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Misteri d'Italia

Ultimo Aggiornamento: 19/07/2023 13:28
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03/12/2010 13:32
 
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LA SCOMPARSA DI SIGNORELLI


Si è spento ieri notte, dopo aver lottato contro una lunga malattia Paolo Signorelli, professore e ideologo del Movimento sociale italiano e tra i fondatori di Ordine nuovo. Signorelli è stato protagonista di molte vicende politiche e giudiziarie legate alla storia politica della destra italiana.
Le esequie si terranno stamattina alle 10.30, nella chiesa di Santa Chiara, in Piazza dei Giuochi Delfici, a Roma. Ragazzino durante la Seconda guerra mondiale apparteneva a quella generazione che guardava con invidia e ammirazione alle “gesta” dei fascisti repubblichini di Salò.
Antiamericano già dai tempi del liceo, leader degli universitari missini a Roma, passa poi ad Ordine Nuovo (dal MSI uscirà e rientrerà più volte). Ha collaborato con i periodici Anno Zero e Costruiamo l’Azione. È stato colonna portante del Fronte Sociale Nazionale e tra i fondatori del Laboratorio politico Forza Uomo di cui era presidente.
È stato docente di lingue straniere e quindi professore di storia e filosofia presso il Liceo classico “Gaetano De Sanctis” di Roma. Accusato di essere il mandante di alcuni omicidi, tra cui quelli di Occorsio ed Amato, nonché di strage è sempre stato assolto da queste imputazioni mentre è stato condannato per associazione sovversiva e banda armata.
Ha scritto un libro dal titolo indicativo “Di professione imputato”, nel quale sottolinea di essere diventato “disoccupato di Stato” a seguito delle vicende giudiziarie che lo avevano colpito. Ha diretto per anni la rivista Giustizia Giusta che ancora oggi dà voce alle “vittime” degli errori del sistema giudiziario italiano.

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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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03/12/2010 15:14
 
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rip.Lo ricordo nel fronte(che nacque da una scissione dalla fiamma di rauti).Era uno spirito libero.


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Paolo Signorelli: un'intervista del 2006

In questa intervista, l'ideologo Paolo Signorelli illustra alcune delle ultime vicende e questioni politiche che lo hanno visto protagonista, sempre in posizione di avanguardia e non conforme. Nato a Roma, laureato in Scienze Politiche, Paolo Signorelli è stato insegnante di alcune lingue straniere, e poi di storia e filosofia, oltre che giornalista e scrittore di opere politico-giudiziarie e di poesie. Già militante del M.S.I., poi di Ordine Nuovo, e del Fronte sociale Nazionale, ha spesso pagato di persona lo scotto per le sue posizioni controcorrente, in particolare avendo trascorso ingiustamente 10 anni in prigione a causa dell'accusa infondata di avere avuto un ruolo nella carneficina alla stazione di Bologna del 1980.
Ultimamente, Paolo Signorelli è uscito dal Fronte in dissenso con gli ultimi accadimenti in quel partito: non è stato certo l'unico, dato che l'ha seguito l'intera componente dei socialisti nazionali di quella formazione (che conferivano l'aggettivo "sociale" al gruppo), tra cui in particolare Ernesto Ferrante, di Cesa, in Campania, che ricopriva la carica di coordinatore regionale, oltre ad essere membro della direzione nazionale del Fronte. Paolo Signorelli rimane, coi suoi militanti, sempre teso nell'evitare l'inferno e la palude conformistica cui conducono posizioni pienamente assoggettate al potere dominante di turno, e continua il suo impegno, anche all'insegna del garantismo giudiziario, nella comunità politica Fronte di Liberazione per un Socialismo Nazionale, oltre che nel trasversale Movimento Zero di Massimo Fini. Questo sodalizio è particolarmente significativo, anche a causa della diversità di origini tra i due: Massimo Fini, già noto giornalista e scrittore, ha un'origine politica di sinistra... inoltre, pur avendo alcune ascendenze ebraiche da parte di madre, ha dichiarato di non considerarsi ebreo, non essendo stato in alcun momento della sua vita seguace dell'Ebraismo, e non condividendone diversi tratti, oltre ad avere assunto posizioni non conformiste a favore della libertà di Erich Priebke, in nome del diritto (ricordiamo che di Priebke è stata anche molto criticata la recente vacanza vissuta sul lago di Como, che comunque per legge gli spettava).

D.) Da quando hai lasciato il Fronte sociale Nazionale, in dissenso con la propensione mostrata da Alternativa Sociale, la coalizione di cui è parte, a venire a patti con la Casa delle Libertà, hai aderito a due movimenti politici: il Fronte di Liberazione per un Socialismo Nazionale, che s'ispira all'ala sinistra del fascismo, ed il Movimento Zero, di natura trasversale, fondato dal giornalista e scrittore Massimo Fini. Entrambe le associazioni considerano superati i concetti, di origine ottocentesca, di destra e sinistra. Del resto, il fascismo stesso è sempre stato definito una terza via tra marxismo e capitalismo... Puoi spiegare in modo più esteso in cosa consista questa idea di essere al di là della destra e della sinistra, in riferimento soprattutto al contesto attuale?

R.) La mia decisione di abbandonare il FsN non è stata conseguente ad un dissenso con Alternativa Sociale per la sua propensione a venire a patti con la CdL: il mio distacco dal Fronte è antecedente. Le motivazioni sono state altre. Sono state di carattere essenzialmente politico e, quindi, organizzativo. Intendendo con questo termine i modi di concepire la Forma-Partito e di conseguenza le strutture dirette a realizzare su posizioni vincenti la lotta nei confronti del sistema di potere nazionale e sopranazionale. Ho insomma, ed esiste una vasta documentazione in tal senso, cercato in ogni modo di fare del Fronte il Partito di orientamento e di riferimento per l’Area vasta che conta eccezionali potenzialità antagoniste. Un’Area che va ben oltre le asfissie della sedicente Area nazional-popolare d’ispirazione neofascista o, se più piace, di destra radicale. I termini dello scontro epocale non possono essere concepiti come contrapposizione tra destra e sinistra (espressioni concettuali prive di significato reale) ma come riaffermazione di Idee Forza capaci di creare forme autentiche di resistenza al dominio mondialista e globalizzante. Idee che possono rinvenirsi soltanto nel comunitarismo, con la riaffermazione delle Comunità di Popolo e, quindi, della riscoperta delle identità e delle culture negate.
Mi si chiede cosa significhi essere al di là della destra e della sinistra. La risposta è nelle cose già dette. Ma per essere ancora più puntuali e sgombrare, quindi, il campo da fraintendimenti spostiamoci per analogia sullo scenario internazionale. Oggi all’artificiosa dialettica Occidente-Oriente si è sostituito il rapporto reale – politico e non geografico - Nord-Sud. Bisogna sapersi collocare al Sud di un’Idea, contro l’idea del Nord industrializzato e “progressista”, che coincide come topos con l’Occidente, ed in collegamento, non soltanto ideale ma anche operativo, con i Popoli che si battono per la loro autodeterminazione e per la loro indipendenza contro il disegno mondialista delle centrali di Superfinanza. Dall’Irlanda, alla Palestina, all’Irak, alla Siria, all’Iran, a tutto il cosiddetto Terzo Mondo ovunque nel Sud c’è chi ancora si ribella e combatte creando antagonismi contro l’arroganza mercantilistica .
Questo, anche questo, avrebbe dovuto rappresentare il Fronte. Mirando alla ri-conquista del Territorio (non solo geograficamente ma anche concettualmente inteso) occupato dalle cosche partitiche, giudiziarie e sindacali al servizio delle Banche. Ed invece il FsN ha per anni esaurito le sue energie e usurato la sua militanza giovanile in una serie di inutili tornate elettorali nell’illusione di acquistare visibilità politica. Dimenticandosi della sua funzione sociale e lasciando ai new-global l’iniziativa antagonistica. Falsa, oltretutto, perché integrata (e foraggiata) nel sistema di potere.
Alternativa Sociale è altra cosa. Nasce dall’innaturale coalizione con formazioni politiche, non organiche al nostro progetto, quali Forza Nuova e Libertà di Azione della signora Floriani. Allora intervennero la mia presa di posizione contro la Segreteria del Fronte e le mie dimissioni dalla Direzione Nazionale. Che divenne dopo il Congresso di Montesilvano rottura definitiva. Non accettai la coalizione con i papisti e con la soubrette, ancora prima che Alternativa Sociale si ponesse al rimorchio della CdL, suggellando così, con il mercimonio delle idee, il tradimento della militanza.

D.) La nuova legge proporzionale, per quanto spesso considerata meno iniqua della precedente legge maggioritaria con quota proporzionale, ha comunque sbarramenti troppo alti per formazioni ancora di piccole dimensioni. Infatti, ottengono seggi alla Camera le liste che superano il 2% se facenti parte di una coalizione che ha ottenuto almeno il 10%, mentre per le liste non coalizzate lo sbarramento è al 4%, come nella quota proporzionale, appunto. Al Senato, su base regionale e non nazionale, è ancora peggio: sono previste soglie del 3% per i facenti parte di una coalizione, al 20% per le coalizioni, all'8% per i non coalizzati. Inoltre, il premio di maggioranza garantisce ai vincitori un premio di maggioranza del 54% alla Camera, al Senato del 55%. In questa situazioni, ci sono speranze che questi due movimenti o almeno uno di essi possa diventare partito? E se sì, in che modo pensate di procedere?

R.) Sullo scenario esistente e nella dimensione attuale caratterizzata dall’appiattimento omologo di tutte le formazioni politiche sulle posizioni di servaggio nei confronti delle centrali usurocratiche sopranazionali, è per noi impensabile attardarsi a considerare le “forme del politico” in termini elettorali. Quale importanza può avere la nuova legge elettorale per chi rifiuta la democrazia rappresentativa? Personalmente se avessi nutrito ambizioni elettorali avrei in altro tempo potuto senza sforzo accomodarmi su qualche poltrona dell’angiporto parlamentare. Le mie scelte sono state altre. E rimangono “altre”. Indirizzate, se mai, verso un radicamento sul territorio anche con il ricorso a liste trasversali, in una sorta di “localismo” in linea con il progetto comunitario e mirato come “funzione di servizio” per i cittadini. Comunque noi non guardiamo al partito ma al progetto politico alternativo. Nelle prossime elezioni il Movimento Zero è per “Zero Voto”. Quanto alle Comunità, opereranno attivamente per spingere il Popolo verso l’astensionismo.

D.) Quali sono i principali aspetti programmatici, riguardo la politica estera e sociale, che accomunano il Fronte di Liberazione per un Socialismo Nazionale e Movimento Zero?
R.) I militanti usciti dal Fronte si sono, per lo più, riconosciuti nelle Comunità di Socialismo Nazionale, ormai radicate su tutto il territorio nazionale. Le Comunità non sono strutturate come Movimento: costituiscono un momento di aggregazione e fanno laboratorio politico. Cercando di dettare le giuste cadenze per la creazione del Movimento di Liberazione Nazionale, utilizzando strumenti di comunicazione dinamica e d’intervento sociale sul territorio.
Per quanto riguarda la mia adesione al Movimento Zero essa è stata determinata dalla condivisione del Manifesto contro la modernità e la democrazia di Massimo Fini. Un manifesto condiviso in cui si parla di rifiuto della destra e della sinistra e della democrazia rappresentativa e di lotta contro la globalizzazione, di difesa delle “piccole patrie” e di un‘Europa svincolata dalle centrali del mondialismo. Un progetto in nuce che per la sua forza suggestiva e propositiva potrebbe condurre a costituire un movimento trasversale di popolo proiettato anche – ed è scritto – verso la disobbedienza civile globale per la realizzazione di un Fronte di liberazione. E’ facile vedere la coincidenza tra talune formulazioni dottrinarie e di lotta del Movimento Zero e quanto sostenuto dalle Comunità di Socialismo Nazionale.

D.) C'è una relazione particolare tra M.Z. ed il F.L.S.N.? E potrebbe nascere, sulla base di questi movimenti, una confederazione di gruppi politici che si rifacciano a prospettive ed ideali condivisi?

R.) Comunque tra i due movimenti non c’è al momento alcuna relazione particolare, anche se moltissimi militanti provenienti dall’esperienza frontista hanno aderito all’iniziativa di Massimo Fini. Staremo a vedere cosa potrà accadere in termini di progettualità operativa.

Siamo all’Anno Zero. Di lì noi intendiamo partire. Non dimenticando che sono in cantiere altri progetti movimentisti intesi alla creazione di una federazione delle forze concorrenti e non-conformi che hanno come fine comune la creazione di un articolato Fronte di Liberazione.

D.) Sei sempre stato molto attento alla situazione della giustizia italiana che, dopo le vicende processuali che ti hanno ingiustamente coinvolto, hai anche seguito attraverso la collaborazione con il giornale Giustizia Giusta, noto per il suo impegno garantista e per il diritto. Quali sono le tue principali proposte su questa tematica, ed in che relazione sono con le due sopra citate associazioni politiche?

