Senza Padroni Quindi Romanisti

DONI

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    giove(R)
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    00 17/04/2009 15:43
    se è per questo giampà all'inizio s 'era detto che dovevamo essere tutti moderatori e affini (dopo un breve periodo di "ambientamento" naturalmente).

    è proprio una scelta democratica contro ogni privilegio e "stocazzismo" che impera in giro, e sopratutto tra coloro che gli basta na mezza virgola di possibilità (chiamarlo potere sarebbe troppo) per montarsi.


    unica raccomandazione, attento a nun fa casini coi quota, modifica, cancella (io per dire oggi volevo quotare una tua frase e invece ho fatto modifica e mi sono ritrovato il mio commento nel TUO psot, come se avessi scritto te). [SM=g27990]

    la verità è che ci (anzi scusate, dico agli altri, se parlo con il NOI) piace l'idea del tutti sullo stesso piano (non sin senso commmmunista LU' [SM=g27988] ), senza capetti del cazzo, come ben sai avendo frequentato l'altro o altri forum.

    lo spirito è di stare fra amici e i problemi si risolvono tra pari.
    tra l'altro non abbiamo mai avuto bisogno di fare nulla (anche eprchè siamo pochi).

    io come detto, i tasti modifica e cancella se li ho prenuti l'ho premuti per sbalgio.

    comuqnue è un bel periodo questo.
    abbiamo due utenti in più e un altro mod.
    [Modificato da giove(R) 17/04/2009 15:46]


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    E_Dantes
    Post: 1.721
    Città: ROMA
    Età: 109
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    00 17/04/2009 19:51
    mi sento un emarginato......

    fra un po' mi immagino con la lacrimuccia in fondo al forum con Giove e Luca che mi dicono che non posso entrare perchè c'è un party privato tra moderatori...

    L. S. D.
    "Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore." Bertolt Brecht
    "Ubriacatevi. Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro, ma ubriacatevi." Charles Baudelaire
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    lucaDM82
    Post: 20.939
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    Età: 41
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    00 17/04/2009 23:40
    eheh,in quella sezione segreta si pianifica il saccheggio di utenti al forum di RS...o riporto le statistiche sul trend del forum...marzo accessi record.Occhio a quello che scrivi che ci monitorano [SM=g27988]
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    lucaDM82
    Post: 20.939
    Città: ROMA
    Età: 41
    Sesso: Maschile
    00 16/07/2010 16:23
    intervista integrale senza peli sulla lingua
    DONI: ´SONO STUFO DELLE BUGIE. ORA PARLO IO´
    "Facciamo l’intervista, così finalmente posso raccontare la mia versione su molte cose accadute quest’anno”. Donièber Alexander Marangon, per tutti semplicemente Doni, non si tira indietro. Di cose ne ha parecchie da dire e stavolta le tira fuori tutte, facendo chiarezza su una stagione che ha vissuto su due piani distinti: quello che accadeva a Trigoria e quello che usciva all’esterno. E tutto quello che lo riguardava usciva in una forma che attraverso questa intervista esclusiva Doni adesso contesta. Non lo dice espressamente per orgoglio, ma sembra far intendere che qualcuno abbia tramato contro di lui, per metterlo in cattiva luce in un momento di difficoltà, con qualche compiacenza interna. Dopo la delusione mondiale è in vacanza in Brasile, non sa ancora se la prossima stagione giocherà con la Roma o altrove. Qualche squadra si è interessata a lui, ma nessuna è andata sul concreto. Se n’è interessato anche Franco Baldini, una strada poteva portarlo in gran segreto al Chelsea, ma non se n’è fatto più niente. Al telefono la voce risuona squillante.

    La Roma torna in ritiro senza di te, a tutt’oggi sei un giocatore della Roma. Dopo le vacanze torni a Trigoria?
    “Certo, non ho saputo niente,della Roma non mi ha chiamato nessuno. Fino a prova contraria sono un giocatore della Roma, dopo le vacanze torno per mettermi a disposizione di Ranieri. Voglio tornare a lottare per un posto in squadra”.

    La tua carriera ha vissuto di alti e bassi e l’ultima è stata la tua peggiore stagione con la maglia della Roma. Che cosa è andato storto?
    “Mah, per me è stato un anno normale, $solo ad ottobre sono guarito, ma quando torni ci vuole un po’ per ritrovare la miglior condizione, era pure cambiato l’allenatore che ha cercato subito di ritrovare i risultati e per fortuna nostra è riuscito pure a trovarli. Io ho giocato pochissimo, sette partite in totale in campionato, senza continuità, è difficile così trovare la forma migliore. Quando sono stato bene penso di aver mostrato il mio valore, quest’anno non sono mai riuscito a farlo”.

    Facciamo un po’ d’ordine. Il cambio d’allenatore ha indubbiamente cambiato le tue prospettive. Con Spalletti eri indiscutibilmente il titolare, con Ranieri non è stato così.
    “Con Spalletti ormai c’era feeling, quando è arrivato Ranieri non ero disponibile perché infortunato, e poi non ci conoscevamo, il rapporto era tutto da costruire. Ma nonostante tutto quello che s’è detto non ho mai litigato con lui”.


    Litigato magari no, ma di discussioni ce ne sono state parecchie.
    “Sono qui apposta, parliamone. Risponderò a tutte le domande”.


    Intanto cominciamo dalla sostanza: tutti sanno a Trigoria che ci sei rimasto male quando non sei stato considerato buono neanche per la coppa Italia o la Europa League. Ma Julio Sergio si era guadagnato la fiducia dell’allenatore.
    “Diciamo che mi aspettavo di giocare in quelle altre competizioni. Fino a quest’anno è sempre stato così. Per le coppe almeno si poteva fare un po’ d’alternanza”.

    Non sempre. Ma, insomma, ti sei arrabbiato?
    “No, arrabbiato mai. M’è dispiaciuto non aver avuto la possibilità di giocare con continuità. Speravo di giocare almeno in Europa League e niente, e poi in Coppa Italia e niente. Ma conosco i ruoli, l’allenatore decide, il giocatore deve adeguarsi. Io l’ho fatto. Il problema semmai è che non ero abituato alla panchina, e l’ho scontato”.

    Che significa?
    “Ad Atene, per esempio. Non c’ero con la testa. Ho sbagliato, e con Ranieri poi ne abbiamo parlato. Mi ha rimproverato perché non mi sono fatto trovare pronto. Aveva ragione. Devo imparare a stare in panchina, gliel’ho detto anche a lui, non ero abituato. Per me è fondamentale la concentrazione che mi garantisce il fatto di giocare titolare. Se vado in panchina non riesco a concentrarmi. È successo anche in coppa Italia. Non riesco. O meglio, non riuscivo. Poi ho provato a lavorare su questo. L’ho promesso anche a Ranieri: non succederà mai più”.


    Un altro episodio poco piacevole c’è stato alla vigilia della partita con l’Inter: non eri convocato per infortunio, ma poi sei andato in Nazionale e stavi bene.
    “Anche questo episodio ci tengo a chiarirlo, una volta per tutte. Era novembre, non stavo bene in quel periodo, in una partita precedente avevo preso una botta alla schiena, non ero al meglio, insomma. E in allenamento avevo un po’ di difficoltà, non volevo forzare. Così Pellizzaro, d’accordo con Ranieri, mi ha chiesto di provare a calciare. Ho provato, ma sentivo dolore, e ho smesso. Sono rientrato negli spogliatoi convinto di essere comunque inserito nell’elenco dei convocati per la partita. E invece non c’ero. Ne ho preso atto”.


    E sei andato in Nazionale.
    “Ranieri mi chiese di rimanere e di non andare in nazionale, io ho risposto che invece avrei preferito andare e farmi visitare. Erano otto mesi che non andavo in nazionale, non volevo fare un torto a nessuno. Mi sembrava logico andare e farmi visitare, e semmai rientrare. Su questo avevamo idee diverse. Poi Bruno Conti e Daniele Pradè hanno parlato con Rosella e mi hanno autorizzato ad andare. Senza nessun litigio. Invece sui giornali ho letto di tutto, che me n’ero andato sbattendo la pettorina in terra, che ero partito senza autorizzazione. Poi il medico della Nazionale brasiliana mi ha detto che avrei potuto curarmi con loro e così sono rimasto”.


    In quel periodo andava di moda dire che voi brasiliani snobbavate la Roma ma per la Seleçao eravate sempre pronti. Tu e Juan sullo stesso piano.
    “La gente fa presto a dimenticare la realtà, ma io non ho mai voluto andar dietro alla fantasia di chi strumentalmente metteva in giro queste voci”.


    In fondo l’anno prima avevi giocato un’intera stagione con un buco nel ginocchio.
    “L’hai ricordato tu, ma io nonpenso di aver fatto sacrifici. Eravamo in un momento importante, avevamo il sogno della finale di Champions a Roma, tirarmi indietro mi sembrava da vigliacchi, ho stretto i denti”.


    Pentito?
    “Col senno di poi ho capito che a volte è meglio curarsi e rientrare solo quando si sta bene. Così ho fatto successivamente”.

    Per questo a fine stagione non hai più giocato?
    “Non stavo bene, inutile rischiare. Avevo male alle spalla, mi allenavo sul dolore, mi buttavo e sentivo male. Ora preferisco guarire”.

    Ranieri sembrava non gradire.
    “Domandatelo a lui, io ora se ho dolore cerco di guarire”.

    Alti e bassi: col Chievo non ci hai pensato un attimo a sacrificarti per non far prendere alla Roma il gol del pareggio.
    “Esatto, non ci ho pensato un attimo, era il bene della squadra. Qualche amico mi ha rimproverato, mi ha detto che dovevo pensare al mio bene, era importante in quel momento ritrovare un po’ di continuità, ma io non ragiono così. Per me la mia squadra viene prima di tutto”.

    E quando ti sei rifiutato di riscaldarti con Julio Sergio?
    “Questa è un’altra bugia fatta circolare da gente interessata”.

    Racconta.
    “Quel giorno (era col Bari, la partita successiva a quella con l’Inter, ndr) ero in panchina a cambiarmi, ho chiesto a Pellizzaro se avesse bisogno di me per il riscaldamento, mi ha detto che non era fondamentale, e sono rimasto dov’ero”.

    Ammetterai, non è il massimo.
    “Ma ho chiesto a lui, non ho deciso da solo”.

    E Ranieri?
    “S’è arrabbiato. “Una cosa così non mi è mai successa”, mi disse. E io risposi di aver chiesto a Pellizzaro, che poteva arrabbiarsi con lui. Ma lui fu inflessibile: “Ma tu queste cose non devi neanche chiederle”. “Allora chiedo scusa”. E non è mai più successo”.

    Che hai contro Julio Sergio?
    “Niente, semplicemente non siamo amici. O meglio, sul campo lo siamo. I miei compagni per me sono tutti amici. Fuori dal campo scelgo le persone con cui vado a cena. E vi assicuro che in ogni gruppo è così”.

    Su Rivista Romanista abbiamo scritto (in un pezzo di Ugo Trani) che ci sei rimasto male per un’intervista rilasciata da Julio alla Gazzetta.
    “È vero, e quando si dicono bugie io sono triste. Te lo dico sinceramente e credimi, perché queste cose non le ho mai dette a nessuno. Ma leggere che io facevo la panchina a lui anche in Brasile è una bugia. Però non ci ho litigato neanche dopo questo episodio. Non posso mettermi a smentire tutto quello che esce”.

    È vero che un bravo portiere dev’essere anche fortunato?
    “La fortuna fa parte del nostro mestiere. A volte puoi non essere in forma, ma la squadra sta bene e nessuno se ne accorge, oppure è il contrario. È il nostro mestiere”.

    Tornerai a Roma a fine mese?
    “Sì, ho bisogno di fare un po’ di vacanze, poi torno”.

    Per restare?
    “Credo di sì, non ho avuto notizie diverse. A me piacerebbe giocare, forse altrove avrei maggiori garanzie, ma dipende dalla Roma”.

    E se dovrai restare?
    “Sono pronto a lavorare al meglio delle mie possibilità. Mi metterò a disposizione di Ranieri. Ho una carriera ancora davanti”.


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    il_gatto
    Post: 1.070
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    00 16/07/2010 17:39
    Re: intervista integrale senza peli sulla lingua

    a doni sei un sellerone e non c'hai capito un cazzo di cosa significa essere un giocatore della Roma....vaffanculo in brasile va.
    Non me sei mai piaciuto come portiere e mai me piacerai. Non azzecchi un uscita e a ogni tiro incrocio le dita. Via via.....
    [Modificato da il_gatto 16/07/2010 17:39]
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    Sound72
    Post: 29.766
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    00 16/07/2010 17:55
    s'è ricordato presto di fare precisazioni senza peli sulla lingua..

    Ma poi io non ho mai sentito un giocatore dire che ha giocato deconcentrato perchè non è abituato a stare in panchina.
    In una partita di coppa europea tra l'altro.
    Questo a novembre è andato a protestare in società dopo inter-roma perchè voleva andare in nazionale nonostante il parere contrario di Ranieri ( e lo scazzo col preparatore dei portieri )..si è tenuto calda la nazionale, ha fatto i mondiali da panchinaro, nn ha acquirenti e oggi fa le sue precisazioni.
    Mah.

    Poi vabbè un minimo lo giustifico pure quando gli fanno domande stupide tipo questa..


    Alti e bassi: col Chievo non ci hai pensato un attimo a sacrificarti per non far prendere alla Roma il gol del pareggio.
    “Esatto, non ci ho pensato un attimo, era il bene della squadra. Qualche amico mi ha rimproverato, mi ha detto che dovevo pensare al mio bene, era importante in quel momento ritrovare un po’ di continuità, ma io non ragiono così. Per me la mia squadra viene prima di tutto”.

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    “La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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    lucaDM82
    Post: 20.939
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    00 27/06/2011 11:50
    IL TEMPO. “Inaccettabile l’offerta del Liverpool. Non sono pronto a regalare soldi”L'articolo integrale de Il Tempo. Un peso. Nel bilancio della Roma costretta a tagliare le spese e nella testa di Doni che non vede l'ora di togliere il disturbo ma vuole farlo...

    IL TEMPO – Un peso. Nel bilancio della Roma costretta a tagliare le spese e nella testa di Doni che non vede l’ora di togliere il disturbo ma vuole farlo a condizioni ragionevoli. Il divorzio è inevitabile e complicato al tempo stesso: di mezzo c’è uno stipendio da due milioni e mezzo netti per la prossima stagione, più un accordo per rinnovare il contratto di un altro anno firmato nel 2008 e mai ratificato dalla società: ora c’è il serio rischio di scatenare un contenzioso legale. Il portiere non ha ancora trovato una sistemazione e Sabatini ieri ha provato a forzare la situazione. «Se fossi in Doni – dice il ds – farei di tutto per mettermi in discussione e mettere in difficoltà chi in questo momento gli sta chiedendo di andare. Deve scattare l’orgoglio che è una delle qualità più importanti per un calciatore. Quando si è in difficoltà bisogna accettare la sfida a dispetto dei soldi, non sopportare le cose». Il portiere, in vacanza a Ribeirao Preto in Brasile, è stato informato delle dichiarazioni del dirigente e non si è fatto pregare per raccontarci la sua verità. Come risponde a Sabatini? «Non ho ancora mai parlato di persona con lui. Mi dispiace dover apprendere il suo pensiero leggendo un’intervista. Sono sempre stato pronto a rimettermi in gioco e già l’anno scorso ho dato la mia disponibilità a lasciare la Roma. Dopo aver firmato un accordo di cinque anni nel 2008 e aver dato un ginocchio per la causa della Roma [SM=g27993] non sono disponibile a regalare anche dei soldi». Il Liverpool o il Galatasaray sono due possibilità concrete per il futuro? «Ho ricevuto soltanto una proposta ufficiale dal Liverpool, ma le condizioni sono inaccettabili: dovrei ridurmi lo stipendio del 60%. Del Galatasaray, invece, non ho mai sentito nessuno, tantomeno il mio procuratore ha parlato con i dirigenti del club turco». Sarebbe pronto a rimettersi in gioco a Roma? «Se non si trova una soluzione per andare via, sono disposto a restare e a rispettare tutte le decisioni della società». Che giudizio dà alla sua ultima stagione? «Dopo tanto tempo di inattività, sono rientrato nella parte finale. Era inevitabile e fisiologico che all’inizio avessi dei problemi, ma nell’ultima parte del campionato ho ricominciato a sentirmi bene, da tutti i punti di vista». Il suo rapporto con la piazza sembra ormai compromesso. Si è spiegato perché? «I tifosi sono liberi di pensare e fare tutto quello che ritengono giusto. Io devo soltanto dare il massimo per la Roma: questo è sempre stato il mio obiettivo». Che idea si sta facendo della nuova società? «Sto in vacanza in Brasile e ho poche notizie. Aspetto ancora di conoscere i nuovi dirigenti».
    ------------------------------------------------------------
    no comment.
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    il_gatto
    Post: 1.070
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    00 08/07/2011 09:41
    Re:
    lucaDM82, 6/27/2011 11:50 AM:

    IL TEMPO. “Inaccettabile l’offerta del Liverpool. Non sono pronto a regalare soldi”L'articolo integrale de Il Tempo. Un peso. Nel bilancio della Roma costretta a tagliare le spese e nella testa di Doni che non vede l'ora di togliere il disturbo ma vuole farlo...

    IL TEMPO – Un peso. Nel bilancio della Roma costretta a tagliare le spese e nella testa di Doni che non vede l’ora di togliere il disturbo ma vuole farlo a condizioni ragionevoli. Il divorzio è inevitabile e complicato al tempo stesso: di mezzo c’è uno stipendio da due milioni e mezzo netti per la prossima stagione, più un accordo per rinnovare il contratto di un altro anno firmato nel 2008 e mai ratificato dalla società: ora c’è il serio rischio di scatenare un contenzioso legale. Il portiere non ha ancora trovato una sistemazione e Sabatini ieri ha provato a forzare la situazione. «Se fossi in Doni – dice il ds – farei di tutto per mettermi in discussione e mettere in difficoltà chi in questo momento gli sta chiedendo di andare. Deve scattare l’orgoglio che è una delle qualità più importanti per un calciatore. Quando si è in difficoltà bisogna accettare la sfida a dispetto dei soldi, non sopportare le cose». Il portiere, in vacanza a Ribeirao Preto in Brasile, è stato informato delle dichiarazioni del dirigente e non si è fatto pregare per raccontarci la sua verità. Come risponde a Sabatini? «Non ho ancora mai parlato di persona con lui. Mi dispiace dover apprendere il suo pensiero leggendo un’intervista. Sono sempre stato pronto a rimettermi in gioco e già l’anno scorso ho dato la mia disponibilità a lasciare la Roma. Dopo aver firmato un accordo di cinque anni nel 2008 e aver dato un ginocchio per la causa della Roma [SM=g27993] non sono disponibile a regalare anche dei soldi». Il Liverpool o il Galatasaray sono due possibilità concrete per il futuro? «Ho ricevuto soltanto una proposta ufficiale dal Liverpool, ma le condizioni sono inaccettabili: dovrei ridurmi lo stipendio del 60%. Del Galatasaray, invece, non ho mai sentito nessuno, tantomeno il mio procuratore ha parlato con i dirigenti del club turco». Sarebbe pronto a rimettersi in gioco a Roma? «Se non si trova una soluzione per andare via, sono disposto a restare e a rispettare tutte le decisioni della società». Che giudizio dà alla sua ultima stagione? «Dopo tanto tempo di inattività, sono rientrato nella parte finale. Era inevitabile e fisiologico che all’inizio avessi dei problemi, ma nell’ultima parte del campionato ho ricominciato a sentirmi bene, da tutti i punti di vista». Il suo rapporto con la piazza sembra ormai compromesso. Si è spiegato perché? «I tifosi sono liberi di pensare e fare tutto quello che ritengono giusto. Io devo soltanto dare il massimo per la Roma: questo è sempre stato il mio obiettivo». Che idea si sta facendo della nuova società? «Sto in vacanza in Brasile e ho poche notizie. Aspetto ancora di conoscere i nuovi dirigenti».
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    no comment.



    Mi ero perso quest'intervista....quindi mi riquoto

    il_gatto, 7/16/2010 5:39 PM:


    a doni sei un sellerone e non c'hai capito un cazzo di cosa significa essere un giocatore della Roma....vaffanculo in brasile va.
    Non me sei mai piaciuto come portiere e mai me piacerai. Non azzecchi un uscita e a ogni tiro incrocio le dita. Via via.....







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    Sound72
    Post: 29.766
    Città: ROMA
    Età: 52
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    00 01/02/2013 11:49
    Il dramma di Alexander Doni.
    L'ex portiere brasiliano della Roma è costretto a dire addio al mondo del calcio per seri problemi di salute.
    Come rivela 'La Gazzetta dello Sport', il 3 luglio 2012 rischiò la morte: ebbe un arresto cardiaco durante un esame al cuore effettuato dai medici del Liverpool. Si riprese dopo 30 secondi di terrore collettivo. Anche i medici della Roma ne erano a conoscenza: gli esami clinici avevano evidenziato una aritmia, causata forse da un virus contratto nell'infanzia. Questa aritmia non ha impedito a Doni di ottenere l'idoneità per l'attività agonistica, ma dopo l'infarto di Muamba e la morte di Morosini le squadre inglesi hanno alzato l'asticella dei controlli. I medici del Liverpool hanno sottoposto Doni a test più accurati. Durante il protocollo qualcosa non ha funzionato. Ulteriori esami effettuati in Italia, compresa la biopsia, hanno emesso il verdetto finale: situazione sotto controllo, ma è sconsigliabile l'attività agonistica. Doni, 33 anni, ha rescisso il contratto con il Liverpool, torna in Brasile e si ritira.

    [SM=g27993]

    ma ieri come è uscita fuori la notizia che andava al Botafogo a parametro 0 ?
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    “La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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    gianpaolo77
    Post: 9.604
    Città: ROMA
    Età: 46
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    00 01/02/2013 12:27
    poraccio, me dispiace...
    non è mai stato un fenomeno di portiere e m'ha fatto bestemmia' spesso e volentieri,
    ma mi piace comunque ricordarlo sempre per la prestazione epica sfoderata in lione-Roma 0-2.
    Brividi...
    [SM=g10633]
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    lucaDM82
    Post: 20.939
    Città: ROMA
    Età: 41
    Sesso: Maschile
    00 01/02/2013 13:07
    Mi dispiace,non lo sapevo.Meno male che ha fatto il portiere,altrimenti poteva rimanerci secco.
    Cmq alla fine la sua carriera l'ha fatta,peccato per l'epilogo.

    Da noi è a un certo punto è calato,cmq è stato un buon portiere.Speriamo risolva i suoi problemi di salute.
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