00 15/02/2011 15:05
Innerhofer, l'argento vale il tris
Rinverdita la leggenda di Zeno Colò


L'Italia dello sci se la ricorderà a lungo la supercombinata mondiale di San Valentino in terra tedesca ma con temperature mediterranee: due medaglie in un colpo solo, argento a Christof Innerhofer e bronzo a Peter Fill. Così, a metà Mondiali, Inner si ritrova a celebrare uno storico tris e festeggiare più di un record, perchè è l'atleta sinora più medagliato della manifestazione: tre gare e tre medaglie con oro in superG, bronzo in discesa e argento in supercombinata. E se poi si va a sfogliare gli annali, l'altoatesino è l'azzurro più medagliato ad un mondiale di sci eguagliando le tre medaglie (allora due ori e un argento) che il leggendario Zeno Colò vinse ad Aspen nel 1950.
L'eroe di Garmisch è dunque Innerhofer ma con lui altro grande campione è stato Fill da Castelrotto, classe 1982, gran talento e gran carattere. Due anni fa, ai Mondiali di Val d'Isere, vinse l'argento in supercombinata. Pochi mesi dopo in allenamento si procurò uno strappo dei legamenti dell'inguine che pareva dovergli far chiudere la carriera. Lui - una vittoria e otto podi in cdm - tenne duro. Fill ha avuto un inizio di stagione al rallentatore, turbato anche per una malattia di papà che lo teneva in ansia. Da un paio di settimane invece questo fronte si è schiarito e ora Peter è qui a godersi il bronzo. I due compagni di stanza, gli amiconi che in ogni trasferta azzurra sono insieme a condividere la loro passione per lo sci, stavolta hanno centrato il sogno più bello: salire insieme sul podio iridato.
E pensare che stamani la prima parte della gara - la discesa - era stata nel segno del giallo. In testa il norvegese Aksel Svindal (poi oro) davanti allo svizzero dell'Emmental Beat Feuz e terzo Inner ma con il sapore amaro di vedere un cronometraggio ballerino.
È così partito un ricorso - ci sono state lamentele per i cronometraggi intermedi e la gestione dei tabelloni elettronici in questi Mondiali - che però è stato respinto: i tempi finali sono stati comunque corretti.
Così alla prova di slalom Inner ha tenuto la sua terza posizione, Fill la quarta.
Poi è arrivata la fase decisiva: l'austriaco Raich si è portato in testa, ma Peter e Inner hanno sciato leggeri come mai e solo Svindal ha tenuto il passo riconfermando il titolo vinto due anni fa in Val d'Isere.


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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola