00 04/10/2010 09:39
Quel precedente del ’78. Ma poi arrivò Viola...

Lunedì 04 Ottobre 2010 08:35
(Gazzetta dello sport – A. Catapano) - Tira una brutta aria da fine impero. Società vacante, squadra in crisi, classifica deprimente. Più o meno come 32 anni fa. Autunno 1978, una brutta stagione per il Paese, il terrorismo già esploso in tutta la sua tragica violenza. Il calcio italiano appena ringalluzzito dal Mondiale argentino, ma la Roma, piuttosto una Rometta.



In società, l’era Anzalone era al crepuscolo. In panchina, Gustavo Giagnoni avrebbe resistito ancora per poco. Sul campo, la squadra non ingranava: penultima dopo sei giornate, come oggi. Allora, «grazie» ad un successo, un pareggio e quattro sconfitte. Proprio alla 6ª, dopo una sconfitta interna con il Torino, Giagnoni venne licenziato e al suo posto si insidiò l’inedita coppia Valcareggi-Bravi. Eppure, quella Roma era partita con ben altre prospettive (come questa!): in estate era arrivato Roberto Pruzzo, per tre miliardi di lire e il prestito al Genoa di Bruno Conti.

Fu il colpo di quel mercato, come Borriello lo è stato dell’ultimo. E sarà proprio un gol del Bomber a salvare la Roma alla penultima giornata, grazie ad un 2-2 con l’Atalanta. Però... Prospettiva grama, ripetere le gesta della stagione 1978-1979. Ma almeno, al termine di quel disgraziato campionato, Anzalone passò la mano a Dino Viola e cessò di esistere la Rometta. Anzi, subito si aprì il periodo più fulgido nella storia del club giallorosso. Chissà, magari qualcuno pensa che ne valga la pena anche stavolta, del resto lo dice pure il proverbio: chi bella vuole apparire un poco deve