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Popolo... religione... o comunque si voglia definirli.

Ultimo Aggiornamento: 04/04/2018 13:05
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25/03/2010 16:07
 
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Re:
giove(R), 25/03/2010 15.10:

comuqneu era un pò che volevo dirlo... non tutti hanno capito il tema di questo topic.... [SM=g27995] [SM=g27985]




io l'avevo inteso come un topic di culto aperto ad ogni fede e abbraccia,volendo, anche l'immacolato popolo del Vaticano....

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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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25/03/2010 16:47
 
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bene. lo possiamo allargare. capirai, il più pulito c'ha la rogna.
pensa che un tizio che interveniva qui credeva che fossi di destra e pure antisemita.

appena ho tempo posto un altro bell'articolo, di un altro giornalista sempre di Ha'aretz.
molto interessante sopratutto perchè il tizio che interveniva qui e poi ha abbandonato perchè io sono razzista, diceva che Israele è pieno di gente contraria alla politica del loro governo.

mi diceva di non essere informato. poi quando ribattevo, in maniera molto informata, diceva "beh ma la guerra è guerra".

e "ma che dici, am non sai quanta gente in Israele è attiva e contraria alla line adi governo".

per questo posterò, con una speciale dedica a lui, quel bell'articolo sulla sinistra israeliana.

tornando all'off topic..."frainteso", tranquillo e continua.
questo E' PROPRIO il forum degli off topic. [SM=g28002]


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Re:
giove(R), 25/03/2010 16.47:


questo E' PROPRIO il forum degli off topic. [SM=g28002]




e ne vado fiero..!
sopratutto perchè essendo rimasto quasi l'unico non mod mi sento ancora un sovversivo.. un iconoclasta..

L. S. D.
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Re: Re:
Sound72, 25/03/2010 16.07:




io l'avevo inteso come un topic di culto aperto ad ogni fede e abbraccia,volendo, anche l'immacolato popolo del Vaticano....





si',va bene tutto.
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26/03/2010 16:18
 
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dedicato a ...
perchè io sono "un razzista e di destra e mi dà fastidio chi è di sinistra" [SM=g27993] [SM=g27993] [SM=g27993] e anche che non so "quanta gente in Israele protesta" e sopratutto... "eehhh la guerra è zozza che ce voi fà...":



LA SINISTRA ISRAELIANA SENZA PACE
di Gideon Levy (giornalista israeliano, scrive su Ha'aretz, quotidiano israeliano)

Il movimento pacifista israeliano non è morto. Semplicemente, non è mai nato. Dall'estate del 1967 molti gruppi politici, radicali e coraggiosi, si battono contro l'occupazione. Bisogna riconoscere il loro merito. Ma in Israele non è mai esistito un movimento per la pace grande e forte.
Dopo la guerra del Kippur nel 1973, dopo la prima guerra del Libano nel 1982 e durante i giorni inebrianti di Oslo nel 1993 (come erano belli quei giorni!) gli israeliani sono scesi in piazza, sopratutto quando c'era bel tempo e alle manifestazioni si potevano ascoltare dal vivo i migliori musicisti del paese. Ma in pochi dicevano cose decisive e coraggiose, e ancora meno erano quelli disposti a pagare in prima persona il prezzo delle loro opinioni.
Dopo l'uccisione del premier Yitzhak Rabin, nel 1995, la gente è scesa in piazza per accendere candele e cantare le canzoni di Aviv Geffen. Ma neanche questo può essere un movimento per la pace.
E' vero che le posizioni del movimento Matzpen (un'organizzazione socialista israeliana che contesta l'occupazione compiuta dopo la guerra dei 6 giorni nel 1967) sono più o meno condivise dalla maggioranza degli israeliani. Finora, però, questo non ha avuto nessuna conseguenza. Ci si aspettava molto di più da una società democratica che assiste da tempo a un'occupazione crudele e il cui governo usa sopratutto il linguaggio della paura, delle minacce e della violenza.
In passato vari paesi hanno commesso ingiustizie spaventose in nome dello stato. Ma in alcuni di questi la sinistra ha reagito in modo chiaro, forte e deciso. E i suoi leader hanno corso rischi personali senza limitarsi a cercare facili consensi. Un paese in guerra dove la piazza è vuota da anni - a eccezzione di inutili cerimonie comemmorative e di manifestazioni di protesta per pochi intimi - deve assumersi le sue responsabilità. E devono farlo anche la democrazia e il movimento per la pace.
Se gli israeliani non hanno protestato durante l'operazione piombo fuso a Gaza alla fine del 2008, vuol dire che in Israele non esiste un vero movimento della pace. E se la gente non inonda le piazze ora che le occasioni di pace sono perse di continuo, che la democrazia subisce un colpo dietro l'altro, che la destra controlla la vita politica e i coloni sono sempre più forti, allora non esiste neanche una vera sinistra. Per dimostrare la condizione disastrosa della sinistra israeliana, non c'è niente di meglio del dibattito sul futuro del Meretz, un partito di ispirazione socialdemocratico nato nel 1992, che ha ottenuto un pessimo risultato alle ultime elezioni nel febbraio 2009. Il Meretz è sparito perchè è sprofondato nel silenzio, e non occorrono commissioni di inchiesta per scoprirlo. Ma anche quando attraversava momenti migliori, non è mai stato veramente schierato dalla parte della pace.
Quando il partito si è schierato a favore degli accordi di Oslo, ha deliberatamente ignorato il fatto che i campioni di quegli "storici" accordi di pace non hanno mai avuto intenzione di evacuare neanche un solo insediamento. Inoltre, il Meretz ha chiuso un occhio sulle violazioni degli accordi commesse da Israele. Ma sopratutto la sinistra israeliana aderisce ancora al sionismo nel suo significato storico.
Così come non può esistere uno stato ebraico e allo stesso tempo democratico - bisogna scegliere cosa è più importante - non può esserci neanche una sinistra fedele al sionismo vecchia maniera, che tra l'altro ha il merito di aver fatto nascere lo stato israeliano ma ormai ha esaurito il suo ruolo.
Questa sinistra non ha mai capito il problema palestinese (che è nato nel 1948, nascita di Israele, non nel 1967, quando in seguito alla guerra dei 6 giorni Israele espanse i suoi confini in territori altrui) e non ha capito che è impossibile risolverlo ignorando l'ingiustizia che ne è all'origine. Una sinistra che non è disposta a fare i conti con il 1948 non è una vera sinistra.
La sinistra israeliana, non ha mai capito il punto centrale del conflitto: per i palestinesi accettare il ritorno ai confini del 1967 e risolvere il problema dei profughi con il rientro di un numero simbolico di persone equivale a fare concessioni dolorose. Queste concessioni sono l'unico compromesso equo, senza il quale non si farà la pace. ma in realtà nessuno ha mai fatto una proposta del genere ai palestinesi (neanche i due leader più moderati Ehud Barak ed Ehud Olmert).
Il Meretz saprà sicuramente riorganizzarsi e tornerà a far eleggere alla Knesset qualche deputato. Ma non è un fatto importante. Gli altri partiti di sinistra - sia ebraici sia arabi - non entreranno in parlamento: nessuno ha bisogno di loro e sono troppo piccoli per esercitare qualche influenza.
Diciamo le cose come stanno una volta per tutte: il movimento per la pace israeliano è come un bambino non ancora nato.




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07/04/2010 12:17
 
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Nuova bordata di Erdogan a Israele.


Ankara. Il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan ha lanciato una nuova bordata contro Israele per le aggressioni sioniste ai palestinesi e alla Striscia di Gaza.
“Noi non possiamo stare a guardare con indifferenza l'assassinio di bambini a Gaza. Non è umano", ha dichiarato Erdogan in occasione del lancio del nuovo network tv turco in lingua araba, "El Turkiye".
"Arabi e turchi sono fratelli, e devono condividere gli stessi valori", ha aggiunto.
La Turchia ha ripetutamente censurato Tel Aviv, dalla guerra israeliana del dicembre 2008 - gennaio 2009 in cui sono stati massacrati oltre 1.400 palestinesi, durante attacchi dell'artiglieria, dell'aviazione e della marina contro la Striscia di Gaza.
La tensione è salita dopo che il governo israeliano ha umiliato pubblicamente l'ambasciatore turco in Israele - in risposta al programma tv mandato in onda in prima serata, in cui agenti del Mossad erano dipinti come assassini di bambini e rapitori.
Il ministro degli Esteri israeliano ha risposto alle dichiarazioni di Erdogan, affermando che "Israele non sta cercando un confronto con alcun Paese, neanche con la Turchia. Tuttavia, sembra che il primo ministro turco stia cercando di inserirsi nel mondo arabo a spese di Israele”.

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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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13/05/2010 17:53
 
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quella su benayoun è una battuta... perchè c'è chi scherza e chi invece fa sul serio.
date un pò un'occhiata... Israele si è ... espanso definitivamente!

www.repubblica.it/esteri/2010/05/13/foto/mappe_israele-40...


notare 2 cose:
la prima è che questa roba non è opera di qualche estremista sionista... ma del governo israeliano. che lo fa... attraverso un ...innocuo... "uffico del turismo" (ricorda i nazisti questo metodo? nooooo)

la seconda è che, seppure l'avessero continuata a chiamare Cisgiordania, fate caso a ... che pezzo di terreno fertile gli hanno lasciato ai palestinesi... quello che altrimenti verrebbe chiamato "Judean Desert"...

era già il peggior territorio della zona... ma non bastava.

però... a me m'hannod ato del razzista qui dentro... e lo ha fatto chi, quando gli portavi dei fatti ti rispondeva: "eeeehhh...la guerra è così... è una cosa sporca"... e poi... "tu non sai quanta gente c'è in israele, contraria a questa politica".

già: andatevi a rileggere il mio post del 26 marzo, sempre su questo topic.



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18/05/2010 17:05
 
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Il governo islamico di Hamas che controlla la Striscia di Gaza ha demolito una serie di case palestinesi che sostiene siano state costruite senza permesso, dando adito a dei fastidiosi paragoni con il nemico di sempre Israele. Continua a leggere questa notizia

"Hamas ha dimostrato di essere identica all'occupazione israeliana", ha detto oggi Ahmed Assaf, portavoce del rivale movimento politico Fatah del presidente della Palestina Mahmoud Abbas. Fatah ha perso il controllo della Striscia di Gaza nel 2007.
Domenica, Hamas ha fatto abbattere una serie di case -- 11, tutte costruite illegalmente, secondo le sue stime, 26 secondo alcuni residenti -- a Rafah, nella parte meridionale della Striscia, lungo il confine con l'Egitto.
Le forze israeliane avevano effettuato diverse demolizioni nella stessa area durante una rivolta palestinese iniziata nel 2000, sostenendo che le abitazioni fungessero da nascondiglio per i miliziani.
Hamas si è difesa dicendo che le critiche hanno una motivazione politica, e il sindaco di Rafah Issa al-Nashar ha detto che il governo di Gaza continuerà ad eseguire demolizioni contro "quanti costruiscono proprietà private su territorio dello stato" per farne affari.
Hamas ha iniziato a raccogliere tasse e a rafforzare le norme sulla proprietà, per rafforzare il controllo sulla Striscia, ma suscitando da più parti la rabbia dei residenti.

( reuters )

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31/05/2010 11:54
 
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Assalto israeliano a flotta pro Palestina, 19 morti
Hamas invoca intifada contro ambasciate. Italiani a bordo non coinvolti nella sparatoria

Nell'arrembaggio della flottiglia di organizzazioni filopalestinesi da parte della marina israeliana sono morti 19 attivisti e ne sono rimasti feriti altri 26, uno dei quali sarebbe in fin di vita. Lo ha riferito la Tv privata israeliana Canale 10 precisando che sono rimasti feriti anche dieci soldati israeliani, due dei quali in modo grave. Secondo la stessa emittente inoltre lo sceicco Read Salah, leader dell'ala più radicale del movimento islamico israeliano che si trovava tra i passeggeri della flottiglia, non sarebbe tra le vittime. Intanto la prima delle sei imbarcazioni della flottiglia ha raggiunto il porto di Ashdod, sotto scorta di unità navali israeliane.

UN BAGNO DI SANGUE - E' finito in un bagno di sangue, con almeno 10, forse 20 morti, l'assalto condotto stanotte dalle forze israeliane contro la flottiglia multinazionale di attivisti filo-palestinesi in navigazione verso la Striscia di Gaza. L'azione - ripetutamente minacciata da Israele nel caso in cui gli attivisti avessero cercato di forzare il blocco imposto attorno alla Striscia fin dall'avvento al potere degli islamico radicali di Hamas, nel 2007 - è avvenuta di notte in acque internazionali, a qualche decina di miglia dalla costa.

L'epicentro degli scontri - che hanno provocato un'immediata crisi diplomatica fra Israele e Turchia, in prima fila nel sostegno alla flottiglia - è stata la nave di una ong turca che guidava la spedizione: promossa dal movimento 'Free Gaza' con la partecipazione di circa 700 persone (tra cui almeno cinque attivisti italiani) e l'intenzione dichiarata di portare un carico di aiuti a Gaza sfidando il blocco. Secondo le ricostruzioni dell'episodio, ancora frammentarie, i commando israeliani hanno aperto a un certo punto il fuoco facendo un numero di morti compreso fra 10 e venti, a seconda delle fonti, oltre a numerosi feriti. Stando a un portavoce militare dello Stato ebraico, a innescare il caos sarebbe stato il tentativo di alcuni attivisti di resistere all'abbordaggio con bastoni, coltelli e almeno un'arma da fuoco, sottratta - pare - a un soldato. Fra i militari si contano quattro feriti, ha aggiunto il portavoce, accusando i promotori della flottiglia di aver organizzato una "provocazione violenta".

Alla fine le navi sono passate sotto il controllo israeliano e sono attualmente scortate verso il porto di Ashdod (sud di Israele), chiuso ai media. Nessuna conseguenza è segnalata per gli attivisti italiani. Israele ha intanto elevato il livello di allerta sul fronte nord (con il Libano) e su quello sud (con la Striscia di Gaza). Ma a ribollire è pure il fronte interno degli arabo-israeliani: un leader radicale di questi, lo sceicco Saleh, dirigente del Movimento Islamico in Galilea, partecipava alla spedizione e risulta essere stato ferito. Dalla Cisgiordania, il presidente palestinese, Abu Mazen (Mahmud Abbas), ha denunciato l'accaduto come "un massacro", dichiarando tre giorni di lutto nazionale.

Da Gaza, invece, i dirigenti di Hamas hanno parlato di "crimine" commesso da Israele, preannunciando reazioni e chiedendo risposte internazionali. Un esponente islamico, Ahmed Yusef, ha invocato "un'intifada" di popolo dinanzi alle ambasciate d'Israele nel mondo. La tensione, del resto, è già salita alle stelle con la Turchia, dove sono in corso manifestazioni di piazza anti-israeliane. Il Paese - già alleato strategico di Israele, ma da mesi in grave crisi di rapporti con lo Stato ebraico - aveva chiesto alla vigilia al governo di Gerusalemme di lasciar passare la flottiglia. L'epilogo ha indotto ora Ankara a prefigurare "conseguenze irreparabili" nelle relazioni bilaterali: tanto più gravi se sarà confermata la notizia secondo cui almeno 9 vittime sono turche.

ONU, SCIOCCATO PER ASSALTO ISRAELE - L'alto commissario dell'Onu per i diritti umani Navi Pillay si è detta scioccata per l'assalto israeliano contro la flottiglia di navi filopalestinese diretta a Gaza.

AHMADINEJAD, ISRAELE "DISUMANO" - Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha detto oggi che l'operazione israeliana contro la flottiglia di aiuti per la Striscia di Gaza è "disumana" e contribuirà a portare alla sua scomparsa.

LEGA ARABA CONVOCA RIUNIONE URGENTE DOMANI - La Lega Araba ha convocato per domani al Cairo una riunione urgente a livello dei ministri degli esteri in seguito all'assalto armato da parte della marina israeliana contro la flottiglia di attivisti filo-palestinesi diretti a Gaza con aiuti umanitari. Lo riferisce la tv panaraba al Arabiya, citando il segretario della Lega, Amr Mussa. "Cercheremo di trovare una posizione comune", ha detto Mussa.
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25/06/2010 10:03
 
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Decine di persone sono state coinvolte nella tarda serata di ieri in una maxi-rissa tra israeliani e palestinesi a Roma di fronte alla scalinata del Campidoglio. Una giovane è rimasta ferita ed è stata portata in codice giallo all'ospedale santo Spirito con contusioni e traumi. Davanti al Campidoglio, secondo quanto hanno riferito alcuni testimoni, un gruppo di circa 40 israeliani di ritorno dalla manifestazione al Colosseo in occasione della ricorrenza del rapimento del giovane militare israeliano Gilad Shalit, aveva incrociato un gruppo di palestinesi e sostenitori del gruppo 'Free Gaza'. Questi ultimi avevano organizzato un contro sit-in davanti al Campidoglio. Da lì è partito qualche insulto e si è scatenata la rissa con scambio di calci e pugni tra le due fazioni. L'intervento delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa ha ristabilito la calma. Gli israeliani facevano ritorno al ghetto dopo aver assistito allo spegnimento delle luci al Colosseo per ricordare il soldato da quattro anni prigioniero di Hamas.

L. S. D.
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25/06/2010 10:27
 
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Re:
E_Dantes, 25/06/2010 10.03:

Decine di persone sono state coinvolte nella tarda serata di ieri in una maxi-rissa tra israeliani e palestinesi a Roma di fronte alla scalinata del Campidoglio. Una giovane è rimasta ferita ed è stata portata in codice giallo all'ospedale santo Spirito con contusioni e traumi. Davanti al Campidoglio, secondo quanto hanno riferito alcuni testimoni, un gruppo di circa 40 israeliani di ritorno dalla manifestazione al Colosseo in occasione della ricorrenza del rapimento del giovane militare israeliano Gilad Shalit, aveva incrociato un gruppo di palestinesi e sostenitori del gruppo 'Free Gaza'. Questi ultimi avevano organizzato un contro sit-in davanti al Campidoglio. Da lì è partito qualche insulto e si è scatenata la rissa con scambio di calci e pugni tra le due fazioni. L'intervento delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa ha ristabilito la calma. Gli israeliani facevano ritorno al ghetto dopo aver assistito allo spegnimento delle luci al Colosseo per ricordare il soldato da quattro anni prigioniero di Hamas.





pensa un pò... e in questi 4 anni nel frattempo che il soldato è stato rapito, Israele ha trucidato miglaia di persone, facendo uso di armi non convenzionali, invadendo acque internazionali, commettendo omicidi in paesei "terzi" e usando falsi documenti diplomatici di paesi "quarti", ignorando convenzioni internazionali, continuando un'espansione territoriale proibita nelle carte, ma gentilmente tollerata nei fatti dai tanti amici dei poveri e bistrattati figli di mosè.
il tutto nel silenzio, tranne qualche buffetto a beneficio almeno del "protocollo di apparenza".

un mostro vero e proprio, e alla luce del sole, sfacciato. altro che la ricerca di lockness, dello yeti, del bigfoot...

certo "la guerra è guerra. è na cosa zozza, che ce voi fà", direbbe qualcuno...
"basta poco che ce vò" [SM=g27994]

l'importante però è non criticare troppo sennò significa essere antisemiti e sopratutto aver dimenticato l'Olocausto...

che poi noi italiani siamo razzisti e c'è sempre chi ci dice che ci dobbiamo vergognare.
e io in parte sono non d'accordo, d'accordissimo.
ce ne sono mille di motivi per i queli vergognarci, compreso ad esempio l'essere uno dei principali paesotti leccaculo e spalleggiatori di palesi aberrazioni del diritto internazionale e dell'umanità stessa.
venduti per interesse e convenienza.


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23/07/2010 12:17
 
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L'Onu promuove il Kosovo
"Indipendenza non viola la legge
"


La Corte di giustizia dell'Aja pronuncia il parere consultivo sull'atto unilaterale di Pristina contestato dalla Serbia: "Il diritto internazionale non contiene proibizioni".

Belgrado: "Non lo riconosceremo mai"


L'AJA - La proclamazione dell'indipendenza del Kosovo non è un atto contrario al diritto internazionale. Lo afferma la Corte di giustizia dell'Onu nel parere consultivo pronunciato oggi all'Aja. "La legge generale internazionale
non contiene proibizioni all'indipendenza. Di conseguenza la dichiarazione di indipendenza del Kosovo non ha violato la legge generale internazionale", ha dichiarato il presidente della Corte di giustizia dell'Aja.

Dopo un tale verdetto "ci aspettiamo che la Serbia venga verso di noi per discussioni" è stato il primo commento del ministro degli Esteri del Kosovo, Skender Hyseni. Durissima invece la reazione di Belgrado: "Non lo riconosceremo mai", ha dichiarato presidente serbo, Boris Tadic, i giochi non sono conclusi perché "la questione è politica" e ora "la parola passa all'Assemblea generale dell'Onu", in settembre. Contraria anche Mosca la cui posizione ostile al riconoscimento d'indipendenza di Pristina "non cambia". Gli Stati Uniti hanno invece accolto con soddisfazione il pronunciamento della Corte internazionale di Giustizia.

La Corte era stata chiamata dall'Assemblea generale dell'Onu a decidere se la dichiarazione di indipendenza pronunciata il 17 febbraio del 2008 fosse "in armonia" con il diritto internazionale. Il pronunciamento dell'Aja è destinato ad avere profonde implicazioni sia sul piano del rapporto tra i movimenti separatisti diffusi nel mondo e i governi dei rispettivi Paesi sia sul negoziato di ingresso nell'Ue di Belgrado e di Pristina.

Il parere del massimo organo di giustizia dell'Onu era stato richiesto dalla Serbia, che contava di rilanciare sulle basi di una "bocciatura" i negoziati per una soluzione del conflitto con Pristina. Invece, il collegio di 15 giudici sembra aver optato per un nulla osta de facto della secessione, che nella lunga motivazione del parere sarà probabilmente 'controbilanciata' da altri elementi di diritto che riguardano la sovranità di uno Stato. Il presidente della corte di giustizia internazionale, Hisashi Owada, ha dichiarato però che il diritto internazionale non prevede "la proibizione di dichiarazioni di indipendenza" e che "la dichiarazione di indipendenza deve essere considerata alla luce della situazione di fatto che ha portato all'indipendenza". Un doppio punto a favore di Pristina, che ha visto finora la propria indipendenza riconosciuta da 69 paesi. E che da oggi può sperare di aumentare sensibilmente questo numero.

Gli Stati Uniti hanno accolto con soddisfazione il verdetto e hanno sollecitato i Paesi europei a mostrarsi "uniti" nel sostegno alla decisione dell'Aja. "La Corte ha affermato con forza che la dichiarazione di indipendenza è legale", ha sottolineato il portavoce del Dipartimento di Stato Philip Crowley. Alla vigilia del pronunciamento dell'Aja il vicepresidente americano, Joe Biden, aveva riaffermato ad Hashim Thaci, primo ministro kosovaro, il "pieno sostegmo degli Stati Uniti a un Kosovo indipendente, democratico e multietnico, in un contesto europeo ed euro-atlantico".
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intanto si sparge la voce di un altro sconfinamento di Israele, questa Nazione impunita, che la fa in barba alla lealtà, alla giustizia e al diritto internazionale, con ulteriore aggressione in territorio estero.

un paese di razzisti sanguinari, nazisti aggressori imperialisti, che si fa scudo della benevolenza di tutto il mondo, dove ha piazzato da secoli le sue migliori menti ed elìte.

ma quando finirà questa impunità? per quanto il mondo vorrà (dovrà) sopportare le sue prevaricazioni, le sue prepotenti, arroganti aggressioni?

che disgusto... [SM=g28001]


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10/08/2010 21:41
 
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Ever tried. Ever failed. No matter. Try again. Fail again. Fail better.
(Samuel Beckett, Worstward Ho)
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sempre che tra un beckett, un proust ti sia rimasto tempo per la geografia, ti faccio presente che è un pò Feltro-Fediano come tipo di informazione, rispondere su un topic che parla delle brutture dello stato di Israele verso la Palestina e poi dei suoi sconfinamenti anche in territorio Libanese, come hai fatto te, mettendo in mezzo ...l'Afghanistan (psss... sta un pò più a oriente ed è una cosa un bel pò diversa... a meno che tu con gli arabi non faccia il contrario di ciò di cui ti proclami paladino e non sostenga che "tanto sempre musulmani sò", come facevano gli ignoranti nostri con romeni ungheresi polacchi... " de 'ndò sei romania? no polonia?... a vabbè tanto sempre "da là" venghi"...


sistemicamente poi, non vedo cosa ci azzecchi questo tuo post un pò alla ...come si faceva da ragazzini quando ti dicevano che sò "brutto!" e allora tu rispondevi "specchio! tutto te niente a me! purupurupuru, lallallero".
geograficamente come detto, non c0entra nulla, contestualmente ...nemmeno... onestamente (ma in questo caso a te lungi a prlarti di onestà ne sei scevro completamente) neanche.

a fare come te ti potrei postare la foto di un bambino squalgiato dalle vostre bombettine al fosforo , una bellezzz...
o magari quella foto del colono giudio che tira il vino e sputa addosso a una donna palestinese che cammina impaurita rasente a un murro nei territori che gli avete rubato con la compiacenza di tutti gli ipocriti che difendi a prescindere dalle nefandezze delle quali si macchiano giorno dopo giorno da sempre anche qui dentro.


del resto è il popolo più settario della storia dell'umanità, che solo l'ironia della sorte che quando ci si mette supera ogni immaginazione, ha voluto che da nazisti nel DNA fossero il popolo vittima principe dei nazisti tedeschi.

e tanto per non smentirsi, appena finito il genocidio (ma non le lascrime, quelle ogni anno ci ricordano che bisogna ricordare) hanno ripreso (sempre per ricordare) a fare i nazisti che sono.

è una questione di "memoria".

però di fronte a tutto ciò il massimo che sa fare un super colto acculturato enciclopedico nozionista è solo negare, o al massimo fare "specchio!". afghanistan, palestina, sempre arabi sono? magari pure mezzi negri... sti olivastracci che non sono altro!


PS. a proposito: è davvero mostruoso quello che fanno alle donne e a tanta altra piovera gente gli estremisti islamici, i modi preisorici con i quali sono risolte certe situazioni.
e io, dato che sono imparziale, non faccio nessuna fatica a negarlo, a condannarlo e ad aver sottolineato (tornando a parlare di Palestina, mentre tu hai volutamente cercato di intorbidire le acque e mischiare le carte, mettendo in mezzo l'afghanistan) quanto nella situazione palestinese parte della colpa sia degli stessi estremisti di Hamas, e quanto sia mostruoso invoglaire i bambini al martirio come accadeva in alcune scuole coraniche palestinesi.
ma il problema è che io ho la coscienza pulita, e sono imparziale.
a differenza tua.
tu invece devi difendere aprioristicamente, contro la logica, i fatti (e pure la geografia) i peggiori crimini solo perchè sei di parte.
non si spiegherebbero altrimenti, le tonnellate di boiate, bugie, menzogne, deviazioni, negazioni, coperture, mistificazioni che hai postato sull'argomento.
sull'afghanistan e quanto ora la risolveremo noi occidentali buoni e bravi la situazione e salveremo il mondo dal male e dall'islam, leggiti qualche giornale, informati su robette tipo Wikileaks sapientò...

c'è molto da diffidare dei "paladini si, ma de li cazzi loro"


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25/08/2010 22:01
 
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Hitler era ebreo e nordafricano
La prova da un cromosoma del Dna


L'analisi del Dna di Adolf Hitler, ottenuto da campioni di saliva di 39 parenti del Fuehrer, dimostra che il dittatore nazista aveva origini ebraiche e nordafricane. E' stato infatti rintracciato un cromosoma, Aplogruppo Eib1b1, raro tra gli occidentali, ma comune tra i berberi in Marocco, Algeria e Tunisia, e tra gli ebrei ashkenaziti e serfarditi. La ricerca è stata effettuata da un giornalista e uno storico belgi, Jean-Paul Mulders e Marc Vermeeren.
Hitler era ebreo e nordafricano

L' Aplogruppo Eib1b1 è legato al 10-20% del cromosoma Y degli ashkenaziti e tra l',8,6 e il 30% dei sefarditi. Già in passato era emerso che il padre di Hitler, Alois, fosse il figlio illegittimo di una cameriera di nome maria Schickelgruber e di un 19enne ebreo, noto come Frankenberger, ma in questo caso le prove non si basano su voci, bensì su rigorosi studi scientifici.

Secondo il Daily Telegraph che riporta la notizia, tutti gli esami sono stati eseguiti in laboratorio in condizioni particolarmente severe in modo da non poter inficiare in alcun modo i risultati, qualunque fossero stati. Uno specialista di genetica dell'Università Cattolica di Lovanio, Ronny Decorte, ha definito "sorprendente" lo studio realizzato da Mulders e Vermeeren "affascinante soprattutto se lo si confronta con la concezione del mondo dei nazisti, nel quale razza e sangue sono elementi fondamentali per stabilire l'appartenza alla razza ariana".

Mulders ha sintetizzato il risultato delle analisi in modo lapidario:"Si può dire chiaramente che Hitler era legato alle stesse persone che tanto disprezzava".
L. S. D.
"Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore." Bertolt Brecht
"Ubriacatevi. Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro, ma ubriacatevi." Charles Baudelaire
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26/08/2010 10:12
 
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magari sono ebreo pure io, chi lo sa.
ma non cambierei di una virgola quanto penso, perchè non sono un mentecatto che difende l'orticello suo, magari travestendosi da finto paladino dell'abbattimento dei confini, dei muri e delle differenze razziali e nazionali.

se scoprissi di avere origini ebrei non rivedrei di certo al netta condanna e lo sdegno che sostengo e provo di fronte allo schifo dei metodi nazisti di questa vergognosa nazione.
anzi, andrei fiero di avere un pensiero indipendente e costantemente critico.

non come certa gente che ti viene a insegnare morali, modi di fare e di essere, libertà e specialità, e poi finisce per usare tutta la carta che ha letto solo per pulircisi il culo.

come nel caso di una infantile risposta con la copertina di Time, con questioni di Afghanistan, in risposta alle indifendibili vicende passate e recenti, recentissime, che vedono protagonisti Israele, Palestina e Libano.

ma del resto questo tipo è lo stesso che voleva insegnare il non-razzismo e poi quando si parlava delle disumane e criminali stragi a colpi di bombe al fosforo, rispondeva laconicamente:
"che vuoi farci, capita: la guerra è zozza..."

e con la copertina di Time, fuori luogo e fuori contesto, a solo scopo infantile "specchio! tutto riflesso! niente a me tutto a te!" il quadretto desolante del predicare bene e razzolare male, è completo.



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26/08/2010 14:34
 
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tv.repubblica.it/le-inchieste/anche-gli-ebrei-contro-la-moschea-a-ground-zero/51237?video=&pa...

ecco dei "bravi" manifestanti che sicuramente a chiacchiere faranno i paladini dell'assenza di barriere, differenze e divisioni.
questi sicuramente se li leggi su un blog o li ascolti parlare faranno sciovinismo dei loro "alti" valori di fratellanza. ti parleranno di che gran paese sia l'America, the Land of the Free, dove ognuno bla bla bla...
ma poi c'è il pettine. e i ciarlatani che ci si incagliano come i nodi...

io non so molto dell'Islam, non voglio assolutamente difendere ciò che conosco davvero poco e nulla.
tra l'altro nemmeno mi fa impazzire l'idea che loro costruiscano da noi ciò che vogliono, mentre noi da loro non possiamo piantare nemmeno un sassolino.
e so benissimo che su certi argomenti sono più di legno del tek e che è inutile parlarci, sarebbe peggio che parlare a uno dell'Opus Dei con il cilicio alla gamba.
e non amo nemmeno questo tipo di atteggiamento chiuso.

ed è pur vero che se chi è avanti si abbassa ai livelli di chi sta ancora indietro, invece di indicargli la strada, non la si finirà mai...

e nemmeno difendendo ogni nostra infamia e mostruosità, anzichè ammettendo le nostre responsabilità e dei nostri amici, rispondendo tramite la contrapposizione di altre brutture (fatte peraltro da altri di altri paesi, e la strampalatezza sgangherata di quanto è stato fatto è una specie di pietra tombale sulla credibilità di chi l'ha fatto).

ma tutto sommato il mondo è vario e ci stanno anche certi soggetti, perciò meno male che ci sono anche le signore come quella dell'ultima parte del servizio, e non solo ...postatori di copertine di Time.
[Modificato da giove(R) 26/08/2010 14:36]


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01/09/2010 12:17
 
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alla luce dell'ultimo attentato in Cisgiordania dove sonostati uccisi alcuni Coloni (Coloni... come nel Far West..), oltre che condannare un'azione simile, pur con tuta la comprensione (eventuale) per chi si vede ogni giorno strapapre terre e diritti e non è facile da mandare giù senza reagire...
va spiegata, una volta di più, la realtà della zona.



come scritto più volte qui, nella questione palestinese si innesta oltre all'imperialismo nazista di Israele, anche l'estremismo della parte più oltranzista della realtà palestinese, Hamas.

i Plaestinesi "buoni" o..."neutri", sono stretti tra queste due realtà opprimenti. in un continuo circolo vizioso, dove c'è unos tato oppressore (Israele) che mette continaumente i piedi in testa ai diritti dei palestinesi, e le grinfie sui loro territori (stabiliti cont rattati internazionali).
come saprete e se non lo sapete ve lo dico io la Palestina è stata da tempo divisa in due: c'è Gaza che è è ormai unc ampo di concentramento e sotto assedio, e la Cisgiordania che è teritorio palestinese ma dove Israele, impunemente continua a costruire.

la parte più "calda" è Gaza, piena zeppa di Palestinesi dove è Hamas l'entità palestinese più forte.
talmente forte da operare una specie di dittatura, dettare tempi e modi di ogni cosa. lì i Palestinesi sono schiacciati tra Hamas che li opprime dall'interno e che non ha nessun interesse a un processo di pace, e Israele che come sapete li ha praticamente chiusi in gabbia controllandogli persino i peli del culo, anche alle vecchiette di 90 anni che mettono, quando gli è permesso, il naso fuori dalla Striscia.

poi c'è la Cisgiordania come detto, che è "calda" anch'essa dato che lì i palestinesi si vedono in ogni secondo costruire cose dagli ebrei. costruire su un territorio non Isrraeliano. naturlamente come immaginerete la cosa non è facile da digerire, anzi èè uno stillicidio che fa naturalemtne aumentare la rabbia, l'isnoffernza, l'odio... anche se nonostante ciò in Cisgiornadania sono presenti le parti politiche più moderate dei Palestinesi, come l'Autorià Nazioanle Palestinese (ANP, quella che fa capo ad Abu Mazen) e il Fronte Popolare di LIberazione della Palestina (FPLP entità un pò più...extraparlamentare).
naturalemnte Hamas (l'estremista) e l'ANP (la moderata) non si vedono di buon occhio. e a Gaza chi simpatizza per la seconda è preso di mira.
solo che spesso i Palestinesi, che più volte in apssato hanno fatto mancare il loro consenso ad Hamas, molte volte invece tornano a votarli, perchè spesso l'ANP china oltremodo il capo di fronte ai soprusi Israeliani. e allora, in quei momenti, una frangia "incazzata" come Hamas riesce a catalizzare i malumori e gli odii.
non è facile infatti quando sei oppresso e calpestao continuamente, non lasciarsi poi andare a intolleranze, malumori e voglia di reagire.

insomma Israele opprime la Palestina, l'ha divisa in due, di cui una parte è in un campo di concentramento, e messa in mille difficoltà pervicacemente, facendogli mancare tutto, razionando tutto, con grosse difficoltà anche a prendere il segnale tv o radio, che proviene dalla Cisgiordania.
e Hamas si fa forte di ciò, perchè il suo consenso si fonda sull'odio per Israele. e in un certo modo, si lamenta di Israele, ma si nutre delle stesse difficoltà che Israele crea.

è una realtà complessa lo so. ed è la realtà che oltre al semplicistico Israele contro Palestina, come spesso ce lo raccontano, opprime continuamente i Palestinesi.

insomma Israele è nazista e imperialista, settaro e razzista, arrogante e prevaricatore.
ma non aiuta nemmeno la parte estremista (altrettanto razzista e settaria) palestinese, anzi spesso aggiunge benzina sul fuoco, in un tira e molla senza fine, dove però va compreso chiaramente, che chi ci rimette sul serio (al netto dei morti di qua e di là - i conteggi dalla seconda intifada parlano di 1 ebreo morto ogni 5 virgola qualcosa, palestinesi morti) sono i Palestinesi.

sempre per far capire meglio certe realtà da chi le racconta sul campo, riporto uno degli ultimi articoli che ho leto,s empre di Amira Hass, giornalista israeliana che scrive su Ha'aretz, il quotidiano israeliano più indipendente e critico verso Israele stesso.
è una giornalista davvero imparziale, con amici e frequentazioni di entrambe le nazionalità, che non fa sconti a nessuno.

questo l'articolo:

PUTTANE E MARXISTE
"Vorrei che tutti quelli di sinistra fossero qui per vedere qeullo che fanno i poliziotti di Hamas", ha pensato la mia amica, spaventata e furiosa, mentre assisteva al pestaggio di alcuni suoi compagni del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina. Una certa sinistra ha una visione romantica di come viene governata Gaza. L'FPLP protestava contro la crisi elettrica che colpisce la Striscia: le interruzioni di corrente durano in media più di otto ore al giorno e a volte anche dodici. A novembre lUnione europea ha smesso di finanziare l'acquisto di carburante (importato da Israele) e la spesa è ricaduta sull'Autorità Nazionale Palestinese (ANP). Questa spesa si somma a quella per l'acquisto dell'elettricità che l'ANP compra da Israele. La compagnia di distribuzione dell'elettricità di Gaza, controllata dal governo di Hamas, dovrebbe inviare a Ramallah (in Cisgiorndania) i soldi raccolti per il pagamento della corrente. Il governo di Ramallah (cioè l'ANP) accusa Hamas di ntascare una parte dei soldi. Hamas nega e accusa Ramallah di privare dell'elettricità gli abitanti della Striscia.
L'FPLP accusa entrambi di strumentalizzare la sofferenza dei palestinesi per farsi la guerra. Durante la manifestazione nella piazza del Milite ignoto a Gaza le militanti dell'FPLP sono state insultate dai poliziotti: sono state chiamate "puttane", come al solito, e "marxiste". I termini marxista e comunista, alla pari di ateo, sono usati per indicare le persone che non credono nella creazione divina. E sono considerati un insulto.



a ben vedere è tutto ancora più complesso, se pensiamo che spesso da noi in occidente "quelli di sinistra" parteggiano naturalmente per i palestinesi, ritenendo (a ragione) Israele di destra e reazionario.
il tutto senza sapere che i più estremisti palestinesi disprezzano i comunisti...
forte eh?
una bella caciara...


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17/09/2010 13:06
 
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DA RAMALLAH - AMIRA HASS

SENZA PAROLE

Le mie capacità linguistiche sono messe a dura prova dai burocrati e dagli architetti israeliani. A volte penso che le divisioni che stanno creando in Cisgiordania, con muri, tangenziali di dimensioni californiane, gallerie, reticolati e ogni sorta di divieti, siano state fatte apposta per privarmi delle parole con cui descrivere questa perversa complessità. È un pensiero megalomane, lo so, che esprime tutta la mia rabbia impotente. Una rabbia che spesso mi fa venire la pressione alta. È successo il 24 agosto a Nabi Samuel. Da settimane stavo studiando questo villaggio palestinese situato su una collina a nordovest di Gerusalemme.
Si dice che l’area, dove ci sono una fortezza e una chiesa dei crociati conquistata dai musulmani e trasformata in moschea, era il luogo in cui pregava il profeta Samuele. I funzionari israeliani si vantano di questo luogo sacro come un tempio della tolleranza per
tutte le religioni. Ma è una inzione orwelliana. Dalla guerra
del 1967 le autorità israeliane hanno fatto di tutto per trasformare
quella vasta area – dove le colonie di Giva’at Zeev, Givon e Modiin crescono a dismisura – in una zona senza arabi. Ci sono riusciti a meraviglia. A eccezione dell’enclave palestinese di Nabi Samuel, i cui residenti riiutano di arrendersi ai blocchi stradali e alle vessazioni della polizia che hanno trasformato la loro vita in un inferno nascosto in mezzo ai ricchi quartieri bianchi.
Pardon, ebraici. Non ho parole per descrivere questa soisticata pianiicazione israeliana.



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