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NBA

Ultimo Aggiornamento: 25/04/2024 17:48
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02/12/2010 16:29
 
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LeBron ritorna a Cleveland
Risate o fischi contro l'ex re


Stanotte alle 2 ora italiana la prima da avversario dei suoi Cavs per il due volte Mvp. "Sarà emozionante tornare da tifosi che ancora amo". La città non lo ha ancora perdonato ed è pronta a farglielo sapere


CLEVELAND (Usa), 2 dicembre 2010 - Fino al 9 luglio lo chiamavano Re LeBron o il Prescelto. Ora è il Traditore, a voler essere gentili, ma anche "La puttana di Akron" (espressione coniata da Scott Raab, uno dei migliori scrittori d'America). LeBron James è tornato a Cleveland, e stanotte alle 2 ora italiana entrerà per la prima volta nella Quicken Loans Arena da avversario dei Cavaliers con la sua nuova squadra, i Miami Heat. Una decisione, la "decisione" annunciata in diretta tv il 9 luglio scorso, che nessuno in città gli ha ancora perdonato.

Cinque mesi di separazione non hanno placato il dolore di Cleveland, che nello sport professionistico non vince un titolo dal 1964 (ci riuscirono i Browns, franchigia Nfl) e che sperava tanto con LeBron di interrompere il digiuno. Le scene delle magliette di James (sbarcato ai Cavaliers nel 2003 come prima scelta del draft più ricco di talento della storia) bruciate subito dopo l'annuncio della separazione, o rifiutate dai barboni della città, sono ancora vive negli occhi di tutti. L'accoglienza che aspetta il due volte Mvp in carica in quello che una volta era il suo regno non sarà certo calorosa, anche se da una settimana sulle televisioni locali vanno in onda spot con dirigenza e giocatori dei Cavs che invitano i tifosi a non passare il limite. "Questa partita non è solo per noi - ha detto Mo Williams, che dopo la "decisione" dell'ex compagno di squadra aveva addirittura pensato al ritiro -. Ci saranno ventimila fan e milioni di tifosi davanti alla televisione che faranno il tifo per noi, anche chi non è fan dei Cavaliers. E' certamente più di una partita: c'è un'atmosfera da playoff e il mondo intero ci guarda". A guardare ci saranno anche dozzine di polizitti in più, appostati nel tunnel degli spogliatoi e vicino alla panchina di Miami solo per assicurare che non succeda nulla a James.
LeBron è arrivato in città questa mattina, proveniente da Detroit dove ieri sera gli Heat hanno vinto la seconda gara di fila. Gli spostamenti di Miami fino all'arrivo alla Quicken Loans Arena restano segreti per ragioni di sicurezza. "Tornare a Cleveland dai tifosi che ancora amo sarà molto emozionante per me - ha detto James dopo la vittoria sui Pistons, in cui ha messo a referto 18 punti -. Ho tanti bellissimi ricordi, ma dovrò cercare di seppellirli in fondo alla mia mente e capire che andremo lì per vincere. Dovrò dare il massimo per cercare di ottenere un successo. Conosco quel parquet e so esattamente dove posizionarmi per sentirmi a mio agio". Anche il rituale prepartita di James potrebbe cambiare per l'occasione, tanto che Shaquille O'Neal ha scommesso che il due volte Mvp non si esibirà nel tradizionale lancio del borotalco prima della palla a due per non irritare ulteriormente i suoi ex tifosi. L'accoglienza che riceverà non è ancora stata decisa: c'è chi ha invitato i tifosi dei Cavs a ridere di LeBron, chi a fischiarlo e chi addirittura a voltargli le spalle. E sono già pronte migliaia di magliette, con James ribattezzato "reginetta" e "codardo". Ci sarà invece una standing ovation per Zydrunas Ilgauskas, altro ex Cavs che in estate ha lasciato Cleveland per Miami. Ma lui non era il Re.

Gli Heat arrivano a questa sfida in ripresa, con due vittorie consecutive che hanno aggiornato il ruolino di marcia a 11 vinte e 8 perse, ben lontano però dal dominio che la squadra di coach Erik Spoelstra sembrava destinata ad esercitare dopo gli arrivi di James e Bosh per fare compagnia a Dwyane Wade. A South Beach i nuovi Big 3 non hanno ancora incantato, tanto che coach Spoelstra è finito sulla graticola, accusato di impedire alla squadra di diventare un gruppo (anche dopo aver rimproverato LeBron, accusato di essere troppo poco serio durante gli allenamenti), di non avere schemi offensivi efficaci e di essere troppo duro con le sue stelle. Il fantasma di Pat Riley, 5 anelli al dito da coach (l'ultimo proprio con Miami nel 2005/2006), e ora presidente degli Heat, incombe da inizio stagione su Spoelstra, scaricato anche da Wade. Le due vittorie con Washington e Detroit sembrano avere migliorato le cose, almeno fino alla prossima battuta d'arresto. E il ritorno di LeBron a Cleveland potrebbe non aiutare.( gazzetta.it )



E chissà se tirerà il borotalco..
peccato x l'orario altrimenti me la sarei vista!
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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