00 07/08/2020 16:50
Re:
giove(R), 07/08/2020 14:15:

e pensa tu...
ma ce ne sono mille.
ti ricordi quell'oro alla pistola vinto tanti anni fa alle Olimpiadi dove c'era un coreano, mi pare, che non era mai andato sotto il 9 e praticamente con quasi tutti 10, e che all'ultima manche stava con tipo 8 o 9 punti di vantaggio e sparò FUORI BERSAGLIOOO (oh io c'ero, a vederla in tv, incredibile incredibile....)?




Non era un ceco (senza i), che etra l'altro perse l'oro in due Olimpiadi di file per un errore all'ultimo tiro?

Ho controllato, quello di cui parlo io è Matthew Emmons, americano ma con moglie (bona) ceca

www.storiedisport.it/?p=9107


Fino alle Olimpiadi del 2004 di Atene, Matt Emmons era un campione conosciuto solo dai seguaci della disciplina. Un biondino dallo sguardo glaciale di Mount Holly, un sobborgo di Philadelphia che aveva conquistato la Coppa del Mondo già in due occasioni. Ai Giochi aveva subito acciuffato l’oro nella carabina 50 metri a terra e stava dominando anche la finale di carabina a tre posizioni. Un vantaggio di oltre tre punti prima dell’ultimo tiro è più sicuro di un assegno in banca: per specialisti che oscillano regolarmente tra il 10 e il 9,5 si tratta di poco di più di una formalità. Matt ha lo sguardo sicuro, prende la mira e fa centro pieno. Alza appena il braccio come cenno d’esultanza e poi si gira verso il tabellone attendendo la conferma del risultato. Compare uno strano numero accanto al suo nome: zero. Ma lui non si preoccupa, ci deve essere un ritardo nella segnalazione, un errore. «I shot», «Ho sparato» sibila attendendo che venga ripristinata la giusta classifica. Tutto tace e allora la voce si eleva in un urlo, «I shot», finché qualcuno nel pubblico comincia a mormorare. Il brusio cresce e un brivido si insinua in Matt che comincia a sospettare che ci sia qualcosa di più di un semplice ritardo. Stavolta riguarda il bersaglio e scopre la verità. Ha fatto centro ma ha mirato il bersaglio dell’atleta che gli stava accanto.
[Modificato da ShearerWHC 07/08/2020 16:52]
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"In my 23 years working in England there is not a person I would put an inch above Bobby Robson."
Sir Alex Ferguson.