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Stampa romana: un pò tuttologhi, un pò imbonitori, un pò incompetenti...

Ultimo Aggiornamento: 02/02/2018 19:17
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03/11/2009 15:03
 
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questa può diventare una bella "rubrica"....

DOPO I FISCHI LA SPERANZA CHE IL VENTO CAMBI

pubblicata martedì 3 novembre 2009

(La Gazzetta dello Sport) - Tra sberle e poesia (che è anche un omaggio ad Alda Merini), certi tifosi sono rimasti disorientati: intontiti dalle sberle degli avversari, non hanno saputo riconoscere quel minimo di poesia che la Roma è tornata ad offrirgli, scambiandolo anzi per l’ennesima sberla. E lamentandosene. Perciò hanno fischiato il gol di Vucinic, una scelta che se non si tenesse conto del numero delle sberle, andrebbe considerata semplicemente folle. Dice Antonello Venditti: «Qualcosa nella testa dei tifosi proprio non gira: ma come si fa a fischiare un giocatore che segna un gol se poi lo si applaude quando alla fine rincorre con le ultime forze un giocatore avversario? Vucinic è un grande e domenica ha fatto una partita da 7 e mezzo. Come tutti i fuoriclasse, il suo problema è la continuità. Ma io sono convinto che presto tornerà quello di sempre».

questo primo passaggio è "un pò di tutto e un pò di niente" come dicevano Cochi e Renato... alla fine il giornalista non prende una posizione, e in eprfetto stile giornalistico (sopratutto romano) mantiene il piede in due staffe. così non si capisce se abbia condannato i tifosi (e la ragione da vendere che hanno avuto e che hanno a contestare, a pretendere molto ma molto di più anche da chi va in campo e non solo da chi comenda) o abbia invece stigmatizzato "questi bufali", questo popolino che non è all'altezza loro di chi scrive canzoini (di merda) da 30 anni e chi scrive articoli (di merda) anche solo da 30 minuti... così un domani il cuordileone dell'articolista potrà scheirarsi in una o nell'altra scuola di pensiero, continuando a prendere in giro la gente.

Ecco, soprattutto finché mancherà all’appello Totti, cioè il sommo poeta romanista (oggi ricomincerà a correre, dunque, se tutto andrà bene, tornerà a giocare il 22 novembre), si resta legati alla creatività degli altri poeti degni di tale nome, cioè Menez (in costante progresso) e Vucinic, resuscitato (RESUSCITATO!!! per qeulla gara lì.... e qui si balla tra l'imbonimento - forse così il giornalista pensa che Vucinic gli faccia quelche soffiata ogni tanto...e l'incompetenza vera e grassa)(e perfettamente abile per il Fulham). «Se ha segnato pure lui, allora il vento è davvero cambiato», ci ha scherzato su Ranieri. Che stia cambiando, oltre a sperarlo il tradizionale e inguaribile ottimismo dei romanisti (quei pochi rimasti), lo dicono innanzitutto i numeri: 14 i punti in classifica, cinque quelli che mancano al quarto posto. Un anno fa, dopo 11 giornate (ma la Roma aveva giocato una partita in meno), i punti erano 8, 13 in meno dei 22 della Lazio, in quel momento quarta. ogni stagione fa storia a sè ma quando c'è l'incompetenza si paragona tutto e pure di più Ecco perché Ranieri domenica si è lasciato andare al primo timido annuncio della sua gestione: «Siamo una squadra da Champions, possiamo tornarci». Oppure finisce davvero come aveva detto solo qualche giorno prima, che «ci aspetta una stagione di sofferenze e tribolazioni». Alti e bassi di questa Roma, entrambi ugualmente raggiungibili.
e così il giornalista che tiene il piede in due staffe, accolla a Ranieri le sue stesse manchevolezze.


Dipenderà da una serie di fattori. Intanto, per mettere il naso fuori da quest’aura di mediocrità in cui tutti si sono intristiti, potrebbe servire recuperare immediatamente qualche giocatore: Burdisso, per dare disciplina in difesa; Cassetti, perché dà più garanzie di Motta; De Rossi, per dare la scossa che risvegli definitivamente la squadra; (ma come? ha giocato sempre e la Roma sta così... sembra stia parlando di uno che finora è stato fuori per infortunio... ) Taddei, per darle equilibrio, a patto che torni quello che conoscevamo ("torni quello che conoscevamo" ecco una delle tipieche frasi che sono l'epitaffio sulla serietà del giornalismo e sulla speranza di cambiare qualcosa. "torni quello che conoscevamo", quando sono 3 anni che non lo è già più, che fa errori su errori, orrori su orrori, uno, non solo lui, che ormai è l'ombra di se stesso e che a ben guardare ha dato solo in una piccola fase centrale della sua carriera, dove ha fatto beniossimo ma che è passata, morta e sepolta... e qui stiamo ancora a sperare che la gente torni com'era... magari anche Falcao, o Roberto Pruzzo, che pure servirebbe tanto. almeno in esto caso: è incompetenza. sono queste le cose e i concetti che ti fanno capire che su questa strada non c'è luce, e non c'è fine del tunnel. questa è "la piazza romana"" Restano da giocare due partite — Fulham e Inter dice il calendario — senza Totti. Sono sfide proibitive, ma sono solo due. Poi verrà la sosta benedetta. E, forse, con Totti ci sarà di nuovo qualcuno e qualcosa in cui sognare.


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