00 04/10/2018 17:30
Open èun libro bellissimo. Ma è pure il personaggio che è completamente diverso: Agassi a cinque anni stava lì otto ore in campo con il padre che lo tirannizzava, era uno pieno di dubbi, di paure, con un rapporto conflittuale con il tennis. Totti a cinque anni giocava a tedesca e se magnava la pizza bianca, come me e te, di conflittuale non ha mai avuto niente, se non qualche screzio qua e là: insomma come tema di un libro è più piatto. Poi noi lo si ama e infatti il libro mi reca anche un certo piacere nel leggerlo (sembro Dotto?).

Condò boh avrà indicato qualche scelta stilistica e narrativa, poi lo stile sarà anche tarato sul target di pubblico che vogliono raggiungere: se lo scrivevano tipo Sciascia dopo tre pagine qualcuno accannava. Quindi capisco, ma a me fa cacare uguale, sembra Fabio Volo. Chiedo scusa.

Per me la soluzione normale, logica e naturale sarebbe stata quello di farlo scrivere a un "romano", uno che l'epopea di Totti l'ha vissuta magari anche dalla linea laterale: certo se mai gli fosse venuto in mente se sarà guardato a destra e ha visto Mimmetto, s'è voltato a sinistra e ha visto Peto e ha preso er treno pe' Trieste. MAgari 'sto treno lo poteva prendere per Milano e farsela scrivere da Mura ma se non ricordo male il cicciosarsiccio milanese non è ma istato un grande estimatore.
[Modificato da jandileida23 04/10/2018 17:38]
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Sono la rovina della Roma