Juventus
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La Juve prova col ritiro
''Non possiamo fallire''
Squadra da martedì in un albergo di Torino in vista del posticipo di giovedì con il Napoli. Il capitano: ''Bisogna capire cosa fare per ricompattarci''. Blanc in silenzio, Bettega nervoso. E Zaccheroni perde anche Chimenti
di EMANUELE GAMBA
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TORINO - Il cinquantottesimo infortunio è di frustrazione: Antonio Chimenti, poverino, s'è rotto una mano dando un pugno di rabbia contro un tavolo degli spogliatoi di Marassi, un quarto d'ora dopo essere finito in porta insieme al pallone tentando di arrampicarsi sulla prima cassanata del 2010. Alla Juve ne capitano di tutti i colori, ma i bianconeri sono straordinari nell'andarsele a cercare. ''Per fortuna tornano Manninger e Buffon'', si consola il popolare 'Zucchina', che alla soglia dei quarant?anni chiuderà probabilmente una dignitosa carriera con il marchio di uno dei gol più incredibili degli ultimi tempi. La sua mano fasciata racconta molto della Juve. Da domani sera i bianconeri si rintaneranno in clausura volontaria in un albergo cittadino, però non quello in cui abitualmente trascorrono le vigilie delle partite: a Torino ci sono i Mondiali di pattinaggio artistico e il solito hotel è già stato occupato dai campioni del ghiaccio. Campioni veri. In compenso, i bianconeri ci guadagneranno una stella, visto che la disponibilità ad ospitarli è stata data soltanto dal più lussuoso hotel cittadino. Tra domani e mercoledì pomeriggio, quando partiranno per Napoli, i giocatori tenteranno ''di capire cosa possiamo fare per migliorare, per ricompattarci, per non sprecare quanto di buono avevamo fatto con Zaccheroni fino a una settimana fa'', illustra Del Piero.
In effetti, con Zac la squadra aveva recuperato dignità e credibilità, prima di ripiombare in quell'incubo da cui credeva d'essersi svegliata dopo la cacciata di Ferrara: tra Siena, Fulham e Sampdoria, la Juve è tornata alla sua antica normalità. La squadra ha paura. ''Per adesso l'annata è più disastrata che disastrosa, ma non possiamo permetterci fallire le ultime nove partite'', trema Del Piero. Soltanto Zaccheroni continua a essere ottimista: ''Da lunedì prossimo potrò preparare la partita della domenica successiva senza impegni infrasettimanali e avere qualche giocatore in buona condizione in più: il valore della rosa verrà fuori. C'è il rischio di un tracollo, ma anche la possibilità di un decollo''. Ma la squadra è insicura e sfiduciata oltre che oggettivamente piuttosto debole, come hanno raccontato i confronti diretti con Palermo, Napoli e Sampdoria, le tre squadre a cui bianconeri contendono il quarto posto: in cinque sfide, hanno vinto soltanto all'andata contro la Samp, proprio mentre la squadra di Delneri stava imboccando il tunnel della crisi poi risolto con la rimozione di Cassano. Con il Palermo hanno perso due volte su due, con il Napoli una su una, in attesa di vedere cosa accadrà giovedì. Al San Paolo mancherà lo squalificato Legrottaglie ma tornerà Chiellini. In porta ci sarà Manninger, mentre Buffon rientrerà domenica contro l'Atalanta. La rosa è ormai praticamente al completo. Ma, paradossalmente, rendimento e risultati sono precipitati quando Zaccheroni ha potuto praticare il turn over e operare delle scelte, che evidentemente non sono state felicissime.
Se la squadra ha paura, la società è nervosa: per forza, non riesce a farsi una ragione di tutti i suoi sbagli e quindi si agita alla caccia di colpevoli che invece può comodamente trovare negli uffici di corso Galileo Ferraris. Blanc se ne sta ormai zitto da settimane: per essere un presidente con pieni poteri, fa sempre scelte di comodo (suo). A metterci la faccia, in queste settimane, ci sono sempre il transeunte Zac e l'encomiabile Del Piero, che continua ad esporsi mediaticamente tentando di proteggere il gruppo.
Di Blanc non c'è invece traccia. E non va meglio quella rare volte in cui a esporsi viene spedito Bettega, sostanzialmente assunto per parlare al posto del presidente: l'altra sera il vice-direttore generale ha fatto una figuraccia ai microfoni di Sky, mostrando arroganza, maleducazione e scarsissimo senso dell'humour. Si stava parlando delle voci inglesi a proposito del presunto interesse juventino per Roberto Mancini, Bettega stava spiegando che ha incrociato l'allenatore del City giovedì scorso, a Craven Cottage, soltanto perché il tecnico era venuto a spiare il Fulham, che avrebbe incontrato tre giorni più tardi in campionato. Federico Ferri di Sky ha addirittura fatto un assist a Bettega: ''Allo stadio erano in molti, c?era Capello, c?era anche Hugh Grant...''. Però Bettega non ha colto l?ironia, irrigidendosi in maniera inspiegabile: ''A queste prese in giro non ci sto, ho moglie e tre figli''. Qualcuno gli spieghi che Hugh Grant non è una escort, ma uno stimato attore inglese che era andato allo stadio per divertirsi. E si è divertito assai. (22 marzo 2010)
Come sò ridotti male!