dire adesso che me l'aspettavo, è troppo facile.
e mi sembra inutile fare discorsi molto elaborati, primo perché ripeterei cose già dette mille volte da altri, secondo perché è assolutamente ridicolo e offensivo dare interpretazioni se un disastro è così palese e sotto gli occhi di tutti. nel senso che offendo te e rendo ridicolo me, se davanti a certe situazioni mi arrogo il diritto di spiegartele.
per non parlare del fatto che non è stimolante. e questo punto gli stimoli servono più a me che alla roma. perché ormai mi devo forzare a vedere le nostre partite.
perciò da parte mia solo alcune considerazioni sparse, qualche sensazione, qualche domanda. se poi qualcuno vuole replicare e approfondire, be my guest.
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il basilea, questa grande sconosciuta: questa squadra di schiappe, al massimo da serie b italiana, vero?
quante volte ci abbiamo giocato contro il basilea sotto la gestione ranieri? tre volte.
il bilancio? fc basilea DUE - as ranieri UNO. perciò non si può nemmeno tirare fuori la scusa che se questa partita la giochi dieci volte, le altre nove volte la vinci.
altri numeri? tre gol fatti, sei presi.
abbiamo imparato qualcosa? no. nemmeno le cose più semplici, tipo che il basilea nel suo piccolo è abituato a vincere, l'esatta metà dei campionati svizzeri di questo decennio, il che per conseguenza logica significa che in caso di necessità sa esserci.
ci siamo almeno ricordati di come ama segnare il basilea? sponda di streller, tiro di frei? no. anzi, penso proprio che all'interno dello staff tecnico dell'as ranieri, da qualche parte in quel sistema fognario senza nomi e ruoli di cui pradè, conti e ranieri stesso rappresentano le uscite verso il pubblico, regni una tale arroganza e supponenza che nessuno si sia curato di raccogliere dati, studiare l'avversario, preparare la partita tatticamente. tanto sulla carta abbiamo una delle rose più forti d'europa, lo dicono pure burdisso e borriello!
sono così pazzo da voler insinuare che il basilea sia più forte dell'as ranieri? forse.
dipende da come volete definire "forza". non è che loro abbiano vinto due volte per pura fortuna, e anche il 2-1 all'olimpico l'anno scorso non è stato una passeggiata. un risultato può essere casuale, ma una serie di risultati non può esserlo, giusto?
allora cos'è la "forza" di una rosa? esperienza, abitudine a vincere, titoli vinti, forza fisica, velocità, determinazione, tasso tecnico, prezzo di mercato? o anche concentrazione, voglia di fare l'impresa, lucidità nonostante la carica emotiva della "grinta", umile consapevolezza dei tuoi mezzi e dei tuoi limiti (perché senza conoscere prima i tuoi non riconoscerai mai i limiti dell'avversario e perciò non potrai mai sfruttarli a tuo vantaggio)?
poi, quello con "la giocata che ti risolve la partita" sembra avercelo anche il basilea, vedere il terzo gol.
allora, amici, romani, concittadini, prestatemi le vostre orecchie; non sono venuto a seppellire la roma, né a tessere l'elogio del basilea, ma perdio, io voglio sapere cos'è che rende la roma più forte del basilea, e intendo più forte in questo reale e tangibile universo del calcio in cui si svolgono le nostre inutili vite e non nell'universo parallelo delle figurine panini! me lo spiegate per favore?
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il male che gli uomini fanno sopravvive loro; il bene è spesso sepolto con le loro ossa e così sembra essere con la roma.
infatti, cosa resta?
non mi ricordo più l'ultima volta che ho visto uno schema su angolo o punizione.
una combinazione di quattro, cinque, anche sei passaggi che copre tutto il campo e mette almeno un giocatore davanti alla porta.
una delle famose ripartenze.
vedo borriello che sale dall'area alto nella trequarti, prende il pallone e dopo qualche secondo è costretto a tentare un improbabile tiro da trenta metri perché nessuno dei suoi compagni sa dove, quando e come inserirsi, come se poi questo fosse il senso di un 4-4-2.
una situazione kafkiana: uno studente che vuole dare un esame in matematica, sapendo di essere negato, ma s’iscrive lo stesso; non si prepara, ma ci va lo stesso; e alla fine scopre di essersi iscritto a un esame di storia.
the wrong man in the wrong place at the wrong time. poi è logico che per gli altri sia facile essere lì al momento giusto.
allora, cosa resta?
no! erase and rewind! la domanda giusta è:
cosa ci lascerà, oltre le ossa?
l'as ranieri ha imparato a perdere contro squadre che non fanno quasi niente per vincere.
altro?
un'altra domanda giusta, penso:
che cosa di sostanziale è cambiata in positivo?
dalla famosa dichiarazione di chiusura delle attività fatta da de rossi, a proposito del dopo-arsenal assistiamo all'eterno ritorno dell'uguale.
se c'è questa identità nell'incapacità di produrre cambiamenti sostanziali tra il settore tecnico dell'ultima gestione spalletti e il settore tecnico della gestione ranieri, dov'è il problema in quello che da adesso in poi chiamerò "sistema fognario"? quali nomi ha questo problema?
anzi, le cose sembrano andare anche peggio. negli ultimi due mesi avrò sentito una decina di telefonate di gente che è stata a riscone di brunico, pronta a giurare che il ritiro sia stato molto simile a una permanenza in un villaggio vacanze, anche gente che dice di aver giocato a certi livelli tipo serie c e un po' se ne dovrà intendere. e non possono millantare tutti, vero?
d'altronde, chi comanda lì dentro?
se l'8 giugno annunci di aver stipulato un contratto con un giocatore che sa di essere sovrappeso e in una forma fisica non adatta a un campionato europeo e se questo giocatore sei settimane dopo si presenta in ritiro ancora nello stesso stato, costringendoti a buttare a mare (in montagna poi) i tuoi piani di preparazione atletica per questo giocatore giacché, applicandoli, s’infortunerebbe subito, e forzandoti ad agire secondo un piano b improvvisato, con tutte le conseguenze del caso, sempre che piani b rientrino nel sistema concettuale dell'as ranieri -- premesso ciò, cosa fai verso l'esterno (già che non sei in grado di gestire un ritiro)?
vai a scatenare una discussione pubblica su cosa sia una scommessa vinta?
non proteggi un minimo il tuo giocatore?
aspetti fino alla fine di ottobre per mettergli accanto un dietologo 24 ore su 24?
tre cose:
1. ma l'hai capito solo adesso che adriano, sofferente di un grave disturbo psichico, come ti ha chiaramente fatto capire josé mourinho, potrebbe essere soggetto a disturbi alimentari? (sì, sì, sì, già li sento, per la madonna! sì, siccome romanista sono anche esperto di psichiatria, e dico che secondo me soffre del disturbo borderline.)
2. cosa aspetta la madre di adriano a tirarlo fuori da quella fossa di viscidi lombrichi che ormai ogni volta che li vedo sorridere sulle foto della stampa di regime mi fanno automaticamente venire in mente dei piranha?
3. quanto bisogna lobotomizzarsi e buttare al cesso ogni forma di common sense per fare il romanista ortodosso oggi e per scatenare, al cospetto di fatti visibili a ogni essere umano dotato di empatia, discussioni sul sesso degli angeli: se adriano è ancora una scommessa che si può vincere? ma ditemi, dopo una giornata passata così, voi che la "pensate" in questo modo, quanto vi ci vuole per tornare a un livello intellettivo che vi permetta, diciamo, di aprire una banana, tornare a casa sani e salvi, trovare il pulsante dell'ascensore? giusto per curiosità, eh! si parla solo, eh!
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insisto. cosa ci lascerà ranieri?
che rimetta le cose a posto da solo? illusorio.
questo significherebbe affrontare e risolvere contemporaneamente due categorie di problemi che sono in un rapporto di causalità circolare o reciproca:
1. le proprie mancanze che hanno portato a molti dei problemi attuali;
2. i problemi storici che hanno permesso alle mancanze di ranieri di svilupparsi nel migliore dei modi. (si fa per dire!)
chi ha ancora fresche in mente le ultime conferenze stampa e la testardaggine quasi senile con la quale si aggrappa a determinati atteggiamenti e determinate espressioni, la sfrontatezza reiterata e candida (sempre nel senso di senilità) con la quale afferma di non sapere quanto impiegherà il giocatore tizio a rientrare, che caio è pronto per giocare, che è soddisfatto dal "gioco espresso", concorderà con me: no!
non ha né le capacità di "mettere a posto le cose", questo lo dimostrano gli errori fatti e reiterati, né il carattere necessario, poiché dimostra di avere lo spessore psicologico di una pasta frolla vecchia di una settimana.
già da alcune settimane, pensando all'as ranieri, mi balzano alla mente sempre più spesso immagini della gerontopsichiatria.
così anche ieri sera.
per allontanare il sentore della decomposizione ho messo a confronto l'età media delle due squadre di ieri. certe cose è meglio non farle.
e poi ho dovuto pensare su quante cose, anche rispetto all'as ranieri, abbia avuto ragione josé mourinho. quest’uomo inizia veramente a impressionarmi.
e poi ho dovuto pensare a nerone, quello della leggenda, che a un certo punto roma, l'ha semplicemente bruciata. e lì "questa è casa mia!" diventa una minaccia.
ho paura che la roma che ci lascerà, non avrà più nulla a che vedere con san saba, dov'è cresciuto, o con il testaccio, dove il padre aveva la macelleria, o con i parioli, dove preferisce vivere adesso. ci lascerà qualcosa che assomiglierà molto più a quello schifo tra bufalotta e porta di roma: cubature buttate lì senza niente; piazzali e larghi che non significano niente; nessun riparo e nessuna luce di notte; nessun verde; la negazione totale di comunità, d’insieme logico. terra bruciata.
waste land.
not with a bang but a whimper.
ma le strade portano i nomi dei grandi del cinema italiano.
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alla radio, invece, un romanista dice che "le critiche di adesso sono un po' troppo figlie del risultato di stasera". ah, concittadino che sei uomo d'onore; così sono tutti, tutti uomini d'onore, se lo dici tu -- perché il mio cuore giace là nella bara con la roma e debbo tacere sinché non ritorni a me.
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Ever tried. Ever failed. No matter. Try again. Fail again. Fail better.
(Samuel Beckett, Worstward Ho)