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Ultimo Aggiornamento: 12/09/2023 12:54
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02/11/2010 14:04
 
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Baseball: ai San Francisco Giants le World Series dopo 56 anni!


La “tortura”, come la chiamavano i tifosi della Baia, è finita. I Giants conquistano le loro prime World Series da quando si sono trasferiti a San Francisco nel 1957, ponendo fine a un digiuno che per la franchigia nata a New York nel 1883 durava da ben 56 anni. Un successo netto, il 4-1 su Texas nella Classica d’Autunno, costruito sulle spalle di un pacchetto di lanciatori partenti talentuoso come pochi e sulle battute di Edgar Renteria, il miglior giocatore delle finali. Il colombiano e Tim Lincecum sono i grandi protagonisti della quinta sfida con i Rangers, vinta 3-1 con una prova quasi perfetta sul monte di lancio e un fuori campo da 3 punti dell’interbase. “I miei ragazzi hanno giocato col cuore – ha detto con le lacrime agli occhi Bruce Bochy, il manager dei Giants -. Avevamo una missione, che era vincere, e tutti volevano riuscirci per far felici i compagni”.

NELLA LEGGENDA — Edgar Renteria, che già aveva vinto il titolo nel 1997 con i Florida Marlins, si guadagna un posto tra i grandi. Reduce da una stagione piena di infortuni, in cui ha giocato appena 72 partite delle 162 di regular season, il colombiano 35enne conquista il titolo di miglior giocatore delle World Series con una media battuta di .412, 2 fuoricampo e 6 punti battuti a casa nella serie. “Per me è davvero un’emozione incredibile – ha raccontato subito dopo aver ricevuto dalle mani del commissioner Bud Selig il trofeo di miglior giocatore -. E’ stato un anno difficile, ma ho sempre creduto in questa squadra e nei nostri lanciatori”. Il fuoricampo da tre punti che ha sparato in faccia a Cliff Lee nel 7° inning gli è valso un altro record: quello di aver battuto il punto battuto a casa decisivo in due edizioni della Classica d’Autunno, impresa riuscita solo a tre leggende del diamante come Lou Gherig, Joe Di Maggio e Yogi Berra.
GARA-5 — Renteria divide il ruolo di protagonista di gara-5 con Tim Lincecum. Il 26enne destro, che già aveva vinto gara-1, si ripete nella sfida decisiva concedendo solo un punto e 3 valide in 8 inning sul monte di lancio in cui colleziona 10 strikeout, un record. “Ottenere questa vittoria è davvero fantastico – ha raccontato il due volte miglior lanciatore della National League -. Siamo venuti in Texas per giocare bene in difesa e ci siamo riusciti”. Lincecum e Lee, la star dei Rangers che prima di affrontare i Giants non aveva mai perso una gara in carriera nei playoff, dominano fino al 6° inning, non concedendo a nessuno di raggiungere la seconda base. Poi Renteria si guadagna il suo posto nella storia col fuoricampo che manda a punto anche Ross e Uribe. Texas si ritrova sotto 3-0 ma viene scossa dal fuoricampo di Cruz, che riapre i giochi. Lincecum resta sul monte di lancio anche nell’8°, ma l’attacco di Texas non produce troppi grattacapi. Tocca al barbuto closer Brian Wilson il compito di chiudere i giochi, impresa che porta a termine con due strikeout.

GLI SCONFITTI — Texas può solo fare da spettatrice alla festa degli avversari. Alle prime World Series della loro storia, lunga 50 anni, i Rangers vengono traditi dal loro attacco, che dopo i 7 punti di gara-1 (non abbastanza comunque per evitare il k.o.) ne produce solamente 5 nelle quattro sfide successive rimanendo all’asciutto in due occasioni. Josh Hamilton, Vladimir Guerrero e Nelson Cruz, i tre migliori battitori della squadra, mettono insieme complessivamente un deludente 7/54 al piatto (.129 di media battuta), producendo 2 fuoricampo e 7 punti battuti a casa. Ma anche in difesa le cose sono andate male, con 27 punti concessi ai Giants in 5 gare con una mpgl complessiva di 5,86: nelle precedenti sfide di playoff con Tampa Bay e Yankees, erano stati 32 in 11 sfide e la mpgl era di 2,75.
NUOVO CICLO? — San Francisco può così festeggiare la più inattesa delle vittorie, con una squadra senza prime donne e una postseason conquistata sul filo di lana, nell’ultimo giorno di regular season. I lanciatori sono il pezzo forte del gruppo a disposizione di Bochy: Lincecum, Cain (che ha chiuso la postseason senza aver concesso nemmeno un punto in tre gare), Sanchez e Bumgarner, i quattro partenti nelle World Series, hanno tutti meno di 27 anni e promettono un futuro roseo così come Buster Posey, il ricevitore 23enne che alla prima postseason in carriera ha battuto a .288 di media mostrando il suo potenziale da star. Con talenti così si può andare ancora lontano. Ma intanto San Francisco pensa a festeggiare degnamente la fine della “tortura”. “La città deve festeggiare come non mai” ha detto il closer Brian Wilson. E certamente lo farà.
( gazzetta.it )

Hanno festeggiato eccome...a vetrine spaccate e macchine in fiamme..
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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