Luis Enrique Martínez García

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Sound72
00venerdì 3 febbraio 2012 11:35
umanamente mi pare una persona di spessore e complessivamente credo sia benvoluto dal gruppo.
Poi in un gruppo di lavoro di 25-30 persone nn è che puoi essere adorato da tutti,anzi.Poi per uno piombato qui da una realtà diversa, con un gruppo totalmente nuovo di calciatori che doveva anche conoscersi le diffocoltà erano superiori alla norma. E direi che fino ad oggi se l'è cavata bene in questo senso, pure in situazioni rischiose come quella di osvaldo/lamela, senza peraltro farsi problemi a mettere fuori quelli che aveva voluto lui ( bojan e angel ). E nn penso sia un caso che totti l'altra sera sia andato in sala stampa a nn lascialro in pasto alle critiche dopo la sconfitta.
Certo io non sono un grande fan degli integralisti tattici e come avevo delle riserve su zeman ne ho avute altrettante su spalletti ( che di moduli ne ha proposti tanti in realtà in carriera ) quando si era fossilizzato su un modulo che nn rendeva piu' anche perchè gli interpreti si erano logorati nel frattempo.
Allo stesso modo nn mi piacciono certe innovazioni di principio (ad es. le convocazioni il giorno della partita,la trasferta il giorno in cui giochi )..su ste cose sono reazionario.Ma nn mi piaceva neanche il ritiro a trigoria con spalletti o il dormire a casa il sabato sera il quando giochi a Roma, x dire.
Non mi piacciono anche perchè credo ad una professionalità limitata dei calciatori.Alla lunga certe concessioni diventano boomerang.

Per quanto riguarda LE comunque al di là del campo quello che lo frega un pò è l'emotività secondo me. Quando siamo usciti con lo slovan mi aveva trasmesso una personalità ai limiti dell'arroganza molto piu' marcata. Mi pareva uno che nella sconfitta pure pesante tira fuori le palle, rilancia con convinzione.
Tralasciando firenze dove chiaramente era consapevole anche di essere messo in discussione mi ha stupito rivederlo in crisi l'altra sera.

Mi ha fatto effetto perchè dopo il mese di risultati andava a nozze, liscio come l'olio e aveva le spalle anche abbastanza solide. Dopo l'uscita con la juve invece già m'era parso un pò fragile.L'altra sera pareva un cane bastonato e per uno che sta lavorando in prospettiva NON è un segno tanto positivo in prospettiva.
lucolas999
00venerdì 3 febbraio 2012 16:50
Re:
Sound72, 03/02/2012 11.35:

.......
Certo io non sono un grande fan degli integralisti tattici e come avevo delle riserve su zeman ne ho avute altrettante su spalletti ( che di moduli ne ha proposti tanti in realtà in carriera ) quando si era fossilizzato su un modulo che nn rendeva piu' anche perchè gli interpreti si erano logorati nel frattempo.
Allo stesso modo nn mi piacciono certe innovazioni di principio (ad es. le convocazioni il giorno della partita,la trasferta il giorno in cui giochi )..su ste cose sono reazionario.Ma nn mi piaceva neanche il ritiro a trigoria con spalletti o il dormire a casa il sabato sera il quando giochi a Roma, x dire.
Non mi piacciono anche perchè credo ad una professionalità limitata dei calciatori.Alla lunga certe concessioni diventano boomerang.

.........




mi spiace per te che Mondonico sia andato a Novara [SM=g7554]

è una battuta [SM=g27988]
Sound72
00venerdì 3 febbraio 2012 17:07
scherzi..io ero un grande fan di gigi radice..
cmq mondonico era uno moderno a inizio carriera.

Lasciando da parte Luis Enrique io penso in generale questo.
Mi piace la filosofia del cercare di vincere con qualità senza speculare sull'avversario con qualche precisazione però.
Primo: Non sono cosi convinto che deve essere il calciatore ad adattarsi allo schema, ma piuttosto del contrario.
Se poi uno ha la possibilità di prendersi i calciatori x fare il gioco che preferisce è un altro discorso.
Però è sempre un mezzo alibi questo dei giocatori adatti se nn hai grandi varianti.
Secondo: a calcio si può giocare in tanti modi ed in ogni modo si possono trovare strada facendo degli accorgimenti per migliorarsi.
Perchè non è che se una cosa la fai 50 volte poi ti viene bene. A volte al decimo tentativo puoi pure renderti conto che la puoi fare in maniera diversa in base al materiale a disposizione e agli avversari.

Detto questo, ho applaudito capello quando ha porposto in 4-5 anni almeno 3 modi di giocare differenti,idem x spalletti perchè quando ha visto che nn poteva fare come a udine si è inventato un modo di giocare totalmente diverso.
lucaDM82
00giovedì 9 febbraio 2012 21:22
su twitter lucho ha come firma la frase (in spagnolo) "piangevo perchè non avevo le scarpe fino a quando vidi un uomo senza piedi"...ma è di jim morrison?
ShearerWHC
00giovedì 9 febbraio 2012 23:11
L'avevo detto in tempi non sospetti che Lucho è Giove, e Giove è Lucio [SM=g11491]
lucaDM82
00venerdì 10 febbraio 2012 12:14
Re:
ShearerWHC, 09/02/2012 23.11:

L'avevo detto in tempi non sospetti che Lucho è Giove, e Giove è Lucio [SM=g11491]




[SM=g7346]
chiefjoseph
00sabato 18 febbraio 2012 16:16
La Primavera in semifinale del Torneo di Viareggio. Ha la possibilità di vedere la partita? Sta seguendo l'evoluzione del torneo, visto che molto attento ai giovani?

Conosco ottimamente i giocatori della Primavera, tutti sanno che penso sempre ai giovani, che sono il futuro. Ma qui in Italia c'è molta differenza con la prima squadra. In Spagna non è così, ci sono squadre 'B' che giocano già ad un livello altissimo. E' un peccato per loro, qui a Roma si lavora benissimo. Una volta che riescono a fare qualcosa di livello più alto, il loro adattamento alla prima squadra sarà più veloce. Per me adesso c'è una grande differenza, vedo quelli che si allenano con me, nella Primavera giocano quasi con troppa facilità, per crescere un calciatore giovane ci devono essere difficoltà. Quando vengono con noi ne hanno troppe, sono ancora troppi lontani. Arriveranno, ma costa più di quello che dovrebbe

Vorrebbe una squadra B, come in Spagna?

già c'è, è la nostra Primavera. Dico che quello che vedo è un livello basso rispetto alla prima squadra. Quello che diventa un passo importante è troppo distante e si vede. Vedete due partite della Primavera e vedete come gioca Viviani. Gicoa con una superiorità che non è buona per lui, perchè deve avere delle difficoltà. Il problema è che se vanno in prestito in altre squadre non giocano quasi mai. E' un pensiero mio, non faccio nessuna richiesta, mi piacerebbe che giocassero ogni giorno in uno stadio contro avversari di livello, in modo che vedano come è il calcio. un livello simile a quello della Serie B. Come succede in Spagna, dove ci sono solo due 'Primavera' in Serie B, il Villarreal e il Barcellona B . Per loro è molto meglio competere in un calcio vero. Quello della Primavera è un bel calcio, mi piace vederlo, ma questo è il mio pensiero



Cazzo quanto quoto...ed è il motivo per cui Viviani sta faticando nelle prime apparizioni tra i pro...
Sound72
00domenica 19 febbraio 2012 10:08
d'accordo con quello che dice LE però Viviani è un pò un'eccezione.

Caprari che è un '93 è andato a giocare in B, lui è un '92 e sta ancora in Primavera.
E'una scelta della Roma quella di tenerlo ancora nel settore giovanile.
E'un discorso simile a quello di Nego che è un '91.
Anzi mi pare che non siano andati in prestito proprio perchè ritenuti già funzionali alla prima squadra.
Di solito la primavera gioca coi sottoetà tipo Romagnoli che è un '95 o i fratelli Ricci, classe '94.E infatti l'ossatura è fatti di '93 e '94.
Perchè poi a 18, 19 anni li mandano già a giocare in B e C.

