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le verità nascoste

Ultimo Aggiornamento: 16/05/2024 17:43
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17/05/2011 17:25
 
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Don Seppia: gli sms e le telefonate?
“Solo un gioco erotico”


Il sacerdote arrestato venerdì scorso fa intendere la sua linea difensiva: nessun fatto, solo un modo per eccitarsi con l'amico. Ma le intercettazioni svelano realtà ben diverse: "Portami un bel moretto, e mi raccomando l'età, lo voglio col collo bello tenero"
La chiesa di Santo Spirito a Sestri Ponente
“Giù le mani dai bambini. Don Riccardo infame pedofilo” e “Don Seppia vile, la tua chiesa il tuo porcile”. Queste le scritte comparse questa mattina sul muro accanto alla chiesa Santo Spirito di Sestri Ponente, in via Calda. Le frasi sono state vergate con una bomboletta spray di colore nero, e sono apparse sul muro accanto al portone principale della parrocchia del sacerdote arrestato venerdì scorso con l’accusa di tentato abuso sessuale su minore e cessione di stupefacente (Leggi la cronaca).
Agghiacciante il quadro che emerge dalle intercettazioni telefoniche riportate nelle 40 pagine dell’ordinanza emessa dal gip di Milano (prima che gli atti d’inchiesta fossero trasmessi per competenza alla procura genovese). Don Seppia si muoveva in un sottobosco. Un sottobosco dove cercava vittime da adescare. Li voleva giovani i ragazzini ai quali rivolgere le avances sessuali: quattordici, al massimo 15 anni. Perché “sedicenni sono già troppo vecchi”, diceva al telefono. Meglio se avevano problemi di famiglia, qualche disagio. E ancor meglio se erano assuntori di droga. “Ehi, procurami un bambino…dal collo tenero” – chiedeva ancora Seppia al suo amico-ex amante ed ex seminarista E.A – E mi raccomando l’età, mi serve un bambino dal collo tenero”. “Vabbè – rispondeva l’altro – vado alla Fiumara e vedo cosa ti posso trovare”. Conversazioni terribili condite di bestemmie e frasi vagamente sataniste: “E che Satana sia con te”.

Ed ecco che l’adescatore partiva alla volta della Fiumara, cioè il grande centro commerciale di Sampierdarena, o verso il centro storico. Una volta contattato un ragazzino disponibile, l’uomo ne dava il numero di telefono al prete. E don Riccardo cominciava con le avances. Per incontrarli, prometteva loro cocaina; se non disponibile, era sempre pronta una banconota da 50 euro. I messaggi e le telefonate erano insistenti, quasi assillanti: varie decine al giorno. Proprio questo comportamento “morboso” ha spinto il gip Annalisa Giacalone a decidere di lasciare il prete in carcere: don Riccardo Seppia potrebbe cercare di molestare ancora e inquinare le prove, mentre non ci sarebbe un pericolo di fuga, per questo deve rimanere in carcere.

Il sistema era molto più consolidato di quanto si possa pensare. “Mi serve un negretto, un bel moretto, quelli che mi fanno eccitare da pazzi e mi raccomando non superi i 14 anni…e meglio se si tratta di uno con problemi, di droga o senza famiglia sai…”.Ragazzi facili da ricattare. La merce di scambio è sempre la cocaina. “Mandami Rashid (nome di fantasia, ndr) nell’abitazione che ho tanta roba e ci possiamo divertire”.

Seppia dice di essere “pronto ad assumersi le sue responsabilità e a collaborare con i magistrati”, ha detto il suo legale, l’avvocato Paolo Bonanni all’uscita dal carcere. Collaborare dopo avere letto tutte le carte dell’inchiesta, dopo il ricorso al Tribunale del riesame. “Chiederemo un nuovo interrogatorio nei prossimi giorni – ha aggiunto il difensore – ma solo dopo aver letto le carte del fascicolo”.

Intanto le indagini proseguono. Nei giorni scorsi sarebbe già stato sentito dai magistrati il quindicenne che avrebbe confermato di essere stato baciato da don Riccardo. Nei prossimi giorni sarà ascoltato un altro minorenne che avrebbe subito approcci dal prete, potrebbe confermare quanto emerso dagli sms intercettati. Ma nell’inchiesta potrebbero esserci altri minorenni coinvolti, sempre con soli tentativi compiuti tramite cellulare, residenti a Milano, dove il prete andava a rifornirsi di droga ed a frequentare discoteche e saune. Don Riccardo avrebbe parlato del bacio al ragazzino con un amico: “Ormai è fatta. L’ho baciato in bocca”. Al vaglio dei carabinieri, inoltre, i tre computer sequestrati nella sua casa, in via Calda. Sarebbe già accertato che don Riccardo facesse avances ai ragazzini anche nelle chat, dove si presentava con la sua vera identità. Non è escluso che il numero dei coinvolti possa crescere.

Eppure la linea difensiva di Seppia consisterà probabilmente nel negare tutto. Le telefonate e gli sms sconci? Dalle indiscrezioni il parroco potrebbe rispondere così: “Soprattutto un gioco erotico con un amico, per eccitarci a vicenda”, avrebbe detto Seppia in carcere. Il rapporto malato tra il prete e l’ex seminarista E.A. è senza dubbio uno degli elementi sui quali nei prossimi giorni Arma e procura lavoreranno di più.

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Prete pedofilo,bestemmiatore e cocainomane..Don Seppia.. [SM=g27993]
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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