Sound72, 04/01/2011 10.30:
CORRIERE DELLO SPORT: MEXES FA L'AMERICANO
Notizie dall’altro mondo, ma che incredibilmente riguardano la Roma e che aprono finalmente uno squarcio di chiarezza nella nebulosa che sembra avvolgere da un po’ di tempo le sorti della società giallorossa.
UNA SERA A CENA - Metti una sera a cena a migliaia di chilometri da Trigoria, diciamo Cape Town, Sudafrica, qualche giorno prima di Natale. Metti che a questo banchetto partecipino Franco Baldini, Gianluca Vialli, Massimo Mauro, un altro ex calciato-re, un manager di una famosa azienda italiana che opera in tutto il mondo e...una persona capitata lì non proprio per caso ma quasi.
Metti che si parli di tutt’altro che di calcio. Per esempio di aromi e to-stature, fragranze e qualità. Marchio e business. Perchè questo non è un incontro per parlare della Roma, tutt’altro. Ma metti anche che a un certo punto, visti i personaggi a tavola, il discorso scivoli inevitabilmente ( ma non era certo l’argomento centrale della cena) sulla Roma calcio e sul suo futuro, partendo da un calciatore oggettivamente in bilico.
L’ATTESA DI PHILIPPE - Metti che si parli di Philippe Mexes e che trat-tando questo argomento si scoprano anche alcune notizie importan-ti, forse decisive sul futuro del club giallorosso. Scenari che potrebbero essere ufficiali tra qualche tempo, ma che in extremis potrebbero anche non concretizzarsi. Per esempio che Mexes stia solo aspettando che Baldini gli dia l’ok, una cosa che suonerebbe più o meno così. Sì, la Roma l’hanno presa gli amici americani, da oggi sono io il nuovo direttore generale e tu, come eravamo d’accordo, mi firmi un bel quadriennale, resti romanista a vita e poi si festeggia insieme. Ecco perchè il francese tergiversa. Con Baldini in società il rinnovo sarebbe automatico.
MADE IN USA - Metti che gli americani, East e West Coast in coali-zione, solidissime possibilità economiche, con Unicredit che resta al 10 per cento, siano a un passo dalla Roma e abbiano già eletto Franco Baldini non solo direttore generale ma anche plenipotenziario della nuova società. Tanto vicini che avrebbero già scelto anche il nuovo allenatore, straniero ma non troppo ( il quale però avrebbe cortesemente rifiutato), e che ora stiano battendo altre piste, in ogni caso un top trainer.
Ma metti che, come potrebbe oggettivamente essere, ma Franco Baldini teme, la Roma finisca ad altri perché hanno prevalso altre logiche grazie ad altre amicizie o forti pressioni politiche. Metti che a Philippe Mexes questo scenario sia meno gradito del precedente e si liberi come da contratto a parametro zero, mettendosi all’asta per giugno avendo più di un estimatore sia in Italia che all’estero. Mettiamola come vogliamo, ma questo è a oggi uno scenario pos-sibile, concreto, un progetto che potrebbe andare a dama in pochi giorni ( se ne sta parlando a migliaia di chilometri da Roma ma stavolta anche da Cape Town) nonostante qualche mal di pancia accusato in corso di due diligence. Metti che davanti a un... buon caffè si sia svelato l’ar-cano giallorosso.
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Mexes, prove di rinnovo
19/01/2011
Fonte: Corriere dello Sport – E. Incorcia
Dopo il derby, il campionato. Roma-Cagliari chiuderà una settimana ad alta tensione, tre gare in otto giorni con l’adrenalina della stracittadina, e ne aprirà un’altra che può rivelarsi estremamente proficua in prospettiva mercato. Perché la prossima settimana, tra mercoledì e giovedì, dovrebbe arrivare in città Olivier Jouanneaux, cioè l’agente di Philippe Mexes. Era atteso inizialmente per questo weekend, aveva anche messo in conto di assistere alla partita con i sardi, alla fine tutto è slittato di qualche giorno per avere modo di affrontare con maggior tranquillità la questione del rinnovo del contratto del difensore francese, lontano dal doppio impegno ravvicinato, derby e Cagliari, appunto.
MOSSE – Philippe Mexes ha sempre ribadito di voler venire incontro alle esigenze della Roma, consapevole che un suo addio a parametro zero rappresenterebbe per la società un colpo al bilancio oltre che un impoverimento tecnico. D’altra parte, però, il francese aspetta un’offerta importante per poter tradurre in un gesto concreto le manifestazioni di buona volontà e le professioni di fedeltà alla causa giallorossa. Sulla questione del suo rinnovo Rosella Sensi si è mossa in prima persona. La scorsa settimana, cioè martedì 11, ha voluto incontrare Mexes nel suo ufficio di Trigoria, chiedendo al giocatore di organizzare al più presto possibile l’arrivo in Italia del suo procuratore per discutere del prolungamento. Un colloquio faccia a faccia, tra il giocatore e il presidente, maturato dopo una serie di segnali lanciati nelle due settimane precedenti dall’una e dall’altra parte. « Il rapporto che mi lega a Mexes è importante. Stiamo parlando », aveva detto la Sensi prima di Capodanno, confermando la trattativa per il rinnovo e smentendo le voci di una possibile cessione del difensore al Milan. Due settimane fa, era il 4 gennaio, aveva invece parlato lo stesso Mexes: « Il mio rapporto con la famiglia Sensi è sempre stato impostato sulla trasparenza e la fiducia reciproca. Ho sempre sostenuto che non c’era fretta e che ci sarebbero stati tempi e modi per affrontare il discorso sul rinnovo ».
STRATEGIA – Si tratta per il rinnovo, dunque. E si tratterà ad oltranza, senza farsi prendere dall’assillo della chiusura del mercato – senza prolungamento, per non perdere il giocatore gratis bisognerebbe cederlo entro il 31 gennaio, ma la Roma esclude fermamente questa ipotesi – e senza farsi condizionare dal fatto che, fin quando non si sarà accordato con la Roma, Mexes da febbraio sarà libero di trattare con chiunque per la prossima stagione.
LOBONT E TADDEI – Alla porta della Roma, intanto, ha bussato la Samp per chiedere notizie di Rodrigo Taddei. Il club blucerchiato ha fatto però immediatamente dietrofront una volta resosi conto che l’ingaggio del brasiliano non è compatibile con i vincoli imposti dal proprio budget. Il Galatasaray invece ha formulato una proposta a Lobont, proposta che il portiere ha rifiutato.
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Ogni commento è superfluo, stesso giornale a distanza di 15 giorni..
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola