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Nuova proprieta' - Pallotta & Co.

Ultimo Aggiornamento: 06/08/2020 19:32
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23/12/2010 21:18
 
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Re: Chierico nuovo dirigente as Roma
lucaDM82, 23/12/2010 19.19:

CHIERICO: ´Angelucci? Gruppo solido e composto da persone serie´


L´argomento scottante in casa giallorossa però è un altro ed imperversa da mesi: la cessione societaria. Si fanno i nomi di Angelucci e di una cordata statunitense. Qual è la sua opinione e qual è, qualora l´avesse, la sua preferenza?
´Non conosco la cordata statunitense di cui si parla, ma conosco molto bene la cordata Angelucci. Le reputo persone serie e affidabili, che sono, ad oggi, le uniche disposte a compiere un oneroso esborso di denaro per acquisire la società giallorossa. Angelucci è a capo di un gruppo solido(Gruppo Tosinvest), che sembra l´unico a volere davvero la Roma.´




questa non la voglio proprio commentare.

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IL MANIFESTO. Tre americani a Roma: John Mara, Steve Tisch, Woody Johnson

IL MANIFESTO - Il processo di vendita più lungo del mondo nell´ambito delle società professionistiche di calcio, quello inerente all´AS Roma, potrebbe essersi concluso positivamente nelle scorse settimane. In barba ai bookmakers inglesi, che sembrano puntare sulla soluzione più invisa ai sostenitori giallorossi, il controverso imprenditore Giampaolo Angelucci (definito, affatto amichevolmente, nei forum dei tifosi ´il portantino´), sembra certo che proprio l´AS Roma, giunta negli anni ad un passo dal magnati russi e americani, sia la prima società di calcio di spicco a passare in mani straniere.

Se lo è lasciato sfuggire persino il brasiliano triste Adriano, perfetta reincarnazione del Candido di Voltaire, intervistato dai media brasiliani in merito alla sua permanenza in una società alle prese con ormai cronici (seppur condivisi da molte squadre) problemi di ritardo nei pagamenti ai dipendenti: ´Si risolverà tutto, presto la società verrà acquistata da un americano´. [...]

La crisi economica che ha investito i mercati mondiali [...] non permette ad imprenditori nostrani in cerca di visibilità di soddisfare la richiesta minima di 150 milioni di euro. Viceversa, a smuovere l´interesse straniero, oltre all´appetibilità universale del marchio Roma, sarebbe proprio la possibilità, finalmente concreta, di costruire uno stadio di proprietà [...]

Della prima offerta made in Usa si conosce poco, anche se si sussurra che il nome dell´imprenditore coinvolto sia di assoluto rilievo, tanto da far ritenere a molti che dietro di essa si celi il vero favorito a procedere all´acquisizione. Qualcuno fa coincidere il ritorno nella capitale dell´avvocato newyorkese Joe Tacopina, già coinvolto nella fase di start-up del fallito assalto alla Roma del pool Ics/Soros, come un possibile ritorno in scena del magnate di origine ungherese che fece sognare i tifosi della Roma. [...]

L´altra offerta sembra sia stata portata all´attenzione di Rothschild e Unicredit da una cordata a stelle e strisce composta principalmente da John Mara e Steve Tisch (padroni dei New York Giants) e di Woody Johnson (owner dei Jets), pronti ad esportare la loro esperienza nel ramo del merchandising, settore in cui la National Football League avrebbe parecchio da insegnare alla Lega Calcio e a replicare quanto accaduto a East Rutheford, nel New Jersey, dove una joint venture paritaria ha consentito loro di costruire il nuovo stadio di Meadowslands [...]. Steve Tisch è un imprenditore liberal, legato soprattutto alla produzione cinematografica e televisiva, noto per aver lanciato Tom Cruise in Risky Business ma anche per i successi Forrest Gump e La Ricerca della Felicità di Gabriele Muccino; d´altro canto Woody Johnson è un repubblicano vecchio stampo, prodigo finanziatore della campagna di McCain e del Grand Old Party, con dietro una potenza come la Johnson & Johnson.

Sembra che chi la spunterà tra queste due offerte sarà il futuro proprietario della Roma. La banca di piazza Cordusio terrebbe in panchina il fondo arabo Aabar, azionista ´forte´ di Unicredit, forse coinvolto nella gara allo scopo di alzare l´asticella delle offerte non vincolanti, restato in silenzio totale nel corso dei mesi e irraggiungibile per possibili commenti. Solo tribuna invece per Giampaolo Angelucci, la cui offerta e piano industriale verrebbe ritenuta inadeguata dalla banca [...]

Unici ostacoli alla chiusura definitiva sembrano essere le incertezze degli americani sui tempi di approvazione della legge che dovrebbe facilitare l´iter di realizzazione degli stadi di proprietà, legge che ha subito un nuovo e non del tutto inatteso stop in commissione cultura alla Camera. [...] Altra preoccupazione dei possibili acquirenti le conseguenze del fair-play finanziario imposto da Platini e che la Uefa introdurrà dalla stagione 2013-2014. C´è da tenere il monte ingaggi sotto controllo [...]

Ad affiancare gli investitori a stelle e strisce della East Coast e diventare così il ventiduesimo Presidente della Roma, secondo insistenti rumors, sarebbe infatti una vecchia conoscenza tra i pretendenti al trono di Rosella Sensi, cioè l´imprenditore farmaceutico Francesco Angelini.


Se fosse così Vi offro una cena al ristorante del Majestic di Filippo La Mantia a tutti quanti. [SM=g27988]
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Re: IL MANIFESTO. Tre americani a Roma: John Mara, Steve Tisch, Woody Johnson
faberhood, 04/01/2011 9.07:



Se fosse così Vi offro una cena al ristorante del Majestic di Filippo La Mantia a tutti quanti. [SM=g27988]




Luca fai un backup di questo post [SM=g27987]
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Re: IL MANIFESTO. Tre americani a Roma: John Mara, Steve Tisch, Woody Johnson
faberhood, 04/01/2011 9.07:



d´altro canto Woody Johnson è un repubblicano vecchio stampo, prodigo finanziatore della campagna di McCain e del Grand Old Party, con dietro una potenza come la Johnson & Johnson.





woody johnson è un pronipote di robert wood johnson i (1845-1910) della johnson & johnson. la johnson & johnson è una "public company". woody, come gli altri pronipoti, è nato erede e questo l'ha sicuramente avvantaggiato nella sua partenza nel mondo degli affari. che abbia alle spalle la johnson & johnson come azienda e fornitrice di capitali è invece la solita calla giornalistica italiana prodotta da chi non sa far altro che recepire il mondo in termini nepotistici. va bene, siamo buoni: chiamiamola approssimazione.

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ehi,tanto con unicredit stiamo in una botte di ferro...ti pare che ci danno nelle mani di qualche brutto ceffo?
Preziosi

E allora partiamo da quello: proprio la Giochi Preziosi ha fatto sì che lei fosse accostato alla Roma. Conferma?
«Sì. C’è stato un pour parler. Perché Unicredit, attraverso il Fondo Clessidra, ha una partecipazione nella mia azienda, il dieci per cento. Non me la sono sentita, però».
Perché ha rinunciato?
«Troppo impegnativo per me. Non ho il tempo. Fare il presidente della Roma è come essere la quarta carica dello Stato. E in più avevo un impegno con i tifosi genoani che non volevo tradire».
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04/01/2011 14:03
 
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Herbert Simone Paragnani è intervenuto ai microfoni di Rete Sport per parlare del suo articolo, ('Tre americani a Roma') apparso su Il Manifesto il 2 gennaio scorso, e per chiarire la situazione attuale della Roma:
"Quelle che ho riportato nell'articolo de Il Manifesto dell'altro ieri sono informazioni di cui sono a conoscenza da un po' di tempo. Solo ultimamente il quadro si è definito in maniera più chiara e dettagliata. C'è questa joint venture tra Mara, Tisch e Johnson che sono seriamente interessati all'acquisto del pacchetto di maggioranza dell'as Roma. Negli utlimi tempi hanno fatto passi in avanti con Unicredit"
A quanto pare è l'altro americano in testa: "Ma da quello che mi risulta è sempre 'l'altro 'americano' ad essere in vantaggio su tutti. Si tratta di un nome di assoluto rilievo, ma si mantiene ancora uno strettissimo riserbo sul nome. Non voglio dire che sia stato tutto già deciso, ma che sicuramente la banca abbia l'interesse che la Roma vada in certe mani. L'anomalia tutta italiana è che lo studio Tonucci, studio di livello internazionale, stia curando gli interessi di tutte e due le proposte USA"

Angelucci è una anomalia tutta italiana - "Altra anomalia tutta nostrana può essere considerata la presenza tra le offerte vincolanti giunte alla banca del Gruppo Angelucci: bizzarrìa sia per il potenziale economico messo in campo rispetto alle altre proposte, sia per le traversìe giudiziarie che il gruppo sta attraversando."

Infine Angelini - "La figura di Angelini in realtà non è mai scomparsa: c'è stato un periodo in cui è stata volutamente ai margini, ma l'interesse dell'imprenditore romano non è mai scomparso. Certo non si possono biasimare le figlie di Francesco Angelini che hanno 'costretto' il padre a non imbarcarsi da solo nell'avventura as Roma, avendo sotto gli occhi lo spettro del declino dell'impero dei Sensi. Tempi? Ora mi aspetto che la banca dia delle risposte in tempi brevi. Quello che, in finale, mi preme dire è che spero che non ci sia più come in passato questa cortina fumogena che ha reso la vendita dell'as Roma, a più ripresa, un cosa tutt'altro che trasparente"

.............


La questione societaria è riuscita a mobilitare pure il Manifesto che- se nn ha cambiato gestione e linea editoriale - nn si occupa di pallone neanche il giorno dopo una finale dei mondiali di calcio vinta dall'Italia...
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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04/01/2011 22:49
 
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Re:
Sound72, 04/01/2011 14.03:


La questione societaria è riuscita a mobilitare pure il Manifesto che- se nn ha cambiato gestione e linea editoriale - nn si occupa di pallone neanche il giorno dopo una finale dei mondiali di calcio vinta dall'Italia...




infatti, anche se il cretino romanista medio continua a ripetere come un disco rotto che essere tifosi e basta e sti cazzi del resto, la "questione societaria" è un fatto economico, sociale, politico e poi -- forse! -- sportivo.
in esso si riflette parecchio dell'attuale situazione italiana. ma questi sono discorsi tutt'altro che nuovi.


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05/01/2011 13:22
 
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Baldini che torna e che caccia Rosella,Pradè e tutta la ciurma sarebbe proprio una nemesi storica(come direbbe max leggeri).
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05/01/2011 17:10
 
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se cosi fosse..vorrei il Baldini prima maniera..nn quello del fax all'auxerre per mexes, di mido, abel xavier e ferrari..o che passata la tempesta calciopoli torna da capello, fresco di annate moggiane.
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06/01/2011 02:16
 
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Re:
Sound72, 05/01/2011 17.10:

se cosi fosse..vorrei il Baldini prima maniera..nn quello del fax all'auxerre per mexes, di mido, abel xavier e ferrari..o che passata la tempesta calciopoli torna da capello, fresco di annate moggiane.




Vabbè,ma in quella fase la società cominciava a stare al verde. [SM=g27985]
Poi,a parte che è stato cacciato,non vedo cosa ci sia di male a seguire Capello nell'esperienza con la nazionale inglese...mica è Moggi.
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06/01/2011 11:36
 
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beh l'incoerenza stava nel fatto che lui sulle prime quando Capello andò via da Roma in quel modo x andare alla juve portandosi mezzo staff rimase qua prendendo nettamente posizione contro Moggi e la Gea rinnegando anche a voce Capello che invece dal "nn allenerò mai la Juve" proprio a quelli si era andato a consegnare.
Poi sempre nel rispetto di questa posizione lasciò la Roma quando capì che la Sensi si era praticamente consegnata a Juve e Milan. E dopo calciopoli che fa?va a lavorare al Real e poi all'Inghilterra con Capello.
A me come DS, consulente, quello che era piaceva e tanto. Mi sentivo forte e rappresentato.
Le sue ultime uscite e operazioni a cavallo di calciopoli invece mi hanno lasciato un pò perplesso.
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06/01/2011 12:12
 
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secondo me con i personaggi pubblici si fa sempre troppo presto a giudicare.
si pretendono percorsi e coerenze e tuttodunpezzismi che poi chissà se noi per primi saremmo in grado di sostenere.
intendo sempre, comunque, costantemente, in ogni caso, a qualunque costo, dall'inizio alla fine.


12/01/2011 14:35
 
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Quale verità?

Unicredit vuole tempi stretti
Mercoledì 12 Gennaio 2011 09:03
(Il Romanista - D.Galli) - L’obiettivo di Unicredit resta quello di avere un unico interlocutore per la cessione dell’As Roma entro la fine del mese. Senza andare oltre.

Lo assicurano fonti molto vicine a Piazza Cordusio. I piani, dunque, non sarebbero mutati. All’orizzonte non ci sarebbe uno slittamento nelle scadenze, sostengono le fonti. Anche se è innegabile che la banca e il suo advisor Rothschild stiano incontrando non poche difficoltà in questo processo di vendita. Difficoltà inattese, probabilmente. Restano poco più di due settimane alla data "x". Al momento in cui la banca si aspetta di ricevere le offerte vincolanti per la società giallorossa. Sarebbero ancora quattro i soggetti in corsa per l’As Roma.

In pole position, per usare una terminologia buona per la Formula Uno, restano quegli imprenditori americani di cui si continua ad ignorare il nome ma sulla cui serietà Piazza Cordusio è pronta a scommettere. La migliore garanzia, assicurano fonti vicine a Unicredit, è proprio il silenzio. La banca vuole evitare che una eventuale fuga di notizie possa portare gli americani a mollare. Ecco perché il dossier As Roma è blindatissimo. Oltre ai massimi vertici di Rothschild, i nomi dei soggetti attesi alla prova delle offerte vincolanti sarebbero noti solamente a pochi, alti, massimi dirigenti della banca. Resta vivo l’interesse degli Angelucci, che continuano a restare in contatto con la banca. Inizialmente, si discuteva su cifre inferiori ai 90 milioni di euro. Se però fosse questa la somma prevista nell’eventuale offerta vincolante, la proposta della famiglia sarebbe destinata a venire rifiutata. La banca punta infatti a ricavare dalla cessione del club qualcosa come 150 milioni di euro.

È mistero sugli altri due soggetti che sarebbero interessati all’As Roma. Si dice che uno dei due sia l’ex patron di Ancona e Ternana, Longarini. Qualche fonte finanziaria la giudica una boutade. Non è una boutade, invece, il piano-salvagente. Il gruppo di imprenditori che potrebbe formarsi per rilevare l’As Roma. Condizione essenziale: tra questi soggetti dovrebbe esserci anche Unicredit. Al momento, la banca sarebbe però concentrata a concludere il processo di vendita nei tempi e nei modi prefissati. Qualora però, malauguratamente, nessuna offerta dovesse soddisfare Piazza Cordusio, la banca potrebbe iniziare a lavorarci su. Almeno, così sostengono fonti vicine alla trattativa. D’altronde, a quel punto Unicredit non avrebbe davanti a sé tante altre strade da poter percorrere. A giugno bisognerà confrontarsi con un bilancio fortemente in perdita. Senza contare che occorrerà mettere mano al portafogli per acquistare un certo Borriello. L’accordo con il Milan prevede il prestito fino a giugno. Poi, però, l’As Roma dovrà spendere 10 milioni di euro per il cartellino. Una cifra nettamente inferiore al reale valore dell’attaccante, che in stagione ha già realizzato tredici gol. Sarebbe un affare. La banca si augura che a farlo sia il nuovo acquirente. Possibilmente, a stelle e strisce.


OPPURE

Cessione Roma, tempi lunghi
Martedì 11 Gennaio 2011 09:20
(Corriere dello Sport - G.D'Ubaldo) Mancano venti giorni al­la scadenza fissata da Unicredit per la presentazione delle offerte vincolanti, ma per la vendita della Roma non ci sono novità all’oriz­zonte.

Dopo aver abbandonato l’idea di dare vita a una short list, considerato il numero esiguo di potenziali acquirenti, la banca, af­fiancata dall’advisor Rothschild, probabilmente farà slittare ancora i termini per la presentazione del­le offerte. I tempi sono ancora lun­ghi e l’impressione è che sia desti­nata ad andare avanti la gestione di Unicredit, con Rosella Sensi che resterà a capo della società. Almeno fino a fine stagione. Che i tempi siano ancora lunghi lo dimostra anche il fatto che non si è proceduto ancora alla costitu­zione della Newco e alla scissione della Roma da Italpetroli. Adem­pimenti tecnici non solo necessari, ma addirittura fondamentali per la vendita della società di calcio.



STALLO - I manager di Unicredit stanno cercando di capire ancora la consistenza della misteriosa cordata americana, rappresentata dallo studio Tonucci, ma sembra di essere ancora in alto mare. Un importante dirigente della banca, che si occupa del dossier- Roma, ha confidato che la situazione de­sta un certo imbarazzo negli uffici di piazza Cordusio. Unicredit era convinta di vendere la Roma un mese dopo aver ottenuto il manda­to dalla famiglia Sensi ad Angelini, ma l’imprenditore farmaceutico non ha dato seguito alle sue inizia­li manifestazioni di volontà. L’uni­ca offerta pervenuta alla banca è quella del gruppo Angelucci, i cui legali sono stati anche gli unici ad aver ritirato la due diligence dalla data room, già prima di Natale. Una volta esaminato il carteggio e i numeri, gli analisti della Kpmg, l’advisor scelto dagli Angelucci per studiare il dossier Roma, han­no preso tempo. La prima offerta di Angelucci è stata di 86 milioni, potrebbero rilanciare ma da allora non sono stati fatti passi avanti.La famiglia romana si è presa una pausa di riflessione fino alla fine del mese, sta valutando la possibi­lità di andare avanti. Siamo di fronte a una situazione di stallo, con Unicredit che aveva stimato di ricavare dalla cessione della Ro­ma 150 milioni e che spera ancora che si concretizzi l’ipotesi americana, sulla quale è infor­mato anche uno de­gli attuali dirigenti della società giallo­rossa.

GESTIONE - Di fronte a questa situa­zione è molto probabile che i ma­nager della banca guadagnino al­tro tempo portando avanti la ge­stione della società fino a fine sta­gione, sperando nel raggiungi­mento di un traguardo importante che possa ingolosire qualche im­prenditore. Di certo c’è che il pas­sivo attuale di ventuno milioni di euro a fine stagione è destinato ad aumentare e per colmarlo biso­gnerà ricapitalizzare o cedere qualche pezzo pregiato della squa­dra. AttualmenteUnicredit con­trolla i conti della Roma con Ven­turini, inserito nel Consiglio d’am­ministrazione, che ha contatti quo­tidiani con la Mazzoleni, con com­piti di supervisione e di controllo. I rapporti con il presidente Rosel­la Sensi li tengono Peluso o Fio­rentino. La banca si aspetta altre cessioni a gennaio, per abbassare il monte ingaggi. Ma dopo Baptista e Okaka siamo fermi al palo.



[Modificato da faberhood 12/01/2011 14:35]
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12/01/2011 14:47
 
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Re: Quale verità?
faberhood, 12/01/2011 14.35:


La migliore garanzia, assicurano fonti vicine a Unicredit, è proprio il silenzio.




allora la pia mi padre: non m'ha mai detto un cazzo

comunque credo che, per quanto riguarda i tempi, sia più plausibile D'Ubaldo.

parlo così eh? la questione praticamente non mi interessa. o meglio, ormai aspetto quello che arriva. quando hanno deciso ci faranno un fischio.

l'unica cosa che vorrei evitare (e quindi è brutto segno) è Angelucci e un'altro "regno delle pappate" in condominio Sensi-UC.
a quel Longarini non ci credo proprio.

a proposito ma Fabio "grazie davvero!" Alescio lavora ancora?
[Modificato da giove(R) 12/01/2011 14:47]


12/01/2011 14:57
 
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Re: Re: Quale verità?
giove(R), 12/01/2011 14.47:



a proposito ma Fabio "grazie davvero!" Alescio lavora ancora?




Ma sopratutto con che faccia lo fà? [SM=g27994]
12/01/2011 16:50
 
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E allora è fatta!.....chissà er portantino che cazzo ja promesso?
E. VIOLA: ´Solo Angelucci ha presentato un´offerta concreta´

Il tema della cessione della società giallorossa continua a imperversare. Ettore Viola ne parla a frozaroma.info e ribadisce che , secondo le informazioni in suo possesso, solo Angelucci avrebbe presentato un'offerta: "E' stata solo la Tosinvest Spa (la società controllata dalla famiglia Angelucci ndr) a presentare un'offerta concreta per la Roma. Ora tocca ad Unicredit dare loro una risposta. La banca vorrebbe incassare il più possibile, ma Angelucci punta al ribasso visto che la sua è stata l'unica offerta. Io so che la Tosinvest ha offerto 110 milioni, ma non ho visto con i miei occhi l'offerta...Ho saputo di imprenditori romani che una volta letti i conti sono scappati. Ci sono troppe cose poco chiare: il contratto di Trigoria, quello di alcuni dirigenti, e la faccenda del marchio". Poi sulle probabili mosse iniziali da parte di Angelucci una volta diventato presidente? "Mi sembra prematuro fare i nomi. Si parla molto di Carlo Ancelotti come tecnico, altro non so dirvi"
12/01/2011 17:19
 
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Re: E allora è fatta!.....chissà er portantino che cazzo ja promesso?
11 gennaio 2011 - Dichiarazione Presidente


“Credo sia arrivato il momento di pensare unicamente al lavoro e ai risultati. La Roma ha una rosa competitiva e lo ha dimostrato più volte anche nel corso di questa stagione. Abbiamo effettuato uno sforzo per migliorare la squadra alla luce dei risultati della precedente stagione e in funzione delle ambizioni manifestate apertamente da tutti, tifosi, dirigenti, tecnico e calciatori. Nella Roma di oggi esistono due titolari per ogni ruolo, ma gli effetti di questa abbondanza forse non sono stati compresi e finalizzati in positivo. La concorrenza deve essere uno stimolo, una garanzia per gli stessi giocatori e non può essere vissuta come una sofferenza. Chi ama questa maglia ed ha accettato di far parte di una delle società più importanti d’Europa, deve solo prepararsi e dare risposte professionali. Comprendo la tristezza di chi non vede la Roma nelle posizioni di classifica che le competono, ma non giustifico atteggiamenti autolesionistici da parte di nessuno. A Totti, che indico come il numero uno tra quanti hanno avuto l’onore di vestire questa maglia, dico che più di ogni altro è stato messo al centro del nostro progetto per farne in futuro, il più tardi possibile, un dirigente di riferimento. Dico quindi al mio capitano, anche se la famiglia Sensi presto lascerà la Roma, di pensare alla responsabilità che insieme ci siamo presi nei confronti di una tifoseria, di una citta' : la nostra. La continuità della Roma va tutelata attraverso fatti, parole e comportamenti. So che Francesco è migliore di come viene spesso rappresentato, per questo sono certa che da domani sarà il primo protagonista di un girone di ritorno che vedrà la Roma di nuovo in prima fila, come merita di essere. Al resto penserà la società, magari conservando la stessa tristezza di un Capitano per i risultati mancati ma che so non ammainera' mai la bandiera della Roma fino alla conquista di posizioni adeguate.”


Aleoooooaleooooooooo

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adriano aveva ragione
FONTI UNICREDIT A ROMANEWS.EU: il vertice americano non porterà alla chiusura della trattativa, ma l´offerta a stelle e strisce ingolosisce Piazza Cordusio. Aabar lavora sottotraccia






La trattativa che porterà la Roma nelle mani di una nuova proprietà arriva alle sue battute finali. Proprio in queste ore, a New York, si starebbe tenendo un incontro tra alcuni rappresentanti di spicco di Unicredit e la cordata di investitori americani interessati all'acquisto del club giallorosso. Romanews.eu ha contattato fonti vicine all'istituto di Piazza Cordusio per fare il punto della situazione. Trapela un primo dato fondamentale: il vertice americano non porterà alla sottoscrizione di un accordo. Prima che questo avvenga, l'advisor Rotschild dovrà presentare ai venditori Unicredit e Italpetroli le offerte vincolanti abbinate ad un piano finanziario. A quel punto si avvierà una seconda fase della trattativa che porterà ad un approfondimento di tali offerte (che verranno valutate seguendo criteri paritari) e quindi alla fase di contrattazione finale. La dead line, cioè il termine ultimo per presentare le offerte vincolanti, rimane quella indicata, ovvero il 31 gennaio. La banca punta a chiudere l'accordo velocemente e con soddisfazione reciproca di tutti i soggetti in causa. Proprio per questo l'incontro che si dovrebbe tenere oggi nella Grande Mela non può essere considerato un "pour parler". Arrivati a questo punto se Unicredit ha ritenuto opportuno volare fino negli Stati Uniti è per vagliare con la massima attenzione l'offerta e il progetto di business presentato dalla cordata americana, un piano finanziario che sembra aver ingolosito non poco l'istituto bancario. Il numero dei partecipanti alla corsa per l'acquisto della Roma non si circoscrive però al solo gruppo Usa. Oltre alla pista nazionale rappresentata da Angelucci, rimane vivo e concreto l'interesse di Aabar. Il fondo emiratino persegue nel seguire una politica incentrata sul basso profilo, anche per svolgere con maggiore tranquillità il lavoro di strutturazione dell'offerta e del relativo piano finanziario, nonchè per evitare di rompere gli accordi di riservatezza sottoscritti con i venditori. Accordi che, secondo quanto trapela da Unicredit, non sarebbero stati pienamente rispettati da uno dei potenziali acquirenti. Le fughe di notizie di certo non aiutano la trattativa: eventuali impennate e crolli di As Roma in Piazza Affari sposterebbero l'attenzione della Consob (l'organo di controllo del mercato azionario) sul titolo del club capitolino, aprendo il campo ad un'eventuale azione di controllo che di certo non favorirebbe l'evolversi della trattativa. Un altro tema rilevante rigurda la possibilità di una partecipazione di Unicredit nella nuova società giallorossa. L'obiettivo principale della banca è quello di rientrare il più possibile del debito che Italpetroli ha accumulato nei suoi confronti senza considerare la gestione di una società di calcio non rientra negli interessi dell'istituto di Piazza Cordusio. Un'eventuale partecipazione quindi dovrebbe essere inquadrata nell'ottica di un rapporto "banca-cliente" che favorirerebbe l'ingresso dei nuovi acquirenti in As Roma. E' probabile quindi che Unicredit faccia parte (con una quota di minoranza senza quindi alcun potere decisionale) del pacchetto azionario della nuova società, ricoprendo il ruolo di garante per la proprietà che si andrà ad insediare, agevolando operazioni tecniche come ad esempio gli anticipi su fatture. L' uscita definitiva di Unicredit da As Roma sarà semmai definita al momento della firma di un accordo con la nuova proprietà, stabilendo delle tappe fisse per la vendita dei rimanenati stock (gruppi) di azioni. Quella che si è aperta sarà senza dubbio una settimana importante per il futuro della Roma e se non ci saranno intoppi burocratici, la trattativa si avvicinerà sempre più alla linea del traguardo.
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GASPORT (A. CATAPANO) - La svolta c’è stata dopo pranzo, mentre su New York non smetteva di nevicare e in Italia ci si preparava per la cena. Dopo ore di trattative, nel pomeriggio la distanza tra domandae offerta si è assottigliata e la cessione della Roma alla cordata americana è diventata un’ipotesi probabile. Al momento di andare in stampa, l’accordo tra UniCredit e gruppo statunitense era molto vicino. Non è escluso che nella notte sia arrivata la fumata bianca. Le parti erano intenzionate a chiudere. Nelle prossime ore, a meno di clamorosi dietrofront, da New York potrebbe arrivare la comunicazione: Roma venduta agli americani.

Ma chi sono? Una cordata con a capo un businessman italoamericano: Thomas Richard Di Benedetto, 60 anni, di Boston. È lui il mister X che ha messo insieme un gruppo di investitori milionari, decisi a chiudere un affare che nel 2008 sfuggì perfino a George Soros. Di Benedetto ha condotto le trattative nel massimo riserbo. Ma è venuto più di una volta in Italia, è stato all'Olimpico il 25 settembre, ha visto la Roma battere l'Inter con un gol incredibile di Mirko Vucinic. Se ne è innamorato. Svolta epocale Ieri, ha avuto un confronto lungo e spigoloso con UniCredit.

Nell’ufficio su Park Avenue, venditore e compratori non hanno mai smesso di discutere, limare, rivedere. Cercare un punto d’incontro. Accordarsi su una cifra che accontentasse UniCredit e non facesse spendere troppo agli americani. E quando il prezzo è sembrato quello giusto, anche grazie alla mediazione dell’avvocato dello studio Tonucci Mauro Baldissoni, si è discusso sul ruolo futuro della banca, rappresentata dal vice direttore generale Paolo Fiorentino, dal responsabile corporate banking Italia Piergiorgio Peluso e dal legale Roberto Cappelli.

Convinta dalla bontà del progetto americano, UniCredit resterà nella Roma con una quota di minoranza. Dettagli non secondari che presto si chiariranno. Come quelli legati alla futura struttura del club e all’urgente ricapitalizzazione. Intanto, la svolta è davvero vicina, anche la proverbiale prudenza dei protagonisti ieri sera era diventata cauto ottimismo. Le esigenze della banca combaciavano con le disponibilità degli americani. Scopriremo nelle prossime ore se davvero la Roma è attesa da quel «futuro grandioso» di cui ieri ha parlato Rosella Sensi, presidente ormai prossima al passaggio di consegne, dopo un dominio quasi ventennale.



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26/01/2011 10:47
 
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ShearerWHC, 26/01/2011 9.32:




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