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Sound72
00giovedì 5 aprile 2018 09:00
Scomparso anche Wilkins che è stato un grande centrocampista negli anni'80 seppur visibile soprattutto nella Premier League e in un calcio inglese molto monotematico: corsa, palla sulle fasce e cross al centro.
In Italia in quel periodo per britannici non era aria..lui e Hateley al Milan ma pure Cowans, Rideout e poi Ian Rush ebbero grossi problemi ad ambientarsi e durarono poco.
Giacomo(fu Giacomo)
00giovedì 5 aprile 2018 09:47
Era un giocatore perfetto per il calcio di Liedholm. Arrivato troppo tardi in Italia, quando stava quasi per cambiare tutto.
Sound72
00giovedì 5 aprile 2018 20:54
Intanto giusto per rimanere al quel periodo nel giro di pochi giorni sono comparsi Luigi Necco e oggi Giorgio Bubba..volti storici del 90° minuto con Paolo Valenti.

[SM=g27992]
lucaDM82
00giovedì 5 aprile 2018 22:05
non me lo ricordo wilkins.
Paolo Valenti è uno dei primi ricordi calcistici che ho,ricordo che quando mori' ci rimasi male.Era della fiorentina ma non lo aveva mai rivelato per il ruolo che aveva.
Sound72
00mercoledì 23 maggio 2018 14:30
Cattive compagnie..


Pepe Reina, Paolo Cannavaro e Aronica deferiti dalla Figc per “rapporti con camorristi

www.lastampa.it/2018/05/21/sport/pepe-reina-e-paolo-cannavaro-deferiti-dalla-figc-per-rapporti-con-camorristi-eeDswiRvG3NGhDixS8LQTI/pag...

Chiesti per il campione del mondo 2006 Iaquinta 6 anni di carcere

Pesante la richiesta dei pm sul processo Aemilia per l’ex calciatore di Juve e Udinese. Il padre Giuseppe rischia 19 anni per affiliazione alla ’ndrangheta

www.lastampa.it/2018/05/23/italia/chiesti-per-il-campione-del-mondo-iaquinta-anni-di-carcere-yQ7gfTmPKvfqtaXl8iRMhO/pag...
giove(R)
00mercoledì 23 maggio 2018 19:45
Per non parla de Insigne che conosce Fico...... [SM=x2478856]
Sound72
00domenica 13 gennaio 2019 12:33
E'scomparso prematuramente Phil Masinga [SM=g27992] ..

Dopo Franco Mancini e Ingesson un altro calciatore del Bari 1997/98 che se ne va.
lucaDM82
00domenica 13 gennaio 2019 12:44
Avevo letto, mi dispiace:(
Sound72
00mercoledì 27 febbraio 2019 10:34
www.ilsecoloxix.it/p/sport/2019/02/26/AEg3wps-durera_reunion_amiciz...


Stavo a vede' sta foto della cena della Sampdoria che vinse lo scudetto nel 1991 con molti ex romanisti..
C'è Salsano che però proprio quell'anno era venuto alla Roma insieme a Carboni. Lanna arrivò qualche anno dopo mentre Vierchowod e Cerezo c'erano già stati.

Ma quanto se li portano male??
Salsano fa impressione [SM=g27991] , Lanna dovrebbe ave' 50 anni..l'unico che se salva me pare Lombardo che era calvo a 20 anni.
lucaDM82
00mercoledì 27 febbraio 2019 15:06
Mi stava simpatica la Samp all'epoca.

Salsano invecchiatissimo ma lo avevo già visto in tv.
Non vedo Dossena nella foto.

Cmq ho letto che Vialli ha un tumore, brutta storia [SM=g27994]

Giacomo(fu Giacomo)
00giovedì 28 febbraio 2019 09:21
Madò
che finaccia tutti quanti!
ma Victor dove sta?
jandileida23
00giovedì 28 febbraio 2019 09:28
Salsano sembrava mi' nonno pure a vent'anni. Pagliucone mi sembra in forma.
Sound72
00giovedì 28 febbraio 2019 11:31
considerando che Pagliuca ha 53 anni se la può cava.
Ma gli altri a parti' da Lanna da do so usciti?
Bruno Conti classe '55 là in mezzo cercherebbe in genitori.
jandileida23
00giovedì 28 febbraio 2019 12:21
Il Roby guarda come è smagliante, fa gli impacchi con i milioni.

Lanna era bruttissimo pure quando stava qua, pure lui è un altro che dimostrava già 45 anni a 28. Me dirai che se potrebbe dá una rasata ai capelli.

Vedo pure poche panze in eccesso peró, bisogna riconoscerlo
chiefjoseph
00giovedì 28 febbraio 2019 13:42
salsano pare don lurio
giove(R)
00giovedì 28 febbraio 2019 15:33
infatti stavo a guarda vialli e mi sembra non male, non è scheletrico, mi sembra in carne..
Poi sai Lù...c'è tumore e tumore, e i giocatori o ex, si controllano sempre per abitudine, quindi sai... un tumore preso immediatamente.. non è come se lo scopri dopo 10 anni che è partito.

Comunque meglio così se sta bene.

PS. Oh Fausto Pari (che era l'omo più brutto del mondo del calcio assieme a Nando De Napoli) è diventato presentabile.

Salsano na cosa brutta, ma Lanna... (je sta bene)
Sound72
00giovedì 4 aprile 2019 11:27
Antognoni: “Nel 1980 cenai a casa di Viola e stavo per passare alla Roma, ma poi...”
Intervista alla bandiera della Fiorentina: “Non potevo tradire i tifosi della Fiorentina. La penso come Totti, meglio l’amore della propria gente che i trofei con altre squadre”

Sessantacinque anni compiuti ieri, di cui quasi trenta (ventotto e qualche mese per la precisione) trascorsi alla Fiorentina tra campo (quindici) e scrivania (tredici), con una brevissima parentesi in panchina: Giancarlo Antognoni è la Fiorentina. In riva all'Arno è arrivato appena 18enne, della maglia viola si è innamorato al punto di volerla indossare per sempre ad eccezione degli ultimi due anni di carriera passati in Svizzera, a Losanna. «Ho vinto soltanto una Coppa Italia ma l'amore di Firenze nei miei confronti vale più dei trofei che avrei potuto alzare con altre squadre». Col numero 10 viola per eccellenza abbiamo parlato di Roma-Fiorentina.

Che partita sarà?
«Tra due squadre che hanno fatto bene fino a un certo punto, poi sono calate. Noi ci aggrappiamo alla semifinale di Coppa Italia, in campionato c'è mancato qualche punto nell'ultimo mese: abbiamo infilato troppi risultati negativi, ma siamo una squadra giovane e ci può anche stare. Siamo giustificati, in un certo senso. La Roma era partita con ambizioni più importanti delle nostre, ha avuto vari problemi e adesso è in chiara difficoltà».

Se l'aspettava una stagione così deludente della Roma?
«Sinceramente no. Pensavo che potesse fare molto meglio: la Roma ha giocatori importanti, stiamo parlando di una rosa di valore. Una rosa da Champions League».

Si attende una Roma animata da un desiderio di rivalsa dopo il 7-1 di Coppa Italia?
«Rivalsa non solo legata a quel risultato ma anche al periodo: troveremo una Roma molto arrabbiata e diversa da quella battuta in Coppa Italia. Sicuramente più in difficoltà e con un allenatore nuovo che sta cercando di cambiare qualcosa. Ma considerando il materiale che c'è a disposizione, la Roma può risollevarsi. Sarà una sfida tra due formazioni che non sono in un buon momento, per la Roma forse conta di più rispetto a noi che abbiamo comunque ancora una semifinale di Coppa da giocare».

Che ricordo ha delle sfide contro la Roma giocate quando era un calciatore viola?
«Personalmente ho ottimi ricordi. Sono state sempre belle sfide, la Roma degli Anni 80 era davvero forte. Quella giallorossa è anche la squadra contro cui ho segnato più gol: se non ricordo male 8 in carriera. Ma non perché ce l'avessi con la Roma, anzi. È stato il club a cui sono stato più vicino durante la mia militanza viola».

Si spieghi meglio.
«Nell'estate del 1980 sono stato vicinissimo al trasferimento da voi. Era quasi fatta. Poi ci ho ripensato».

Come andò?
«Con la Fiorentina non avevamo fatto benissimo: chiudemmo sesti, dalla Coppa Italia andammo fuori al primo turno. La Roma mi corteggiava e mi decisi ad andare a cena a casa di Dino Viola: lui e Liedholm mi volevano a tutti i costi. Il presidente mi parlò del suo importante progetto, mi parlò di quanta voglia avesse di fare grande la Roma. E mi aveva quasi convinto al trasferimento».

E poi cos'è successo?
«Alla Fiorentina ci fu il cambio di proprietà: i Pontello presero in mano il club, anche loro avevano un buon progetto, con ambizioni notevoli e così decisi di restare a Firenze. E sfiorammo lo scudetto nella stagione 1981-1982: ci costò caro il pareggio di Cagliari all'ultima giornata, la Juve vinse a Catanzaro e arrivammo secondi».

Tra le polemiche.
«Lasciamo perdere, meglio non parlarne, sono passati tanti anni. Se non ricordo male, la stagione prima c'era stato il gol di Turone annullato alla Roma. Magari con la Var le cose sarebbero andate in modo diverso. Poi nel 1983 la Roma riuscì a interrompere il dominio della Juve, mi fece piacere».

Oltre alla Roma altre società hanno tentato di portarlo via da Firenze?
«Nel 1978 ci provò la Juve, ma nulla di serio. A quei tempi non c'erano offerte dall'estero, il nostro campionato era il migliore».

Cosa la spinse a giurare eterno amore alla Fiorentina?
«Quello che ha spinto Totti a restare alla Roma (ride, ndr). Anche se non ero nato a Firenze, ci sono comunque cresciuto arrivandoci a 18 anni, tutti mi volevano bene, non me la sono sentita di lasciarli. Ammetto però che erano altri tempi: non esistevano gli svincoli, era diverso, un calciatore era legato di più alla società. Oggi forse sarebbe diverso, se giocassi adesso non avrei la certezza di restare a vita in viola. In quel momento decisi di non tradire Firenze. E oggi vengo ripagato in pieno della scelta fatta».

Domenica c'è stata la festa di Batistuta.
«Ci sono andato. Firenze è una città passionale, un po' come Roma: un giocatore si sente amato. Batistuta ha fatto tanto per la Fiorentina e il popolo viola gli riconosce i giusti meriti».

Perché ha scelto di fare il dirigente e non l'allenatore?
«Per fare l'allenatore servono determinate caratteristiche. Caratteristiche che forse non ho. A me dispiace lasciar fuori i calciatori, sono troppo buono: diciamo così. E ho deciso di fare il dirigente. Un po' come il vostro Francesco. Si vive di calcio ugualmente: il mio compito è stare dietro alla squadra e cercare di dare i consigli giusti, non tecnici ma comportamentali».

Ha rimpianti?
«Gli unici sono legati agli infortuni: quello del 1981 mi impedì di giocare 13 partite nella stagione in cui arrivammo secondi a un punto dalla Juve, magari disputando quelle gare sarebbe potuta andare in maniera diversa. Nel 1984 la frattura di tibia e perone fu un durissimo colpo. Il rimpianto di sempre, però, è non aver giocato la finale del Mondiale in Spagna: ho fatto sei gare su sette, saltando l'ultima».

Da dirigente lasciò la Fiorentina con Cecchi Gori presidente.
«Non ero d'accordo con la scelta di mandare via Terim, così mi dimisi. Tornando indietro forse non lo rifarei, ma in quel momento la testa mi disse di lasciare. L'importante ora è essere tornato: ammetto che negli anni di lontananza da Firenze, pur avendo l'incarico in Figc con le squadre giovanili, la Fiorentina un po' mi mancava. Da due anni sono di nuovo a casa».

C'è un giovane calciatore in cui si rivede oggi?
«In nessuno in particolare. Ma di giovani bravi ne stanno emergendo tanti: Chiesa, Donnarumma, Romagnoli, Barella e il vostro Zaniolo».

Zaniolo era a Firenze.
«Prima che arrivassi io. Quando sono tornato alla Fiorentina non c'era già più. Peccato. È un giocatore moderno, ha tutto per diventare un campione: è forte fisicamente, bravo tecnicamente e sa fare gol. È il giocatore ideale per il calcio di adesso. A 19 anni non ricordo di averne visti così. Gli auguro di restare umile e diventare un simbolo della Nazionale del futuro. Oggi è più difficile rispetto al passato».

A cosa si riferisce?
«Oggi è più complicato essere giocatore rispetto ai miei tempi. Di questi tempi un calciatore è proprietario di se stesso, noi eravamo di proprietà dei club. Ora un ragazzo deve essere bravo a gestirsi quasi da solo. Zaniolo mi sembra in grado di poterlo fare».

www.ilromanista.eu/

Bella intervista de Il Romanista.
Antognoni rimane uno dei giocatori non della Roma che ho ammirato di piu'.
L'entrata di Martina fu uno choc, pochi mesi dopo ci fu quella simile ai Mondiali di Schumacher su Battiston.
Una carriera segnata da episodi negativi, tipo Ancelotti anche se Ancelotti lo scudetto lo vinse e si rifece ampiamente.
Oltre al fallaccio di Martina con arresto cardiaco, al Mondiale in Spagna gli tolsero il gol buono al Brasile e nn gioco' la finalissima per una ferita al piede. Poi si spacco' una gamba e praticamente smise di giocare.
gianpaolo77
00giovedì 4 aprile 2019 17:19
è pure il cognato di Virgilio Monosilio... [SM=x2478856]
Sound72
00giovedì 13 giugno 2019 11:54
Stramaccioni è finito in Iran ad allenà l'Esteghlal Teheran
jandileida23
00venerdì 14 giugno 2019 23:33
Alla fine quando vedi che non ti chiama nessuno almeno ti giri il mondo. Mi sono sempre chiesto quanto vedano dei posti dove vanno gli allenatori (o i calciatori) che fanno queste scelte.
Giacomo(fu Giacomo)
00sabato 15 giugno 2019 10:43
Re:
jandileida23, 14/06/2019 23.33:

Alla fine quando vedi che non ti chiama nessuno almeno ti giri il mondo. Mi sono sempre chiesto quanto vedano dei posti dove vanno gli allenatori (o i calciatori) che fanno queste scelte.




questo, suppongo

jandileida23
00sabato 15 giugno 2019 11:54
[SM=g8876]

Io pensavo alla città santa de Qom
jandileida23
00sabato 15 giugno 2019 11:54
X
jandileida23
00venerdì 23 agosto 2019 21:02
Mesà che non ha fatto manco i tempo a vede quella: oggi sbroccata in conferenza stampa perché sembra non gli avessero dato l'interprete, e manco è cominciato il campionato.
Sound72
00sabato 18 gennaio 2020 10:30
Scomparso Anastasi, uno dei simboli della Juventus negli anni'70.
Vissuto per lo più come giocatore raccontato anche se ricordo vagamente qualcosa all'Ascoli a fine carriera.
Mai stato un simbolo da detestare, non un Bettega o un Furino, un Tardelli..più uno della schiera degli Scirea dei Cabrini..cioè quando te raccontavano i giocatori che aveva avuto la Juve se finiva con e poi prima ci avevano pure Anastasi eh.
Uno partito da Catania che aveva trovato fortuna col calcio al nord ed è rimasto sempre molto umile.
Poveraccio ha anche sofferto la Sla negli ultimi anni.
Rip
lucaDM82
00sabato 18 gennaio 2020 13:01
mi spiace, non sapevo avesse la sla (come bertini di recente). Mi ricordo qualche suo gol raffigurato nel manuale del calcio di vezio melegari, all'epoca era un giocatore importante, campione d'europa nel 68, anche se credo non fece il mondiale dopo. rip

ps è chiara l'incidenza elevatissima della sla sui calciatori, guariniello aveva ragione. Leggevo di una relazione tra sla e colpi di testa verticali (cioè non frontali), negli Usa del resto proposero se non sbaglio un caschetto. Certo, se all'epoca che non era un calcio traumatico e fisico come oggi si sono ammalati cosi' tanti, temo per il futuro
lucaDM82
00sabato 1 febbraio 2020 17:15
Scomparso Luciano Gaucci. [SM=g27992]
Nonostante tutto mi stava simpatico e simpatizzavo per quel perugia "artigianale", fatto con giocatori provenienti dal "basso" o "esotici". Merito suo e delle persone che sceglieva.
Tra l'altro, anche se si ricorda poco, è stato anche vicepresidente nostro. E anche la lazio gli deve qualcosa.
Nel bene e nel male un pezzo di quel calcio che se ne va. rip
lucaDM82
00giovedì 20 febbraio 2020 13:01
oddio, quando ho letto cornelius ho pensato che ci avesse lasciato... [SM=x2478856] [SM=g27995]
Sound72
00giovedì 20 febbraio 2020 13:42
sempre il Rip per chi ci lascia [SM=g11491]

anche se questo topic pare un po' riservato ai necrologi sportivi [SM=x2478856]

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