La triste parabola di Mika Myllylae
Nel suo appartamento nella città di Kokkola, borgo di 50.000 abitanti sulla costa nord-orientale della Finlandia, e' stato trovato morto l'ex fondista finlandese Mika Myllylae. Le forze dell'ordine non escludono che possa essere stato vittima di un crimine, e si sono riservate di rilasciare ulteriori dettagli solo dopo l'autopsia.
Mika Myllylae era nato il 12 settembre del 1969 a Oulu, in Finlandia.
Myllylae esordì in Coppa del mondo nel 1991 e partecipò alle Olimpiadi di Albertville 1992 dove raccolse un quattordicesimo posto come miglior risultato. Nel dicembre del 1992 arrivò il primo piazzamento nella top ten, quando si classificò quarto in una 10 km a skating a Ramsau.
A partire da quel momento la sua ascesa a campionissimo fu inarrestabile: alle Olimpiadi di Lillehammer nel 1994 conquisto' 3 medaglie (bronzo nella 30 km a skating, l'argento nella 50 km in alternato e un altro bronzo con la staffetta).
In seguito, ai Mondiali di Thunder Bay del 1995 conquistò il bronzo nella 10 km in alternato. Per la prima vittoria in Coppa del mondo dovette però attendere il dicembre del 1996, quando vinse una 10 km a tecnica classica a Davos.
Dai Mondiali di Trondheim nel 1997 inizia il periodo di massimo splendore per il fondista finlandese: 4 medaglie, tra cui l'oro nella 50 km in alternato a cui vanno aggiunti un argento e due bronzi. Alle Olimpiadi di Nagano 1998 vinse la medaglia d'oro nella 30 km a tecnica classica, e quella di bronzo nella 10 km e quello in staffetta. Fu poi l'assoluto dominatore dei Mondiali di Ramsau 1999 dove conquistò 3 medaglie d'oro (10 km e 50 km in alternato oltre alla 30 km a skating) e 1 d'argento (gundersen).
Nel dicembre del 2000, a 31 anni, Myllylae vinse la sua decima, e ultima, gara di Coppa del mondo.
Da questo momento, quello che venne definito il piu' vincente fondista finlandese di sempre, venne travolto dallo scandalo doping che coinvolse tutta la squadra finlandese ai mondiali di Lahti 2001.
Come brillante fu la sua ascesa all'Olimpo dello sci di fondo, triste e rovinosa ne fu la caduta. Dopo due anni di squalifica il finlandese rientro' alle gare nel 2004, ma con scarsissimi risultati.
Sopraggiunsero la depressione, i problemi di alcolismo e nel 2007 il divorziò dalla moglie Sumi, con la quale aveva avuto tre figli.
Il doloroso divorzio spinse Myllylae a disintossicarsi, riuscendo a recuperare il rapporto con la famiglia, ma il periodo di astinenza duro' due anni, quando nel 2009 Mika ricadde nel vortice dell'alcool. L'abuso di alcol e la latente debolezza psichica portarono il campione finladese ad avere altri guai con la legge; nel gennaio del 2010, in stato di ebbrezza, aggredì due ragazze in una pizzeria di Kokkola.
A detta di chi lo conosceva bene, il suo ritorno alla bottiglia coincise con l'inchiesta giudiziaria STT, in merito all'uso di sostane anabolizzanti. In quell'interrogatorio Myllylae ammise di aver fatto uso di Epo sul finire degli anni '90, ovvero nel periodo del suo massimo successo. Tale confessione fu confermata in aula di tribunale nel marzo del 2011.
La sua morte ha messo fine ad una storia fatta di grandi successi e dolorose cadute.
L'ammissione di aver fatto uso di sostanze dopanti oscuro' il mito che si era creato a forza di gambe di poderose bracciate.
Un altro tristissimo epilogo di un campione in decadenza, del connubio tra sport e droga che continua a seminare morte e disperazione.
(bluewin.ch )
Un altro atleta bruciato dal doping.....RIP!
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola