Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
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Governo Italia

Ultimo Aggiornamento: 07/07/2023 11:21
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15/12/2010 19:58
 
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Re: Re:
lucaDM82, 15/12/2010 14.27:






per caso ha tirato fuori i suoi mitici plastici?Non ho seguito ieri.




sembra che abbia tirato fuori quello di montecitorio.

http://www.repubblica.it/rubriche/dekoder/2010/12/15/news/dekoder_15_dicembre-10220748/?ref=HRESS-2

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Ever tried. Ever failed. No matter. Try again. Fail again. Fail better.
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"In Italia giustizia troppo lenta"
Maxi-condanna della Corte europea


STRASBURGO
La Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha oggi emesso una maxi condanna nei confronti dell’Italia per i ritardi con cui vengono pagati gli indennizzi legati alla lentezza dei processi. I giudici di Strasburgo hanno infatti reso noto di aver adottato 475 sentenze che danno ragione ad altrettanti ricorsi presentati da soggetti che hanno dovuto attendere dai 9 mesi ai quattro anni per incassare il risarcimento che gli era stato riconosciuto, in base alla legge Pinto, per l’eccessiva lunghezza del processo.

Alla luce delle sentenze odierne, la Corte ha quindi chiesto all’Italia di rivedere la legge Pinto e, in particolare, di istituire un fondo speciale che consenta il pagamento degli indennizzi in tempi ragionevoli. Nel comunicato stampa relativo alla decisione dei 475 casi si sottolinea che in Italia esiste un «problema diffuso» inerente i pagamenti degli indennizzi. La Corte rileva che, a fronte di una normativa che fissa in sei mesi il termine per l’erogazione degli indennizzi, i 475 ricorrenti hanno dovuto attendere tra i 9 e i 49 mesi.

La Corte rileva inoltre che al momento pendono in attesa di giudizio a Strasburgo oltre 3.900 ricorsi presentati per il ritardato pagamento degli indennizzi e che il loro numero è salito dai 613 del 2007 a circa 1.340 ricevuti tra il primo giugno e il 7 dicembre 2010. Nel comunicato inoltre si legge che la Corte «pur non appoggiando tutte le riforme attualmente all’esame della Camera, considera che questo sia l’ambito ideale per prendere in considerazione le indicazioni della Corte stessa e le raccomandazioni sinora fatte dal Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa». La Corte ha accordato a ciascun ricorrente 200 euro per danni non pecuniari.


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Caso piu' unico che raro..Lo Stato che fa la legge per indennizzare i ritardi della giustizia riesce a farsi condannare perchè paga gli indennizzi in ritardo...
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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22/12/2010 01:56
 
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Re:
Sound72, 21/12/2010 15.00:

"In Italia giustizia troppo lenta"
Maxi-condanna della Corte europea


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Caso piu' unico che raro..Lo Stato che fa la legge per indennizzare i ritardi della giustizia riesce a farsi condannare perchè paga gli indennizzi in ritardo...




io, invece, ci vedo una certa coerenza.

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Re: Re:
BeautifulLoser, 22/12/2010 1.56:




io, invece, ci vedo una certa coerenza.



se intendi coerenza con il ritardo processuale sono d'accordo.
Questa è però l'inefficienza di un provvedimento che dovrebbe andare a porre rimedio ad una inefficienza strutturale.
Ed è anche peggio.
Tu stai in giudizio 7-8 anni. Ricorri per ottenere un equo indennizzo col rischio concreto di perdere altro tempo perchè spesso e volentieri le Corti d'Appello sono intasate. E dopo che ti hanno riconosciuto l'indennizzo, devi aspettare altri 2-3 anni per ottenere il ristoro del ritardo..
Però adesso avremo questa grande soluzioni a tutti i mali che è la mediazione e sarà tutto risolto.. [SM=g27994]
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22/12/2010 12:05
 
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è coerente è coerente...

è un motivo in più, questa multa, per manipolare il concetto di "giustizia troppo lenta", che detto così secco, trova d'accordo pure i sassi, ma che in realtà è il classico esempio di come si sfrutta, manipolandolo, un giusto argomento per raggiungere fini ancora più loschi.

purtroppo siamo pieni di gente subdola al comando, e ancor più pieni di coloro di cui questa clase politica è lo specchio.
gente suprerficiale, disinformata, senza interessi oltre che soldi e fregna, egoista e individualista.

un habitat perfetto per certi scopi.


