carte da cul

va be'. «cazzate» non è chiaro. Lo spiego.
Se uno mi dice che a Roma ci stanno le macchine parcheggiate a piazza del Popolo e piazza Colonna e che è uno scandalo io non gli dico: guarda che è dal 1993 che le hanno tolte, gli dico: ma che cazzo stai a dì?

Le radio un tempo (la radio, quella di Marione) aveva un impatto, senza dubbio. Organizzava manifestazioni, fomentava, ci intervenivano giocatori, dava ai tifosi qualcosa che nessun altro ti dava. Parliamo di un'epoca finita più o meno dieci-dodici anni fa, prima degli americani ma forse pure prima. Quanto erano ridicoli e fuori tempo quando dopo Roma-Samp si rimisero d'accordo per fare una grande protesta contro Damato? Patetici, fuori tempo massimo.

Adesso continuano a prosperare ma fanno soprattutto intrattenimento, mettono sì parti delle tifoserie l'una contro l'altra, ma otto persone su dieci - siccome ormai ti informi su internet, siccome hai lo streaming mentre io un tempo andavo in giro in bici con una radiolina che prendeva solo radio Vaticana a di' tanto - sanno che è un gioco delle parti. Io ascolto retesport tutto il giorno mentre lavoro perché la musica pop mi fa cascare la pelle del cazzo, il rock lo ascolto in viaggio, la classica è il mio lavoro e dunque non ci penso nemmeno. Leggo i giornali, mi informo, ma certo non compro il Romanista per sapere che succede alla Roma, che è sempre alla cima delle mie preoccupazioni da quando sono rimasto solo ma pure prima. Ogni tanto mi arriva un'informazione, ogni tanto ascolto un'opinione, ogni tanto li perculo, credo sia così per tutti noi.

Ma credo che i tifosi, quelli che mettono gli striscioni, quelli che si schierano con De Rossi a prescindere, quelli che scrivono Mai schiavi del risultato, che contestarono a Roma-Fiorentina (allo stadio non vado in curva ma mi sembra plausibile), non prendano nessuna linea dalle radio.

Poi c'è il tifoso da bar, quello che entrava alla latteria e chiedeva Che se semo comprati, sfogliando il Corriere, che chiaramente fa numero ma certo non segue nessuna "linea" anche se si informa da Mimmetto.
Poi che noi siamo un po' coglionazzi e abbocchiamo e non vediamo l'ora di farci intortare dal primo che arriva con le perline, è vero. I Romani so' così. Non hanno costanza. Per loro dopo l'entusiasmo iniziale è tutto uguale. Direi "per noi", ma alla fine a me nun me passa un cazzo quindi mi tiro fuori. Ma che c'entrano le radio, o prima ancora nell'articolo di Bonini la mamma di Zaniolo, boh, è come dare la colpa delle buche a Ernesto Nathan.

Quindi ribadisco: articolo pieno di cazzate fatte su ordinazione e scritto talmente male che bisognerebbe rieducarlo a Tomsk, l'autore.