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Nel nome di un Dio...

Ultimo Aggiornamento: 19/01/2017 15:24
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Città: ROMA
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Sesso: Maschile
21/06/2011 17:04
 
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In Malaysia un gruppo islamico femminile sostiene che le infedeltà dei mariti sono evitabili, se la moglie soddisfa tutti i desideri sessuali del suo uomo. E' polemica



Mentre in Arabia Saudita le donne si uniscono nel richiedere il diritto di mettersi al volante, in Malaysia recentemente si è fatta strada un'idea diversa di emancipazione femminile: serviamo i nostri uomini “meglio di quanto farebbe una prostituta di lusso”, e i matrimoni saranno al riparo da infedeltà e rischi di divorzio. Così pensano infatti al “Club delle mogli obbedienti”, lanciato due settimane fa in Malaysia e da pochi giorni presente anche in Indonesia.

Sembrando fatta apposta per rilanciare tutti i pregiudizi occidentali sui diritti delle donne nell'Islam, con la notizia la stampa mondiale è ovviamente andata, ehm, a nozze. D'altronde, come resistere a una proclamazione di principi come quella fatta dalla vice-presidente, Rohaya Mohamed: “Un uomo sposato a una donna brava a letto come, o meglio di, una prostituta non ha motivo di tradire. Invece di lasciarlo peccare, una donna dovrebbe fare di tutto per assicurarsi che i desideri del marito siano soddisfatti”, ha detto lanciando il club in Malaysia, aggiungendo “Che c'è di sbagliato nell'essere una puttana per tuo marito?”.

Se volevano far parlare di sé, ci sono riuscite alla grande. E di sicuro, dopo aver letto la notizia molti uomini in tutto il mondo si saranno dati di gomito sperando segretamente di vedere le loro mogli o fidanzate seguire i principi del club. Ma in Malaysia, dove le “Mogli obbedienti” dicono di contare già su 800 membri, la trovata ha scatenato un vivace dibattito sul femminismo e sul significato dell'essere donna in un Paese molto più complesso e in generale di vedute più progressiste rispetto a quel poco che si sa di esso in Occidente, dove arrivano solo le notizie curiose come quella della modella condannata alla fustigazione per aver bevuto una birra (alla fine la pena, dopo le polemiche, fu commutata in tre settimane di servizi sociali dal sultano locale). L'emergere del Club, tuttavia, rende evidente che sacche più tradizionali esistono, e che i problemi portati dalla modernità - dal 2002 al 2009 i divorzi tra i Malay sono raddoppiati - mettono sotto pressione il tessuto sociale.

Il Club è una pensata di Global Ikhwan, un gruppo imprenditoriale fondato dallo stesso uomo una volta a capo del movimento islamico radicale Al-Arqam, messo al bando nel 1994 per i suoi insegnamenti religiosi “deviati”. E data la fama acquisita nel Paese, la sua ultima trovata non ha mancato di indignare le associazioni per i diritti della donna in Malaysia, dove i Malay musulmani costituiscono il 60 per cento della popolazione (il resto è di etnia cinese o indiana) e, al contrario delle minoranze, sono soggetti anche alle norme della sharia. La grande maggioranza non si riconosce nella visione del matrimonio delle Mogli obbedienti. Su Facebook, un gruppo chiamato “Non vogliamo baggianate sessiste dal Global Ikhwan” ha raccolto oltre 5.600 iscritti nel giro di due settimane. Lo stato di Johor Bahru, nel sud del Paese, si è opposto all'apertura di una sezione locale del Club.

Le Mogli obbedienti - che intendono organizzare seminari su come diventare una brava coniuge - appaiono comunque determinate ad andare avanti, e la settimana scorsa si sono allargate anche all'Indonesia, dove contano già su 200 membri; c'è pure l'intenzione di aprire una sezione a Singapore. Nel caso qualche lettrice sia interessata a diffondere il messaggio in Italia, sappiate che il Club è disponibile ad accogliere donne di ogni religione. Se è vero che molti italiani tollerano i bunga bunga di Arcore perché tutto sommato vorrebbero fare altrettanto, probabilmente i mariti non avrebbero nulla da ridire.
lastampa.it
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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