A personalmente, che non sono manco battezzato e ateo da quando mi ricordo, il presepe piace, a casa lo faccio e a mio figlio leggo pure il Vangelo per bambini perché il messaggio che trasmette è universale e molto bello.
Ma in un luogo pubblico, visto che la società è cambiata volente o nolente, ad un certo punto va tirata una riga: per me la riga è che le cose connesse alla religione si fanno in casa propria (o in chiesa/moschea/tempio insomma nei luoghi deputati non è che tutti devono diventare atei), i luoghi pubblici sono neutri. L'integrazione fa fatta su quella base, tanto più, ripeto, non me pare che i principi base del Cristianesimo ormai godano di tutta questa popolarità. Se proprio se deve appende qualcosa va bene pure Mattarella o il re.
Poi io adesso non conosco tutte le situazioni sociali di tutto il mondo, mica nego che ci siano attriti o che le cose siano molto complesse: nella mia di scuola (e in quella di mio figlio) la recita si fa e ogni anno e si sceglie una storia tradizionale diversa (non a sfondo religioso) scegliendo tra quelle delle nazionalità presenti. L'anno scorso è toccato al Perù, quest'anno è la Croazia. Se mai toccherà all'Italia proporrò Marcovaldo. Bambini sconvolti non me ne ricordo, proteste dei genitori manco. Poi il genitore coglione ci sta sempre ma può essere pakistano, cingalese, fiammingo o italiano.
[Modificato da jandileida23 05/12/2018 09:39]
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Sono la rovina della Roma