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Popolo... religione... o comunque si voglia definirli.

Ultimo Aggiornamento: 04/04/2018 13:05
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22/10/2010 17:03
 
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Vescovo libanese accusa: "Paesi arabi
regimi teocratici fondati su Sharia"



Duro attacco di mons. Flavien Joseph Melki nel corso del sinodo: "Bisogna intervenire per riformare regimi islamici". Immediata la risposta dell'Ucoii: "Sbagliato accusare il Corano per guerre passate".

Repubblica.it- CITTA' DEL VATICANO - "È pensabile che i paesi arabi del Medio Oriente, in cui il fondamentalismo continua a inasprirsi, accetteranno, in un futuro prossimo, di abbandonare i loro regimi teocratici, fondati sul Corano e sulla Sharia, che comportano una evidente discriminazione nei confronti dei non musulmani? Mi sembra utopico per i secoli a venire". È stato questo il durissimo giudizio sul dialogo interreligioso fra cristiani e musulmani espresso nel corso delle batute conclusive del sinodo, da mons. Flavien Joseph Melki, vescovo titolare di Dara dei Siri, vescovo di Curia di Antiochia dei Siri, Libano.

"A eccezione del Libano - ha proseguito il padre sinodale libanese - i circa 15.000.000 di cristiani del Medio Oriente sono, sottoposti da 14 secoli a molteplici forme di persecuzione, di massacro, di discriminazione, di sopruso e di umiliazione. Ancora oggi, nel terzo millennio, assistiamo impotenti, con il cuore straziato, alla prova dei nostri fratelli iracheni e al loro esodo di massa". Da qui la necessità di interventi internazionali per portare la democrazia nei Paesi del Medio Oriente. "Occorre quindi agire - ha aggiunto - senza tardare, per riformare questi regimi islamici. I cristiani del Medio Oriente non saprebbero, da soli, raggiungere questo obiettivo. Devono essere aiutati dalla Chiesa universale e dai paesi democratici".

Ucoii: "Non si accusi il Corano per guerre del passato". "È sbagliato lanciare accuse contro l'Islam e contro il Corano per i conflitti e le guerre che ci sono state in passato. Alle polemiche rispondiamo con una giornata di dialogo islamo-cristiano il 27 ottobre". È con queste parole che il portavoce dell'Unione delle Comunità islamiche in Italia (Ucoii), Hamza Piccardo, replica alle parole del monsignor Raboula Antoine Beylouni, vescovo di Curia di Antiochia dei Siri, in Libano, che nel corso delle ultime battute del Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente ha accusato il Corano di "dare al musulmano il diritto di giudicare i cristiani e di ucciderli con il jihad (guerra santa)". "Sono false queste accuse - ha affermato - Il Corano parla di rispetto nei confronti della gente del Libro. Sono solo provocazioni per dare vita a polemiche ormai superate da decenni di dialogo tra cristiani e musulmani. Vengono rinfocolate solo per impedire alle persone di buona volontà di arrivare all'unita e alla coesione necessarie per resistere al male che c'è nel mondo".
Secondo Piccardo, "le guerre ci sono sempre state e ogni volta ci sono state persone che hanno cercato di dare interpretazioni delle sacre scritture funzionali a queste guerre. Noi vogliamo rispondere a questa provocazione con la giornata del dialogo islamo-cristiano che è alla sua settima edizione e che il prossimo 27 ottobre vedrà riuniti musulmani e cristiani di diverse città in Italia in una serie di iniziative".

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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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