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Popolo... religione... o comunque si voglia definirli.

Ultimo Aggiornamento: 04/04/2018 13:05
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15/10/2010 13:47
 
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Sondaggio in Germania: via gli immigrati, i tedeschi rivogliono Hitler

Preoccupa l’avanzata in Germania del fanatismo di destra, che ormai conquista anche le classi medie. Uno sconvolgente studio della “Friedrich-Ebert-Stiftung” mette in evidenza che un tedesco su dieci sogna un “Fuehrer” che guidi di nuovo la Germania “con una mano di ferro”, mentre un altro 15,9% afferma di condividere in parte questa opinione. Un altro allarmante risultato dello studio mette in evidenza che oltre un terzo dei tedeschi (35,6%) chiede di espellere gli extracomunitari, arrivati in Germania solo “per sfruttare lo Stato sociale”, e concorda sul fatto che “la presenza di troppi stranieri ha stravolto in maniera pericolosa la Bundesrepublik”.

Nel presentare lo studio a Berlino, gli autori hanno sottolineato che “nel 2010 si devono registrare posizioni decisamente razziste e antidemocratiche” all’interno della societa’ tedesca, poiche’ ormai ci si trova davanti ad un “mutamento di tendenza”. L’estremismo di destra ha contagiato il ceto medio, poiche’ secondo gli autori lo si riscontra “in tutti i gruppi sociali, in tutte le classi di eta’, a prescindere dal tenore di vita e dal livello di istruzione, ed in entrambi i sessi”, compresi gli ambienti “tradizionalmente di sinistra”, come i sindacati ed il partito socialdemocratico. Particolarmente netto e’ il rifiuto dei musulmani, ai quali il 58,4% vorrebbe negare l’esercizio delle pratiche religiose, con una percentuale del 53,9% all’ovest, che schizza al 75,7% all’est, dove la presenza di musulmani e’ di fatto quasi trascurabile. Singolare e’ il fatto che a voler vietare l’Islam e’ il 55,5% di coloro che si dichiarano ostili all’estremismo di destra, ma che dichiara di “capire molto” il fatto che “a molta gente gli arabi non sono simpatici”.�

Un altro allarmante dato mette in evidenza che per il 90% dei tedeschi non ha piu’ alcun senso impegnarsi in politica, mentre il 39,1% dichiara di non sentirsi sicuro nel posto in cui vive. In picchiata e’ anche l’adesione al sistema democratico, il cui funzionamento e’ apprezzato solo dal 46,1% del campione. Nell’est del Paese il 10,5% si identifica nelle posizioni dell’estremismo di destra, mentre all’ovest la percentuale corrispondente e’ del 7,6%. In crescita anche l’antisemitismo, poiche’ per il 17,2% dei tedeschi “anche oggi e’ grande l’influenza degli ebrei”.

APRE A BERLINO LA MOSTRA SU HITLER. Sessantacinque anni dopo la fine del nazismo, apre a Berlino, presso il Museo di Storia tedesca, la prima mostra interamente dedicata a Hitler e ai tedeschi: un percorso che vuole spiegare le ragioni e i meccanismi che hanno portato un popolo intero a vedere in Adolf Hitler il suo “salvatore”, fino a seguirlo ciecamente nella guerra e poi nella sconfitta.

L’esposizione,”Hitler e i tedeschi – Collettività nazionale e crimine”, che apre venerdì e durerà fino al 6 febbraio, accompagna i visitatori in un percorso guidato che si sviluppa cronologicamente, con l’ausilio di centinaia di foto, poster e reperti.

Ciò che va spiegato è “come mai un uomo insignificante come Adolf Hitler, vissuto nell’anonimato per oltre 30 anni, senza aver compiuto studi particolari, né con esperienze politiche particolari, ha potuto trasformarsi in messia”, spiega lo storico Hans-Ulrich Thamer, curatore dell’esposizione. Parlare di Hitler, al di fuori di un quadro strettamente accademico, resta un argomento molto delicato in Germania: un primo progetto sulla personalità del Fuehrer si era scontrato con l’opposizione quasi unanime del comitato scientifico del Museo che temeva di mettere in mostra una sorta di esaltazione del nazismo.

“Quello che vogliamo spiegare non è tanto come la personalità di Hitler abbia potuto corrompere milioni di persone, quanto invece i meccanismi di adesione, di mobilitazione delle masse, ma anche di esclusione, che messi assieme hanno tessuto la relazione fra il Fuehrer e la popolazione”, spiega Thamer.



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