R.) Rifiuto il riferimento alle mie vicende processuali come momento di presa di coscienza dell’esistenza di una “giustizia ingiusta”. Nel tempo della desacralizzazione del Diritto, non la sola giustizia italiana merita di essere puntualmente e spietatamente analizzata. Viviamo la dimensione, ormai, della giustizia globalizzata con cui si perseguono – fuori di ogni confine e di ogni regola – i non-conformi. All’Aja e a Bagdad si processano (nella logica di Norimberga) i vinti e dalle tante Guantanamo giungono gli echi dell’orrore. In un’Europa dominata dalla Banca centrale, politici “illuminati” hanno ratificato l’ignominia giuridica di un mandato di cattura che consente il sequestro e la deportazione di un cittadino nelle carceri di un Paese non suo per fatti che nel suo Paese non costituiscono reato. E lo psicoreato non appartiene più ad una previsione orwelliana ma alla realtà di un tempo in cui la repressione degli eretici e dei ribelli è di applicazione continua.
Per quanto riguarda lo stato della Giustizia in Italia a tutti è consentito constatare – solo che lo voglia - come la magistratura sia andata nel tempo esercitando un potere a dir poco “anomalo”. Grazie all’inerzia ed alla viltà dei politici il Partito dei Giudici ha storicamente realizzato la via giudiziaria al potere. Le lamentazioni berlusconiane contro la persecuzione delle “toghe rosse” sono strumentali. Intanto perché le toghe non hanno colore ma sono casta; e quindi perché in cinque anni di governo non una sola riforma (se non d’interesse “privato”) è stata fatta. Sarebbe bastata una legge sulla separazione delle carriere a mitigare l’arroganza dei professionisti dell’antimafia e dei magistrati teorematici. Nulla. In realtà i magistrati sono divenuti “camerieri dei banchieri”, spesso più affidabili dei politici. Il caso Antonveneta e l’Operazione “mani pulite” ne sono la dimostrazione. In una tale situazione non vale più attardarsi su improbabili progetti di riforma. La Giustizia non va riformata ma liberata. Per restituire ai cittadini le garanzie ed i diritti di cui vengono quotidianamente rapinati. Checché ne dicano i forcaioli di professione e i “girotondini” di complemento.
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di Luigi cardarelli

Se n’è andato uno veramente diverso dagli altri, una delle poche voci fuori dal “coro”; l’eretico per eccellenza, la”vecchia canaglia”, il socialista rivoluzionario tout-court Paolo Signorelli.Onore a lui per sempre ed alla sua vita lineare e coerente, esaltata dalla lotta fino agli ultimi giorni.
Coraggioso, beffardo e sicuro nei suoi ideali, malgrado costretto da sempre ad una “guerra di trincea”.Che sia stato un grande lo testimonia anche il fatto che per lui non ci saranno certo funerali di stato: per lui che questo sistema lo ha combattuto davvero, senza riserva alcuna, da antagonista vero.

Non sarà ricordato dalla stampa di regime e dai tabloid patinati;la servitù corrotta e viscida non rende di sicuro omaggio ai guerrieri impavidi.Non gli presenteranno neanche delle postume scuse per averlo tenuto degli anni in prigione, non si sa bene perchè.Dovremmo tenerlo proprio in ricordo, perchè Paolo non è uno di quei politici, di quei pensatori che si è fatto la villa o le vacanze coi nostri soldi, ma anzi perdendoci del suo.Se non sarà riverito e omaggiato dagli unti scribani di corte “me ne frego”, come avrebbe detto lui.Indubbiamente resterai vivo in eterno nella nostra memoria e nei cuori nostri.

Canterò “le chant du diable” per te
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03/12/2010 20:23
 
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Re:
scusa il sarcasmo, ma questa volta ci vuole...


lucaDM82, 03/12/2010 15.14:


(...)
Era uno spirito libero.
(...)




adesso sì che è libero!

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Ever tried. Ever failed. No matter. Try again. Fail again. Fail better.
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uahuahuahuahuahuahuahuahuahuahuahauhauhauahuahauahauahuahaauh
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03/12/2010 23:22
 
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Re:
lucaDM82, 03/12/2010 20.30:

uahuahuahuahuahuahuahuahuahuahuahauhauhauahuahauahauahuahaauh




non me ne volere, luca... non ho mai perso una parola sulla tua "tradizione" e posizione politica. e pensare che ai tempi della hafenstrasse di amburgo o dei kreuzberger krawalle picchiavo tutto quello che era a destra dei democristiani. ho fatto anni di wing tsun praticamente solo per quello [SM=g27986]
sarà l'età che -- bene o male -- porta tolleranza, sarà la mia libidine per il dissenso a prescindere (anche e soprattutto verso chi politicamente mi è vicino) da un certo punto della mia vita in poi, ma non m'è mai venuto in mente di discutere di politica con te. anche se, quant'è vero che domani è sabato, disapprovo ogni principio (e i loro derivati) della tua corrente politica. tradizione, identità, misticismo, elitarismo, azione fine a se stessa, "rivoluzione" come l'intendete voi -- tutte cazzate per me.
senza dubbio è così perché (e non so come) mi ispiri una certa, e fondamentale, simpatia.