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www.youtube.com/watch?v=j3WIQ1vTOm4


[SM=g27993]
[Modificato da Sound72 22/12/2010 19:50]
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22/12/2010 21:00
 
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Re:
Sound72, 22/12/2010 19.47:





che comica! [SM=g27987]

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14/01/2011 14:34
 
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è di nuovo Bunga Bunga...


Le telefonate Berlusconi-Ruby
Il primo incontro a San Valentino
Il presidente del Consiglio Berlusconi. Berlusconi indagato per prostituzione minorile e concussione: "Rapporti quando era minorenne"




MILANO
Sarebbero stati numerosi gli incontri a sfondo sessuale tra Silvio Berlusconi e Ruby. È questa la convinzione maturata dai pm Ilda Boccassini, Antonio Sangermano e Piero Forno attraverso lo studio dei tabulati telefonici della giovane marocchina. Sono state «indagini tecniche», riferisce una fonte investigativa, a far svoltare l’inchiesta portando all’iscrizione nel registro degli indagati di Silvio Berlusconi con le accuse di concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile, anche perché da ottobre al 21 dicembre, giorno in cui il Cavaliere è stato iscritto nel registro degli indagati, Ruby non è mai stata sentita.

Il primo incontro tra il premier e la ragazza risalirebbe al 14 febbraio scorso, giorno di San Valentino, quando il Presidente del Consiglio avrebbe regalato alla giovane un abito. Nei documenti si parla di una decina di serate, mentre Ruby ha sempre parlato di tre incontri. Il premier- dicono dalla Procura- è indagato per prostituzione minorile e concussione. Prostituzione minorile perchè, secondo le indagini, sarebbe stato cliente di una prostituta minorenne.

L’accusa di concussione, invece, è legata al fatto che il Cavaliere, secondo gli inquirenti, per nascondere il suo rapporto con la prostituta, andato avanti per numerosi weekend, e per evitare che la vicenda venisse alla luce avrebbe abusato delle sue funzioni di primo ministro telefonando in Questura la notte tra il 27 e il 28 maggio per fare affidare Ruby alla Minetti. La consigliere regionale è indagata per favoreggiamento della prostituzione, come il direttore del Tg4 Emilio Fede e l’agente di spettacolo Lele Mora, che avrebbero fatto da tramite nei rapporti tra il premier e la prostituta.

La Procura di Milano, nei mesi scorsi, aveva comunicato che le procedure di affidamento della giovane marocchina, scappata diverse volte dalle comunità per minori, e finita in Questura perchè accusata di furto, si era svolto correttamente. Lo stesso aveva precisato il Ministero dell’Interno, mentre la pm dei minori Anna Maria Fiorillo aveva contestato questa versione.
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19/01/2011 14:22
 
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Lele Mora telefona alla Miss:
"Fai l'infermiera, il capo si divertirà"
Lele Mora parla al telefono
+ Tre miss torinesi nelle notti di Arcore


Il manager dei vip parla con un
collaboratore: «Dai, dobbiamo organizzare una cosa veloce
con Miss Torino e Ambra»


Ambra, Chiara e Roberta: tre ruoli diversi per le ragazze spesso ospiti di Berlusconi, alle cene di Arcore. Tutte bellissime, giovani, tutte miss. Ambra Battilana è l’ultimo nome torinese che - in ordine di tempo - compare nelle intercettazioni.

«Veloci veloci si va ad Arcore»
Lele Mora chiama Daniele Salerai, uno dei manager delle ragazze, e chiede di «organizzare una cosa veloce veloce, subito, con Miss Eleganza (cioè Chiara Andrea Danese) e Ambra». Daniele è convinto che verranno subito: «Figuriamoci se per te non vengono immediatamente». Ma Ambra non si trova, non risponde al telefonino. Son tutti convinti che è andata a correre. «Comunque tranquilli, Roberta c’è». E’ la Bonasia, la ragazza di Nichelino indicata da più voci come la fidanzata del premier. Siamo alla sera dell’11 agosto. L’appuntamento per tutte è alle 21,30 in piazzale Loreto. Poi cena, e poi si vedrà. Undici giorni dopo viene organizzata una serata ad Arcore, residenza di Berlusconi. Ci sono dieci ragazze, fra le quali le tre torinesi Ambra Battilana, Roberta Bonasia e Chiara Andrea Danese, tutte incoronate regine di bellezza. In questo caso è Emilio Fede a invitare le miss. Il giorno dopo Fede e Ambra si parlano al telefono: «Ci siamo divertiti ieri sera, alla fine», dice il direttore del Tg4. Lei è al settimo cielo: ha vinto Miss Piemonte. E il direttore: «Non avevo dubbi... stasera festeggiamo». Poi organizzano di trovarsi la sera ad Arcore. Il manager-autista, amico di Fede, ha il compito di portare a destinazione le ragazze. Berlusconi è stanco, «incaz... per ’sta storia di Bossi, Casini, eccetera», spiega Emilio Fede a Lele Mora, che il direttore del Tg4 contatta subito dopo aver parlato con Ambra.

