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Misteri d'Italia

Ultimo Aggiornamento: 19/07/2023 13:28
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14/01/2013 23:28
 
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I TANTI INFARTI E I TROPPI MISTERI DELL’ASSASSINIO DI MORO SI RIAPRONO CON LA MORTE DI PROSPERO GALLINARI

Un articolo di Giovanni Fasanella su www.Panorama.it apre squarci sul mistero insoluto delle Brigate Rosse. "Figlio di contadini Pci di Reggio Emilia, Prospero Gallinari era un comunista puro, ma dello zoccolo duro che più duro non si poteva (...) a tal punto che il fondatore delle Brigate Rosse Alberto Franceschini (...) s'era convinto che fosse un agente del Kgb. Vero o falso che fosse...lui che era stato uno dei protagonisti del sequestro Moro e covava un odio feroce verso i suoi ex compagni che volevano vederci chiaro nella storia delle Br. Fedele fino all'ultimo alla consegna del silenzio, si è portato nella tomba molti dei segreti brigatisti".
Continua Fasanella: "Non potrà più chiarire, per esempio i suoi rapporti con l'istituto di "lingue" Hyperion, che aveva aperto una sede a Parigi, e da lì inviava direttive ai brigatisti italiani. Non potrà chiarire il ruolo avuto insieme al suo sodale Mario Moretti, altro uomo di Hyperion, nella decapitazione del nucleo storico delle BR, con l'arresto di Renato Curcio e Alberto Franceschini (Pinerolo, 1974), contrari all'"innalzamento del livello dello scontro" e per questo invisi ai "parigini".

Ancora: "Non potrà chiarire come e perché si decise, da quel momento, di passare dalle azioni di "propaganda armata" ai delitti politici. Non potrà dire chi "suggerì" ai brigatisti di sequestrare proprio Aldo Moro, e in che modo venne formalmente presa la decisione all'interno dell'organizzazione.
Non potrà dire in quante prigioni era stato tenuto il presidente democristiano, quale itinerario aveva compiuto l'ostaggio dal momento del sequestro sino al giorno del ritrovamento del suo cadavere, nella Renault rossa di via Caetani. Non potrà dire, infine, chi fu davvero a uccidere Moro: si era sempre assunto lui la responsabilità di aver sparato, ma poi la colpa venne scaricata addosso a un altro brigatista, Germano Maccari. Post mortem naturalmente, dopo che questi, perfettamente sano e all'età di 50 anni, una notte di ferragosto morì d'infarto in carcere..."
Ed infine arriva la bomba di Fasanella: "Certo, [Gallinari] era da tempo gravemente malato di cuore. Ma è impressionante come se ne stiano andando, uno dopo l'altro, tutti i depositari dei segreti del caso Moro. Di Gallinari, almeno si è saputo. Ma della morte per infarto, in Francia, di Corrado Simioni, il capo di Hyperion, non si sarebbe mai saputo se il cronista che firma questa nota non lo avesse scritto su facebook.
E del suo braccio destro Innocente Salvoni (nipote dell'Abbé Pierre, personaggio che contendeva in Francia il primato di popolarità persino a Charles De Gaulle), morto anche lui d'infarto in Francia, un mese dopo la scomparsa di Simioni, i lettori italiani e francesi aspettano ancora di leggere la notizia: ecco, questa notizia la dà Panorama.it."

report84.it
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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