Casomai c'è da dire che la Roma Primavera NON GIOCA come la prima squadra.
Tallo fa il centravanti puro con 2 esterni offensivi molto larghi, i terzini al massimo fanno i fluidificanti.
Piscitella ( come Caprari prima ) fa l'attaccante esterno e se gli chiedi di fare quello che sa fare qualcosa di buono può fartelo vedere.
Mi pare che Viviani faccia piu' interdizione e scarico su Verre e Ciciretti ( ieri Ricci ).E'un'92 che gioca in mezzo a '93 e '94, ha fisico, vince piu' contrasti, sale molto di piu', va al tiro e può emergere.Se lo prendi e lo metti al posto di de rossi come contro la juve o come a siena a fare tutt'altro con responsabilità triplicate è inevitabile che ti va in crisi.
lucaDM82
00lunedì 20 febbraio 2012 13:11
Secondo me,da qualche anno,i media stanno parlando troppo della primavera.Io eviterei di dare troppa importanza al settore giovanile,tanto è grasso che cola se ne esce uno buono da tutti questi nomi che sentiamo questi giorni.Sicuramente fenomeni non ce ne sono,se uno è fenomeno non se ne sta a 20-21 anni in primavera.
Ci vuole serenità,basta ripensare a quanto si è parlato dei vari pettinari,brosco e che fine hanno fatto questi giocatori.
lucaDM82
00venerdì 9 marzo 2012 12:08
E se Zola spuntasse nel futuro giallorosso?




CORSPORT (G. DOTTO) - Siamo tutti di passaggio. L’importante è crederci definitivi. Senza questa fondamentale astuzia non ci alzeremmo nemmeno dal letto la mattina. Luis Enrique, quando si alza dal letto, deve andare da Formello a Trigoria e solo per fare questa traversata tutti i giorni c’è bisogno di una fede assoluta oltre che di una tanica esagerata di benzina. E, quando arriva, non è finita. Iniziano i dolori. Quelli di Trigoria, di questi tempi, non sono esattamente i cancelli del cielo.

La vera domanda, alla vigilia di Palermo, è: quanto è ancora illesa la fede di Enrique dopo l’impareggiabile disavventura del derby? «Che cosa ho fatto di male per meritare tutta questa mierda?» è la più struggente invocazione mai udita dai postriboli del calcio a fine partita, perfino troppo elevata per le orecchie prosaiche che l’hanno ricevuta. Ma è anche il primo, manifesto segno di cedimento. Niente di male, anche Gesù ha dubitato nel deserto e Luis Enrique ne ha attraversati di deserti. Il guaio è che “l’uomo verticale” ha tutta l’aria di considerare il dubbio non una prova da superare, ma una disfatta esistenziale.

Proviamo a spiegarlo noi che cosa ha fatto per meritarla tutta questa «mierda» (traduzione: accanimento malvagio della malasorte). Nei suoi otto mesi romani l’asturiano ha incassato un credito quasi illimitato. A concederlo sono stati i tifosi in grande maggioranza, i giocatori quasi tutti, la parte più onesta della critica. Non consideriamo i detrattori a prescindere, condannati a esibire pallosamente la frustrazione dei nani, un travaso di critica ai confini dell’insulto, che ne confessa la bile più che il pensiero. Per tutto il resto, Enrique è stato amato e continua forse a essere amato da tutti quelli che hanno bisogno di credere che il calcio sia quello che è, una grandiosa evasione di massa e non una mediocre funzione per abitudinari.

Se siamo arrivati a dubitare di Enrique non è per l’eliminazione in Europa o in Coppa Italia, nè per le sconfitte in serie, alcune da depressione, e nemmeno per i due derby perduti. Dubitiamo di Enrique, da Bergamo in poi, perché ha mostrato di non capire che la grandezza dei principi è nella loro flessibilità. Che il carisma di un leader non sta nell’applicazione maniaca delle regole ma nel far passare la regola a dispetto della regola. Nel capire, ad esempio, che la gogna di De Rossi “esibito” in tribuna è una sconfitta per tutti.
Il merito di Enrique è di aver acceso un fuoco, il suo torto è quello di non saperlo alimentare. Di aver costretto i suoi ammiratori a riaggiornare il più celebre e il più nevrotico motto di Ovidio: non posso vivere con te, nè senza di te. Questa è oggi la posizione dei tifosi che credono ancora nello spagnolo. «Vogliamo continuare a stare dalla tua parte, ma dacci la possibilità di farlo» , dicono silenti. Domani sapremo. Non se la squadra è con Luis Enrique, ma se è dalla parte dei tifosi che, un pomeriggio d’inverno, si sono messi insieme e hanno prima concepito e poi confezionato lo striscione “mai schiavi del risultato”.

