Senza Padroni Quindi Romanisti

Politica internazionale

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    giove(R)
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    00 17/01/2019 11:08
    www.wired.it/attualita/politica/2019/01/15/junker-autocritica-europa-austerity-grecia/?ref...

    Una fra le tante frasi: "Eravamo in molti all'inizio della crisi a pensare che l'Europa avesse abbastanza muscoli per resistere a se stessa e all'influenza del fondo monetario. Se la California è in difficoltà, non si rivolge al Fmi - è la riflessione - ma agli Stati Uniti. E noi avremmo dovuto fare lo stesso".

    I muscoli invece li hanno mostrati con i deboli. Ecco il risultato.

    E dopo che i caproncelli, i pecoroni, hanno passato giorni, settimane, mesi ed anni a prendere per il culo chi voleva combattere il metodo dell'Austerità "purchè sia austerità e basta"...
    Per quelli menti semplici, malate della malattia più comune al mondo, e cioè "l'ABBOCCONISMO"...
    Fenomeno che fa si che le pecorelle, non importa se stupide, intelligenti, medie, hanno TUTTE in comune una caratteristica: "essere succubi fino al midollo dello Status Quo".
    Farsi IMBOCCARE che "non c'è altra via", "tertium non datur", ecc.

    Quelli che in generale io chiamo Nemici di se stessi e del mondo.
    E che qui ho avuto modo di chiamare cento volte Nemici del Paese.

    Ecco cosa succede a TIFARE persino CONTRO SE STESSI e conto ogni LOGICA arcinot, arcicertificata, perché TUTTI avrebbero dovuto, con un po' di cultura (che qui dentro è spesso ostentata ma MAI messa a frutto con discorsi SEMUI logici, ma sempre e solo improntati all'ideologia e al pregiudizio), un po' di memoria, un po' di ONESTA' INTELLETTUALE se non altro perché 2+2 fa 4 e la storia deGLI (plurale) organismi sovrnazionali, finanziari, SUper statali, Iper Mega OLTRE e SOPRA gli stati e i popoli....
    Una storia ormai QUSI secolare che fatta di trappole del prendi uno oggi, e dammi il culo domani sta lì e parla CHIARO....
    La Grecia ha mille colpe, certo.
    Ma quasi tutti voi (e la Grecia viene dopo decine di paesi sudamericni, africani, asiatici INCAPRETTATI da questi organismi) hanno assistito da ignavi completi. Piccoli mediocri esserini eravate lì in piazza, tipo Roma Papale, in occasione delle esecuzioni pubbliche.
    Spallucce, risolini, ghigni.... credendo che noi, o chiunque e La Qualunque, fossimo intoccabili.... Ma del resto chi non capisce una mazza (nemmeno) adesso, come poteva capire prima?
    Ma scusate, ma sennò non ci sarebbero questioni di intelligenza, chi lo è più, chi lo è meno, profondità, superficialità... saremmo tutti uguali. Invece come più volte appalesatosi, sto mondo è pieno di coglioni, disonesti, ipocriti, bambini dell'asilo. Dopodiché, la stragrande maggiorparte di voi caproni si è fatta mettere in bocca e nel culo ogni tesi bislacca, ogni certificazione dell'assurdo e indimostrato (anzi, dimostrato al contrario).
    Eppure.... con tutta l'evidenza, in luce, investita di luce abbagliante che mostrava chiaramente la corda di un certo sistema, che voi pecore caprine avete abbracciato in nome e in virtù della vostra innata sudditanza e subalternità verso "quelli Grossi"...

    E alla fine avete combattuto, postato, chiacchierato, TAVANATO, sui mille motivi specifici per i quali andare in Europa a dire NO, fosse una cosa da idioti.
    Detto da voi, idioti, potreste pure avere ragione. Chi meglio di un idiota riconosce l'idiozia.

    Comunque. Il tempo è galantuomo (avrebbe dovuto esserlo anche la memoria e un po' di cultura generale sull'economia) ed ecco serviti tanti cervelli che al posto dei neuroni e della credibilità hanno tanti batteri di Escherichia Coli.

    Avete tifato contro voi stessi e il vostro paese.
    E oggi il problema sono i giubotti della PS...... secondo me nella frase "avete la merda nel cervello"... mi sa che quasi quasi si dovrebbe offendere la merda....
    [Modificato da giove(R) 17/01/2019 11:17]


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    giove(R)
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    00 29/05/2019 16:01
    www.wallstreetitalia.com/george-soros-finanzia-piu-europa/

    mi sembrava strano tutti sti cosi appesi che manco Berlusconi ai tempi belli aveva tappezzato così la città.....

    ma è ....+Europa....con +Manifesti....grazie a +Soldi (di Soros).
    E brava Emmetta che piagne er morto e frega er vivo.


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    Sound72
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    00 13/11/2019 09:03
    Tornata la lotta di classe? [SM=g11491]


    Cile, Ecuador, Haiti, Bolivia ….. fine di quale ciclo?

    (11 Novembre 2019)

    Pubblicato sulla rivista nuova unità novembre 2019

    Quale ciclo in america latina?

    Nel 1992 il politologo Francis Fukuyama scriveva il saggio “La fine della storia e l’ultimo uomo”, basato su una sua lezione tenuta presso la facoltà di Filosofia politica dell’Università di Chicago. La sua tesi: la storia come lotta delle ideologie era finita, con un mondo ormai basato sulla “democrazia liberale “ che si era imposta dopo la fine della Guerra Fredda. In altri termini, un mondo basato sulla “pax americana”.
    Il concetto fu ripreso da molti analisti dopo le sconfitte dei governi progressisti dell’America Latina, dall’Argentina all’Ecuador al Brasile (tra il 2014 e il 2018), che davano ormai per morto il “ciclo progressista”, sepolto dal “neoliberismo” che l’economista Joseph Stiglitz chiamava “fondamentalismo del mercato” e, molto più chiaramente, il professore di Economia statunitense David M. Kotz definiva “la dominazione completa del lavoro da parte del capitale”.
    Così questi analisti, politologi, “esperti” del nulla saranno certo rimasti molto delusi da questo ottobre 2019, che non è certo l’Ottobre bolscevico di 102 anni fa, ma che ricorda ai potenti del mondo che la lotta di classe non è affatto finita, che i popoli del Sud del mondo con il proletariato in prima fila (e anche quelli della dormiente Europa come i gilet gialli francesi) ci dimostrano ancora una volta che è possibile ribellarsi e anche vincere.

    Dalla piccola e martoriata Haiti all’Ecuador, al Cile, all’Argentina, alla Bolivia, all’Uruguay e persino al Brasile, questi ultimi mesi hanno visto masse di giovani, di lavoratori, di donne ribellarsi contro l’imperialismo, contro i suoi strumenti come quell’organizzazione criminale chiamata Fondo Monetario Internazionale e contro i suoi rappresentanti locali, i governi che ne hanno applicato spietatamente le politiche. Con strumenti diversi: le piazze e le elezioni. Certo gli esiti non sono scontati, perché si tratta di processi tuttora in corso mentre scriviamo, ma i segnali sono forti.

    Una vetrina rotta: il Cile
    Nel laboratorio per eccellenza del neoliberismo dei Chicago Boys, il paese che per trent’anni è stato venduto come “vetrina” dello sviluppo capitalista, scopriamo che, come scrivevano sui cartelli nelle manifestazioni di questi giorni, “Non sono 30 pesos – l’aumento delle tariffe dei trasporti, la scintilla che ha incendiato la prateria, che il Senato ha già abrogato nel tentativo di calmare la protesta – sono 30 anni”.
    Ecco qualche numero: un lavoratore cileno su 4 guadagna 301 mila pesos, che equivalgono a 400 dollari al mese e lavora in media più delle 45 ore settimanali legali. La prestigiosa e autonoma Fundaciòn Sol rileva che il 70% della popolazione guadagna meno di 550 mila pesos. L’80% delle famiglie cilene sono super indebitate. Si indebitano per la vita per studiare, per curarsi, per procurarsi una pensione miserabile, perché tutti i servizi sono stati privatizzati. L’arcivescovo di Conceptiòn radiografa così la situazione del paese: “In Cile circa 650.000 giovani (il 5,7% sul 13,1% totale di quell’età, su una popolazione totale di 18.700.000 persone, n.d.a.) , tra i 18 e i 29 anni, non studiano né lavorano; ci sono alti tassi di infermità mentale e di suicidi tra loro; migliaia di anziani sono soli e abbandonati e nessuno si preoccupa di loro… La violenza e la solitudine in Cile sono una pandemia”.
    Il prezzo dei trasporti incide per circa il 15% sul salario. Le AFP (Amministratrici dei Fondi Pensione, società private) sono un altro furto legalizzato imposto dallo Stato, a cui per legge i lavoratori debbono destinare il 10% del salario. Il denaro raccolto è il doppio di quanto viene poi restituito alla voce “pensioni” e rappresenta l’80% del PIL del Cile. Il meccanismo nacque all’epoca della dittatura di Pinochet e venne riconfermato da tutti i governi “democratici” che si sono susseguiti.
    I lavoratori e i proletari cileni, che fino al giorno prima venivano descritti come “soddisfatti consumatori”, si sono svegliati e si sono accorti che il loro paese non è per niente una bella “vetrina”. Così è molto più chiaro perché un “semplice” aumento del biglietto del metro ha fatto scoppiare la rivolta, dapprima tra i giovani studenti e poi tra la maggioranza della popolazione: 1 milione di persone nelle strade il giorno dello sciopero generale, la più grande manifestazione di protesta degli ultimi 30 anni.
    Senza parlare del saccheggio dei beni del paese da parte delle multinazionali, iniziato durante la dittatura e continuato allegramente dai governi susseguitisi. Il popolo cileno è stato spogliato di tutto: mari, boschi, miniere, risorse naturali e, come dicevamo prima, salute, educazione, acqua, gas, ecc. E il 18 ottobre, infatti, a Santiago viene assaltato e bruciato l’edificio dell’ENEL (oh, sorpresa, i capitalisti italiani sono anche là) che controlla la distribuzione dell’elettricità e anche quello di Santa Rosa.
    Che la dittatura di Pinochet non sia solo un ricordo ma una realtà ancora attuale lo dicono anche altri numeri: in circa 15 giorni di ribellione, 20 morti, migliaia di feriti e più di mille arrestati, altri “desaparecidos”, denunce di torture e abusi sui prigionieri; esercito e polizia nelle strade, carri armati, cannoni ad acqua e gas urticanti, ecc. ecc. Questo hanno affrontato le migliaia di manifestanti che non erano ancora nati quando fu scritta la Costituzione pinochetista, mai abrogata né dai governi di “centro sinistra” della Concertaciòn né da quelli della destra. Curioso che la ex presidentessa Michelle Bachelet, così attenta a criticare le presunte “violazioni dei diritti umani” in Venezuela, sia riuscita a dire solo – di quello che succede nel suo paese - che è “addolorata”.
    Lasciamo per ora il Cile, dove la ribellione non si ferma, per fare qualche considerazione su altri paesi.

    Ecuador in fiamme
    Applicando le ricette del Fondo Monetario Internazionale, il presidente Lenìn Moreno patteggia un prestito milionario tra le cui condizioni c’è l’annullamento dei sussidi ai prezzi del carburante (circa 1.300 milioni di dollari l’anno). Immediata la rivolta: il 3 ottobre cominciano i trasportatori, e poi gli studenti, i docenti, i contadini, i lavoratori. Le loro organizzazioni, la CONAIE (Coordinamento delle Nazionalità Indigene), il Fronte Unitario dei Lavoratori, i sindacati della scuola portano in piazza migliaia e migliaia di persone che si riversano nelle strade e accerchiano Carondelet, il palazzo sede del governo e l’edificio dell’Assemblea Nazionale. E occupano anche la sede del FMI a Quito, dove sanno che risiede il “governo reale” che manovra la marionetta Morena. A loro si uniscono, per la prima volta, anche le comunità indigene dell’Amazzonia, minacciate nella loro stessa sopravvivenza dalle multinazionali petrolifere.
    Tutto il paese è mobilitato, con circa 300 interruzioni delle strade principali dell’Ecuador; vengono sequestrati circa 500 poliziotti nel nord del paese, il presidente è costretto a spostare il governo a Guayaquil dopo aver decretato il coprifuoco. Dopo 11 giorni di proteste con 7 morti, più di 1.400 feriti, 1.200 arresti e un centinaio di desaparecidos, il governo accetta di abrogare il decreto 883 sui combustibili. Ma il “pacchetto” del FMI prevede altre misure, di cui non si parla. Una “vittoria” parziale che, se mostra la forza di un movimento popolare, mostra anche la debolezza delle sue organizzazioni. La tattica del governo per sgonfiare la protesta popolare è stata riconoscere come interlocutore legittimo solo la CONAIE, scaricando la responsabilità delle “violenze” sui dirigenti della Rivoluciòn Ciudadana, l’organizzazione che raggruppa i seguaci dell’ex presidente Rafael Correa.
    La partita non è comunque chiusa, perché le altre misure del FMI – che comprendono la deregulation e precarizzazione dei diritti dei lavoratori, il rialzo dell’età pensionistica, tagli all’educazione, ecc. - restano, a quanto pare, in vigore. Così come restano gli scandalosi regali alle banche e alle grandi imprese, con il condono di circa 4.290 milioni di dollari di tasse, e per i lavoratori l’obiettivo di “ridurre la massa salariale, per cui i contratti occasionali verranno rinnovati con un abbassamento del 20% e le loro ferie passeranno da 30 a 15 giorni”. Non siamo veggenti, non sappiamo come proseguirà la lotta; quello che si può certamente dire è che il protagonismo delle masse popolari ecuadoriane dovrà, prima o poi, fare i conti con coloro che le rappresentano oggi.

    Haiti, basta con la corruzione
    Anche la piccola isola caraibica vede da cinque settimane scioperi, blocchi delle principali vie di comunicazione, mobilitazioni di piazza che hanno paralizzato tutte le attività economiche. La ragione è la richiesta che il presidente Moise e tutto il suo governo se ne vadano perché accusati di essersi appropriati dei fondi – 100 milioni di dollari nel 2010, altri 4 milioni nel 2018 oltre al condono del debito per la fornitura del petrolio con Petrocaribe di 395 milioni di dollari – donati dal Venezuela come aiuti umanitari tra il 2010 e il 2018 (come si ricorderà, nel 2010 l’isola fu scossa da un terremoto che fece 230.000 morti; nel 2018 ce ne fu un altro di minore potenza). Può sembrare strano, un popolo che si ribella nelle strade alla corruzione, ma non solo. Il 28 ottobre migliaia di lavoratori del settore tessile, maestri e studenti hanno nuovamente manifestato, in una giornata di strade vuote, vie bloccate da barricate e negozi chiusi. Oltre alla rinuncia del presidente, i lavoratori chiedevano un aumento del salario minimo, definito “miserabile”. Insegnanti, studenti e genitori, in un’altra parte della città chiedevano la riapertura delle scuole, chiuse dal governo dal 16 settembre, giorno in cui sono cominciate le proteste.
    Haiti non solo è il paese più povero dell’America Latina ma è uno dei più poveri del mondo, l’80% della popolazione vive sotto la soglia di povertà. Tutto ciò che produce reddito - il turismo, la coltivazione del caffè e dello zucchero e qualche piccola industria -è in mano a multinazionali statunitensi. All’isola, inoltre, non è mai stato perdonato di essere stato il primo paese del mondo a liberarsi dalla schiavitù, boicottando sistematicamente ogni suo tentativo di svilupparsi. Ecco allora che la corruzione passa dall’essere una questione “morale” ad essere una questione di sopravvivenza per la maggioranza della popolazione.

    Elezioni .. che dolore!
    Se la mobilitazione di piazza è stata il tratto distintivo dei 3 paesi di cui sopra, il rifiuto del modello neoliberista è stato espresso in questo mese anche a livello delle urne in altri come la Bolivia, l’Argentina e la Colombia.
    Ora, quando si parla di elezioni, siamo sempre tentati di storcere il naso dalla nostra prospettiva: nei paesi a capitalismo “avanzato” sono ormai diventate un rito vuoto in cui ci si chiede di scegliere chi meglio servirà gli interessi dei nostri capitalisti. Ma non è così in altre parti del mondo, soprattutto nei paesi oggetto della rapina più spietata da parte dell’imperialismo e delle grandi multinazionali – dove, tra l’altro, il suffragio “universale” non è mai stato universale, dove le classi sfruttate non avevano accesso neppure a questo strumento e dove eleggere non significa semplicemente scrivere una X ma scontrarsi fisicamente nelle piazze - e bisognerebbe ragionarci non in termini assoluti. Sono uno strumento, servono o no, in un determinato paese e in un determinato tempo, a far progredire la coscienza, l’organizzazione degli sfruttati, l’accumulazione di forze?

    L’esempio perfetto è sicuramente il Venezuela, ma parliamo invece della Bolivia. Evo Morales vince le elezioni presidenziali (la sua quarta vittoria) con il 47,08% dei voti contro il candidato delle destre che totalizza il 36,51%. Come di consueto l’opposizione parla di brogli, immediatamente sostenuta dall’OSA (Organizzazione degli Stati Americani) e dall’Unione Europea e chiama ad uno “sciopero” generale che si riduce a scontri violenti di piazza in varie città, una replica delle “guarimbas” venezuelane. Gli rispondono decine di migliaia di minatori, di lavoratori, di contadini, di donne e di giovani che scendono in piazza a La Paz e in altre città il 28 ottobre per sostenere il loro presidente. Per sostenere soprattutto il suo progetto, che va contro la logica egemonica dell’offensiva capitalista e che, come dice il segretario della COB (la Confederazione Operaia Boliviana), “è costato sangue per recuperare la vera democrazia”.
    In Argentina, vince le elezioni Alberto Fernàndez, del Frente de Todos. Mauricio Macri se ne deve andare, dopo aver riportato il paese ai tempi del “Que se vayan todos” seguendo le ricette del FMI, tanto che un mese fa il Congresso doveva riconoscere che in Argentina c’è la fame (con un decreto che prevedeva un aumento del 50% delle sovvenzioni destinate alle mense popolari data la previsione della “emergenza alimentare” fino al 2022), e dove le statistiche ufficiali fissano la cifra della povertà al 32% della popolazione.
    In Colombia, il narco-Stato paramilitare di Uribe e del suo delfino Ivan Duque dove chi si oppone al regime viene semplicemente, tutti i giorni, eliminato fisicamente, le elezioni regionali vedono – oltre a scontri violenti in tutto il paese - la sconfitta pesante del governo (che perde 24 dei 32 dipartimenti) , soprattutto a Bogotà, Cali e Medellin, feudo tradizionale dell’uribismo. Vincono anche due candidati ex combattenti delle FARC, Marino Grueso e Guillermo Torres (alias Juliàn Conrado, il cantante della guerriglia). La campagna elettorale, con la più alta partecipazioni che si ricordi, ha un saldo di ben 7 candidati uccisi da narcotrafficanti e paramilitari. Un piccolo dettaglio umoristico: mentre Duque e Uribe diventavano lo strumento centrale degli attacchi imperialistici al Venezuela bolivariano, non si sono accorti che il terreno cominciava a franare loro sotto i piedi, nel loro stesso paese.
    Anche in Uruguay ha vinto nuovamente il centrosinistra con il Frente Amplio.
    Dal punto di vista dei rapporti di forze, quindi, un risultato elettorale non è uguale all’altro.

    Qualche lezione
    La rivolta dei popoli contro il modello neoliberista (la versione più brutale del capitalismo globale, ormai senza maschere) è una ribellione contro un modello sociale che impoverisce, nega una vita decente e persino un futuro a miliardi di persone, porta verso la distruzione stessa del pianeta.
    L’insieme delle proteste sociali che hanno visto sfruttati e oppressi, soprattutto quelli giovani privati anche del futuro, mobilitati nelle strade nonostante una repressione pesante e brutale, costituisce certamente un episodio di accumulazione di forze che si è espresso in pochi giorni.
    Il neoliberismo, o meglio l’imperialismo, ha subito una serie di gravi disfatte, il suo progetto è ormai in rovina e la rabbia degli sfruttati non è più diretta solo contro i governi che sono il suo strumento ma verso quegli strumenti come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale che hanno strangolato senza pietà un continente.
    In modi diversi – le mobilitazioni e le elezioni – le masse di sfruttati e oppressi hanno una volta di più sperimentato la loro forza. Hanno mostrato la stanchezza dei popoli verso le politiche egemoniche dell’imperialismo, verso l’offensiva mondiale del capitale contro il lavoro, la natura e la società.
    Cuba e Venezuela non sono più sole.

    Non siamo maghi, non sappiamo come proseguiranno le lotte, se esse riusciranno a esprimere una avanguardia che consolidi la spontaneità e dia continuità a queste battaglie per un mondo diverso, che noi chiamiamo ancora socialismo.
    Ma sicuramente questo ottobre 2019 dice che la storia non è finita, che il ciclo non è finito, che la lotta di classe è tornata alla grande.

    www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o53244:e1
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    “La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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    giove(R)
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    00 10/12/2019 14:27
    E arriva dalla Finlandia (poteva essere altrimenti?) la risposta a Giorgiona Meloni.

    Sanna Marin, 34 anni, cresciuta in una famiglia "arcobaleno", diventa Primo Ministro della 'Terra dei laghi' (Suomi).

    E alloraaaaaaaa vai con la base!

    "IO SONO SANNA!
    MA NON SONO SARDA!
    SONO UNA DONNA!
    E SO' FIJA DE DU' DONNE!"


    Che dire di più di ciò che non abbia già detto...Non sarà l'ultima e in effetti, non è neppure la prima, lì da loro.
    Tra l'altro quella precedente, la Primo Ministro uscente, durante una visita di Macron, portò il Presidente francese in giro con i mezzi... lo portò a mangiare al mercato... (ci ho mangiato pure io, i commessi mi raccontarono le scene, Macron bon vì a cattiv' joeu... i media francesi mezzi scandalizzati.

    MA vai con la baseeeeeee SONO SANNA (PUT YO' HANDS IN DA AIR)! SO' FIJA DE DU' MAMME (JUST KEEP ON MOVIN' YA'LL)! SONO UNA DONNA (SAY OH-OOOOH)!
    [Modificato da giove(R) 10/12/2019 14:31]


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    Sound72
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    00 05/06/2020 08:29
    Vorrei dire che la violenza spropositata della polizia yankee è una di quelle aberrazioni che mi spingono a vedere gli Usa una volta ogni 30 anni.

    Allo stesso tempo, problema mio magari, trovo abbastanza patetiche sti endorsement di massa dei calciatori inginocchiati come Kaepernick che per quel gesto durante l'inno è stato buttato fuori dalla NFL quando alla Casa Bianca ce stava Obama..Una mezza moda alla Ice Bucket challenge, roba che avemo dovuto vede' pure la Canalis in strada e Myrta Merlino in ginocchio all'Aria che tira..
    E ovviamente pure la Roma non poteva mancà.
    Detto che siamo tutti George Floyd e contro il razzismo e ce mancherebbe, ma lo sanno il significato di quel gesto? Quando la Roma americana va a fa la tournée negli Usa per il milioncino del gettone se inginocchiano prima de giocà? Eehh..
    Amici mi dicono che sono orgogliosi di queste prese di posizione, che la Roma fa diverse bataglie sociali..tutto bello e tutto giusto..E penso anche io che Roma Cares sia un'ottima idea.
    Ma la Roma fa business e io il business ce lo vedo pure quando me accosti gli scomparsi ai nuovi acquisti. Nel senso che poi fai una solidarietà "incanalata".

    Mi pare molto piu' complicato e poco social schierarsi per i morti de fame nello Yemen, i ragazzini delle favelas o i profughi sui barconi al largo de Lampedusa.




    [Modificato da Sound72 05/06/2020 08:29]
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    “La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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    jandileida23
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    00 05/06/2020 15:53
    Che posto di merda gli States, io proprio non ci metteró mai piede, sempre pensato. Tra il bifolco cor forcone e quello che se fa i selfie per Instagram tra #metoo e #blacklivesmatter giusto pe' fasse mette i like sono davvero la società dell'apparire, a favore di camera.

    D'altronde come hanno inculato i nativi ce lo ricordiamo tutti, difficile venisse fuori qualcosa di buono, tolti film e musica.
    [Modificato da jandileida23 05/06/2020 15:54]
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    Sono la rovina della Roma


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    giove(R)
    Post: 28.382
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    00 26/06/2020 11:32
    beh pure noi di popoli rasi al suolo, città cosparse di sale, dimenticatoi con dù statuette alle catacombe a Tarquinia, ecc....
    Alla fine se si parliamo di conquista e imperialismo .... non se salva nessuno.
    Tutta la storia è zeppa di grandi idee e pensatori, ma alla fine si è sempre mossa sull ferro e sul fuoco. Sono quelli che hanno indirizzato. Le belle idee e pensatori hanno colorato, abbellito, accompagnato, ma poi...
    in un milione di anni siamo evoluti alla posizione eretta e alle migliaia di sovrastrutture, ma alla fine lo scimmione nudo (cit.) si muove sempre e ancora intorno a quei 2 o 3 istinti primordiali.
    Che sia USA, antica Roma, Inghilterra Vittoriana, France du Soleil, nomadi mongoli, dinastie MINGlenarie, strappacuori precolombiani....


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    jandileida23
    Post: 16.065
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    00 26/06/2020 14:54
    Per carità, il più pulito c'ha la rogna. Ma è proprio insito nel processo storico che c'è chi vince e c'è chi soccombe.

    Io personalmente sto con chi soccombe [SM=x2478856] , quindi in linea teorica gli imperialismi mi stanno sulle palle: dagli egiziani ai sovietici

    Poi non so come fossero gli antichi romani, ma gli americani hanno un alto numero de rintronati
    [Modificato da jandileida23 26/06/2020 14:56]
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    Sono la rovina della Roma


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    giove(R)
    Post: 28.382
    Città: ROMA
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    00 26/06/2020 20:55
    fifty fifty più o meno


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    Sound72
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    00 05/08/2020 09:38
    L'Apocalisse in Libano.

    Esplosione avvertita pure a Cipro, nell'aria ce sarà de tutto.
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    “La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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    Sound72
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    00 06/01/2021 23:56
    Iniziato in serenità il 2021 negli Usa..

    Potrebbe succedere di tutto adesso. O anche no, certo la rinomata sicurezza interna, la security, l'intelligence etcetc quasi un tacito ok fate pure.
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    “La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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    jandileida23
    Post: 16.065
    Età: 41
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    00 07/01/2021 13:23
    Penso non succederà granché. Ma un colpo de stato se puó fa con i cellulari in mano e i selfiestick?Penso pure che fosse stata una torma di neri li avrebbero spianati con il napalm stile Viet fucking Nam.

    Mi fa poi molto ridere che venga usata la formula "repubblica delle banane": mortacci loro, le repubbliche delle banane le hanno inventate loro! Il popolo piú ipocrita della galassia.

    Comunque la mejo è stata Angelona che ha twittato che il suo di passaggio di consegne sarà molto piú noioso. I tedeschi 🤩
    [Modificato da jandileida23 07/01/2021 13:27]
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    (richard)
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    00 07/01/2021 13:45
    Di politica internazionale ne mangio poco o meglio niente non perche'non ho la Tv che mi fa schifo ma entrare nella logica delle politiche non mi attrae;l'unica cosa che vedo che il mondo è sempre piu' in subbuglio, che il denaro impera sempre piu' e la nostra bella Italia sta affondando come una zattera sgangherata e tenuta assieme con dei legacci mezzi fradici da un branco di inetti poltronari fino al midollo.
    Fin tanto che le pancie saranno piu' o meno satolle sembrera' esserci una quiete sofferente ma silente.......aspettando,nella speranza che non sia troppo tardi,un risveglio delle coscienze italiote......poi saranno cazzi amari !!!
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    Giacomo(fu Giacomo)
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    00 07/01/2021 17:27
    Re:
    jandileida23, 07/01/2021 13:23:



    Comunque la mejo è stata Angelona che ha twittato che il suo di passaggio di consegne sarà molto piú noioso. I tedeschi 🤩




    Alla fine la culona inchiavabile ha seppellito tutti.
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    giove(R)
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    00 07/01/2021 19:12
    Re:
    jandileida23, 07/01/2021 13:23:

    Penso non succederà granché. Ma un colpo de stato se puó fa con i cellulari in mano e i selfiestick?Penso pure che fosse stata una torma di neri li avrebbero spianati con il napalm stile Viet fucking Nam.

    Mi fa poi molto ridere che venga usata la formula "repubblica delle banane": mortacci loro, le repubbliche delle banane le hanno inventate loro! Il popolo piú ipocrita della galassia.

    Comunque la mejo è stata Angelona che ha twittato che il suo di passaggio di consegne sarà molto piú noioso. I tedeschi 🤩




    beh insomma il vassallaggio, Los fruttamento e la schiavitù, li hanno inventati rima ancora che inventassero quelli che hanno inventato l'America.

    Per carità, stato imperialista come tutti del resto, gli stati in auge nella storia del mondo.

    ma tanto come si sa, l'occidente sta "gestendo il declino". Inevitabile per tanti fattori geo-glob-politic-econom-religiosi e tutto il cucuzzaro che è tedioso elencare.
    Poi ognuno si agita, o previene, o si strappa i capelli, urla, o si premunisce, pianifica.

    ma quello è... le nostre aree di influenza perdono forza militare e storica, e piano piano, come ogni ruota che gira, arrivano altri.
    Poi c'è la GB che pensa che con la Brexit se la cava, l'EU che pensa ancora de giocatore invece di creare uno stato "semi-federale" altro che st'accozzaglia di pollastri, l'America ancora pensa che si può isolare.....ma insomma siamo lì lì a una serie di incastri da tanto annunciati, ambientali, geopolitici, religiosi.
    Si sa da quando avevo 6 anni che i musulmani sarebbero aumentati, che la popolazione sarebbe decuplicata, che le risoprse sarebbero state poche, e NON PIU' di facile accesso per i paesi occidentali che non hanno più dominii specifici e questi, i residui, via via scemeranno di fronte alla creante influenza degli altri paesi emergenti...
    Si sa inoltre che il futuro, ogni proiezione geopolitica dice che il futuro SARA' dei paesi con più popolazione e più territorio per sostentarli-
    E se ci proiettiamo a "fra 50 anni" con una serie di scenari prevedibili (riscaldamento: ergo molti territori delll'ex Unione Sovietica sanno accessibili e sfruttabili anche agriculturalmente. Deforestazione: ergo il Brasile avrà milioni di ettari di terra coltivabile. Land grabbing: la Cina si sa è enorme, ma per la sua enorme popolazione, non ha abbastanza territorio coltivabile, metà del territorio cinese è inutilizzabile Din agricoltura per via dei monsoni, destra, montagne, terreni aridi. Ecco perchè, ma non ora DA MO' si stanno prendendo mezza Africa, con accordi commerciali vari.) dicevo se ci proiettiamo a scenari futuribili non abbiamo scampo noi occidentali.

    Ovviamente, veniamo da un periodo, di relativa calma, equilibrio, o quantomeno, equilibri PRECEDENTI, nona ncora scalzati.
    ma come si sa ogni situazione di necessità, ristrettezza, difficoltà, porta alle guerre.
    Anche una guerra è altamente probabile, tra queste potenze, le decadenti e le emergenti che si ritroveranno in una casa troppo tratta per tutti quanti.

    Anzi, in teoria, UNICO MODO in cui l'Occidente la poteva risolvere, mantenendo l'egemonia per altri 100 anni,,era una guerra globale a tappeto USA-Canada-EU-Australia_NZ contro musulman, cinesi e russi.
    Ma dovevano farla 40 anni fa. Ci sarebbe stato margine per vincere e "spazzare" le potenziali minacce.
    Ora è tardi.


    Comunque, a parte le ipotesi estreme e giusto buone per parlare, per romanzare alla Wells e Dick, resta Ilf atto che mentre tutto sta già arrivando, noi occidentali ci ritraiamo e ci dividiamo, e pensiamo che salvando gli orticelli...
    Ma è chiaro che sta per arrivare un cambio drastico di scenari.


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    jandileida23
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    00 08/01/2021 11:34
    Yes, già l'abbiamo fatto questo discorso mi pare. Ovvio, gli imperialismi sono tutti uguali: pure gli Ittiti più o meno avranno fatto le stesse cose degli americani. Però io adesso vivo e quindi questo commento: ti dirò che almeno i cinesi sono più onesti, colonizzazione e via.

    Per il resto mi trovi d'accordo su quasi tutto, ma del resto è la ruota della storia che gira. Per dire pure lo stato nazione prima o poi cesserà di avere una sua funzione, come è successo sempre a tutte le forme di organizzazione umana. Certo se ad uno del 1200 gli dicevi che ad un certo punto non ci sarebbero più stati i re unti dal signore t'avrebbero bruciato sul primo palo disponibile
    [Modificato da jandileida23 08/01/2021 11:35]
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    giove(R)
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    00 08/01/2021 11:47
    Re:
    jandileida23, 08/01/2021 11:34:

    Yes, già l'abbiamo fatto questo discorso mi pare. Ovvio, gli imperialismi sono tutti uguali: pure gli Ittiti più o meno avranno fatto le stesse cose degli americani. Però io adesso vivo e quindi questo commento: ti dirò che almeno i cinesi sono più onesti, colonizzazione e via.

    Per il resto mi trovi d'accordo su quasi tutto, ma del resto è la ruota della storia che gira. Per dire pure lo stato nazione prima o poi cesserà di avere una sua funzione, come è successo sempre a tutte le forme di organizzazione umana. Certo se ad uno del 1200 gli dicevi che ad un certo punto non ci sarebbero più stati i re unti dal signore t'avrebbero bruciato sul primo palo disponibile




    Ittiti che tra l'altro conoscevano solamente due lettere ....... [SM=g8814]


    tu pensa invece quando ci sarà la secessione tra Terra e Marte....
    avoja te...
    pensa alle guerre senza quartiere tra Corporazioni e Governi, quando partirà davvero la colonizzazione dello spazio, e NON ESSNEDOCI REGOLAMENTAZIONI in tema di sovranità spaziale, ESSENDOCI SOLO una pura estensione raffazzonata del diritto marittimo, e BEN GUARDANDOSI TUTTI, chi per interesse (tutti ma soprattutto le corporazioni) , chi per mancanza di palle (i governi), dall'INTERVENIRE preventivamente su una LACUNA enorme ora che siamo all'alba di un incredibile allargamento di confini....

    E quindi, nel lassismo, nell'omissione di intervento, ogni nuovo territorio "celeste" sarà di proprietà di chi ci arriva prima.
    Immaginati Google, o Huawei che vanno su Marte e capitano nell'UNICA zona che ha risorse imprescindibili.
    Altro che i ricatti di oggi.

    Si sta andando, e NESSUNO INTERVIENE, se leggi, se vedi documentari, approfondimenti, VEDI CHE TUTTI LANCIANO QUESTO ALLARME, verso una corsa allo spazio uguale alla corsa al West, uguale alle varie ondate coloniali.

    Corporazioni che diventano, ancor più che oggi, capaci di PIL superiori a 9/10 degli stati terrestri...

    Comunità "marziane" che finiscono (Cicerone, Vico, la storia insegna) come la questione del tè fra Impero britannico e colonie americane....

    Avoja te. Avoja a venì.

    E la cosa sempre più, esponenzialmente più, man mano che cresce il "portenziale", grave e buffa è che più diventiamo contundenti, pericolosi, e più stiamo come le scimmiette che eravamo prima ancora degli Ittiti, altro che.

    (e infatti ti consiglio, ancora una volta, una cifra, "la vasca di Archimede" di Piero Angela scritto nel 73 (altro mondo e anche altro Angela)).
    Ecco, lì ho trovato molte idee scritte quando avevo 5 anni, che proprio in quegli anni cominciavo, nel mio piccolo a intuire....
    [Modificato da giove(R) 08/01/2021 11:50]


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    Sound72
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    00 17/03/2021 20:08
    Ma sta picconata de Biden?
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    “La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola
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    jandileida23
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    00 17/03/2021 22:58
    S'è scordato de pijà la pillolina
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    Giacomo(fu Giacomo)
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    00 17/03/2021 23:05
    va be', non è che gli sarà partito il colpo, ci avrà pensato.
    E comunque, nel merito, non che gli altri siano candidi come la neve, ma Putin fin dai finti attentati a Mosca ha un curriculum che manco Pacciani.
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