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le verità nascoste

Ultimo Aggiornamento: 30/05/2023 16:02
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07/10/2010 11:11
 
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Ucciso l'ex terrorista nero Calore
l'assassino ha usato un piccone


L'ex militante di Ordine Nuovo e collaboratore di giustizia è stato trovato morto nel suo casolare. Accanto al suo corpo l'utensile sporco di sangue. Per gli inquirenti potrebbe essere stato un omicidio non pianificato. Era considerato uno dei principali pentiti dell'eversione di destra in Italia

Un passato da terrorista alle spalle e poi la sua veste di collaboratore di giustizia e quella di marito di una ex terrorista di sinistra. Ma ultimamente a Guidonia, alle porte di Roma, era conosciuto solo come Sergio Calore, tranquillo 58enne con l'hobby della campagna. E proprio nel suo casolare, a Guidonia, l'ex terrorista di Ordine nuovo, è stato trovato sgozzato: un taglio alla gola provocato da un piccone e il suo corpo in un lago di sangue. L'ex terrorista è stato ucciso, dicono in serata gli inquirenti dei carabinieri, in un contesto ancora tutto da chiarire.
L'arma del delitto, trovata insanguinata dai militari durante le indagini potrebbe condurre gli investigatori a ipotizzare che l'omicidio possa essere stato un delitto d'impeto. Calore forse, è una delle tesi su cui si lavora, potrebbe essere giunto nel casolare ed aver sorpreso qualcuno che non conosceva. Per arrivare alla verità saranno fondamentali anche i rilievi scientifici degli investigatori dei carabinieri che stanno cercando di capire se nel casolare ci possa essere stata ad esempio una colluttazione e se l'assassino possa aver lasciato tracce. A dare l'allarme ai carabinieri è stata la moglie, preoccupata dal mancato rientro a casa del marito.
Sergio Calore è stato considerato uno dei principali pentiti del terrorismo nero: l'ex terrorista infatti con le sue dichiarazioni ha contribuito a ricostruire gran parte della storia dell'eversione di destra in Italia. Calore è stato implicato in una serie di attentati e omicidi legati anche a traffici di armi e spionaggio. Venne arrestato nell'ambito delle indagini sull'omicidio di Antonio Leandri, nel dicembre del '79 a Roma in piazza Dalmazia. L'ex terrorista infatti faceva parte di commando che voleva assassinare l'avvocato Giorgio Arcangeli, però per un errore di persona venne ucciso l'operaio Antonio Leandri.
Una volta in carcere cominciò a collaborare con la giustizia. Le sue confessioni hanno portato a far luce sulla ricostituzione di Ordine Nuovo e sempre le sue dichiarazioni hanno aggiunto particolari sull'omicidio del giudice Vittorio Occorsio assassinato da Pierluigi Concutelli nel 1976 e ad altri omicidi avvenuti durante rapine di autofinanziamento dell'organizzazione. Il suo nome attorno alla metà degli anni '80 fu legato indissolubilmente a quello di un'altra ex terrorista degli anni di piombo, Emilia Libera, conosciuta con il nome di battaglia di Nadia. Il loro amore nacque tra le mura del carcere di Paliano dove nell'89 erano detenuti.
Per il giudice milanese Guido Salvini, il magistrato che per trent'anni ha indagato sui terroristi neri e sulla strage di piazza Fontana, Calore è stato "uno dei primi e dei non molti pentiti dell'estrema destra" che fin dal 1984 aveva reso "dichiarazioni importantissime" su buona parte del mondo che gravitava attorno all'estrema destra. Salvini sottolinea che Calore "non aveva più nulla che lo legasse al passato, anzi, aveva mostrato di aver rotto completamente. E poi sono passati anni da quanto ha testimoniato e conduceva una vita assolutamente normale".

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a due passi davvero da casa mia [SM=g27993]
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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Quattro Stati in lite per uno scoglio

Lo scoglio di Rockall : Gran Bretagna, Islanda, Irlanda
e Danimarca si sfidano a colpi di leggi: lì infatti c'è il petrolio



lastampa.it- Che sia un’isola, per di più fantasma, è ancora da vedere. Eppure, da quasi mezzo secolo quattro Stati europei si stanno dando battaglia a colpi di risoluzioni, proclamazioni, «invasioni» per annettersela. Non tanto per quello che rappresenta, uno degli scogli più sperduti e isolati del mondo, ma per quanto c’è «sotto»: petrolio. Si chiama Rockall l’oggetto, o se vogliamo lo scoglio, del contendere. È una piramide di granito di origine vulcanica che si erge, come la pinna dorsale di un gigantesco squalo, dall’Atlantico più tempestoso. Così tempestoso che di fatto è quasi impossibile determinare l’altezza del monolite dalla superficie del mare: tra i venti e trenta metri, dipende dalle giornate. Per una superficie di circa 642 metri quadrati. La sua posizione - 57° 35’ 48” Nord e 13° 41’ 19” Ovest - è determinata, anche se il suo orientamento rispetto al Polo non è così certo, perché l’area è bombardata da forti radiazioni magnetiche, forse generate dalla troctolite, un minerale che compone le montagne sommerse che la circondano, di cui è stata trovata traccia anche sulla Luna. E forse anche dalla bazirite, che esiste unicamente qua. Pare che Rockall sia spuntata dal mare 55 milioni di anni fa, quando l’antico supercontinente di Laurasia è andato in tilt e l’Europa e la Groenlandia si sono separati. Sarebbe comparsa per la prima volta su una mappa portoghese nel 1550, come Rochol, ma per almeno due secoli è stata scambiata per la Frislandia, l’isola fantasma indicata anche dal navigatore veneziano Nicolò Zeno, e per l’altrettanto misteriosa isola di Buss.

Qualcuno sostiene anche che sia una scheggia del mitico Regno di Brazil, la terra dell’eterna giovinezza, che appariva e scompariva. Come Rockall, quando - e succede spesso visto l’impeto dell’Atlantico - è travolta dalle onde. La più grande misurata dall’uomo era alta 29 metri. Non è nemmeno certa l’etimologia del suo nome: dipende se si parla in antico gaelico, in scozzese, in portoghese. L’accezione inglese, Rockall, potrebbe significare «roccia ruggente», ma potrebbe anche derivare dal tenente Basil Hall, il primo che ha descritto la sua scoperta, registrata nel 1881 con la spedizione dei reali vascelli britannici Endymion e Princess Charlotte. Di sicuro c’è solo che dista 301,4 chilometri a ovest dell’isola di scozzese di St. Kilda, la terra ad essa più vicina e 424 dal Donegal, Irlanda. Ciò, in accordo con le coordinate correnti, stabilite per la prima volta con uno strumento elettronico nel 1967. Ma di chi è questo scoglio? Sta proprio qui la questione. La Gran Bretagna l’ha rivendicato, con atto parlamentare e nel nome di Sua Maestà la Regina, nel 1972, annettendolo all’isola di Harris, parte della contea scozzese di Inverness. Ma nessun altro Stato ha riconosciuto questo colpo di mano. E men che mai l’Irlanda, l’Islanda e la Danimarca, quest’ultima attraverso le Far Oer, che vantano analoghe mire espansionistiche. Meriterebbe un libro, questa battaglia. Perché, al di là degli atti amministrativi, è anche una storia di uomini. Non soltanto quella dei poveretti, tanti, che vi sono naufragati. Ma anche quella di quelli, pochi, che vi hanno messo piede. A cominciare dai tre militari della Royal Navy e del naturalista James Fischer spediti da Londra a conquistare Rockall, nel 1955, ufficialmente per impedire ai sovietici di spiare il lancio di prova dalle isole Ebridi del Corporal Type II, il primo missile britannico (made in Usa). Hanno fatto seguito altri tentativi, qualcuno riuscito, di appollaiarsi sulla sommità del monolite, dove non ha resistito sotto le onde nemmeno un piccolo faro per l’ausilio alla navigazione. Attualmente è in corso la preparazione di un’ennesima spedizione, a scopo caritatevole («Help of Heroes»): un ex militare britannico, Nick Hancock, vuole andarci nel 2011, duecento anni dopo la scoperta, per centrare il record della più lunga occupazione di Rockall nella storia, restandovi sopra per 60 giorni, in assoluta solitudine. Marosi, molluschi e uccelli marini esclusi. In realtà, questi «assalti», almeno quelli del passato, non hanno rappresentato soltanto un puro esercizio di eroismo.


La Convenzione delle Nazioni Unite per il diritto internazionale marittimo, firmata a Montego Bay nel 1982, stabilisce infatti che si possa parlare di isola soltanto quando una terra è in grado di assicurare la vita degli uomini e abbia una vita economica autonoma. Diversamente, si tratta di scoglio, e come tale è di tutti e di nessuno. Patrimonio dell’umanità, come sostiene Greenpeace, che ha «conquistato» Rockall per 42 giorni, nel 1997, fondandovi lo Stato libero di Waveland, «terra delle onde», per protestare contro la ricerca e lo sfruttamento dei giacimenti di petrolio sommersi. Gli ambientalisti avevano anche raccolto cittadini da tutto il mondo, su Internet, ma poi quest’utopia è naufragata perché la società che aveva sponsorizzato l’iniziativa ha fatto bancarotta. I britannici, insomma, hanno cercato di abitare questa «roccia ruggente» per dare fondamento alla loro annessione. E così, esercitare i propri diritti - come zona economica esclusiva - sui banchi di pesca ma soprattutto sulle risorse minerarie e petrolifere che nascondono i suoi fondali. Tenendo lontani, naturalmente, tutti gli altri candidati. I negoziati tra Londra, Copenhagen, Rejkjavik e Dublino restano aperti. È, forse, l’ultimo rigurgito imperiale d’Europa.

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11/10/2010 16:27
 
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Ricordo anche lo scontro per accaparrarsi l'isola ferdinandea,quella che emerse vicino a Sciacca e che poi tornò giù.
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18/10/2010 15:47
 
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Sesso orale e tumore della bocca
Esiste un collegamento


Aumentati del 50% in vent'anni gli uomini malati di cancro orale e del 3% le donne solo negli ultimi 12 mesi

MILANO - Le cifre allarmanti fanno cadere l'ultimo tabù televisivo. Nei prossimi mesi la Bbc trasmetterà un lungo documentario presentato dall'attrice britannica Jaime Winstone in cui si discuterà apertamente di sesso orale e del legame che esiste tra questa pratica sessuale e il cancro orale, tumore della bocca che più comunemente coinvolge il tessuto delle labbra o della lingua.

I DATI - Secondo i più recenti studi scientifici questa pericolosa malattia sarebbe provocata non solo dal fumo e dall'abuso di alcol, ma anche dal papilloma virus umano (HPV), un virus che si trasmette per vie sessuali e che tra l'altro è la principale causa del tumore del collo dell'utero. I dati forniti dall'associazione britannica "Cancer Research UK" che definisce questa malattia «un'epidemia emergente» sono davvero preoccupanti. Ogni anno nel Regno Unito muoiono circa 1.800 persone per cancro orale. Le cifre dimostrano che negli ultimi venti anni questa pericolosa malattia è aumentata del 50% tra gli uomini e solo negli ultimi 12 mesi del 3% tra le donne. Gli esperti notano anche un'altra pericolosa anomalia: le persone che si ammalano di cancro orale a causa del fumo da tempo diminuiscono sensibilmente, mentre coloro che sono colpiti dalla stessa malattia per cause sessuali sono in aumento in maniera esponenziale.

COMMENTI - «È chiaro che le persone hanno maggiori possibilità di essere colpite da questa malattia se hanno tanti partner sessuali e se praticano il sesso orale, siano essi uomini o donne», dichiara la dottoressa Lesley Walker, direttrice del centro informazioni dell'associazione Cancer Research UK. La Walker aggiunge poi che il documentario della Bbc potrebbe essere di grande aiuto per far conoscere i pericoli del sesso orale. Inoltre secondo la dottoressa la vaccinazione delle ragazze contro l’Hpv potrebbe ridurre il livello di infezione, ma il miglior consiglio da suggerire è quello di usare il preservativo durante i rapporti sessuali.

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18/10/2010 17:37
 
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Re:
Sound72, 18/10/2010 15.47:

Sesso orale e tumore della bocca
Esiste un collegamento


Aumentati del 50% in vent'anni gli uomini malati di cancro orale e del 3% le donne solo negli ultimi 12 mesi

MILANO - Le cifre allarmanti fanno cadere l'ultimo tabù televisivo. Nei prossimi mesi la Bbc trasmetterà un lungo documentario presentato dall'attrice britannica Jaime Winstone in cui si discuterà apertamente di sesso orale e del legame che esiste tra questa pratica sessuale e il cancro orale, tumore della bocca che più comunemente coinvolge il tessuto delle labbra o della lingua.

I DATI - Secondo i più recenti studi scientifici questa pericolosa malattia sarebbe provocata non solo dal fumo e dall'abuso di alcol, ma anche dal papilloma virus umano (HPV), un virus che si trasmette per vie sessuali e che tra l'altro è la principale causa del tumore del collo dell'utero. I dati forniti dall'associazione britannica "Cancer Research UK" che definisce questa malattia «un'epidemia emergente» sono davvero preoccupanti. Ogni anno nel Regno Unito muoiono circa 1.800 persone per cancro orale. Le cifre dimostrano che negli ultimi venti anni questa pericolosa malattia è aumentata del 50% tra gli uomini e solo negli ultimi 12 mesi del 3% tra le donne. Gli esperti notano anche un'altra pericolosa anomalia: le persone che si ammalano di cancro orale a causa del fumo da tempo diminuiscono sensibilmente, mentre coloro che sono colpiti dalla stessa malattia per cause sessuali sono in aumento in maniera esponenziale.

COMMENTI - «È chiaro che le persone hanno maggiori possibilità di essere colpite da questa malattia se hanno tanti partner sessuali e se praticano il sesso orale, siano essi uomini o donne», dichiara la dottoressa Lesley Walker, direttrice del centro informazioni dell'associazione Cancer Research UK. La Walker aggiunge poi che il documentario della Bbc potrebbe essere di grande aiuto per far conoscere i pericoli del sesso orale. Inoltre secondo la dottoressa la vaccinazione delle ragazze contro l’Hpv potrebbe ridurre il livello di infezione, ma il miglior consiglio da suggerire è quello di usare il preservativo durante i rapporti sessuali.





questa non è una verità tanto nascosta. anche se riportata tipo "cronaca vera" con la morale tipo "osservatore romano", tralasciando qualche dettaglio significativo.
ma visto che siamo un popolo di commissari tecnici, che siamo esperti di borsa, di finanze, di preparazione atletica, di marketing e di giardinaggio, perché non fare i virologi? [SM=g27988]


innanzitutto è da almeno una ventina di anni che si studia l'hpv.
nel frattempo sono conosciute circa duecento varianti del virus, identificate circa centoventi.
parlare di emergenza nel 2010 è completamente fuori luogo perché già dieci anni fa era chiarissimo che l'hpv si diffonde in maniera esponenziale nel senso che il 75-80% delle persone sessualmente attive l'avrà contratto in un qualche momento della sua vita. molto probabile perciò che almeno la metà di noi qui nel forum lo abbia già.
ma calma! prima di suicidarsi, bisogna aggiungere che solo trenta o quaranta varianti dell'hpv sono trasmesse per vie sessuali e causano al massimo verruche genitali, mentre le varianti che possono causare tumori genitali, rettali, vaginali, cervicali sono una ventina.

invece di insistere sul nesso tra 69 e cancro alla bocca, si potrebbe mettere in risalto che:
1. il nesso tra gli altri tumori, soprattutto quelli alla cervice, e l'hpv è molto, ma molto più alto
2. da molti anni è possibile scoprire una possibile infezione facendo un pap test presso un qualsiasi ginecologo. credo che per le donne in italia sia anche gratuito. non so per gli uomini.
3. i vaccini (ne esistono due), entrambi per donne *e* uomini (eh già, signori... chissà da dove se lo beccano le signore?), non *potrebbero* ridurre il "livello dell'infezione", ma lo riducono *oggettivamente*, anzi impediscono proprio l'infezione stessa. questi vaccini posso essere fatti a partire dall'età di nove anni.

strano poi che proprio una dottor*essa* del cruk vada a proporre la vaccinazione delle ragazze, dimenticando il fatto che alla base del 60-70% dei tumori cervicali c'è un hpv del partner maschile. prevenzione a senso unico, direi.
[Modificato da BeautifulLoser 18/10/2010 17:38]

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Re: Re:
BeautifulLoser, 18/10/2010 17.37:




questa non è una verità tanto nascosta. anche se riportata tipo "cronaca vera" con la morale tipo "osservatore romano", tralasciando qualche dettaglio significativo.
ma visto che siamo un popolo di commissari tecnici, che siamo esperti di borsa, di finanze, di preparazione atletica, di marketing e di giardinaggio, perché non fare i virologi? [SM=g27988]


innanzitutto è da almeno una ventina di anni che si studia l'hpv.
nel frattempo sono conosciute circa duecento varianti del virus, identificate circa centoventi.
parlare di emergenza nel 2010 è completamente fuori luogo perché già dieci anni fa era chiarissimo che l'hpv si diffonde in maniera esponenziale nel senso che il 75-80% delle persone sessualmente attive l'avrà contratto in un qualche momento della sua vita. molto probabile perciò che almeno la metà di noi qui nel forum lo abbia già.
ma calma! prima di suicidarsi, bisogna aggiungere che solo trenta o quaranta varianti dell'hpv sono trasmesse per vie sessuali e causano al massimo verruche genitali, mentre le varianti che possono causare tumori genitali, rettali, vaginali, cervicali sono una ventina.

invece di insistere sul nesso tra 69 e cancro alla bocca, si potrebbe mettere in risalto che:
1. il nesso tra gli altri tumori, soprattutto quelli alla cervice, e l'hpv è molto, ma molto più alto
2. da molti anni è possibile scoprire una possibile infezione facendo un pap test presso un qualsiasi ginecologo. credo che per le donne in italia sia anche gratuito. non so per gli uomini.
3. i vaccini (ne esistono due), entrambi per donne *e* uomini (eh già, signori... chissà da dove se lo beccano le signore?), non *potrebbero* ridurre il "livello dell'infezione", ma lo riducono *oggettivamente*, anzi impediscono proprio l'infezione stessa. questi vaccini posso essere fatti a partire dall'età di nove anni.

strano poi che proprio una dottor*essa* del cruk vada a proporre la vaccinazione delle ragazze, dimenticando il fatto che alla base del 60-70% dei tumori cervicali c'è un hpv del partner maschile. prevenzione a senso unico, direi.



Bloser visto che sei ferrato sull'argomento coem mi spieghi che ad un mio amico gay sia venuto un tumore sulla lingua ? è possibile che in via indiretta possa venire? (cioè avere rapporti orali con un uomo che sia stato con uan donna che ha questo virus? ).
Il mio amico era anche contrariato perchè in ospedale è passato per etero !
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18/10/2010 22:22
 
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Re: Re: Re:
lucolas999, 18/10/2010 17.51:



Bloser visto che sei ferrato sull'argomento coem mi spieghi che ad un mio amico gay sia venuto un tumore sulla lingua ? è possibile che in via indiretta possa venire? (cioè avere rapporti orali con un uomo che sia stato con uan donna che ha questo virus? ).
Il mio amico era anche contrariato perchè in ospedale è passato per etero !




innanzitutto spero che il tuo amico abbia un papilloma dei tipi 6, 7, 11 o 32, in quanto tratta di tumori benigni.

poi non è che io sia ferrato, luco, preferisco chiamarla una cultura generale abbastanza solida, e comunque da attualizzare, e in questo specifico caso favorita da una ex infermiera, da un'altra ex ricercatrice al cosbi di trento, e dal fatto di essere direttamente interessato alla prevenzione non essendo né monogamo né ascetico.

tumori nella cavità orale (lingua, palato, labbra, gengive ecc.) possono essere agevolati da vari fattori: quelli sulla parte anteriore della lingua in primis dal fumo, dal consumo smodato di alcool, dalla scarsa igiene orale. questo è quanto dice il dottore. i tumori sulla lingua fanno il 10% dei tumori degli uomini e il 4% delle donne, e il 30% dei carcinomi nella cavità orale in generale. questo è quanto dice la statistica.

l'hpv, come tutti i papilloma virus, riesce ad intaccare solo determinati tipi di tessuti epiteliali, e non sono sicuro se e quale parte della lingua ne sia composta.

se al tuo amico è stata accertata la presenza dell'hpv e di una relativa infezione, bisogna vedere di quale tipo di hpv si tratta, perché di tipi ce ne sono qualche centinaio, perlopiù innocui, che prima o poi ti becchi comunque e che ti passano dopo un anno o due. ma anche la presenza di un determinato tipo di hpv non prova niente in merito ad un tumore sulla lingua.

la cosa sulla quale vorrei attirare la tua attenzione, e la ragione per la quale avevo scritto la mia prima replica è invece la seguente:

cosa significa "via indiretta"? nelle infezioni la via è sempre diretta.

se con "via indiretta" invece vuoi dire che all'origine del tumore sulla lingua del tuo amico c'è una donna, portatrice di un determinato tipo di hpv, trasmesso poi all'amico del tuo amico, vai contro le leggi della probabilità e contro i dati della statistica, perché, come detto più avanti, nel 60-70% dei casi delle infezioni hpv dei tipi 16, 18, 31, 45 (quelle più pericolose che nella maggior parte dei casi non causano niente, pur essendo la principale causa del cancro cervicale delle donne), il virus viene introdotto (proprio in senso letterale) da un uomo. in altre parole: scarsa cura ed igiene dell'arnese preferito. in una maniera o l'altra lì dentro questo dannato papilloma ci deve pure arrivare e non ci arriva certo per immacolata concezione.

lo voglio sottolineare perché il deplorevole fatto che le donne soffrano in maniera esponenziale dei danni (vedi anche la grafica qui sotto), induce alla conclusione sbagliatissima che il partner non abbia responsabilità. dopo 25 anni di hiv e aids dovremmo invece aver capito che per tutto quello che viene trasmesso sessualmente la responsabilità è tripla per entrambi: per se stessi, per il partner attuale e per il partner futuro.





precisazione: nella mia prima replica intendevo dire che non so se un test citologico per gli uomini paragonabile al pap test per le donne fosse gratuito. ovviamente per gli uomini non può esserci un pap test in quanto gli manca la mucosa uterina per farlo. un esame citologico per l'uomo dev'essere fatto sulla mucosa dove si ritiene l'infezione, il che presuppone dei sintomi, cosa spesso impossibile perché nella maggior parte dei casi l'infezione è asintomatica.
[Modificato da BeautifulLoser 18/10/2010 22:53]

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ultima cosa su questo tema...

la storia sesso orale e tumore alla bocca è girata per la stampa internazionale già nel maggio del 2007, partendo da un articolo piuttosto fazioso sul "new england journal of medicine", gonfiato oltremodo dal "new scientist". dico fazioso perché quello che si vuole dimostrare (hpv come causa principale dei tumori alla bocca) va sicuramente incontro agli interessi di uno dei produttori dei due vaccini anti-hpv riconosciuti in europa.

su questo sfondo mi stupisce ancor di più che tre anni dopo il cancer research uk riprenda acriticamente questa tesi.

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Re: Re: Re: Re:
BeautifulLoser, 18/10/2010 22.22:




innanzitutto spero che il tuo amico abbia un papilloma dei tipi 6, 7, 11 o 32, in quanto tratta di tumori benigni.






per fortuna sì [SM=g27988]

per il resto non so dirti di più anche perchè i medici ovviamente se non hai una cultura generale tale da potergli fare domande specifiche non si dilungano in spiegazioni o ricerche approfondite . Il ragionamento è stato questo è il problema , si risolve intervenendo chirurgicamente.
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che è,un convegno di medicina? [SM=g27985]
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Re: Re: Re: Re: Re:
lucolas999, 19/10/2010 9.14:




per fortuna sì [SM=g27988]

per il resto non so dirti di più anche perchè i medici ovviamente se non hai una cultura generale tale da potergli fare domande specifiche non si dilungano in spiegazioni o ricerche approfondite . Il ragionamento è stato questo è il problema , si risolve intervenendo chirurgicamente.




allora è molto più probabile che se lo sia beccato baciando. che poi a lui l'infezione abbia causato un tumore benigno al partner invece niente dipende da un'infinità di fattori. d'altronde un tumore di quel tipo ci mette parecchio a svilupparsi. tracciare una catena d'infezione è praticamente impossibile. calcola che i sintomi più comuni di un'infezione hpv, le verruche, ci mettono spesso mezzo anno a svilupparsi, sempre partendo dal presupposto che il sistema immunitario lo permetta in quanto fortemente sotto stress.

il discorso dei medici è meglio che non lo approfondisco. spesso è pura stronzaggine. un vero peccato. la loro non è solo un'arte e una scienza, ma un servizio sociale. vabbe', mi fermo qui.

in ogni caso buona guarigione al tuo amico!

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Re:
lucaDM82, 19/10/2010 11.41:

che è,un convegno di medicina? [SM=g27985]




mi stupisci, luca!
in quanto romanista anche tu, dovresti sapere che il romanista all'occorrenza è:
1. esperto di borsa
2. esperto di medicina sportiva
3. esperto di contabilità
4. esperto di urbanistica
5. esperto di comunicazione
6. esperto di congiuntivi e condizionali
7. esperto di teorie dei complotti
8. esperto di tutto il resto dello scibile
9. tuttologo

poi in questo forum ci dedichiamo al miglioramento della nostra vita quotidiana e del mondo in generale. questo spiega tutto, no? [SM=g27988]

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Canada sotto shock per il colonnello maniaco, pedofilo e pluriomicida

Il Canada è sotto shock per le scabrose rivelazioni sulla vita e sugli omicidi del colonnello Russell Williams, ex-comandante della più importante base aerea canadese.

Il 18 ottobre Williams si è dichiarato colpevole di due omicidi, di due aggressioni sessuali e di altri 80 capi di accusa. E nuovi dettagli sono emersi nel processo.

Il pubblico ministero ha descritto due omicidi commessi dal militare: quelli del caporale Marie-France Comeau, prima vittima confessata dal colonnello, e di Jessica Lloyd, seconda vittima di Williams, uccisa lo scorso gennaio.

Williams, 47 anni, ha descritto un’aggressione sessuale avvenuta nel settembre 2009. Il colonnello è entrato in una casa dove una donna si era addormentata guardando la tv. L’ha legata stretta con una fune. Poi l’ha bendata, assicurandole che non le avrebbe fatto nulla se si fosse fatta fotografare in diverse pose sessuali, mentre lei lo supplicava di non mettere le foto su internet.

La moglie Mary Elizabeth Harriman ha dichiarato di non avere idea della doppia vita del marito. Williams ha ammesso di avere istinti pedofili e di rubare maglieria intima a bambine dell’età di nove anni, e ha raccontato di 82 invasioni domestiche allo scopo di procurarsi indumenti intimi femminili.

Il colonnello, che era stato anche pilota della regina Elisabetta, ha ammesso di aver violentato e strangolato due donne: la caporalessa Marie-France Comeau, 37 anni, e Jessica Lloyd, studentessa di 27.

L’insospettabile soldato ha anche raccontato di essere responsabile di altre aggressioni sessuali, almeno due, e di essersi introdotto in circa 47 case private per rubare biancheria intima femminile: almeno 500 paia di reggiseni e mutandine.

Il maniaco ha conservato copia di tutti gli articoli e dei rapporti della polizia sui crimini da lui commessi, ha archiviato foto e video e persino lasciato messaggi alle vittime. Dopo un’invasione nella stanza di una bambina di 12 anni ha lasciato un messaggio nel computer. Ha scattato migliaia di fotografie dei suoi crimini tutte gelosamente custodite nel suo pc.

Qua si può vedere la collezione di Williams.. [SM=g27993]


www.repubblica.it/persone/2010/10/20/foto/lingerie_ladro-82...
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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21/10/2010 10:50
 
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a me piace quello verde [SM=g27991]



comunque a parte gli scherzi meno male che non sta più in giro sto matto .
Matto? boh forse i matti siamo noi visto che la normalità è diventata molto relativa.....
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Strage di Brescia del 1974, i pm chiedono
4 ergastoli e assoluzione di Rauti
Invocato il massimo per Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi, Francesco Delfino e Maurizio Tramonte


Repubblica.it- I pm di Brescia al processo per la strage di piazza della Loggia, Roberto Di Martino e Francesco Piantoni, hanno chiesto quattro condanne all'ergastolo e un'assoluzione. Ergastolo per Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi, Francesco Delfino e Maurizio Tramonte. Assoluzione, invece, per Pino Rauti. La strage avvenne il 28 maggio 1974 mentre nella piazza era in corso una manifestazione contro il terrorismo organizzata dai sindacati e da un comitato antifascista. L'ordigno fu nascosto in un cestino. Otto persone persero la vita e altre 94 rimasero ferite.
La prima fase processuale si concluse nel 1979 con la condanna di alcuni esponenti dell'estrema destra bresciana. Nel 1982, però, la Corte di cassazione assolse gli imputati. Un nuovo processo chiamò in causa altri rappresentanti della destra, anche questi assolti nel 1989 per insufficienza di prove. "Nel caso di Pino Rauti - ha spiegato Di Martino - si parla di responsabilità morale. La sua posizione è quella del predicatore di idee praticate da altri, ma non ci sono situazioni di responsabilità oggettiva".


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1974..2010..una delle tante verità nascoste in eterno..
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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Re:
lucaDM82, 19/10/2010 11.41:

che è,un convegno di medicina? [SM=g27985]




Fazio, ecco le mie priorità. E sul metodo Zamboni dico: “dobbiamo andare a vedere bene”
In un’intervista al Quotidiano nazionale, il ministro della Salute tocca tutti i punti dell’agenda sanitaria del Governo. Sicurezza delle cure, intramoenia, nuove farmacie, influenza, liste d’attesa. Ma c'è spazio anche per l’ultimo caso esploso attorno al metodo lanciato dal medico ferrarese per curare la sclerosi multipla.

19 OTT - “Prima di dare speranze ai malati dobbiamo andare a vedere bene”, è cauto il ministro della Salute Ferruccio Fazio sul “caso” Zamboni. E l’occasione per tornere sull’importanza di attendere comunque le conferme scientifiche al metodo studiato dal professore di Ferrara per la cura della sclerosi multipla, è stata l’intervista rilasciata ieri al Quotidiano nazionale (Giorno, Nazione, Resto del Carlino), dove ha sottolineato che “due giorni fa c’è stata una riunione del Consiglio superiore di sanità dedicata a questo tema”, nella quale “è stato ribadito che per l’associazione tra CCSVI e la sclerosi occorrono ancora dimostrazioni”. Ma, “mi hanno fatto molto piacere le dichiarazioni del dottor Zamboni estremamente serie e responsabili”.
Ma non solo di Zamboni si è parlato nella lunga conversazione pubblicata dal quotidiano. Sicurezza delle cure, a partire dalla sala parto. Riduzione dei cesarei. Governo del rischio clinico per stoppare l’americanizzazione del contenzioso tra medici e pazienti. Stretta all’intramoenia e alle liste d’attesa. Nuovi servizi in farmacia e influenza. Questi i temi trattati, indicando a uno ad uno i provvedimenti messi in atto per mettere in sicurezza il Ssn.
Al primo posto la risposta all’emergenza “parto” attraverso apposite linee guida per i cesarei e la creazione di un tavolo sulla formazione specialistica per gli ostetrici, i neonatologi e gli anestesisti che intervengono sul parto indolore.
Poi la necessità di governare il rischio clinico per il quale Fazio ha ricordato l’apposito ddl in discussione al Senato utile a stoppare la crescita continua del contenzioso medico-legale con regole chiare su come gestire in modo uniforme tariffe e franchige delle assicurazioni, favorendo comunque la possibilità di chiudere il contenzioso in via extragiudiziale entro 90 giorni. Ma anche creando equipe di esperti in ogni ospedale ridefinendo procedure e metodi di risk management.
Anche l’intramoenia è al centro delle attività del ministro che nell’intervista ribadisce che “la legge esiste, magari qualche volta non viene applicata”. E in ogni caso “pensiamo di legare l’attività extraospedaliera non più solo al numero di ore ma anche al volume delle prestazioni e dei carichi di lavoro”. Novità che “potranno facilitare lo snellimento delle liste d’attesa” per le quali è stato comunque predisposto un piano ad hoc all’esame della Conferenza Stato Regioni che divide i pazienti in tre categorie: quelli con urgenze da risolvere entro 72 ore, quelli con necessità di assistenza cui rispondere entro 10 giorni e poi quelli per i quali si possono programmare le prestazioni entro un massimo di 30 giorni di attesa. Per malati di cancro e cardiologici previsti invece “percorsi specifici”.
Un’altra innovazione verrà sul fronte delle farmacie per le quali – ha ricordato il ministro – sono già all’esame della Stato Regioni i primi tre decreti attuativi della farmacia di servizio. E infine l’influenza, che sarà affrontata con l’abituale attenzione con la novità di un unico vaccino che coprirà sia la stagionale che il ceppo dell’ AH1N1.



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ne parlavano anche ieri alle Iene del metodo Zamboni..
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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25/10/2010 13:42
 
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Senzani, il leader brigatista torna libero
"Dopo 23 anni di carcere sono un uomo diverso"


Il capo delle Br più sanguinarie esce per "estinzione della pena". Con Mario Moretti guidò il gruppo terroristico dopo il sequestro Moro

repubblica.it- ROMA - "I giudici che m'hanno esaminato negli ultimi dieci anni hanno potuto constatare che sono una persona cambiata e infatti hanno sentenziato l'estinzione della pena. Sono stato in galera 23 anni. Ho riconosciuto i miei errori davanti al tribunale di sorveglianza. Ora sono un uomo libero. La politica del resto l'ho abbandonata da un pezzo, ma non le mie idee di sinistra". La politica Giovanni Senzani la praticava nelle colonne delle Brigate Rosse. Una parabola terribile.

Aveva studiato a Berkeley. Era un criminologo di un certo talento. Insegnava nelle università di Firenze e Siena. Scrisse perfino un libro per Jaca Book, la casa editrice legata a Comunione e Liberazione. Poi il demone della violenza politica lo risucchiò nel gorgo degli anni di piombo. A metà degli anni Settanta s'era accostato alle Br, nella cui sezione genovese militava suo cognato Enrico Fenzi: nel 1970 aveva sposato la sorella, Anna. Dopo il sequestro Moro ne assunse di fatto il comando, insieme a Mario Moretti. "Figura assolutamente atipica nel panorama del terrorismo di sinistra italiano: il leader dell'ala più sanguinaria", lo definì l'ex presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle stragi Giovanni Pellegrino. Si disse che coltivasse legami con pezzi deviati dei servizi segreti. In carcere divise la detenzione con Ali Agca, indottrinandolo, secondo una certa vulgata, sulla pista bulgara. Fu lui a trovare l'appartamento in via della Stazione di Tor Sapienza a Roma dove venne sequestrato il giudice Giovanni D'Urso e che Moretti, in tuta da ginnastica e attrezzatura da carpentiere, trasformò velocemente in una prigione. E al compagno titolare dell'immobile, che osò fargli un'osservazione, sibilò gelido: "Non puoi saperlo meglio di me, che ho già fatto cinque sequestri".

Senzani gestì il sequestro di Ciro Cirillo ed ebbe l'ergastolo per l'uccisione di Roberto Peci, trucidato il 3 agosto 1981 in un casolare sull'Appia dopo un sequestro durato 53 giorni. Aveva la sola colpa di essere il fratello del primo pentito delle Br, Patrizio. Con una telecamera Telefunken avevano registrato tutti gli interrogatori e quando lo finirono con undici colpi di pistola - avvolgendo il cadavere in un drappo rosso sormontato dalla scritta "Morte ai traditori" - uno dei sicari immortalò la scena con la Polaroid. Fu una ferocia assoluta. Il sostituto procuratore Macchia giunse sul posto, vide la scena e finì a terra svenuto.

Senzani lo presero sei mesi dopo. Gli anni Settanta erano finiti da un pezzo. Nella foto segnaletica scattata in questura ha la zazzera in disordine, un barbone incolto, lo sguardo scocciato. Non si è mai pentito, né dissociato. Otto mesi fa ha quindi finito di scontare la sua pena, ma la notizia è trapelata solo ora. Gli ultimi cinque anni li aveva trascorsi in regime di libertà condizionale. Non poteva uscire di casa dopo le ore 23 e aveva l'obbligo di presentarsi due volte al mese in questura. Ci furono aspre polemiche per quella concessione fatta dal tribunale di sorveglianza. "Risponderà davanti a Dio di quello che ha fatto" commentò la madre di Peci, Amelia. Per la Procura generale di Firenze non sussisteva "il requisito del sicuro ravvedimento" e così fece ricorso. Ma la Cassazione alla fine diede ragione a Senzani. "La nostro fortuna è stata quella di aver trovato giudici scevri di condizionamenti" chiosa l'avvocato Bonifacio Giudiceandrea. Dice Senzani, che oggi ha 68 anni: "Sono in pensione, anche se continuo a collaborare con le Edizioni della Battaglia. Verrà il tempo di parlare del mio passato".

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Ma l'ergastolo esiste ancora nel CP italiano?
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25/10/2010 16:04
 
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Re:
Sound72, 25/10/2010 13.42:

Senzani, il leader brigatista torna libero
"Dopo 23 anni di carcere sono un uomo diverso"


Il capo delle Br più sanguinarie esce per "estinzione della pena". Con Mario Moretti guidò il gruppo terroristico dopo il sequestro Moro

repubblica.it- ROMA - "I giudici che m'hanno esaminato negli ultimi dieci anni hanno potuto constatare che sono una persona cambiata e infatti hanno sentenziato l'estinzione della pena. Sono stato in galera 23 anni. Ho riconosciuto i miei errori davanti al tribunale di sorveglianza. Ora sono un uomo libero. La politica del resto l'ho abbandonata da un pezzo, ma non le mie idee di sinistra". La politica Giovanni Senzani la praticava nelle colonne delle Brigate Rosse. Una parabola terribile.

Aveva studiato a Berkeley. Era un criminologo di un certo talento. Insegnava nelle università di Firenze e Siena. Scrisse perfino un libro per Jaca Book, la casa editrice legata a Comunione e Liberazione. Poi il demone della violenza politica lo risucchiò nel gorgo degli anni di piombo. A metà degli anni Settanta s'era accostato alle Br, nella cui sezione genovese militava suo cognato Enrico Fenzi: nel 1970 aveva sposato la sorella, Anna. Dopo il sequestro Moro ne assunse di fatto il comando, insieme a Mario Moretti. "Figura assolutamente atipica nel panorama del terrorismo di sinistra italiano: il leader dell'ala più sanguinaria", lo definì l'ex presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle stragi Giovanni Pellegrino. Si disse che coltivasse legami con pezzi deviati dei servizi segreti. In carcere divise la detenzione con Ali Agca, indottrinandolo, secondo una certa vulgata, sulla pista bulgara. Fu lui a trovare l'appartamento in via della Stazione di Tor Sapienza a Roma dove venne sequestrato il giudice Giovanni D'Urso e che Moretti, in tuta da ginnastica e attrezzatura da carpentiere, trasformò velocemente in una prigione. E al compagno titolare dell'immobile, che osò fargli un'osservazione, sibilò gelido: "Non puoi saperlo meglio di me, che ho già fatto cinque sequestri".

Senzani gestì il sequestro di Ciro Cirillo ed ebbe l'ergastolo per l'uccisione di Roberto Peci, trucidato il 3 agosto 1981 in un casolare sull'Appia dopo un sequestro durato 53 giorni. Aveva la sola colpa di essere il fratello del primo pentito delle Br, Patrizio. Con una telecamera Telefunken avevano registrato tutti gli interrogatori e quando lo finirono con undici colpi di pistola - avvolgendo il cadavere in un drappo rosso sormontato dalla scritta "Morte ai traditori" - uno dei sicari immortalò la scena con la Polaroid. Fu una ferocia assoluta. Il sostituto procuratore Macchia giunse sul posto, vide la scena e finì a terra svenuto.

Senzani lo presero sei mesi dopo. Gli anni Settanta erano finiti da un pezzo. Nella foto segnaletica scattata in questura ha la zazzera in disordine, un barbone incolto, lo sguardo scocciato. Non si è mai pentito, né dissociato. Otto mesi fa ha quindi finito di scontare la sua pena, ma la notizia è trapelata solo ora. Gli ultimi cinque anni li aveva trascorsi in regime di libertà condizionale. Non poteva uscire di casa dopo le ore 23 e aveva l'obbligo di presentarsi due volte al mese in questura. Ci furono aspre polemiche per quella concessione fatta dal tribunale di sorveglianza. "Risponderà davanti a Dio di quello che ha fatto" commentò la madre di Peci, Amelia. Per la Procura generale di Firenze non sussisteva "il requisito del sicuro ravvedimento" e così fece ricorso. Ma la Cassazione alla fine diede ragione a Senzani. "La nostro fortuna è stata quella di aver trovato giudici scevri di condizionamenti" chiosa l'avvocato Bonifacio Giudiceandrea. Dice Senzani, che oggi ha 68 anni: "Sono in pensione, anche se continuo a collaborare con le Edizioni della Battaglia. Verrà il tempo di parlare del mio passato".

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Ma l'ergastolo esiste ancora nel CP italiano?



se non vado errato l'ergastolo è solo nominale in realtà sono 30 anni ( che poi neanche quelli fai tra sconti ,indulti ,bonus, buoni premio, vincite al lotto.....)
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si, lo chiedevo ironicamente perchè è una norma di fatto disapplicata dai benefici di legge.
Il punto è che al di là di ogni discorso sulla compatibilità di una pena perpetua con la funzione rieducativa/riabilitativa della pena,in Italia c'è una certezza teorica della pena ormai pure per i delitti contro la persona/Stato. Per quelli contro il patrimonio vabbè manco a discuterne.
In questi casi però parliamo di gente che ha cumulato una serie di ergastoli..e che teoricamente dovrebbe sottostare a termini piu' lunghi per determinati benefici ( permessi premio, liberta condizionale etc.. )...Dubito ci siano terroristi rossi e neri di quel periodo condannati all'ergastolo che ancora stanno scontando la pena. Forse stanno dentro solo quelli che hanno commesso reati in libertà condizionata ed hanno perso i benefici.
Fine pena mai..bello slogan.
Senzani poi è quello del filmato sull'esecuzione di Peci..una cosa che si è rivista solo con la guerra in Iraq.. degli assalti alle carceri, del progettato attacco alla sede della Dc all'eur..io ero piccolo ma ricordo bene cosa significò il suo arresto all'epoca. Una cosa tipo prendere Riina con la differenza che in quel caso le Br praticamente finirono lì.
Ah..senza contare il fatto che questa gente..si è riabilitata perchè è finito il terrorismo..altrimenti ecco..sarebbero come i mafiosi in carcere..continuerebbero ad essere tali..
Il piu' delle volte non sono loro ad essere cambiati ma il contesto sociale che hanno intorno..e il reinserimento sociale è piu' indotto che meritato, sempre che di meriti si voglia parlare.
[Modificato da Sound72 26/10/2010 10:27]
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credo che il problema sia con la funzione rieducativa della pena, cosa rieduchi se è destinato alla pena perpetua?
L. S. D.
"Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore." Bertolt Brecht
"Ubriacatevi. Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro, ma ubriacatevi." Charles Baudelaire
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