Se conosco un po’ Baldini e Sabatini, la loro tigna e il loro orgoglio, butteranno all’aria anche i codici del fair play pur di riportare lo scudetto alla Roma. Non conosco abbastanza Luis Enrique per capire se quella frase di domenica all’Olimpico è la sua resa. In quel caso, se ne andrà a fine campionato e Roma sarà stata la sua ben pagata palestra per essere diventato un allenatore e forse anche un uomo migliore. Qualcuno lo sostituirà. Dovrà essere giovane, solido e visionario. La nostra idea? Sarà, probabilmente, anche “londinese”. Un nome? Gianfranco Zola. E’ giovane, solido, soprattutto sardo, non so se visionario, ma amico di Baldini e del bel gioco. E’ venuto a Roma per parlare con Lotito. Una visita di cortesia. La sponda, forse, era l’altra.

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concordo su tutto meno che su zola.
gianpaolo77
00venerdì 9 marzo 2012 12:19
per carità,
se luis enrique non è un allenatore zola lo è ancora meno...
giove(R)
00venerdì 9 marzo 2012 12:21
io invece, per proseguire la ricerca di un gioco e di una filosofia, se dovesse andare via dico in ordine sparso: Zeman, Spalletti, Ventura, Montella, Guidolin, Mazzarri.
lucaDM82
00venerdì 9 marzo 2012 12:35
albano nooooooooooooo [SM=x2478856]
giove(R)
00venerdì 9 marzo 2012 12:55
lo so, dicevo così. [SM=g7554]
ma solo gli stupidi non si ricredono. e Mazzarri non ha praticamente mai fallito e non solo.
ha spesso toccato l'eccezionalità.

se è per questo ho detto pure Zeman.
ma del resto avevo precisato che è per proseguire la ricerca di questa novità, di gioco, di impronta e di filosofia.
lucaDM82
00giovedì 5 aprile 2012 21:39


lucho con gli attori di romanzo criminale e kansas city [SM=x2478856]
gianpaolo77
00venerdì 6 aprile 2012 09:15
qual è kansas city?
quello ciccione vicino a Luis?
giove(R)
00venerdì 6 aprile 2012 09:34
no mi sa che sono i due dietro. Zoro e Mastrandrea.
lucaDM82
00venerdì 6 aprile 2012 11:04
Si',stanno dietro.
gianpaolo77
00venerdì 6 aprile 2012 11:06
ah, sarebbero loro kansas city quindi?
perchè di attori di romanzo criminale mi pare che ci siano solo il libanese e fierolocchio (i due al centro della foto...)
gli altri due chi so'?
gianpaolo77
00venerdì 6 aprile 2012 11:07
a parte che luis enrique pare un fotomontaggio...
[SM=x2478856]
lucaDM82
00venerdì 6 aprile 2012 13:50
L'ha messa llorente su twitter.C'ha pure la foto sua con calabresi delle iene,l'ha taggato come nicolas cage(non so se c'è cascato o se l'ha scritto per scherzo).
giove(R)
00lunedì 23 aprile 2012 12:21
ormai ha rinnegato se stesso e le sue convinzioni.
la sua filosofia si è persa e probabilmente, non era nemmeno la SUA, ma una cosa acquisita allenando il barcellona. non farina del suo sacco.

ero disposto a perdonare i suoi cambi sbagliati, qualche imperfezione nelle sue formazioni iniziali, perchè pensavo (non "credevo" perchè non lo conoscevo, ma avevo deciso di dargli credito e tampo per lavorare) che ciò che contasse fosse l'inerzia del suo lavoro costante.

lo sapete.. del piazzamento non mi interessava nulla. primi, terzi, noni... l'importante non era quello ma "trovare il filo" di un gioco che poi avrebbe dato i frutti in futuro.

aspettavo un miglioramento da un certo punto in poi, aspettavo la Roma raggiungere una fisionomia e un'identià che la caratterizzassero in ogni partia.

il Barcellona può perdere a Londra... ma domina, prende due pali, sperca... e poi becca gol: è fedele a se stesso.

la Roma si è rinnegata, è stato buttato tutto quanto si era lavorato in partenza.
Luis Enrique ha fallito senza possibilità di appello.

questi dirigenti tremebondi e senza spirito nè iniziativa, questi lobotomizzati in overdose da sedativi pensassero bene a cosa cazzo bisogna fare.
giove(R)
00lunedì 23 aprile 2012 15:31
E godiamoci pure sta chicca va! L'ennesima!

Luis Enrique nel dopo partita:
"non è vero che Perrotta doveva marcare Pirlo"

Perrotta nel dopo partita:
« La mia posizione? Dovevo fare la mezzala in fase di possesso palla e poi alzarmi su Pirlo quando il pallone ce l'avevano loro. Siamo stati sfortunati a prendere subito gol».

bravo Luis Enrique [SM=g10633]
artra figura demmerda.

era l'uomo tutto de 'n pezzo questo.
el hombre vertical...

ma io dico mò... domani c'è un'altra conferenza stampa...
ma lo andassero a sfondare. ma quale pischelli del cazzo.
ma mandassero i direttori.
lo mettessero sulla graticola.
glielo dicessero in faccia, una domanda semplice semplice:

"La Roma giocava meglio a novembre! da allora lei è diventato, e la Roma appresso, un ibrido informe tra calcio spagnolo e lancio lungo. La Roma più si è andati avanti più ha perso identità. lei è stato preso per portare un calcio nuovo e oggi la Roma gioca come l'allenerebbe un allenatore da torneo balneare. non ritiene di aver fallito? cosa deve succedere perchè lei dia le dimissioni? non le sembra che la sua missione di "insegnare un nuovo calcio" sia tristemente naufragata?"

ma perchè non lo sfondano? sia messo spalle al muro. gli rispondano tutti in coro quando proverà a rispondere che non è vero e che la Roma ha fatto progressi.
gli ridessero in faccia.
dobbiamo anche assistere a una ennesima presa per il culo di lui che racconta frottole che la realtà riscontra completamente al contrario.
Sound72
00mercoledì 25 aprile 2012 17:27
Re:
giove(R), 23/04/2012 15.31:



"La Roma giocava meglio a novembre! da allora lei è diventato, e la Roma appresso, un ibrido informe tra calcio spagnolo e lancio lungo. La Roma più si è andati avanti più ha perso identità. lei è stato preso per portare un calcio nuovo e oggi la Roma gioca come l'allenerebbe un allenatore da torneo balneare. non ritiene di aver fallito? cosa deve succedere perchè lei dia le dimissioni? non le sembra che la sua missione di "insegnare un nuovo calcio" sia tristemente naufragata?"

ma perchè non lo sfondano? sia messo spalle al muro. gli rispondano tutti in coro quando proverà a rispondere che non è vero e che la Roma ha fatto progressi.
gli ridessero in faccia.
dobbiamo anche assistere a una ennesima presa per il culo di lui che racconta frottole che la realtà riscontra completamente al contrario.



ma quanto potrà anda' avanti sta storia?
boh..abbiamo infilato un vicolo cieco senza uscita.


lucaDM82
00lunedì 30 aprile 2012 11:37
lucho sta parlando in conferenza.E' stanco,sta proprio a terra. [SM=g10770]
Sound72
00sabato 5 maggio 2012 11:07
Roma, Luis Enrique conferenza stampa 4 maggio 2012
„Ancora non ho deciso se andrò via. - continua Lucho - Sarà importante, non fondamentale, l'incontro a fine stagione con la società per capire se resterò o meno. Non mi aspettavo di certo una stagione più complicata di questa di certo però è fondamentale avere un buon rapporto con i tifosi altrimenti è difficile andare avanti. Tifosi e squadra devono seguire sempre la stessa direzione. Perchè ho ancora dei dubbi? Perchè non credo sia un cammino facile per me e per la mia famiglia". “


a me continua a sembrare troppo..troppo fragile per certe tensioni..pure quei discorsi fatti ieri su totti e de rossi..e ti credo che poi mi mandi in campo una partita si e una no una squadra di pecore..
veramente stento a credere che LE allenatore sia quel calciatore avvelenato che si mangiava pallone e avversari in campo..o me lo ricordo male io a sto punto..
ma perchè non hai le palle per dire..cazzo sto qua e col mio lavoro farò ricredere pure quei tifosi che oggi contestano???


" un cammino facile per me e la mia famiglia"..

a meno che nn te sono venuti sotto casa a insultà fa quasi tenerezza una dichiarazione del genere..
lucaDM82
00sabato 5 maggio 2012 12:47
Quoto.
Forse abbiamo sbagliato tutti a identificare l'allenatore e il giocatore.E non vale solo per luis enrique.E' pieno di giocatori tipo lui che poi non hanno combinato granchè come allenatori.L'allenatore è un ruolo diverso,è un'altra storia.

Per me o si da una svegliata oppure non dico che farebbe bene a smettere ma dovrebbe mirare più in basso,tipo al chievo o all'albacete,altro che barcellona.Tanto le pressioni in certe realtà sono simili,se pensa che solo Roma sia cosi' sta fuori strada.

Prima di tutto deve capire che i tifosi sono milioni,non solo quelli che lo hanno fischiato dopo roma-napoli.Quindi inutile farsi impressionare da una mezza contestazione a caldo post-partita (tra l'altro l'incazzatura non era per il pareggio,ma per il trend generale),non significa nulla.Se a questo per impressionarsi o per fomentarsi bastano 2 cori e 2 striscioni contro o a favore vuol dire che sta alla frutta,che non ha capito niente di niente.Dov'è l'intelligenza?Dove vive,in una foresta?Mi meraviglio poi da uno che viene dal barcellona,dal real,mica parliamo di gigi delneri o dell'allenatore di provincia scaraventato a roma o a milano.

Cioè,se poi soffri quando vieni attaccato da quei quattro cocomerari delle radio e dei giornali perchè hai tolto totti o hai sanzionato de rossi allora sparati proprio,non sei da Roma.Comincio a pensare che non avrebbe neanche il carattere di un Cosmi per giocarsi una salvezza.Cosi' stai bene al chievo o in serie B a mezza classifica.Questo comincio a pensare che soffrirebbe pure a stare a padova o a vicenza.
E questo sarebbe il carattere,il combattente asturiano?
Boh,deve darsi una regolata a breve e tarare il cervello,che ha proprio una visione della realtà diversa da quello che è.

Poi la famiglia...hai fatto una scelta di vita,non cominciare a rompere le palle coi figli che si trovano male,la moglie che si trova male e tutte queste cose qui.

Pessimo.
giove(R)
00mercoledì 9 maggio 2012 14:58
Assogna, è vero che c'è già l'accordo per la rescissione tra Luis Enrique e la Roma?

"Su questo non possiamo avere certezze al cento per cento. Però sembra chiara un'altra cosa"

Quale?

"Da alcuni comportamenti di si può evincere che Luis Enrique non sarà il prossimo allenatore della Roma"

Per esempio?

"Sembra che abbia comunicato alla società la volontà di non continuare, e questo già un mesetto fa"

Ma è vero che Baldini e Sabatini si sono divisi sulla posizione del tecnico?

"Questo no. I dirigenti vorrebbero continuare tutti con Luis Enrique. Anche la proprietà americana vorrebbe dare continuità alla giuda tecnica. Il problema è un altro"

Cioè?

"E' lui che se ne va, non la società che lo manda via"

Ma andrebbe via per qualche altra squadra, o perchè ha proprio deciso di troncare il progetto?

"Lui vuole andarsene perchè ha una sorta di incompatibilità ambientale"

In che senso?

"Cioè capisce che i suoi metodi di allenamento non sono compatibili con la mentalità che c'è nel gruppo dei giocatori che stanno a Trigoria. E' un problema nel lavoro di tutti i giorni: lui capisce che il suo calcio qui non è applicabile"

Da quello che le risulta, chi sarà il suo successore sulla panchina della Roma?

"Io direi Vincenzo Montella"


comunque aldilà di tutto, sta cosa qua sarebbe una cosa brutta brutta brutta.
un segnalaccio che peggio non ce n'è.

jandileida23
00mercoledì 9 maggio 2012 15:31
Comunque che il calcio di Luis Enrique sia inapplicabile in Italia, ma secondo me pure in Inghilterra durerebbe tre giornate, mi sembra ormai chiaro a prescindere dal gruppo che allena. Anzi magari si sarebbe dovuto ammorbidire un po' lui ed adattarsi al gruppo, visto che non mi pare abbia il cv di Ferguson e Rocco messi insieme e nemmeno il carisma, tiè, di Mazzarri. Crescere insieme significa anche modellarsi sull'altro secondo me, no arrivare in un posto e fare il Cacini della situazione.

La cosa che invece mi fa più incazzare è che se è vero che ha deciso un mese fa di andarsene, quando eravamo ancora pienamente in corsa per andare in Europa, allora significa che non gli è mai fregato nulla né del famoso progetto né di quei deficienti che tutte le domeniche, anzi no peggio quando capita random, fanno e disfanno i loro, e delle loro compagne, di progetti per mettersi seduti a guardare la propria squadra prendere 4 pallini appena esce dal GRA. Se è vero è un pupazzo d'argilla.


giove(R)
00mercoledì 9 maggio 2012 16:35
Re:
jandileida23, 09/05/2012 15.31:


il Cacini della situazione.






cazzo Cacini non lo sentivo da na cifra [SM=x2478856]
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