00 18/06/2019 19:57
Re:
jandileida23, 6/18/2019 7:28 PM:

A me sto stile di scrivere su argomenti di cronaca fa cacare forte.

Detto questo che è una cosa che pensavo mentre ne ricaricavo la pipa de radica: a me quello che pare, nel mio piccolo cervellino, chiaro, limpido e cristallino è che la linea di Repubblica è filosocietaria al massimo. Come dimostrano tutti gli articoli che recentemente stanno uscendo a getto continuo, quando prima la Roma al massimo la mettevano tra le brevi. Io devo ancora leggere una mezza riga di critica ad una gestione deficitaria sotto tutti i punti di vista, al ruolo de Baldini, agli altri tremila cazzi che ce stanno. Peró nel mentre ho letto che la colpa è de tutti, da Marione a Totti passando pe' l'umiditá di Roma. Partendo da questi presupposti fallaci (e pilotati) per me perdi qualsivoglia credibilitá.

Poi qualche cosa giusta la diranno, qualche spunto lo daranno ( tipo questo su Malagó che non è del tutto campato per aria conoscendo Totti e il suo ambiente di riferimento) ma tirando miriadi di colpi qualche volta il bersaglio lo cogli, è una legge quasi naturale. Ma è proprio il fine ad essere fallato(oltre che evidente): coprire il culo a Franchino e Jim. E per me è impossibile scindere il fine ultimo da quello che si dice per raggiungerlo (mascherandolo pure da giornalismo di inchiesta), è proprio una posizione concettuale che non condivido mi spiace. E non c'entra proprio un cazzo chi hanno toccato o meno, se la critica viene dall'esterno, questa è un'epica autocreata e autogiustificativa mi sia permesso dirlo di una posizione altra ( la tua) che già di partenza è quella piú giusta: io dico che se è qualcosa di criticamente costruttivo ben venga, pure la facesse Franco quello de Madrid, questa serie di articoli di costruttivo peró non hanno veramente un cazzo.



100%






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“L’autorità che aveva Fabio Capello all’interno del centro sportivo. In particolare, quando la squadra scendeva in campo per gli allenamenti, i giardinieri dovevano allontanarsi perché al mister davano fastidio i rumori. Doveva esserci il più assoluto silenzio e lui voleva il totale controllo su
ogni situazione. Queste persone che curavo il terreno di gioco, come lo vedevano arrivare, sparivano in pochi secondi"