L’infermiera vola in Sardegna
Il 13 agosto Roberta viene invitata da Berlusconi in Sardegna. Nel giro non si parla d’altro. Lele Mora, al telefono con un amico, è decisamente euforico: «Le hanno chiesto di andare due o tre giorni là», dice, parlando della ragazza torinese. Ridono: lui le ha appena suggerito uno scherzetto. La chiacchierata successiva tra Lele e Roberta chiarisce: «Vèstiti da infermiera (Roberta Bonasia è stata effettivamente infermiera all’ospedale Santa Croce di Moncalieri, n.d.r.), portati dietro l’attrezzo che misura la pressione e un camice di quelli che usate in ospedale». Anche lei la prende sul ridere: «Con sotto niente, ovviamente...». Di più. Mora suggerisce a Roberta un paio di autoreggenti bianche e poi di comportarsi come un medico e trascinarlo su e fargli una visita. Entrambi sono certi: il «capo» si divertirà. Lele, stavolta, si sbilancia decisamente: «Amore, prevedo un grande futuro per te».

Il fratello di Roberta: «Questo ci cambia la vita»

Il 14 settembre, Roberta Bonasia è al telefono con il fratello Stefano. Parlano di Berlusconi, lui l’ha appena chiamata, s’è informato di come sta e se ha vinto Miss Italia. «Mi ha chiesto se ho preso qualche numero di telefono», riferendosi alla sfilata di Salsomaggiore. Ridono: «Gli ho detto che non c’era questo granché di f...». Ma il problema - per il fratello - è quando Roberta rivedrà il presidente del Consiglio. Non può accadere prima di domenica e lei è delusa: «Cosa risolvo in un giorno solo, dovrei stare due o tre giorni da lui». Stefano sembra dispiaciuto: «Fai quello che puoi». E poi il finale che vale tutta la telefonata, chiarisce molto della strategia della bella Roberta. Stefano dice: «Amò, sai che ci risolve tanti problemi...». Lei sospira. Lui: «... a mamma, a me, a te...».

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come dice il Quirinale ..Ora serve chiarezza...
[Modificato da Sound72 19/01/2011 14:24]
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19/01/2011 14:55
 
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Re:
Sound72, 19/01/2011 14.22:


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come dice il Quirinale ..Ora serve chiarezza...




ancora di più?
non è abbastanza chiaro?
mah

L. S. D.
"Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore." Bertolt Brecht
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19/01/2011 15:24
 
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ero ironico oh
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Minetti fronte - retro







Un pò di decenza, io sono qua a lavorare [SM=g27989]

www.youtube.com/watch?v=6jy0rIP_h8M
[Modificato da Sound72 21/01/2011 09:52]
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04/02/2011 16:44
 
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giusto per aggiornare...

il decreto sul federalismo municipale


«Il Presidente della Repubblica ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio in cui rileva che non sussistono le condizioni per procedere alla richiesta emanazione, non essendosi con tutta evidenza perfezionato il procedimento per l’esercizio della delega previsto dai commi 3 e 4 dall’art. 2 della legge n. 42 del 2009 che sanciscono l’obbligo di rendere comunicazioni alle Camere prima di una possibile approvazione definitiva del decreto in difformità dagli orientamenti parlamentari. Pertanto, il Capo dello Stato ha comunicato al Presidente del Consiglio di non poter ricevere, a garanzia della legittimità di un provvedimento di così grande rilevanza, il decreto approvato ieri dal Governo».
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10/02/2011 17:27
 
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Il 17 marzo è festa, anzi no


Nel generale "cupio dissolvi" in cui sprofonda la nazione, ci mancava solo una bella polemica sulla festa dell'Unità d'Italia. Lo scontro interno al governo è paradossale. C'è stata una decisione ufficiale, presa in Consiglio dei Ministri un mese fa. Il 17 marzo è festa, la nazione commemora il suo centocinquantenario. Ben fatto, per un esecutivo irresoluto, occupato solo a risolvere i guai giudiziari del premier e ad esaudire le pretese federaliste della Lega. Poi è bastata una presa di posizione discutibile del presidente degli industriali Emma Marcegaglia, che si lamenta perché in Italia si lavora poco e propone di commemorare l'unità nazionale lavorando, e il centrodestra è andato in totale confusione. La festa ora è "sospesa". Ogni decisione "rinviata al prossimo Consiglio dei Ministri". Ancora una volta, è il Carroccio a cavalcare a fini propagandistici l'oblìo identitario del Paese. Prima Calderoli, poi Bossi: tutti d'accordo con la Confindustria, che stavolta non rappresenta "i soliti Poteri Forti", ma da voce ai "tartassati imprenditori del Nord".

"C'è la crisi, assurdo fermare il Paese per la festa del 150esimo", titolava la "Padania" di ieri. Un titolo che nasconde una notizia e una stupidaggine. La notizia è che "c'è la crisi": detto dal partito che insieme al Pdl tiene in piedi una maggioranza moribonda non è male, soprattutto perché contraddice la bugiarda
ma finora incrollabile certezza berlusconiana, che vuole l'Italia già da un pezzo "fuori dalla crisi". Invece, secondo le camicie verdi di Via Bellerio, ci siamo ancora dentro fino al collo. Bel cortocircuito, per la coalizione forzaleghista. La stupidaggine è che la festa del 17 marzo "ferma il Paese". Secondo i calcoli fatti a spanne dalla Marcegaglia, farebbe perdere almeno 2 miliardi di euro al sistema produttivo. "Non ce lo possiamo permettere", è il mantra di cui adesso si appropria anche la Lega. Come se fosse questo il vero problema della "crescita zero" italiana. Come se il drammatico gap che ci differenzia dai nostri partener europei, sul fronte del prodotto interno lordo e della produttività, si potesse risolvere lavorando un giorno di più all'anno, e non lavorando meglio nei rimanenti trecentosessantaquattro.

La lettura "economicista" della celebrazione del centocinquantenario si può capire in chiave confindustriale. Si capisce molto meno in chiave leghista. O meglio: si capisce anche in questo caso, ma solo se ci si sposta dall'esegesi economica a quella politica. Per i padani questa è solo un'occasione, l'ennesima, per raffreddare, boicottare o sabotare i festeggiamenti per l'Unità d'Italia. Che la Lega ci provi, purtroppo, è un fatto ormai normale, in questa Repubblica "preterintenzionale" nella quale ci ha ormai precipitato il quasi Ventennio Berlusconiano. Quello che è grave è che, ancora una volta, la becera strumentalizzazione leghista trovi sponde nel governo, nella maggioranza, e persino tra le parti sociali. Questo Paese ha già fatto strame della sua memoria. È penoso che non sia neanche più capace di onorare la sua storia.
m.giannini@repubblica.it
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15/02/2011 16:15
 
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Il 6 aprile sarà la volta buona? [SM=g7305]
Anche se c'ho l'impressione che prima di vederlo condannato avremo il tempo di vedere Christian Totti in nazionale....
......
"In my 23 years working in England there is not a person I would put an inch above Bobby Robson."
Sir Alex Ferguson.
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Berlusconi non farà un minuto di galera(purtroppo).
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03/03/2011 14:04
 
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Bondi, il caso umano

Il ministro dei Beni culturali invia una lettera strappalacrime a Il Giornale in cui annuncia le sue dimissioni e attacca: “Constato che la soddisfazione è unanime. State sereni, presto vi accontenterò”
A 12 ore dall'annuncio, però, lo stato maggiore del Pdl non si schiera per difendere il coordinatore La sua fine è iniziata quando si è scoperto che aveva fatto mettere sotto contratto l'ex marito e il figlio della sua attuale compagna. E lui per giustificare lo spreco di soldi pubblici si era difeso dicendo: “Sono dei casi umani"


