La Polverini contestata a Genzano
Il comizio diventa un match di insulti
ROMA - Duro scontro verbale sulla piazza di Genzano, ai Castelli Romani, tra la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, e un gruppo di una ventina di contestatori vicini ai movimenti contro l'inceneritore di Albano. I contestatori a margine della piazza avevano iniziato a scandire vergogna vergogna quando la presidente ha preso la parola. Lei allora ha guidato il coro dei suoi sostenitori a rispondere Vittorio Vittorio, il nome del candidato di centrodestra Barbaliscia. Alle nuove contestazioni però Polverini ha perso la pazienza: «questa è la democrazia - ha gridato dal palco - e ve ne dovete fare una ragione. La democrazia è un comportamento, un modo di agire. Fatela finita, aspettate lì, che quando scendo discutiamo noi».
Poi Polverini si è rivolta direttamente a un contestatore: «Con me caschi male -l'ha apostrofato - so della strada come te, le manifestazioni le organizzavo quando tu c'avevi i calzoni corti, non mi faccio mettere paura da una zecca come te. Questi - ha proseguito - sono quelli che difendono chi ha fatto 25 miliardi di debiti: in sei anni non è stato fatto niente, noi invece abbiamo fatto un piano rifiuti serio perchè io con la mafia non ci voglio avere a che fare.
Quindi fatemi il ca.. di piacere, andatevene a casa. A chi pensate di mettere paura? - ha proseguito con voce alterata - non ho paura nemmeno del diavolo».
Poi rivolgendosi a una persona nel pubblico con una videocamera gli ha detto: «Riprendi, riprendi: lo sai che ci faccio con quella? Mo scendo e te lo dico». I contestatori hanno gridato fascista, fascista e ancora vergogna, vergogna. A quel punto i sostenitori di centrodestra hanno gridato di nuovo:«Vittorio, Vittorio». Un coro al quale è stato risposto l'intonazione di Bella ciao.
«Esprimo la solidarietà mia e dell'Amministrazione provinciale alla presidente Polverini per la contestazione subita durante il suo comizio a Genzano. I principi fondamentali della democrazia impongono di rispettare sempre e comunque chi la pensa diversamente da noi. Rivolgo un appello a tutti affinché in questi ultimi giorni di campagna elettorale i toni tornino alla normalità e il dibattito politico possa svolgersi così nella massima correttezza e senza il ripetersi di episodi come quello di oggi che minano le fondamenta della democrazia». Lo dichiara, in una nota, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti.
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non so se c'è da ride o piange