00 29/12/2010 10:58
I nomi e le facce del 2010
tra imprese e fallimenti


Dalla bilancia di Adriano al sangue di Contador dalla pipa di Bearzot alla tenerezza di papà Del Bosque: la prima puntata di un viaggio, con i voti finali ai protagonisti, le sorprese e le confermedi GIANNI MURA

Qui troverete, da oggi al 31, i miei cento nomi dell'anno che sta finendo. La premessa è che non sono necessariamente i più importanti. Non si tratta di una classifica di merito. La scelta è arbitraria, così come i voti che quasi sempre attribuisco. Un po' come avviene con i "Cattivi pensieri" domenicali, la scelta non riguarda solo il mondo dello sport ma può occuparsi anche di altre realtà (cronaca, politica, musica, tv, gastronomia, libri). I nomi possono evocare gioie, dolori, piccole speranze, leggere allergie, grandi delusioni. Oltre alla memoria, lega questi voci il tempo-spazio che abbiamo attraversato: il 2010.

ADRIANO
(calciatore)
Perso a Milano, ritrovato a Rio col Flamengo, alza l'asticella della difficoltà (ritrovarsi in Italia con la Roma) ma non abbassa di molto quella della bilancia. Almeno due persone ci credono ancora, lui e Ranieri. Non è poco e la scommessa è ancora in piedi. Voto 6.

ALLEGRI MASSIMILIANO
(allenatore)
Mi piaceva di più il suo gioco a Cagliari e non devo essere l'unico, visto che gli era stata attribuita la Panchina d'oro preferendolo a Mourinho. Nei pochi mesi al Milan ha dimostrato di saperci fare, anche se da Galeone, che cita spesso, non pare aver preso granché. Voto 7.

ALONSO FERNANDO
(pilota)
Crede contro ogni evidenza nella conquista del Mondiale, si batte fino all'ultimo giorno, perde per una macroscopica svista della Ferrari e non lo fa pesare. Un signore d'altri tempi: 9.

BALDONI ENZO
(giornalista)
Era andato in Iraq per capire meglio. Sequestrato e ucciso in circostanze tutte da chiarire. I suoi pochi resti sono stati sepolti a Preci, il 27 novembre, nella più totale indifferenza. Ecco perché ricordarlo è un dovere.

BALLERINI FRANCO
(ct ciclismo)
Era il ct ideale, la giusta prosecuzione di Alfredo Martini, per uno sport tanto bello quanto malato. Era aperto, leale, disponibile, sincero. E troppo presto, in un incidente d'auto, è morto.

BARGNANI ANDREA
(cestista)
Spesso travolgente in una piccola squadra come Toronto, sogna di diventare il primo italiano a giocare l'All Star Game: 7,5.

BARILLARI SIMONE
(saggista)
Ha curato "Il Re che ride", elenco ragionato delle barzellette pronunciate da Silvio Berlusconi (ed. Marsilio, pagg. 207, euro 13,50). Detto così, può sembrare un'operazione di piaggeria. Tutt'altro. Barillari incastona con precisione le barzellette nel contesto in cui sono state pronunciate e risponde con una ricerca quasi psicanalitica, con una lettura obliqua e corrosiva, alla domanda che per stanchezza nessuno si pone più: ma chi glielo ha fatto fare? Voto 8.

BASSO IVAN
(ciclista)
Un Giro da 8 e un Tour da 4. Voto 6.

BEARZOT ENZO
(uomo di sport)
Avrei potuto scrivere ex ct, ma Bearzot non è mai stato ex di nulla. Al 1982 si lega il ricordo dell'ultima, vera, grande, spontanea festa collettiva di un Paese, il nostro. Negli anni successivi ha badato solo a non contaminare i suoi valori di cittadino e di sportivo mescolandoli a quelli, sempre più velocemente cadenti, di un Paese, sempre il nostro. Gli amici sognavano per lui un funerale senza applausi. Non c'è stato, ma bisogna dire che l'applauso è durato proprio poco.

BENITEZ RAFA
(allenatore)
Anche i più pazienti prima o poi sbottano e così ha fatto lui quando si sentiva non protetto (hai visto mai?) ma almeno parzialmente illuminato dal mondiale. Rafa è sbottato quando ha capito che il cerino sarebbe comunque rimasto sempre in mano sua. Non è esente da errori, ma sul piano comportamentale nessuno può insegnargli nulla. Stringi stringi, due vittorie al medagliere le ha pure portate. Gli resta un record difficilmente battibile, anche da parte di Mourinho: unico allenatore cui Moratti non abbia comprato un giocatore. Stretta di mano e 7,5.

BERLUSCONI SILVIO
(raccontatore di barzellette)
Nel campo, si rivela molto meglio dei Fichi d'India e molto peggio di Gino Bramieri. Non fosse vagamente distratto dalla politica, gli consiglierei di rinfrescare il pur vasto repertorio. La barzelletta sui romagnoli razzisti circolava già quando ero al liceo, ma ambientata a Milano. E quell'altra, che parla di un tatuaggio che si rivela essere San Benedetto del Tronto, circolava quando ero alle medie. Voto 5,5.

BERSANI PIERLUIGI
(politico)
Onesto, non si discute. E poi le maniche rimboccate, che ideona. Ma io continuo a vedermelo in una riunione di condominio: il calorifero nel salotto della signora Rossetti non scalda, poi c'è da mettere a norma la caldaia, abbiamo chiesto due preventivi, e sono da sostituire due citofoni. Voto 6.

BLATTER JOSEF
(presidente Fifa)
I primi Mondiali giocati in Africa, i primi Mondiali assegnati alla Russia, i primi Mondiali a un paese arabo. Stavolta sì che merita un voto alto: 5.

BOIVIN
(ristorante)
A Levico Terme (Trento), miglior cena del 2010 con un menu fisso di 30 euro (vini esclusi).

BRONDI VASCO
(cantante, nome d'arte Le Luci della centrale elettrica)
Di nuovo in giro c'è poco. Col secondo cd si conferma questo ferrarese specializzato nel cantare precarietà lavorative e sentimentali. 7,5.[

BRONZINI GIORGIA
(ciclista)
Lo sprint con cui vince l'oro su strada in Australia è degno di un Saronni. Voto 8.

CANTARINI GERMANA
(giocatrice di bocce)
Cremonese, parrucchiera, 46 anni, già conquistati sei titoli mondiali (si gioca ogni quattro anni). L'ultimo quest'anno, specialità raffa, unica italiana in gara. Era stata ferma un anno per curare un tumore al seno. "Volevo giocare ma durante la chemio le gambe non mi reggevano". Il ritorno alle gare non era stato facile: "Mi hanno tolto diciassette linfonodi nella parte destra e io sono destra. I primi tiri sono stati molto dolorosi, ma non mi sono persa d'animo. Voto 10 (storia letta su Sportweek).

CASSANO ANTONIO
(calciatore)
I bookmakers non hanno ancora deciso chi sarà il primo milanista a litigare con lui. Io sì: nell'ordine, Ibrahimovic, Ambrosini o Boateng. Gattuso no perché ha deciso che gli farà da tutore. Col nuovo presidente parlerà d'altro e andranno d'accordissimo.

CECINI GIUSEPPE E RINALDI GIUSEPPE
(pensionati)
Ex sindaco, 83 anni, il primo, presidente provinciale dell'Anpi, 87 anni, il secondo. A Grosio (Sondrio) viene ripristinata sulla facciata del municipio una scritta fascista. La spiegazione è che fa parte della nostra storia. Il 25 luglio, di notte, i due agganciano un pennello a una canna da pesca e scrivono sulla stessa facciata: "Vergogna". Giovanotti in giro in moto gli dicono che queste cose non si fanno. Sì, invece, voto 9. Denunciati per imbrattamento, saranno processati e ci tengono molto a essere processati.

CLUB TENCO
Sempre più difficile il lavoro, con i migliori che se ne vanno e i fondi continuamente tagliati. Pure, l'ultima edizione, in forse fino all'ultimo, se l'è cavata bene: 7,5.

CONSTANT KEVIN
(calciatore)
Per ora è al Chievo. Bravo il ds Sartori a scovarlo nello Châteauroux, serie B francese. È già scattata la sfida tra Milan e Inter a chi lo compra prima. Centrocampista di origine guineane, vede poco la porta ma corre per due. Voto 7.

CONTADOR ALBERTO
(ciclista)
Film già visto, vincitore del Tour accusato di doping (clenbuterolo) si difende accusando un filetto di manzo. Insorgono in Spagna gli allevatori di manzi. Lui dice che la verità verrà a galla e noi aspettiamo che qualcosa venga a galla, se poi è la verità meglio. Voto sospeso.

CONTI BRUNO
(dirigente Roma)
Il migliore degli azzurri al Mundial di Spagna. Lo disse Pelè, che di calcio capisce. Si legge volentieri la sua storia in "Essere Bruno Conti" (ed. Castelvecchi, 190 pagine, 14,90 euro), biografia non banale scritta da Gabriella Greison.

DEL BOSQUE VICENTE
(ct Spagna)
La foto più bella del Mondiale è quella che lo vede correre incontro al figlio down. Negli occhi del padre e del figlio il flash ha fissato un mondo. Voto 9.

DE PAOLI EUGENIO
(Rai)
Grandi e lunghi (anche troppo) dibattiti, a inizio campionato, quando annunciò che avrebbe mandato in pensione la moviola, oppure l'avrebbe utilizzata al minimo. Poi, silenzio (anche troppo). Invece, a bocce ferme, è il caso di dire che della moviola in tv e nella vita di tutti i giorni si può fare benissimo a meno. Quindi, non era una brutta idea: 7,5.

DI FRANCISCA ELISA
(fiorettista)
E le ragazze, cosa combinano le nostre schermitrici? Vincono l'ennesimo Mondiale con l'ennesimo fiore della scuola (o serra) di Jesi. Voto 8.

DI NARDO FRANCESCO
(giudice sportivo Comitato Lombardia)
Nel campionato Allievi infligge due giornate di squalifica a un'intera squadra di Casal Pusterlengo per comportamento razzista nei confronti di un avversario. Ben fatto, 8.

DOMENECH RAYMOND
(ex ct Francia)
Definisce una pagliacciata l'ammutinamento, molto serio, dei suoi giocatori in Sudafrica, va a casa al primo turno (come l'Italia, con cui aveva giocato la finale quattro anni prima). Non stringe la mano al ct avversario, Parreira, dopo l'eliminazione. Persa la panchina, si iscrive alle liste di collocamento. Da giocatore era un provocatore e tale è rimasto. Per me, bastava un episodio del '96 ad Atlanta (vendeva da bagarino i biglietti delle partite) a inquadrarlo. Voto 3.

EDWARDS JONATHAN
(ex atleta)
Primatista del salto triplo e simbolo di fede nello sport, annuncia di essersi convertito al darwinismo. Fatti suoi, ma qui si premia la trasparenza della comunicazione: 8.

FAZIO FABIO
(intrattenitore televisivo)
Il suo programma, con Roberto Saviano, ha bloccato fino a dieci milioni di italiani davanti ai teleschermi. Non era un programma leggero, né di futili contenuti, anzi. Due le reazioni, forse collegate. Dunque c'è un'altra Rai. Dunque c'è un'altra Italia. Voto 9, un dubbio c'è: una trasmissione così rimarrà piantata come un obelisco tra i nanetti da giardino o ne produrrà altre? Se penso a Masi (2) ho già la risposta.

FEDERER ROGER
(tennista)
Passano le stagioni e lui è sempre il signore che conosciamo. 9.


( continua )
[Modificato da Sound72 29/12/2010 10:58]
------------------------------------
“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola