aldilà delle opinioni. da Il Messaggero:
ROMA - Il futuro, ma anche il presente della Roma. E’ il momento dei dubbi e delle incertezze, degli interrogativi e delle preoccupazioni. E delle urgenze. Tra queste, il problema numero uno. Che è quello del portiere. Non solo per le reti incassate, 46, tanto da essere la quint’ultima difesa della serie A. Perché Doni sta male e continua a giocare in condizioni fisiche precarie.
Da qualche settimana non è più presentabile, andava fermato e invece è regolarmente confermato. Domenica, contro il Lecce, potrebbe essere la gara giusta per tenerlo fuori e farlo riposare. Ma non avrebbe dovuto scendere in campo nemmeno contro la Juve, il Bologna e la Lazio. E’ stato schierato lo stesso e adesso si contano i nove gol incassati, tanti quanto le sue gaffe.
Anche ieri Doni, finalmente tornato ad allenarsi, ha evitato la partitella. L’ennesimo controllo ha evidenziato che il suo infortunio, sempre lo stesso da più di un anno, non è superato. Infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio destro. Guaio che condiziona ogni sua prestazione:
il portiere non può spingere, soprattutto sulla gamba destra. Si vede quando esce in presa alta: spesso rinuncia a farlo, perché non può. E si nota anche quando deve distendersi su quel lato: si accascia lentamente più che distendersi. Più che allenarsi, Doni sta facendo lavoro di potenziamento: cura i muscoli per proteggere il tendine. Non basta. Dovrebbe riposare. Lo ha fatto presente a Spalletti, anche ultimamente. Dando, però, la sua disponibilità. Sempre.
Per una questione d’orgoglio. Non si chiamerebbe mai fuori. Lo sa bene l’allenatore che ha deciso di fargli giocare tutte le gare più importanti di questo periodo. Ne è a conoscenza anche la società, per primo Conti che lo ha portato a Trigoria: proprio da Bruno, il portiere si aspettava una difesa in pubblico per le tante critiche ricevute e non solo di questi tempi. A fine stagione, a bocce ferme, la mancata presa di posizione del dirigente giallorosso lo porterà a riflettere sulla sua permanenza a Roma. Sembra che dietro ci sia una storia di manager, nella quale Spalletti, volutamente, non si è schierato. Per non litigare anche con chi si occupa e preoccupa dei procuratori, con i quali l’allenatore, a priori, ha poco feeling.
L’alternativa a Doni, oggi, si chiama solo Artur. Il preparatore dei portieri, Adriano Bonaiuti, ne parla benissimo da almeno due stagioni. Anche per questo motivo Spalletti, fidandosi del suo collaboratore, lo ha voluto a Trigoria . Lo stesso Doni sponsorizza il suo vice, conoscendone le qualità. Nelle 6 partite giocate, 2 in Coppa Italia contro il Bologna e l’Inter, ha subìto 5 reti ma ha la responsabilità solo di un gol, contro il Cagliari. Ora bisogna vedere se l’allenatore deciderà di dargli una nuova chance. Utile oggi, ma anche per la Roma che verrà.
Perché ufficialmente la Roma ancora punta su Doni. L’ingaggio del portiere titolare, 2 milioni netti, è da grande club. Il Barcellona e il Bayern Monaco ne cercano uno, ma offerte non ne sono arrivate. Nemmeno da club inglesi. In Italia non c’è spazio nelle squadre di vertice, almeno per ora. Alla società giallorossa converrebbe cederlo: plusvalenza da favola. Ma, come dicevamo, non è semplice. Per sostituirlo solo soluzioni nostrane. Amelia si propone da tempo, anche con i nazionali giallorossi: gli piacerebbe tornare nella squadra dove è cresciuto. Costa sui 5 milioni. Sorrentino del Chievo è abbastanza esperto e può fare pure il secondo a Doni. Il cartellino è dell’Aek Atene, si prende con 1 milione e 200 mila. Marchetti è in prestito al Cagliari che ne riscatterà la metà, dall’AlbinoLeffe, a 1 milione e mezzo. Poi, comproprietà libera e cifra in ascesa. Resta Curci che il Siena vorrebbe tenere un altro anno. Anche la Roma, Doni permettendo, è d’accordo: troppo presto per farlo rientrare. E la comproprietà costa: più di 3 milioni.
ribadisco, e non perchè ho letto questo articolo che mi aggiunge poche cose, almeno sulla valutazione attuale di Doni. e anche su quanto dice di Arthur (l'unica cosa che non sapevo e che a questo puntof atico a spiegarmi è che il rpeparatore dei portieri lo sponsorizza. LO SPONSORIZZA E NON GIOCA MAI????).
ci sono due colpevoli da mettere al muro in questa situazione.
DONI, PERCHE' DEL TUO ORGOGLIO NON ME NE FREGA UN CAZZO. a me interessala Roma, di Doni se vive se more, se se sposa, se magna, se dorme. me ne frego.
SPALLETTI, PERCHE' STA GESTENDO STA SITUAZIONE DA PERACOTTARO.
ringrazio sentitamente questi due incapaci che pensano ai cazzi loro invece che all'unica cosa importante: la Roma.
46 gol, presi. andate allo specchio tuti e due. e sputatevi in faccia.
Roma in mano a dei dilettanti.