Nella sua lettera si dilunga in una (breve) risposta a un editoriale dello stesso Veneziani, testa pensante della grande galassia editoriale di proprietà del Cavaliere, che due giorni fa ha sferrato a Bondi un attacco che definire violento forse è poco: “Sandro Bondi si taglia con un grissi­no”, ha scritto Veneziani sul Giornale di famiglia. “È tenero e liscio come un tonno, non sopporta gli urti, è fragile e forse te­me pure l’umidità. Facile al pianto, più facile alla poesia, non fa parte né dei fal­chi né delle colombe berlusconiane ma degli usignoli. Sibila lodi in onore del Santo Cavaliere, dedica liriche e diti­rambi al suo Mito, e nei rapporti umani ha una naturale, affabile cortesia che lo rende sempre ossequioso”. E ancora: ”An­che se in Parlamento hanno bocciato la mozione di sfiducia contro di lui, Bondi è rimasto ferito e non riesce ad andare al suo ministero. E implora il suo Maestro e Signore di lasciarlo a casa, con la sua morosa, per frequentare la politica da privatista. Io non ho un gran giudizio di lui – però non riferiteglielo perché poi ne soffre – come ministro dei Beni cultu­rali, come politico e come poeta. M a tro­vo questa sua ipersensibilità, questa sua voglia di dimettersi, così insolita e così nobile da meritare un pubblico elo­gio”.

Così al povero Bondi non è restato altro che annunciare l’addio proprio attraverso Il Giornale e non in una sede più istituzionalmente appropriata. La sua arringa difensiva è al tempo stesso una requisitoria contro coloro che non lo hanno appoggiato. “La decisione di dimettermi – scrive Bondi – è innanzitutto una piena e consapevole scelta di vita maturata in secondo luogo dalle difficoltà incontrate”.

Nel ruolo di ministro, dice, “posso avere fatto degli errori, ma ho realizzato delle riforme importanti e ho imposto una linea alternativa, in senso compiutamente liberale e riformatore, alla politica culturale della sinistra”. Uno sforzo però nel quale non è stato “sostenuto con la necessaria consapevolezza dalla stessa maggioranza di governo e da quei colleghi che avrebbero potuto imprimere insieme a me una svolta nel modo di concepire il rapporto tra Stato e cultura”. Sostegno che peraltro è mancato “nel momento in cui più mi sono trovato in difficolta”, dopo il crollo di Pompei, quando era “più colpito dalla sinistra”, accusato tra l’altro “della mancanza di fondi”, per la quale, aggiunge, “io non ho mai scaricato la responsabilità su altri”.

“Le vicende del Milleproroghe hanno ulteriormente evidenziato la mia incapacità di mantenere gli impegni che avevo preso, e nel richiedere un minimo di coerenza nell’ambito dei provvedimenti riguardanti la cultura”.

“Il presidente Berlusconi – chiarisce Bondi – sa anche che non sono mai stato in cerca di incarichi né di mostrine, sia politiche che ministeriali” e che “voglio avere più tempo da dedicare alla mia famiglia”, che “voglio svolgere bene l’incarico di senatore e che desidero più di ogni altra cosa continuare a lavorare al suo fianco per cambiare questo Paese”.

Da parte sua Galan ha dichiarato che il ministero dei Beni culturali è “il più bello”, ma a lui “dispiacerebbe” lasciare quello dell’Agricoltura. Galan non nega il corteggiamento di Berlusconi. ”Bondi – ha spiegato Galan – non ha più voglia di fare il ministro, mi pare che l’abbia detto con grande chiarezza. Che il ministero della Cultura fosse per me il più bello di tutti, il più affascinante, questo non è un mistero. Però – ha aggiunto – adesso mi dispiacerebbe lasciare il ministero dell’Agricoltura perché mi sto divertendo, sto anche facendo delle cose non male, lo sto gestendo in modo diverso dalla stragrande maggioranza dei miei predecessori, che ci ha fatto solo delle clientele. Poi bisogna dire che i mariti – ha ironizzato – sono sempre gli ultimi a sapere”. E chi prenderà la decisione? “Non lo so, io no di sicuro”, ha concluso Galan.

( ilfattoquotidiano.it )
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25/03/2011 13:30
 
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l'indicazione l'ho trovata su repubblica.it ma cmq..si può scrivere una cosa del genere sul sito ufficiale del Governo italiano???

Il resoconto fornito da alcune agenzie di stampa in merito alla cena di ieri sera del Presidente Berlusconi con il gruppo dei Responsabili è ricco di fantasie e imprecisioni. In particolare, il Presidente non ha cantato alcuna canzone


www.governo.it/Governo/Portavoce/Comunicati_stampa/dettaglio.asp...

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30/03/2011 19:09
 
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Villa con spiaggia personale: Berlusconi compra a Lampedusa
"Sono andato su Internet e ho acquistato una casa a Cala Francese.



Anch'io diventerò lampedusano", ha annunciato il premier arrivato sull'isola per l'emergenza immigrazione. L'immobile di due piani veniva offerto on line per 1,5 milioni di euro.

