00 08/07/2011 11:49
Chiuso il News of the World
Cameron: inchiesta pubblica



Sarà avviata un'inchiesta pubblica, guidata da un giudice, sullo scandalo delle intercettazioni che non coinvolge solo la stampa, ma anche il modo con cui funziona la polizia e la politica.

News of The World nella bufera per le intercettazioni illegali chiude: l'ultimo numero del domenicale del gruppo Murdoch uscirà questa domenica. Lo ha annunciato James Murdoch, il figlio del miliardario australiano. L'ultimo numero del domenicale non avrà pubblicità e i ricavi andranno in beneficenza.

Intanto, domani l'ex portavoce del primo ministro David Cameron, Andy Coulson, sarà arrestato per lo scandalo delle intercettazioni di News of the World. Lo riporta il Guardian. Coulson è stato informato dalla polizia che sarà arrestato domani mattina perché è sospettato di esser stato a conoscenza, o di esser stato direttamente coinvolto, nell'intercettazione di cellulari quando era al timone del tabloid del gruppo Murdoch. «News of the World aveva ragion d'esser nel mettere la gente di fronte alle loro responsabilità», ha detto James Murdoch, il numero due del gruppo annunciando la chiusura del domenicale al centro della bufera delle intercettazioni: «Ma abbiamo sbagliato quando riguardava noi stessi».

La decisione di chiudere una testata vecchia 168 anni ha preso di sorpresa i dipendenti, riporta SkyNews. Nella lunga comunicazione a News International, il braccio britannico delle operazioni di News Corp, Murdoch ha citato una serie di «errori» fatti dal giornale. Murdoch ha detto che «i giornalisti che lavorano a News of the World oggi pagano per le trasgressioni di altri».

Domenica News of the World uscirà senza pubblicità. Molti inserzionisti si erano volontariamente ritirati per boicottare il giornale per lo scandalo delle intercettazioni. La bufera intercettazioni del tabloid rischia di coinvolgere direttamente l'impero di Rupert Murdoch. L'Associazione nazionale veterani britannici, «sotto shock» dalla notizia che News of The World avrebbe spiato anche le famiglie dei soldati uccisi in Afghanistan o in Iraq «nel momento più pesante del loro dolore», ha interrotto il contratto per una campagna pubblicitaria.

A conferma che lo scandalo sta alienando pesantemente le simpatie dei lettori dal giornalismo d'assalto, la British Legion ha avvertito che potrebbe boicottare, come altri importanti brand, la pubblicità su tutti i quotidiani di News International, la società proprietaria del tabloid e che pubblica anche Sun, The Times e il quotidiano più venduto in Gran Bretagna, Now.

Ma il timore più grande di Murdoch è che lo scandalo e l'indignazione popolare facciano arenare il progetto di acquisire l'intera quota dell'emittente britannica BSkyB (British Sky Broadcasting). La decisione se approvare la controversa offerta da 10 miliardi di dollari per l'emittente sembra ormai rinviata al prossimo autunno: il segretario alla Cultura, Jeremy Hunt, doveva dare il 'via liberà nelle prossime settimane, spianando la strada al cammino del magnate australiano; ma fonti del governo hanno detto esplicitamente che la decisione sarà rinviata.

E oggi le azioni del gruppo hanno sensibilmente perso terreno. Intanto potrebbero arrivare presto i primi arresti Secondo il Times, è imminente un provvedimento di custodia cautelare per cinque tra giornalisti e manager.

Scotland Yard sta indagando sull'ipotesi che i reporter a caccia di scoop del domenicale intercettassero anche le famiglie dei soldati uccisi in Afghanistan e in Iraq. «Negli archivi di Glenn Mulcaire, l'investigatore privato al servizio del domenicale, sono stati trovati i dati personali privati delle famiglie dei soldati morti», ha riferito.

Il leader laburista, Ed Miliband, si è unito al coro di quanti chiedono le dimissioni di Rebekah Brooks, l'ex direttrice di News of the World passata alla guida di News International.

Lo scandalo è partito dalle intercettazioni del telefono di Milly Dowler, una tredicenne rapita e poi uccisa nel 2002: l'investigatore assoldato da News of the World cancellò alcuni sms della ragazza facendo credere ai genitori e agli inquirenti che fosse ancora viva. Sono anche emerse intercettazioni nell'ambito dell'inchiesta su Holly Wells e Jessica Chapman, le due piccole studentesse uccise nel 2002 a Soham, nel Cambridgeshire, sui familiari di alcune delle 52 vittime dell'attentato del 7 luglio 2005 a Londra e anche su quelle dello tsunami in Indonesia: tutto per captare qualche esclusiva e magari garantirsi un'intervista.

Robert Murdoch l'ha difesa ancora ieri, ma l'attuale amministratore delegato di News International ed ex direttore del tabloid inglese News Of the World, Rebekah Brooks, sarà costretta a lasciare il suo incarico a causa dello scandalo intercettazioni esploso nel Regno unito. Lo hanno riferito al New York Times persone al corrente di quanto sta avvenendo all'interno del gruppo del magnate australiano, secondo cui sarebbe ormai prossimo un accordo sull'uscita di scena di Brooks.

Diverse persone vicine a Murdoch hanno dichiarato che il tycoon si è opposto con forza all'ipotesi delle dimissioni dell'amministratore delegato innanzitutto per lealtà, ma anche perchè ritiene tutta la vicenda una vendetta ordita dai nemici politici del gruppo. Una di queste stesse persone ha poi anticipato che l'azienda sta rivedendo anche la posizione di Andy Coulson, ex direttore di News of the World che lo scorso gennaio venne costretto a lasciare l'incarico di portavoce del premier britannico David Cameron proprio per la vicenda delle intercettazioni illegali ai danni di politici e celebrità.

Oltre 130 mila persone hanno firmato una petizione che chiede a Jeremy Hunt, il sottosegretario per la cultura i media e lo sport, di bloccare l'acquisizione di BSkyB da parte di Rupert Murdoch. Lo riporta il Daily Telegraph, quotidiano contrario al takeover, che sul suo sito online mette un link alla petizioone invitando i lettori a firmarla.

LA CAMPAGNA WEB PER BOICOTTARE IL TABLOID Il boicottaggio di News of the World vola su Twitter e Facebook: la campagna che ha portato colossi come Procter and Gamble, i supermercati Asda e Sainsbury, le case automobilistiche Ford e Mitsubishi a ritirare le inserzioni dal domenicale di News International che spiava bambine scomparse e vedove di guerra, celebrità dello spettacolo e dello sport e membri della famiglia reale, è nata sui social network. È una campagna nata quasi per caso: tornata a casa dal lavoro lunedì sera, Melissa Harrison, una giornalista freelance, ha chiesto ai suoi seguaci sul sito di microblogging di unirsi a lei in una azione contro il settimanale tabloid. «Non ero mai entrata in iniziative del genere», ha detto la Harrison che vive nel sud di Londra: «Mai stata a una marcia. Ma quando ho sentito che avevano spiato il cellulare della tredicenne Milly Dowler ho pensato che ne avevo avuto abbastanza». Il primo post su Twitter andava diritto a segno: Melissa chiedeva di individuare i grandi inserzionisti del giornale di Rupert Murdoch. Il messaggio fu raccolto e rilanciato da un altro cliente di Twitter, Andy Dowson, che aveva chiesto ai suoi 4.700 seguaci di mettere a punto l'elenco. Un altro utente di Twitter nel frattempo aveva generato un documento Google con gli indirizzi email degli amministratori delegati delle aziende che comprano pubblicità su News of the World. Era partito un bombardamento di messaggi in cui si chiedeva di tagliare l'ossigeno finanziario al giornale.

Di lì al sito web, creato da un altro utente Twitter, Tony Kennick, il passo è stato breve: martedì aveva già 41 mila hits e la possibilità di generare un messaggio automatico da mandare alle aziende per chiedere il boicottaggio. Altre due pagine Facebook sono state create con lo stesso modello: da allora Mitsubishi, Virgin Holidays, la banca Halifax, i Lloyds, la Ford, la Vauxhall, i supermercati Asda e Sainsbury, la catena di farmacie Boots e la rete di telefoni O2 hanno ritirato le inserzioni.

IL GOVERNO BRITANNICO PROMETTE BATTAGLIA Il governo britannico promette battaglia sul caso della chiusura di News of the World e promette un'indagine rigorosa che porterà «davanti alla giustizia» i responsabili dello scandalo. «Senza dubbio - ha detto un suo portavoce - coloro che sono responsabili dovranno andare davanti alla giustizia». «Il primo ministro - ha aggiunto - si è impegnato ad aprire un'inchiesta rigorosa in modo che questo non succeda più in questo paese».
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola