| | | OFFLINE | Post: 20.852 | Città: ROMA | Età: 41 | Sesso: Maschile | |
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02/07/2010 11:37 | |
ROMA, 2 luglio - «Che ne sai tu di un campo di grano... ». Stavolta però non c’entra la musica di Battisti, o le immagini di Van Gogh e delle sue balle con i corvi. Il gioco tra parole e strofe di una canzone e i dipinti del maestro olandese viene in mente in maniera fin troppo facile. Perché qui il mistero è uno e parla d’altro. I cerchi nel grano, su tutti. L’ultimo episodio è italiano, a Merlana di Bagnaria Arsa, in Friuli. Proprietario dei terreni - in cui l’altro giorno sono comparsi questi cerchi di grandi dimensioni - è il presidente del Palermo Maurizio Zamparini. Che l’ha presa con filosofia, contento di essere stato scelto per l’Evento.
CERCHI NEL GRANO - L’imprenditore si è ritrovato alle prese con questo fenomeno verificatosi in un campo di dieci ettari situato vicino all’attività commerciale di sua proprietà. I dipendenti dell’azienda lo hanno chiamato per dirgli che - sì - dentro il suo campo c’erano i cerchi - proprio quelle misteriose forme che animano discussioni più o meno scientifiche, popolano sogni e analisi di tutti i tipi tra giovani e vecchi - e lui è corso a vedere. Gente del posto, curiosi, studiosi subito a raccolta. Perché il grano effettivamente risulta piegato da qualcuno o qualcosa e non spezzato. Quasi plasmato e non schiacciato. Come si legge e racconta anche Internet non è la prima volta che succede. Anzi già a inizio giugno era accaduto qualcosa di molto simile, alla periferia di Lignano, nella zona di strada Alzaia. Tornano in mente gli anni Settanta, le teorie sugli Ufo (ammesso che siano loro a occuparsi di tanto disturbo... ), le ingegneristiche invenzioni di ragazzi in cerca di avventure e notorietà, i film sull’argomento. Tutto, si può supporre davvero qualsiasi cosa. La foto qui a fianco comunque mozza il fiato se uno immagina di essere davvero là in alto a vedere quei cerchi disegnati nel grano...
L'INTERVISTA
Presidente Zamparini, come la mettiamo con quei cerchi nel suo campo di grano... Risponde al telefonino al secondo tentativo e, forse, se lo aspetta. Anche se stavolta non si parla di calcio e lui non è vulcanico come al solito, anzi
«Sì, i cerchi sono là. Sono più o meno grandi. Proprio come quelli di cui si ha conoscenza nel mondo. Mi hanno avvisato, sono corso a vedere. Cosa dovevo fare, a dire la verità ero curioso anche io... ».
Si è fatto portare con l’elicottero per osservare di persona l’evento?
«No, io non ci sono andato. Ho mandato qualcuno ed effettivamente ci sono i cerchi e dall’alto si vedono bene, si distinguono in maniera netta...».
Ma lei cosa ne pensa?
«Sono un segnale, segnali di entità che vivono in un’altra dimensione. Sopra di noi e di cui noi non abbiamo conoscenza o sentore. Segni dall’alto, di altri mondi, di cose sopra di noi».
Diciamo che conosce la materia?
«Ho visto un documentario qualche tempo fa in televisione. Avevano fatto un esperimento proprio per dimostrare che eventi di questo genere non si possono realizzare. Avevano messo a disposizione mezzi e uomini e non erano state sufficienti venti ore di lavoro per realizzare quei cerchi nel grano. Possiamo parlarne, ipotizzare qualsiasi cosa, ma dietro non c’è una mano umana... Non è il frutto di un lavoro umano, dietro c’è di più, molto di più».
Ma l’idea dei cerchi in un suo terreno che effetto le fa?
«Una cosa bella, cosa devo dirle, sono stato... scelto. Le ripeto è un segnale... ».
La scienza dà una sua versione dei fatti.
«La scienza? Finora da quel che so, da quel che leggo, la scienza è riuscita a spiegare soltanto uno dei mille eventi che ci accadono intorno. Parlo di percentuali ovviamente. Prendiamo una qualsiasi cosa avvenuta, abbiamo magari una spiegazione certa, ma non tutto si può direzionare con la scienza. E i cerchi sono una di queste cose, credo proprio... ».
Ora cosa fa, li tiene lì?
«Abbiamo fatto il grano dappertutto tranne in quella zona. Li abbiamo lasciati intatti. C’è molta curiosità attorno. Ieri è venuta tanta gente, a guardare quei cerchi. A osservare, a fare foto. Davano un’idea di energia a chi li osservava».
Presidente, lo confessi, in fondo è orgoglioso di questa creatura apparsa nel suo terreno...
«È una cosa bella, mi piace. Peccato che prima o poi la pioggia li porterà via i miei cerchi, con l’acqua il grano si abbasserà e quei disegni saranno cancellati. Ma resterà il ricordo in chi li ha visti... ».
Francesca Fanelli |