ricchissima personalità di Strummer incisa su vinile.

Sandinista! E la conquista degli USA

London Calling è il turning point da cui poter spiccare il volo. E Joe Strummer lo sa, e di nuovo coerente con sé e la sua poetica, rischia. Rilancia: nel 1981 esce Sandinista!, un triplo CD che porta gli occhi del mondo in posto sconosciuto come il Nicaragua, dedicando titolo e copertina ai guerriglieri per l’indipendenza dello stato centro-americano. Schierandosi, senza compromessi. E lanciando una riflessione sulla vera natura del potere, più che contro quest’ultimo.
Un’opera oceanica e irriverente, che gronda culture e sub-culture musicali da ogni secondo di registrazione. Insieme a London Calling influenzerà migliaia di gruppi a seguire, pur rimanendo molto più difficile all’ascolto complessivo.
Ma il terreno è fertile: Strummer (finalmente) può salpare alla conquista dell’America. Un sogno che aveva sempre covato. E’ il 1981, arriverà a New York e succederà di tutto: la città si fermerà per assistere allo show di una rockstar mai vista, che girava in taxi per Brooklyn, Harlem e il Bronx. E che attaccava i concerti con frasi come: ”You make, you buy, you’ll die. That’s the motto of America”: provocando un finimondo di energia e tensione nel pubblico


The Mission Impossible tour: Firenze, 23 maggio 1981

È così che Joe Strummer e Mick Jones, ormai i Lennon e McCartney della rivoluzione reietta del rock, sbarcano a Firenze. E’ il 23 maggio 1981, la curva Ferrovia dello Stadio Comunale come palcoscenico e 13000 persone ad assistere. Firenze inizia a riempirsi di bizzarri personaggi, un mix irripetibile di freaks, dark, punk e ascoltatori di ogni estrazione e luogo. Una Woodstock del punk in versione bonsai.
Lo spettacolo lascerà un segno indelebile in città: ancora oggi, ogni 10 anni, esiste un vero e proprio ritrovo dei reduci di allora, ogni 23 maggio sotto la curva Marione. I Clash scossero Firenze come nessuno, Joe Strummer con la sua carica (in)naturale propose il meglio del repertorio e l’attacco rimarrà nella memoria collettiva per sempre: al buio, sulle note di Per qualche dollaro in più di Ennio Morricone, attacca London Calling. E la terra inizia a tremare
Un live fondamentale, non certo per la perizia tecnica, ma perchè rappresentò una cesura per Firenze. Il punk era finito, i Clash stessi l’avevano appena sancito: si entrava nel decennio d’oro cittadino, gli anni ’80 della new wave. Di lì a 4 mesi aprirono la Mecca dell’alternative (il Tenax), moltissime radio e riviste indipendenti, e i Diaframma ed i Litfiba debuttarono in studio. Insomma, l’alfiere del combat rock oltre a creare un feeling mai ripetuto col pubblico cittadino, fece da apripista ad un fermento artistico nuovo ed imprevedibile.
È l’anno che lancerà Firenze come capitale culturale italiana prima, ed europea poi (1984). Un caos primigenio che mancava della scintilla per esplodere: quelle due ore orchestrate da Strummer, tirate e potenti come un uppercut. K.O. tecnico per la vecchia Firenze attaccata al folk e a concerti prevalentemente tradizionali. Aprendo la strada ad una lunga stagione di live leggendari (Kraftwerk, David Bowie, Iggy Pop…) che fecero della città una piccola capitale invidiata di cultura e musica.
Ma The future is Unwritten, così Joe Strummer si spense il 22 dicembre 2002, a 50 anni – dopo la distruzione dei Clash, nuove avventure coi Mescaleros e periodi di crisi e rinascita – portato via nel sonno da un arresto cardiaco. Lasciando un vuoto incolmabile.

In conclusione, la profetica chiusura di quel concerto rimane oggi la più bella testimonianza di una personalità unica e di un artista enorme che stregò Firenze: «Remember that you, Florence, can consider yourself fortunate».

www.teladoiofirenze.it/musica/i-60-anni-di-joe-strummer-e-di-come-cambio-...
Sound72
00mercoledì 22 agosto 2012 11:46
la playlist di Osvaldo..


1. Whole Lotta Love (Led Zeppelin)
2. Wild Horses (The Rolling Stones)
3. Sweet Child O' Mine (Guns N' Roses)
4. I'm Your Man (Leonard Cohen)
5. Me Quedo Contigo (Live) (Manu Chao)
6. Y Sin Embargo (Joaquín Sabina)
7. Imagine (John Lennon)
8. Shine On You Crazy Diamond (Parts 1-5) (Pink Floyd)
9. Come As You Are (Nirvana)
10. Nothing Else Matters (Metallica)
ShearerWHC
00mercoledì 22 agosto 2012 15:58
Molto alternativa, ci manca solo "Smoke on the water" [SM=x2478856]
lucaDM82
00lunedì 3 settembre 2012 22:52
osvaldo si occupa pure della musica che mettono prima dei match,ecc...
ricordo che il giorno della presentazione c'era baba o'riley degli who e max leggeri urlava:"ma che cazzo è 'sta roba??Mettete Lando Fiorini!" [SM=x2478856] [SM=x2478856]
Sound72
00venerdì 7 settembre 2012 18:25
quella di Florenzi..

1. He Got Game (Public Enemy)
2. Balliamo Sul Mondo (Ligabue)
3. She’s The One (Robbie Williams)
4. Il Coraggio Delle Idee (Renato Zero)
5. Everything (Michael Bublé)
6. Urlando Contro Il Cielo (Ligabue)
7. Quando Canterai La Tua Canzone (Ligabue)
8. Solo Per Te (Negramaro)
9. Home (Michael Bublè)
10. La Bella Vita (Jovanotti)


quella di Sabatini..

1. Una Miniera (New Trolls)
2. Father And Son (Cat Stevens)
3. (I Can't Get No) Satisfaction (The Rolling Stones)
4. Hey Joe (Jimi Hendrix)
5. Starman (David Bowie)
6. Who’ll Stop The Rain (Creedence Clearwater Revival)
7. One Man Band (Roger Daltrey)
8. Loneliness (Grand Funk Railroad)
9. Here’s To You (Joan Baez)
10. Hurricane (Bob Dylan)

quella di Baldini..

1. 7 Seconds (Youssou N’Dour with Neneh Cherry)
2. Bitter Sweet Symphony (The Verve)
3. Ain’t No Sunshine (Bill Waters)
4. Wish You Were Here (Pink Floyd)
5. Private Investigations (Dire Straits)
6. Glory Box (Portishead)
7. Everybody Hurts (R.E.M.)
8. Why (Annie Lennox)
9. A Thousand Kisses Deep (Leonard Cohen)
10. Souzinho (Caetano Veloso)
11. La Costruzione Di Un Amore (Ivano Fossati)
12. La cura (Franco Battiato)
13. Le Cabotin (L'Istrione) (C. Aznavour)
14. Vieni Via Con Me (Paolo Conte)
15. Canzone Dell’Amore Perduto (Fabrizio De André)
16. Anima Latina (Lucio Battisti)
17. Confessioni Di Un Malandrino (Angelo Branduardi)
18. Napule È (Pino Daniele)
19. Sally (cover Fiorella Mannoia)
20. La Valigia Dell’Attore (Francesco De Gregori)
.........


mi sento piu' vicino a Sabatini anche se in certi casi è andato proprio sul velluto commerciale.
lucaDM82
00domenica 9 settembre 2012 02:07
io più baldini...
ps.dei CCR conosco solo have you ever seen the rain,non quella là.
giove(R)
00lunedì 10 settembre 2012 11:44
Florenzi sta a pezzi....

Baldini un pò soft, ma ce ne sono alcune davvero belle (per me la cura, quella dei REM e dei Verve)

Sabatini mi intriga di più.

per ora un mix Osvaldo-Sabatino

cmq in generale non concepisco il concetto di playlist. di 20 canzoni poi..
o ne hai 1000 caricate o 20 e basta... è da quando c'ho 16 anni che sò poche
lucaDM82
00lunedì 10 settembre 2012 17:16
Re:
giove(R), 10/09/2012 11.44:

Florenzi sta a pezzi....


urlando contro il cieloooooooooooo [SM=x2478856]



Sound72
00lunedì 10 settembre 2012 17:58
Re:
giove(R), 10/09/2012 11.44:

Florenzi sta a pezzi....





il 18 a Guidonia c'è il concerto di Emma..ce potrebbe venì [SM=x2478856]

A Baldini piacciono i lenti..Sabatini mi sa che qualche chiusa in umbria tra Grand Funk, CCR ,Who se l'è fatta..ce lo vedo bello andato con here's to you di joan baez [SM=x2478856]
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