scelta dell'allenatore: situazione più grave del suono del capotasto basso di un organo

giove(R), 07/03/2019 12.50:

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1) siamo pieni di buffi che più ne ripiani più escono altri impicci (l'ultima situazione patrimoniale, alla luce del "dopo 100 milioni di Champions e 100 milioni di Alisson", è terrorizzante). Ergo:
1a) non esiste il concetto di "costruzione pezzo a pezzo", "cherry picking", "limatura".
1b) quindi, esiste solo il "FUORI TUTTO" come lo chiamo io, tipo svendita, dove CHIUNQUE è cedibile, e per naturale conseguenza E' IMPOSSIBILE "limare" o costruire "pezzettino pezzettino". Tu ti fai delle idee, MA QUESTE POSSONO ANDARE NEL CESSO a seconda degli sviluppi di mercato, che tu NON GESTISCI NE' INDIRIZZI, ma SUBISCI o, come minimo, TI CI CONFORMI.

2) Se è così (e quindi devi rifugire il "dogmatico"), VIENE DA SE' che la tipologia di allenatore che devi scegliere deve avere dei SEMPLICI; ELEMENTARI, requisiti:

1) non deve essere un dogmatico perché proprio per il fatto che NON PUO' SCEGLIERSELI da solo i giocatori, e parlo sia di quelli da prendere che da trattenere (se fosse un dogmatico, gli dovresti dare fiducia pure se va in serie B, fargli il contratto per 8 anni A PRIORI, (andava bene LE, Zeman, su questa tipologia, SEMPRE SE CI FOSSE UNA SOCIETA' IN GRADO DI DIFENDERLI, SOSTENERLI, insomma, con questo grado di società farlocca, il dogmatico non è SOSTENIBILE))

2) a livello ottimale, dovrebbe essere uno che INDIFFERENTEMENTE cambia, sa cambiare, sa maneggiare, QUALUNQUE MODULO, in modo che chi prendi prendi (o cedi) lui "ricuce" l'assetto sul materiale a disposizione senza grandi difficoltà;

3) se è impossibile, introvabile uno che "fa tutto e bene", allora devi andare su
3a)un allenatore COMUNQUE DUTTILE, anche se come detto non a livelli di un...passpatout e che in aggiunta:
3b) parta da un modulo "preferito" che sia il più UNIVERSALE possibile. Ergo un "Duttile che parta dal 4-4-2", il modulo più "modificabile", "adattabile", insomma come qui capi "taglia unica".

Punto.
Questo è l'OGGETTIVO. E da questo si deve partire, aldilà dei gusti e gusticini.

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