È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Vecchie glorie

Ultimo Aggiornamento: 01/11/2023 23:20
ONLINE
Post: 29.643
Città: ROMA
Età: 52
Sesso: Maschile
17/07/2015 11:52
 
Quota

Lutto nel mondo del calcio, è morto Ghiggia. Esattamente 65 anni dopo il Maracanazo...

Adiós grande Ghiggia

Il calcio perde uno degli ultimi fuoriclasse degli anni '50, in Uruguay si è spento Ghiggia.
Clamorosamente scompare 65 anni esatti dopo aver zittito il Maracanà.

Cosa si può dire? Come lo si può spiegare? Il destino, il fato, la grande mano a volte è veramente assurda. In poche ore, dal ricordo al ricordo. In Uruguay si festeggiava l'anniversario del Maracanazo, quando la nazionale celeste schiantò il Brasile padrone di casa vincendo i Mondiali. Si è passati a piangere il simbolo di quel torneo, Alcides Ghiggia .

A 88 anni Ghiggia si è spento in Uruguay . Veramente clamorosa la data della sua morte, avvenuta proprio 65 anni dopo la partita più importante della sua carriera: in quel 1950, nella finale del Maracanà tra il Brasile e la sua nazionale segnò il goal vittoria, dopo aver inoltre propiziato il pareggio di Schiaffino.

"Solo tre persone sono riuscite a zittire il Maracanã: Frank Sinatra , papa Giovanni Paolo II e io" dirà Ghiggia in seguito. Rappresenta un paese intero, ha ispirato, e continua ad ispirare, film, canzoni, libri. Per l'Uruguay la sua storia è come una favola, troppo bella e particolare per essere vera. Troppo brutta, dall'altra parte. Creò il Maracanazo, spezzò i sogni dei 200.000 del leggendario stadio brasiliano, ammutolì un popolo incredulo. Un popolo che non riusciva a crederci, tanto da lasciarsi andare a gesti estremi come rivolte e suicidi.

Ghiggia venne addirittura aggredito da parte di alcuni teppisti brasiliano: rientrò in Uruguay da eroe, ma zoppo. Fu costretto alle stampelle e con la gamba sinistra malconcia; rimase inattivo per quasi tutto l'anno. Anche lui però non era proprio il più santo dei santi: venne squalificato otto per mesi per aver aggredito un arbitro, dopo che questi aveva deciso di annullargli una rete.

Lasciato il Peñarol sbarcò in Italia, per divenire leggenda della Roma: in giallorosso giocherà tra il 1953 e il 1961, vincendo la Coppa delle Fiere nell'ultimo anno capitolino. In città non potè far altro che farsi trascinare dalla Dolce Vita, dalla vecchia fantastica capitale. Meno impegno in campo, più attenzione in completo elegante. Per Ghiggia ci sarà ancora posto però in Serie A: quattro presenze con il Milan nel 1961/1962 e Scudetto in tasca.

Nel frattempo Ghiggia aveva sposato anche la causa italiana , sulla base delle regole dell'epoca: dopo l'Uruguay e il Mondiale 1950 vinto la maglia azzurra, che vestì tra il 1957 e il 1959: cinque presenze e un goal, con tanto di qualificazioni al mondiale 1958 giocate. Ai più giovani non dirà niente, ma è stato tra i più grandi di sempre, un simbolo, un eroe, l'uomo più amato e odiato. Tanti calciatori hanno lasciato il segno negli ultimi novanta anni. Lui ha lasciato un cratere.

Il Brasile, qualche anno fa decise che Ghiggia meritava un posto nella Walk of Fame dello stesso Maracanà , nonostante quella gara, quell'evento. Quegli eventi, quel disastro. Ala destra rapida, fulminea, un piccolo razzo sulla corsia esterna, uomo assist, fantasia al potere, tocco magico, prolunga dell'istinto killer dei suoi compagni uruguagi e italiani. Se ne va lo stesso anno di Eduardo Galeano, cantore del calcio, connazionale. Quella cosa chiamata destino.

Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, dopo aver allenato, dopo aver intrapeso il mestiere di croupier, ha vissuto con estrema umiltà a Las Piedras, dipartimento di Canelones, venti minuti dal centro di Montevideo. Una pensione minima, interviste a pagamento per sopravvivere. Nel 2006 è stato premiato con il Golden Foot ed ha immediatamente venduto il premio: all'asta ha guadagnato 26.000 dollari, con i quali ha comprato un terreno per moglie e figli.

Nel 2014 il Brasile ha nuovamente, come noto, organizzato un mondiale. E' andato in scena il Mineirazo, tra lacrime e angoscia. I verdeoro hanno concluso la competizione quarti, senza mai convincere. Un torneo che non ha mai visto Ghiggia in tribuna: “Nessuno è riuscito a trovarmi un biglietto o un accredito. Il problema, forse, è stato la pessima organizzazione. O più semplicemente c’è rancore nei miei confronti” evidenziava dal Brasile, da San Paolo.

Con la morte di Juvenal nel 2009, Ghiggia era l'unico sopravvisuto di quei 22 uruguagi, di quel gruppo dell'anno domini 1950. Lui, il fantasma del Maracanà. Lui, metà Clark Gable, metà Garrincha. Baffetto, veloce, amante della bella vita, del rum, delle donne, del calcio, della vita. Delle leggende e di eccezionali storie da raccontare. Mai come la sua, non trovate?

www.goal.com/

Una data un destino..RIP
------------------------------------
“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 02:11. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com