00 21/06/2011 13:53
Inarrestabile Luc Alphand
Adesso diventa velista


Da sciatore ha vinto una Coppa del Mondo, da pilota una Dakar. Poi, due anni fa, uno spaventoso incidente in moto gli ha fatto rischiare la paralisi. A ottobre salperà per la Transat Jacques Vabre: “Dovevo trovare una nuova sfida, anche se dopo l’infortunio ero già felice di poter camminare di nuovo"


21 giugno 2011 – Ex campione di sci, pilota vincente e ormai per sempre avventuriero. Mille vite per Luc Alphand, scampato alla morte due anni fa, di nuovo protagonista dell’ennesima sfida, stavolta da velista. Ma gli starebbe bene anche l’appellativo di corsaro dello sport. O appunto semplicemente avventuriero, prendendo spunto dalla prima proposta di ricerca su Google.

FIAMMA — E poco importa la disciplina: Alphand, 45 anni, cerca il brivido, ma la vittoria di solito non è mai lontana. Come nella prima carriera da sciatore professionista culminata con la Coppa del Mondo nel 1997, a 32 anni, con in bacheca cinque globi di cristallo. Dopo il ritiro però la fiamma della gara, del rimettersi sempre e comunque alla prova che gli arde nel cuore, lo spinse a dedicarsi alla sua altra passione: i motori. Così nel 1998 creò il Team omonimo a Le Mans, dove ha partecipato a tutte le 24ore tra il 2001 e il 2008, collezionando un 7° posto nel 2006, anno in cui s'impose anche nella Dakar, su Mitsubishi.


Luc Allphand, 45 anni: ha vinto una Dakar, 'divorando' il deserto VITA — Due anni fa, il francese rischiò la paralisi in un terribile incidente in moto, nell’ultima tappa del rally Rand’Auvergne. Dopo un’operazione di 4 ore e una lunga convalescenza, Alphand è tornato a gareggiare. Niente motori stavolta, vietati dai medici, ma la vela: “Dovevo trovare una nuova sfida – ha spiegato al Parisien – anche se dopo l’incidente ero già felice di poter camminare di nuovo”. Luc parte da zero con lo skipper Marc Thiercelin, ma non per hobby. La nuova avventura è una gara prestigiosa come la Transat Jacques Vabre, in ottobre. Naturale, dopo le montagne e le dune, toccava il mare: “L’ultimo bastione delle avventure”. E Alphand non poteva di certo lasciarselo sfuggire.

gazzetta.it
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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola