00 29/03/2011 18:09
Svolta nelle indagini di Yara. Caccia all'uomo ferito ai genitali


Le ricerche continuano negli ospedali di tutta Italia, ma finora hanno dato esito negativo. Carabinieri e polizia cercano lì l’assassino di Yara Gambirasio, una persona che avrebbe potuto farsi medicare in pronto soccorso in seguito a una colluttazione con la ragazza e che avrebbe dovuto riportare una ferita da morsi ai genitali. Le ricerche sono state diramate persino in Calabria. Dopo il ritrovamento del cadavere, il 26 febbraio scorso a Chignolo d'Isola (Bergamo), le ricerche negli ospedali sono proseguite, ma in un raggio di chilometri più ristretto, considerato il fatto che il corpo di Yara è stato trovato poco distante da Brembate Sopra, sempre in provincia di Bergamo.

SI CERCA IL KILLER- E’ stato cercato e ancora si cerca un uomo ferito. Si tenta di trovare traccia del suo passaggio negli ospedali della Bergamasca, della Lombardia, ma anche di tutta Italia visto che le indagini sono arrivate anche a un ospedale calabrese. Ma finora non è stato scoperto nessuno che si sia fatto medicare la sera del 26 novembre, quando Yara scomparve all’uscita della palestra di Brembate, o nei giorni immediatamente successivi.

Le verifiche erano scattate già all’indomani della sparizione e sono riprese dopo che, il 26 febbraio, il campo incolto di Chignolo d’Isola ha restituito il suo corpo martoriato, scarnificato. E’ vero che sotto le corte unghie della ginnnasta tredicenne è stato ritrovato solo terriccio e neppure il più piccolo lembo di pelle. E’ vero che i tamponi eseguiti dagli esperti del Ris di Parma hanno escluso la presenza di Dna sul corpo, mentre due profili genetici sono stati rintracciati su uno dei guanti riposti in una tasca del giubbino.

IL PARERE DELLO PSICOLOGO DEL TRIBUNALE -“Ci sono alcuni elementi della vicenda della ragazzina di Brembate Sopra – spiega a BergamoNews Mauro Grimoldi, presidente dell’Ordine degli psicologici della provincia di Milano e responsabile del gruppo degli psicologi che opera per conto del Tribunale di Brescia – che possono far pensare ad un tentativo di violenza sessuale ad opera di giovani. La disorganizzazione, il comportamento non lineare degli autori, la contraddittorietà delle ferite…”.

“Può essere suggestiva l’idea che Yara sia stata uccisa da ragazzi – continua Grimoldi - ma non c’è nulla che contrasti. Per esempio, negli adolescenti è difficile riscontrare un desiderio di morte nei confronti dell’altro. Raramente c’è cattiveria. Da quel che pare di capire da quanto trapela dalle indagini, chi ha portato via Yara non ha infierito. Non si ha ancora la prova di una chiara volontà di uccidere. E questo lascia ampi margini di dubbio”. La ragazzina vista tante volte al centro sportivo o in paese può diventare la vittima ideale di un branco. Successe, come ricorda BergamoNews, a Desirée Piovanelli, anche se in quel caso ci fu la guida determinante di un adulto, Giovanni Erra, di 36 anni, padre di un figlio di 8.
(affaritaliani.libero.it )


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“La curva sud ci ha dato una lezione, si può anche perdere, si possono anche subire amare sconfitte, ma con quegli striscioni che hanno esposto ci hanno fatto capire che nei momenti sfavorevoli bisogna aumentare le energie. Loro ci danno la fede noi gli dobbiamo dare il carattere”. Dino Viola