00 06/10/2010 10:52
io ho vissuto Di Bartolomei calciatore senza amarne particolarmente la persona perchè ero troppo piccolo per andare oltre le immagini delle partite.
Io in realtà a quell'età amavo le punizioni di Di Bartolomei piu' che il calciatore in sè ...anzi ricordo che spesso lui era anche criticato per la lentezza e pagò di persona quando si rese disponibile col Barone a giocare da libero alcune partite.
Probabilmente in quel momento Liedholm Falcao e Bruno Conti erano piu' affascinanti come simboli,Conti poi è un decennio di storia della Roma, impossibile nn legarsi a lui..lo stesso Nela attirava piu' simpatie per la potenza o magari Ancelotti perchè era quello beragliato dagli infortunicosi come mi esaltavo quando giocava Pruzzo perchè prima o poi nel corso della partita un gol lo avrebbe fatto ( e solo in seguito ho realizzato anche quanto fosse forte tecnicamente Pruzzo )...
Il primo che ho amato come persona forse è stato Cerezo, il primo che mi deluse invece fu lo stesso Falcao quando si rifiutò di calciare il rigore col Liverpool.
Poi, col senno di poi..riascoltando le interviste o leggendone la storia ho riabbracciato di Di Bartolomei anche questo profilo basso, introverso che nascondeva un amore unico per la maglia e la città non sempre apprezzato e stimato come avrebbe meritato.
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola