00 15/12/2009 17:20
Già che ci siamo, apro un topic sul nuovo coach della Virtus
Sicuramente molto carismatico (oddio,non come Pesic, però dice cose interessanti)
Mi sono piaciute molto le prime parole


«Con la Bora spazzerò quest'ariaccia»
Il nuovo coach si presenta: «Chi ci mette l'anima gioca, chi non lo fa è fuori. Obiettivi? Se rispondo mi prendete per matto» VALERIO VALERI Nel giorno della conferenza stampa di presentazione Matteo Boniciolli, il nuovo coach della Lottomatica, è carico come non mai. Carico di quell'energia propulsiva che Roma aspetta da un bel po'. «Porterò alla Virtus la bora della mia città, Trieste, per spazzare via una cappa molto brutta che aleggia sulla squadra». Parole chiare, dure, di chi arriva e vuole cambiare tutto, compresa qualche faccia: «Ho parlato ai ragazzi e li ho avvertiti che non voglio vedere visi depressi, faccine, lamenti: chi viene a vederci al Palaeur non merita di assistere a spettacoli poco edificanti». Non si fa problemi ad ammonire i suoi nuovi atleti: «Chi ci mette l'anima gioca, chi non lo fa è fuori». Grinta, convinzione e un gioco di difesa diverso: «Ho idee differenti da Gentile, verrà cambiato tutto». E le vacanze sono finite: «Sì, se ne sono fatte fin troppe finora, fino al 24 si lavora, poi si riprende il 26». Sulla situazione ambientale, molto difficile data la contestazione a proprietà ed exallenatore, Boniciolli si esprime così: «Io credo che di imprenditori come Toti nel basket ce ne siano pochi - sottolinea il triestino -, con la voglia di investire 5 o 6 milioni l'anno. Spero di convincere il presidente a continuare e non disamorarsi». Sul perché della sua scelta di rilevare una squadra in questo momento, Boniciolli spiega: «Vengo qui perché non si dice di no alla Virtus, vengo perché qui ce un progetto e perché non ho mai allenato un roster con tutti questi giovani italiani in odore di Nazionale». Sulla durata breve del contratto è sincero: «Non potevo chiedere al presidente di più di quello che ho ottenuto, perché voglio che siano i risultati a farmi meritare un prolungamento, come ovviamente mi auguro». Poi, indicazioni tecniche: «Ibby Jaaber? Prima di tutto è un giocatore - risponde secco Boniciolli - e questo già è moltissimo. Sul suo ruolo, io penso che lui preferisca giocare da play, anche se a me importa solo che faccia vincere la squadra». E per tornare alle "facce", quella di Hutson ha fatto spesso discutere nelle ultime settimane: «Anche di lui, ame importa che faccia abbia quando gioca - taglia corto il friula- no -. Io voglio che dia il massimo. Quando si gioca sotto la maglia bisogna avere il cuore che batte, non un manichino». Sugli obiettivi stagionali non si sbilancia: «Se rispondo mi prendete per matto». Mercoledì c'è un appuntamento fondamentale in Euroleague, contro i greci del Maroussi: «Abbiamo tre match point per centrare le Top 16 - spiega il nuovo allenatore virtussino - e quello di domani è il primo. Sarà una battaglia, ma non mollerò: arrendersi è troppo semplice». Di nuovo sulle questioni tecniche, si torna su uno dei punti di attrito tra Nando Gentile e parte della critica sportiva cestistica, ovvero la presenza di uno o due play insieme: «Possiamo anche giocare con due play - ammette il triestino - perché il mio obiettivo è che i ragazzi giochino insieme, si passino la palla, abbiano la rabbia giusta». Tosto, energico, chiaro. I giocatori, forse, lo avranno preso per matto. Lui dimostrerà di essere lucidissimo. «Faccio basket da quarantanni, so come affrontare situazioni difficili». In bocca ai lupo, ne avrà bisogno. LA SCHEDA MATTEO Boniciolli è nato a Trieste il 18 aprile 1962. Inizia nelle giovanili dell'Inter 1904 di Trieste per poi passare al settore giovanile della Stefanel guidata allora da Bogdan Tanjevic con cui Boniciolli collabora. Dopo una esperienza in serie B e con il settore squadre nazionali, debutta nel '99 in serie A2 come head coach alla Snaidero Udine conquistando subito la promozione alla massima serie. Resta ad Udine anche Tanno successivo, portando la Snaidero a disputare i play off. Nel 2001 passa alla Fortitudo Bologna targata Skipper con cui raggiunge la finale scudetto. Nel 2003 guida la panchina della Pallacanestro Messina. Nel 2004 si trasferisce in Belgio allOstenda che con lui conquista le top four della prima divisione del campionato belga. Passa poi a Teramo e, nel 2006, approda all'Air Avellino dove resta per due stagioni. A capo dell'Air, nella stagione 2007-2008, vince la Coppa Italia e, al termine dellanno, è votato Migliore Allenatore della Serie A. Il 10 Novembre 2008 firma con la Virtus Pallacanestro Bologna con cui vince l'Eurochallenge 2009 e disputa la finale di Coppa Italia. ^» CARICO Matteo Boniciolli, 47 anni, triestino. Ha preso il posto di Gentile sulla panchina della Virtus (Tedeschi)
[Modificato da ShearerWHC 15/12/2009 17:22]
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"In my 23 years working in England there is not a person I would put an inch above Bobby Robson."
Sir Alex Ferguson.