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se nn sbaglio qualche anno fa ci fu una contestazione in pubblico a Di Canio mentre era in giro per Rieti con Signorelli..
la mia curiosità nel senso di chiarimento storico era sui legami se mai ce ne sono realmente stati tra Ordine Nuovo, Costruiamo l'azione e Terza posizione.
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04/12/2010 12:03
 
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Oltre 40.000 firme per aprire gli archivi
"Bene il Copasir, adesso tocca al governo


"I promotori incontrano il presidente della commissione Massimo D'Alema."E' contro il prolungamento del segreto di Stato, ma aspettiamo i fatti". In Italia ci sono 108 archivi segreti-

ROMA - Si dicono soddisfatti ma chiedono fatti. Passi concreti per aprire quei 108 archivi dei servizi segreti sparsi in Italia. E anche quelli della presidenza del consiglio, dei ministeri dell'interno, della difesa, degli esteri, delle forze dell'ordine. Forti delle oltre 40mila firme raccolte su Repubblica.it i promotori dell'appello "Aprite gli archivi" si presentano, in mattinata, davanti al Copasir presieduto da Massimo D'Alema. A lui, e agli altri membri della commissione, ripetono la loro richiesta di rendere pubblico il contenuto degli archivi dei servizi, di dire no alle conclusioni della commissione Granata che punta ad estendere oltre i 30 anni il segreto di Stato. E chiedono al governo, fino ad oggi silente, di battere un colpo. Perché "non è più accettabile che a tutt'oggi manchino i decreti attuativi della legge" senza i quali gli archivi non possono essere aperti.
A dare la scossa, a quello che fino a poco tempo fa sembrava solo un problema delle associazioni dei familiari delle vittime (presenti al completo), è stata l'ennesima assoluzione: qella per la strage di Brescia. "Eravamo rassegnati, adesso vedendo quanta gente ha firmato nutriamo
fiducia" dice Paolo Bolognesi, a capo dei familiari della strage della stazione di Bologna. "Il Copasir è contrario alla reiterazione del segreto - dice - Io sono ottimista ma aspetto i fatti".

Tocca a Felice Casson, ex pm a Venezia, titolare dell'inchiesta sul Gladio e la strage di Peteano, adesso parlamentare Pd: " La volontà del legislatore sul segreto di Stato, era quella di limitarlo a 15 anni, con possibilità di prorogarlo al massimo per altri 15. L'incarico della presidenza del Consiglio alla Commissione presieduta da Renato Granata affinchè valutasse come procedere riguardo ai decreti attuativi è un'interferenza pesantissima del governo sul Parlamento. La legge è chiara e invece si cerca di reinterpretarla". E quel timore serpeggia anche nelle parole della deputata democratica Rosa Villecco Calipari: "In effetti il sottosegretario Gianni Letta ha parlato di una possibile revisione della legge..". In sala c'è anche Fabio Granata (Fli) a testimonianza della trasversalità dell'appello. "C'è un clima di maggiore apertura - dice il deputato finiano - e paradossalmente questa fase politica così confusa sta aiutando il confluire delle energie"

Durante l'incontro con i promotori D'Alema fornisce alcune cifre. In Italia ci sono 108 depositi di documenti presenti nelle sedi dei servizi. Le carte dovrebbero, dopo una selezione, finire al Dipartimento informazioni e sicurezza chiamto a riorganizzarli. Ma finora non ci sarebbero stati molti passi avanti verso questa direzione. Nel merito il presidente della commissione spiega che il Copasir è impegnato "per la piena attuazione della legge sui servizi, che significa non solo il rispetto rigoroso della caduta del segreto di Stato dopo 30 anni e la declassifica dei documenti, ma anche creare le condizioni per la riorganizzazione degli archivi per fare in modo che dopo 40 anni i documenti siano versati nell'archivio centrale di Stato e resi disponibili agli storici ed ai cittadini". Ed è questo un'altro punto che ai promotori dell'appello sta a cuore. Avere certezze su chi metterà le mani su carte e documenti. Sui chi e come li classificherà e chi deciderà cosa distruggere. "Non possono essere gli uomini dei servizi a decidere cosa scartare, ma un'autorità terza" dice Bolognesi. ( repubblica.it )
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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Bravo,hai tirato fuori il nome giusto. [SM=g28002] Il giorno che schiatterà quella *macchietta* di canio sarò anche io *sarcastico*.
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10/12/2010 13:13
 
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Re:
Sound72, 04/12/2010 11.51:

legami se mai ce ne sono realmente stati tra Ordine Nuovo, Costruiamo l'azione e Terza posizione.



Erano organizzazioni che non avevano nulla a che fare col partito,non mi sono mai interessato abbastanza.Cmq in termini di principi ogni organizzazione ha contaminato le altre,questo è sicuro.
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10/12/2010 14:40
 
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a proposito di Misteri, ieri sera su History channel stavo guardando una puntata ben documentata sulla storia della Banda della Magliana..
la ricostruzione dei fatti era realizzata con interviste ad alcuni esponenti storici del gruppo come Fabiola Moretti e Antonio Mancini, 2 mezzi pentiti che hanno rilasciato diverse rivelazioni sul caso Pecorelli e quello di Emanuela Orlandi..
La cosa che mi ha lasciato abbastanza sorpreso è stato vederli "a viso scoperto" anche perchè sia a Chi l'ha visto che in altri speciali fino a poche settimane fa erano sempre intervenuti oscurati e con le voci camuffate...
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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11/12/2010 17:32
 
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TANZI: "PENA DURA" - "Non mi aspettavo una sentenza così severa". Sono queste le prime parole che Calisto Tanzi ha detto al suo legale Giampiero Biancolella che, subito dopo la lettura della lunga sentenza del processo Parmalat, lo informato al telefono sulla condanna a 18 anni di reclusione. “Di certo non ci aspettavamo un'assoluzione, ma neppure un verdetto così severo, con il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche” ha confermato il legale, annunciando il ricorso in appello.


un mistero? altroché!
per me è un mistero che questo rompe pure il cazzo.
al suo coetaneo bernard madoff negli stati uniti hanno dato 150 anni per una truffa di 50 miliardi. e li sconta in CARCERE e non ai domiciliari come sarà il caso di calisto, quel gran culo rotto nato nel paese della clemenza con i truffatori.

poi cosa vuol dire questo?

Calisto Tanzi (e altri) sono stati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e inabilitati per dieci anni all'esercizio di un'impresa commerciale e all'esercizio di uffici direttivi presso qualsiasi impresa.

significa forse che mentre sconta i suoi 18 anni, tanzi può riaprire un'attività? dal carcere? o molto più probabile dal salotto di casa sua? a 82 anni, magari tirando fuori dal cilindro un tesoretto nascosto, forse altri dipinti di picasso e van gogh, e scendere nuovamente in pista con l'aiuto di vari amici e parenti, in primis di quella zoccola della figlia, co-fondatrice della gea, e del genero? che siano stramaledetti fino alla fine dei secoli! loro e chi non li manda al patibolo!

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La Corte d'appello di Milano proscioglie l'ex direttore del Sismi
"Non giudicabili": con queste parole la Corte d'appello di Milano ha prosciolto l'ex direttore del Sismi, Nicolò Pollari, e l'ex numero due del servizio segreto, Marco Mancini, imputati per il sequestro dell'ex imam milanese Abu Omar e confermando così la sentenza di primo grado.
Insomma, i servizi segreti italiani erano a conoscenza delle attività che hanno portato al rapimento di Abu Omar, ma i vertici del Sismi non hanno responsabilità penali a causa del segreto di Stato apposto dai governi Prodi e Berlusconi sulla vicenda.

Al processo d'appello per il sequestro di Abu Omar, il sostituto procuratore generale di Milano, Piero De Petris, aveva chiesto la condanna a 12 anni di reclusione per Nicolò Pollari e a 10 anni per Marco Mancini.
Secondo l'accusa, non c'erano le condizioni per concedere le attenuanti generiche anche per l'elevatissima consapevolezza nell'agire degli imputati. Accuse respinte dalla Corte.
L'imam Abu Omar fu sequestratro il 17 febbraio del 2003 in via Guerzoni, poco distante dal centro culturale islamico di Viale Jenner. Caricato a forza su un furgone da una squadra della Cia e trasportato in Egitto dove fu torturato e interrogato.


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la parola magica..."segreto di Stato"...
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16/12/2010 15:14
 
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che coincidenza questi discorsi...
oggi passando dalle parti del Senato per andare a prendere un caffè Schifani e Bagnasco con scorta entravano agli Archivi di Stato...
[SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993]


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16/12/2010 15:23
 
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Re:
Sound72, 10/12/2010 14.40:

a proposito di Misteri, ieri sera su History channel stavo guardando una puntata ben documentata sulla storia della Banda della Magliana..
la ricostruzione dei fatti era realizzata con interviste ad alcuni esponenti storici del gruppo come Fabiola Moretti e Antonio Mancini, 2 mezzi pentiti che hanno rilasciato diverse rivelazioni sul caso Pecorelli e quello di Emanuela Orlandi..
La cosa che mi ha lasciato abbastanza sorpreso è stato vederli "a viso scoperto" anche perchè sia a Chi l'ha visto che in altri speciali fino a poche settimane fa erano sempre intervenuti oscurati e con le voci camuffate...




comunque è scandaloso come sto Romanzo Criminale abbia fatto proseliti, nont anto come serie (bellina) quanto come mitizzazione.
ho sentito addirittura di gadget... tipo "l'accendino der Bufalo"...
stiamo a pezzi proprio.
mitizzare un manipolo di pezzi di merda sanguinari, tra l'altro pure cojonati, dato che i servizi li hanno usati di qua e di là per i cazzi loro.

la gente in giro sta male sul serio. de cervello.



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Tempo Roma di venerdì 10 dicembre 2010
Banda della Magliana pure sugli accendini - La banda diventa gadget

di Di Chio Fabio


Ora anche gli accendini: con la scritta «Banda della Magliana», «Il Freddo», uno dei protagonisti della gang, e altri ancora. Dopo i busti e le magliette, l'accendisigaro è l'ultimo gadget che si trova nelle tabaccherie ispirato alla serie tv «Romanzo criminale» in onda su Sky. Una storia di malavita narrata sulla base dell'omonimo libro scritto da Giancarlo De Cataldo, a sua volta traduzione letteraria di fatti e personaggi del gruppo di malviventi romani che ha imperversato dalla fine degli anni 70 ai '90. Gli accendini sono distribuiti da ieri. Prezzo: un euro e cinquanta. E già vanno a ruba. I pezzi hanno il fondo bianco sopra al quale sono impressi il volto del boss televisivo, il soprannome in fondo e in alto la scritta «romanzo criminale». In un altro invece figurano da Banda della Magliana» poi macchie di sangue e pistole. Agli inizi di dicebre un'altra trovata. In alcuni locali del centro sono comparse le magliette: «Dio perdona la banda no». Oppure: «Quando cade un re la terra trema io sto col libanese».
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Re:
BeautifulLoser, 11/12/2010 17.32:

TANZI: "PENA DURA" - "Non mi aspettavo una sentenza così severa". Sono queste le prime parole che Calisto Tanzi ha detto al suo legale Giampiero Biancolella che, subito dopo la lettura della lunga sentenza del processo Parmalat, lo informato al telefono sulla condanna a 18 anni di reclusione. “Di certo non ci aspettavamo un'assoluzione, ma neppure un verdetto così severo, con il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche” ha confermato il legale, annunciando il ricorso in appello.


un mistero? altroché!
per me è un mistero che questo rompe pure il cazzo.
al suo coetaneo bernard madoff negli stati uniti hanno dato 150 anni per una truffa di 50 miliardi. e li sconta in CARCERE e non ai domiciliari come sarà il caso di calisto, quel gran culo rotto nato nel paese della clemenza con i truffatori.

poi cosa vuol dire questo?

Calisto Tanzi (e altri) sono stati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e inabilitati per dieci anni all'esercizio di un'impresa commerciale e all'esercizio di uffici direttivi presso qualsiasi impresa.

significa forse che mentre sconta i suoi 18 anni, tanzi può riaprire un'attività? dal carcere? o molto più probabile dal salotto di casa sua? a 82 anni, magari tirando fuori dal cilindro un tesoretto nascosto, forse altri dipinti di picasso e van gogh, e scendere nuovamente in pista con l'aiuto di vari amici e parenti, in primis di quella zoccola della figlia, co-fondatrice della gea, e del genero? che siano stramaledetti fino alla fine dei secoli! loro e chi non li manda al patibolo!




a Pà ho capito che stai cò un piede dentro e uno fori però minchia, se me deevo fà beve, almeno famme beve per i cazzi miei e non degli altri. [SM=g27988]
fai appello al tuo enorme vocabolario e prova (riuscendoci) almeno a "smussare" qualche espressione.

nonc eh non ti capisca e anche condivida eh? però insomma...

la prossima volta non ti dico niente ma solo "scegli: dita che penetrano' o uomo di legno"
[SM=g27987]


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Re:
lucaDM82, 16/12/2010 15.46:

Tempo Roma di venerdì 10 dicembre 2010
Banda della Magliana pure sugli accendini - La banda diventa gadget

di Di Chio Fabio


Ora anche gli accendini: con la scritta «Banda della Magliana», «Il Freddo», uno dei protagonisti della gang, e altri ancora. Dopo i busti e le magliette, l'accendisigaro è l'ultimo gadget che si trova nelle tabaccherie ispirato alla serie tv «Romanzo criminale» in onda su Sky. Una storia di malavita narrata sulla base dell'omonimo libro scritto da Giancarlo De Cataldo, a sua volta traduzione letteraria di fatti e personaggi del gruppo di malviventi romani che ha imperversato dalla fine degli anni 70 ai '90. Gli accendini sono distribuiti da ieri. Prezzo: un euro e cinquanta. E già vanno a ruba. I pezzi hanno il fondo bianco sopra al quale sono impressi il volto del boss televisivo, il soprannome in fondo e in alto la scritta «romanzo criminale». In un altro invece figurano da Banda della Magliana» poi macchie di sangue e pistole. Agli inizi di dicebre un'altra trovata. In alcuni locali del centro sono comparse le magliette: «Dio perdona la banda no». Oppure: «Quando cade un re la terra trema io sto col libanese».




che schifo di merda che città di merda che coglioni di merda sti romani di merda.
der bufalo non hanno manco il cervello.
che poi è la stessa cosa di quelle cazzo di felpe "narcotrafficante", "Pablo Escobar".

all'anima dei modelli, tra l'altro una manica di infami che si è ammazzata a vicenda. ce ne fosse uno che è stato ammazzato dalla polizia. tutti tra loro si sono fatti fuori.
bel modello... gli infami. da paura!

mò addirittura non solo la malavita come modello, ma pure essere infame per interesse diventa "fico".
siamo al colmo.

fa non bene, STRA-bene Saviano a raccontare le miserie di come sono costrettia vivere qeusti vari boss. a sottolineare come chi comandava e avaeva potere di vita o di morte, alla fine stava in un casolare siciliano a mangiare pane e formaggio, a non alvarsi il culo e a scrivere pizzini.

che merda questi "inghiottitori di mode" per i quali un bandito e l'ultimo modello di touch screen "pari son".

un mio amico di infanzia un giorno ebbe il padre ammazzato. gli spararono a Ostia. solo allora sapemmo che era il figlio di Edoardo Toscano l'operaietto.

beh.. lui non è che se ne giovò molto (e ho detto tutto).
e chissà (se è ancora tra noi) cosa pensa di tutta sta moda.


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Re: Re:
giove(R), 16/12/2010 16.00:




a Pà ho capito che stai cò un piede dentro e uno fori però minchia, se me deevo fà beve, almeno famme beve per i cazzi miei e non degli altri. [SM=g27988]
fai appello al tuo enorme vocabolario e prova (riuscendoci) almeno a "smussare" qualche espressione.

nonc eh non ti capisca e anche condivida eh? però insomma...

la prossima volta non ti dico niente ma solo "scegli: dita che penetrano' o uomo di legno"
[SM=g27987]




scusa, ma non riesco a capire il senso dell'intervento [SM=g27994]
ti disturba la scelta delle parole?

***********************************************************************

Ever tried. Ever failed. No matter. Try again. Fail again. Fail better.
(Samuel Beckett, Worstward Ho)
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Re:
cos'è che non hai capito Patric?

BeautifulLoser, 11/12/2010 17.32:


quel gran culo rotto


[SM=g27985]
oppure

BeautifulLoser, 11/12/2010 17.32:


quella zoccola della figlia


[SM=g27994] [SM=g27995]
ma anche
BeautifulLoser, 11/12/2010 17.32:


che siano stramaledetti fino alla fine dei secoli! loro e chi non li manda al patibolo!



[SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993]

...............

[SM=g27987]
vojo dì , non è che io "fischio" sotto quest'aspetto. te dico pure li morti se me fai incazzà, come ben sai per aver assistito... [SM=g27989]

poi probabilmente sei blogger e forumer molto più di me su tante altre cose (e chissà in quante lingue! [SM=g27987] [SM=g27988] ) e non te lo devo insegnare certo io che per robe del genere c'è gente (e l'amministratore con lui) che s'è beccato una denuncia... [SM=g27994]


PS. siccome ce ne ho messe poche de faccine allora [SM=g27988]



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sto vedendo il documentario sulla banda della magliana su history channel...

ho scoperto ora che claudio sicilia(trentadenari nella serie, il napoletano) l'hanno ammazzato a tormarancia, nel negozio d'abbigliamento "nolano" vicino a via dei georgofili... [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993]
quel negozio ora non c'è più, però conosco i gestori(napoletani anche loro) [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993]
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