00 24/02/2011 14:13
Igor Cassina molla la sbarra
"Ho la pancia piena"


L'olimpionico di Atene si ritira: "Dopo il bronzo iridato a Londra sono appagato, ora voglio nuove sfide". In carriera tre podi mondiali e altrettanti europei.

MILANO, 24 febbraio 2011 - "Guardatelo bene. Ha un aspetto umano, ma è un punto esclamativo pervaso d’energia, venuto dallo spazio. Si chiama Igor Cassina, signori. E non ce n’è per nessuno". Con queste parole del telecronista Rai Andrea Fusco, il 23 agosto del 2004, l’Italia scopriva Igor Cassina, oro olimpico nella sbarra. Oggi, dopo la medaglia di Atene, tre podi mondiali e altrettanti europei, dopo una carriera in cui ha conosciuto l’ebbrezza del trionfo e l’umiliazione della sconfitta, Igor dice basta.


Igor Cassina, 33 anni, oro olimpico ad Atene 2004. Ansa Cassina, un addio sofferto?
"Ci pensavo da un po’, dal bronzo dei Mondiali di Londra, nel 2009. Ho sempre pensato che quella medaglia sarebbe stata la spinta giusta per andare avanti, e invece dopo un po’, alla voglia di continuare è subentrato un certo appagamento. Avevo la pancia piena. Per questo sì, sarà strano e faticoso non gareggiare più con i migliori al mondo, ma sono sereno".

Lascia in un momento in cui avrebbe ancora potuto fare molto. Il suo esercizio è molto competitivo.
"Il mio allenatore, Maurizio Allievi ha provato a convincermi, ma io preferisco smettere ora, con il ricordo di un bronzo mondiale. Dopo gli Europei di Milano 2009, quando sono caduto due volte davanti al mio pubblico e non sono potuto salire sul podio che mio padre aveva costruito, è stato terribile. Ho davvero pensato di mollare, ma alla fine il mio amore per la sfida ha prevalso, ho voluto riscattarmi, e ora sono tranquillo".

Ma l’Olimpiade di Londra è alle porte, è proprio sicuro della sua scelta?
"Questo sport è stato e sarà sempre la mia vita, alla ginnastica ho dato molto e ricevuto tantissimo, ho avuto la soddisfazione di creare un movimento che porterà sempre il mio nome. E’ chiaro che un’altra Olimpiade mi sarebbe piaciuta, sia per l’aspetto umano che, perché no, quello del ritorno d’immagine ed economico, inutile essere ipocriti. Ma non torno indietro. Farò solo le ultime gare di Serie A con la Ginnastica Meda. Voglio vincere il decimo scudetto e conquistare la stella, sarebbe il saluto migliore".


Cassina impegnato nel movimento che porta il suo nome. Ap Non le mancherà quella sbarra d’acciaio, l’ambiente dove ha vissuto?
"Ammetto che mentre le annuncio il mio ritiro un po’ di commozione c’è. Mi mancheranno le sfide, anche le più sciocche in allenamento con i due Mattei (gli anellisti Morandi e Angioletti, ndr) su chi fa meglio un esercizio. Sono sempre stato molto competitivo".

Come sarà la sua nuova vita?
"Non ho ancora le idee chiarissime, se non che vorrei rimanere nel mondo dello sport. Ho parlato con il presidente Agabio e per me potrebbe esserci un ruolo come testimonial della federginnastica. Vorrei far capire ai bambini e ai ragazzi il valore della ginnastica, non solo a livello agonistico ma anche per la salute, la correttezza nei confronti del prossimo. Mi piacerebbe imparare qualcosa di nuovo, fare corsi anche di management sportivo. Vede? trovo sempre qualche nuova sfida...".

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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola