00 30/12/2010 09:34
Manassero e i giovani che vincono
Mourinho e il memorabile triplete


Da Fuentes a Mutu la seconda puntata del viaggio fra i personaggi che hanno lasciato un segno nel 2010

FERRI MARIO (rappresentante di bevanda energetica, in arte Falco)
La sua arte, diciamo così, è quella di invadere i campi di calcio, che giochi la nazionale o squadre di club. Sponsorizzato da un bar pescarese, a volte si maschera da Superman, spesso perora la causa di Cassano, una volta (in Real-Milan) quella di Sakineh. Ad Abu Dhabi gli è andata male. Carcere, tentativo di evasione, ripreso in fondo a una nave, messo in ceppi e rimesso in libertà lunedì scorso. In Italia è stato arrestato all'arrivo perché si è sottratto all'obbligo di firma dopo ripetute invasioni. Fa già parte del team di Lele Mora, studia recitazione (questa è una minaccia), non è pericoloso se non per se stesso. Mi sa che non ce ne libereremo tanto facilmente. Voto 3 di incoraggiamento.

FUENTES EUFEMIANO (ginecologo spagnolo, anche noto come Doctor Sangre)
Dice, non dice, allude, si ritrae, tende a far pensare che dietro molte vittorie dello sport spagnolo (calcio incluso) vi siano sacche d'ombra, o di sangue. Un brillante cialtrone. Voto 1.

GARRONE RICCARDO (presidente Sampdoria)
Nel caso-Cassano ci rimette anche dei soldi, ma non la faccia, e dimostra che il perdono non si compra e non si impone a furor di popolo. Bravo a tenere duro: 9.

GINNASTICA RITMICA (squadra nazionale)
Vincere l'oro a Mosca nel concorso generale è un po' come vincere a calcio al Maracanà giocando in nove. Contro un esercizio perfetto nemmeno una giuria malevola (come fu quella di Pechino) può mettersi di traverso. Voto 10.

GRANDE FRATELLO (trasmissione televisiva)
Non peggiora il voto dell'anno scorso: -15.

GUARDIOLA PEP (allenatore Barcellona)
Imminente il rinnovo del contratto. Altrove il suo calcio è impensabile e forse irrealizzabile. 8,5 di stima.

IBRAHIMOVIC ZLATAN (calciatore)
A prescindere dalla simpatia che ispira, dove va lui arriva lo scudetto e il gioco si semplifica. Sempre che poi non torni a complicarsi per acquisti azzardati. Voto 8.

IDEM JOSEFA (canoista)
Medaglia nel '84 a Los Angeles, medaglia nel 2008 a Pechino, e in mezzo un'infinità di altre medaglie italiane, europee, mondiali, olimpiche. Ora nel mirino c'è Londra 2012. Sarebbe un miracolo agonistico, alla sua età, ma ai miracoli questa donna ci ha abituato. Voto 9,5.

INIESTA ANDRES (calciatore)
Un anno fa gli consegnavo il mio Pallone d'oro personale. Ora che gli tocca quello vero (così pare, almeno) gli invento su misura un Premio Cartesio e gli confermo il 9.

INTERCITY 1589 (treno)
Parte alle 7.05 del 24 dicembre da Milano per Reggio Calabria. Non c'è una toilette agibile. Colpa degli utenti, dice il capotreno. Colpa un po' di tutti, aggiungerei, e comunque la sosta per pisciare, la prima, è alle porte di Roma. Episodio assurdo, come quello delle auto fatte entrare in autostrada pur sapendo che finiranno in una gola paurosa, interminabile. Pubblicità regresso, voto -10.

INZAGHI FILIPPO (calciatore)
Raggiunto e scavalcato Gerd Müller nella classifica europea dei marcatori. Appena guarisce, stupirà ancora e migliorerà ancora. 8,5.

JABULANI (modello di pallone usato agli ultimi Mondiali)
Mi prendo la responsabilità di votarlo a nome di tutti gli onesti portieri che ha ingannato: 2.

KUMARITASHVILI NODAR (slittinista)
Arrivato a Vancouver per godersi la prima Olimpiade, muore in maniera assurda durante le prove.

LEONARDO (allenatore Inter)
Al Milan, la cosa migliore, con un piede già fuori, fu la parabola degli specchi sul narcisismo di Berlusconi. Ha coraggio andando all'Inter, dove farà i conti con un ambiente molto difficile e con l'eredità non tanto di Benitez quanto di Mourinho. Voto per il passato 7,5 e per il futuro sospeso. Diamogli il tempo di lavorare.

LEPROUX ROBIN (presidente Psg)
Per combattere gli ultrà, ha "sciolto" le curve e rivoluzionato l'assegnazione dei posti allo stadio. Ecco la prova che, volendo, qualcosa si può fare. 9.

LIPPI MARCELLO (ex ct Nazionale di calcio)
La più brutta Italia mai vista in un Mondiale. Il debito di riconoscenza lo pagò anche Bearzot in Messico nell'86, ma c'è modo e modo. Voto 3.

LOEW JOACHIM (ct Germania)
Un buon terzo posto per la sua squadra multietnica, dunque più brillante e leggera nel gioco. Voto 7,5.

MANASSERO MATTEO (golfista)
A diciassette anni batte tutti i record di precocità e gioca come unno scafato professionista. È il futuro (ma anche il presente). Voto 8,5.

MARCHETTI FEDERICO (calciatore)
Da titolare in nazionale a fuori rosa nel Cagliari. Scusate se insisto, ma se non è mobbing questo come dobbiamo chiamarlo. Cellinata? Voto all'episodio, non certo a Marchetti, 0,5.

MARCORÈ NERI (attore)
"Per un pugno di libri", trasmissione tv che conduce da nove anni, ha un difetto per chi mangia pane e pallone: va in onda domenica pomeriggio. Me la gusto registrata e continuo a trovarla buona, senza effetti speciali ma di un'intelligenza che non pesa. 9.

MATERAZZI MARCO (calciatore)
Parafrasando Scopigno, tutto mi sarei aspettato nella vita tranne che di vedere questo giocatore in Mondovisione prima campione del mondo per squadre nazionali e poi per squadre di club. Forse lascerà l'Inter perché si sente trascurato. I tifosi lo rimpiangeranno tantissimo, io meno. Però, quisque faber fortunae suae, una tenacia da 7,5.

MILITO DIEGO (calciatore)
Forse era meglio salutare, dopo il triplete. O forse tornerà alla sua quota. Voto fino al cambio di passo e relativo 2-0 al Bayern: 9.

MOLINARI EDOARDO E FRANCESCO (golfisti)
Vincitori di tornei mondiali e della prestigiosa Ryder Cup. Grazie a loro il golf prova a liberarsi dall'etichetta di sport elitario. 8,5.

MORACE CAROLINA (ct Canada calcio femminile)
"In Canada leggono i curriculum e così mi hanno assunta". Pur lavorando in un paese che non ha un campionato femminile, ha vinto la Gold Cup e si presenta tra le outsider ai Mondiali in Germania. Voto 7,5.

MORANDI MATTEO (ginnasta)
Si può festeggiare un bronzo mondiale come fosse un metallo più nobile? Sì, se lo si ottiene agli anelli, la specialità di Chechi, dietro a due cinesi di un altro pianeta. Si deve festeggiare così. Voto 8,5.

MORATTI LETIZIA (sindaco di Milano)
Fosse una gara, sarebbe salto in basso. Difficilissimo fare peggio di Albertini ma ci è riuscita. Il titolo di peggior sindaco nella storia della città non glielo insidia nessuno. Voto 2.

MORATTI MASSIMO (presidente Inter)
Dall'inizio alla fine del rapporto con Benitez il suo atteggiamento tra il distaccato e il gelido non mi è piaciuto, quindi 4. Quando il tecnico chiedeva di intervenire perché 4-5 titolari anziché la testa alzavano il gomito, era il caso di dargli retta. Se Leonardo non facesse l'allenatore potrebbe fare l'indossatore, quindi è da escludere che porti i calzini dei Simpson o quelle tremende cravatte violacee su camicie lilla, che un cinque per cento di iella in più secondo me l'hanno portato.

MORENO BYRON (detenuto in attesa di giudizio)
Arrestato il 21 settembre all'aeroporto di Kennedy di New York mentre cercava di entrare negli Usa con sei chili di cocaina nascosti nelle mutande. Proprio un poveraccio, l'arbitro più insultato dai tifosi italiani. Altro che il gol annullato a Tommasi in Corea, errore più grave dell'espulsione di Totti. Banale anagramma di Moreno: no more. Voto 2.

MOSSE GERARD (fantino)
A Melbourne lo multano di 230 euro perché manda un bacio alla folla mentre va a vincere in sella ad Americain. A Hong Kong altri 300 euro di multa per aver dato una pacca di incoraggiamento a Jolly Good nel canter di partenza. 7 di solidarietà è il minimo.

MOURINHO JOSÈ (allenatore Real Madrid)
Dispiace che in Spagna non sappiano apprezzarne il senso dell'umorismo, la sportività, l'innata modestia. Il triplete comunque vale 9. Sui costi e conseguenze del triplete indagherà una commissione dell'Onu.

MUTU ADRIAN (calciatore)
Gli resta da picchiare il presidente o l'allenatore e poi può lasciare una città dove si annoierebbe. Voto 2.

NAPOLI (squadra di calcio)
Percorso da 8,5.

NIBALI VINCENZO (ciclista)
Gli ultimi 10 km di arrampicata alla Bola del Mundo garantiscono che è un campione vero, di quelli che non perdono la testa neanche producendo il massimo sforzo. È la sua figurina che porteremo al Tour nella speranza che si tinga di giallo restando pulita. 9.

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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola