si ma nel tuo puzzle in cui non ho ancora capito sta somiglianza se prende piu' il difetto o il ruolo per me mancano proprio le proporzioni di valore.
Il fatto che non facesse granchè contrasti, ripeto poteva essere una carenza ma era anche insito un po' nel modo di giocare di molti registi.
I contrasti li subivano perché in quel calcio te marcavano a uomo pure sulla linea del fallo laterale.
Ma al regista chiedevi l'apertura, il passaggio, l'impostazione, a recuperà palloni ce pensava il mediano.
E Giannini prendeva i calci veri, il modo di giocare è progressivamente cambiato a inizio anni '90 quando de squadre come il Toro de Bruno Annoni e Policano ne vedevi sempre de meno. E allora Giannini andava in difficoltà, non essendo particolarmente rapido.
Qua ce se lamenta de Ansaldi e Rincon in una partita, là ne trovavi un paio a settimana de avversari cosi.
Poi nel caso di Pellegrini francamente si parla di inconsistenza in certi contrasti quando la palla ce l'ha lui, di difesa del pallone un po' in punta di piedi. La palla che perde con Paquetà è una roba da principino principiante, altro che il Principe.
Io sarei partito con la premessa che intanto Giannini è stata proprio un'altra cosa tecnicamente, caratterialmente, in termini complessivi.. mentre Pellegrini per il momento ha qualcosa che può farlo ricordare. Poi me sarei infilato nelle somiglianze presunte.
Se no stamo un po' a Karsdorp e Nela che se somigliano o Under e Bruno Conti/Signori.
Paragoni un pò irriverenti in questi termini secondo me.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola