Del trio d’attacco del Liverpool, forse Sadio Manè è il calciatore meno appariscente. Ma non per questo il meno importante. Il senegalese è riuscito in un vero e proprio miracolo, quello di non farsi mettere in ombra da due compagni di reparto come Salah e Firmino. In campo lo si nota molto, ma fuori difficilmente fa notizia. Forse la questione è che Manè è…meno glamour e meno social, non solo dei calciatori del Liverpool, ma in generale di tutti i suoi colleghi.
LUSSO? NO, GRAZIE – Anzi, la maggior parte di quello che fa non finisce sui giornali, a meno che non ci sia qualcuno che lo ritrae in una foto, come quando lo hanno immortalato mentre aiutava a pulire una moschea a Liverpool. Già, perchè in fondo Manè è quanto di più lontano possa esistere rispetto allo stereotipo del calciatore. Niente lusso e tanto impegno sociale, come spiega nelle dichiarazioni a nsemwoha.com, riportate da Marca. ” Perchè dovrei volere dieci Ferrari, venti orologi di diamanti e due aerei? A cosa servono queste cose per il bene del mondo?”. Domande che probabilmente la maggior parte dei suoi colleghi non si pone.
AIUTARE GLI ALTRI – Ma l’esperienza di vita ha segnato Manè. Che per questo, con i soldi che guadagna, preferisce aiutare chi è stato meno fortunato di lui, che nel calcio ha trovato una via di fuga dalla povertà. “Ho sofferto la fame, sono sopravvissuto a tempi difficili, ho giocato scalzo e non sono andato a scuola. E oggi, con quello che guadagno, posso aiutare gli altri”. Come? In tutte le maniere possibili. “Ho costruito scuole, uno stadio, abbiamo dato vestiti, scarpe e alimenti a persone in stato di estrema povertà. E poi dono 70 euro al mese a tutti gli abitanti di una zona molto povera del Senegal, per contribuire all’economia familiare”. Non proprio il calciatore che ti aspetti. Ma semplicemente, Sadio Manè.
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"In my 23 years working in England there is not a person I would put an inch above Bobby Robson."
Sir Alex Ferguson.