Vengo, arrivo, compro. Tra gli altri impegni, urgenti ed importanti, Silvio Berlusconi questo lo ha annunciato non appena sbarcato a Lampedusa. "Sono andato su Internet e ho comprato una casa a Cala Francese. Anch'io diventerò lampedusano", ha annunciato tra gli applausi dei suoi neo concittadini.
A Cala Francese, l'unica nell'isola con spiaggia "personale", ci sono solo tre case sul mare. Quella che ha acquistato Berlusconi si chiama Villa due Palme: "Si' è quella al centro della spiaggia - conferma il premier - farò tutt'intorno dei sentieri di ciotoli secondo lo stile di Positano, resterà semplice e mediterranea".

Già oscurata sul web dell'agenzia che da anni l'affittava in estate, la residenza, che prende il nome dalle due palme che svettano in giardino, è una villa mediterranea in stile anni '70, realizzata da un aristocratico siciliano di origini palermitane che amava il mare, il verde e il pesce. Un cancelletto porta direttamente dal bel giardino, con piante di bouganville, alla spiaggia dai colori caraibici che dista solo pochi metri. La casa, nei colori del bianco e blu, ha una cucina, un living con camino, due stanze da letto e un bagno al piano giardino, una stanza da letto più grande, terrazzo e bagno al piano di sopra. Top secret il prezzo pagato, anche se la villa era offerta su internet a 1,5 milioni di euro.

I nuovi vicini di casa di Berlusconi, Rosina Licciardi e Giacomo Giardina, si dicono "emozionati" per la presenza del premier che dopo l'incontro in piazza con i lampedusani ha visitato per la prima volta la sua nuova casa. La villa accanto a quella del premier, la prima a ovest verso il paese, apparteneva al generale Raffaele Giudice, ex comandante della Guardia di Finanza, noto anche per le sue vicende giudiziarie legate alla P2. La terza, ad est sugli scogli e con gran vista, una casa rustica e solare, è invece di un noto professore universitario del Policlinico di Palermo.

Berlusconi è solo l'ultimo vip, in ordine di tempo, a comprare a Lampedusa. Il primo fu Domenico Modugno, che negli anni '70 acquistò un rudere sulla spiaggia dell'Isola dei conigli, oggi riserva naturale, trasformandolo in una villa lussuosa venduta subito dopo la morte del cantante. Anche Claudio Baglioni, che da alcuni anni ha dato vita al festival O Scia' dedicato proprio ai migranti che approdano sull'isola, ha acquistato una villa a Cala Creta. Adesso è la volta del premier, che di fronte agli abitanti in festa ha annunciato di essere diventato anche lui un "lampedusano acquisito".

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Re:
Sound72, 30/03/2011 19.09:


. Il primo fu Domenico Modugno, che negli anni '70 acquistò un rudere sulla spiaggia dell'Isola dei conigli, oggi riserva naturale, trasformandolo in una villa lussuosa venduta subito dopo la morte del cantante. Anche Claudio Baglioni, che da alcuni anni ha dato vita al festival O Scia' dedicato proprio ai migranti che approdano sull'isola, ha acquistato una villa a Cala Creta. Adesso è la volta del premier, che di fronte agli abitanti in festa ha annunciato di essere diventato anche lui un "lampedusano acquisito".




Io andai a Lampedusa a 13 anni.Ancora era godibile,poi c'è stato un boom gli anni successivi.
Si trova verso l'africa,è diversa dalle altre isole siciliane,tipo pantelleria o le eolie,vulcaniche,senza sabbia.
La spiaggia dell'isola dei conigli era bella ma si doveva camminare molto per arrivarci(poi con quelle temperature africane...).C'era questo isolotto davanti alla spiaggia dove si arrivava a piedi e c'erano i fanghi.Nella spiaggia c'era una zona recintata dove si trovavano le uova delle tartarughe marine.Praticamente dietro l'angolo alla destra di questa spiaggia c'è un'altra spiaggia,cala pulcino e in quei paraggi c'è la casa di modugno.Per arrivare in quest'altra spiaggia non era facile,bisognava fare un percorso in salita e stare attenti a non cadere in mare.
Il mare era celeste,l'acqua calda(mica come in sardegna [SM=x2478856] ) Lampedusa è l'unico posto dove ho visto le aguglie:

Nel paese ricordo che il corso principale era via Roma,si mangiava bene(come in tutta la sicilia) e c'erano diversi locali.
Dopo le Eolie sono un posto della sicilia dove tornerei(ora mi sembra difficile visto il caos).
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